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Autore: Kagome 95    11/04/2019    0 recensioni
E se Inuyasha avesse un proseguo?
cosa succederebbe se fosse peró Sesshomaru a raccontare la storia?
Cosa successe in 3 anni, davvero Inuyasha ha dimenticato kikyo ?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagome/Sesshoumaru
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ten'nō no ketsueki to megami'
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Capitolo 5: La quiete






Stetti tutta la notte ad osservare quella donna. La mia mente viaggiò a poco tempo, nel momento in cui la rividi in quel villaggio con Rin.
‘ cosa sto davvero aspettando?’ pensai guardando il soffitto di quella struttura in legno. ‘Cosa sto facendo?’ domandai a me stesso nel silenzio della notte mentre quella donna dormì beata. I miei pensieri all’epoca però furono rivolti a lei anziché alla mia missione.
I bastardi del nord.  Nel mio piano di conquista furono il mio ostacolo ma invece di meditare un piano  con i miei generali quella notte fui lì con quella femmina umana. Seccato e disgustato di me stesso decisi di alzarmi. Odiare gli essere umani, questa fu un tempo la mia certezza ma quella donna fece in modo che essa si distruggesse pezzo per pezzo.Il Sesshomaru di un tempo avrebbe divorato il suo cadavere solo per essere una donna come Izaioi. Mille pensieri mi attraversarono la mente. Questo cambiamento ebbe inizio da lei sola. La consapevolezza che mio fratello la usasse come rimpiazzo per quella sua donna di nome Kikyo, la sua forza e la sua sincerità non fecero mai in modo che lei potesse essere solo paragonata ad Izaioi.
Kagome era diversa. Lei non provò paura quel giorno. Lei non ebbe paura di guardarmi negli occhi e sfidarmi. Lei non ebbe mai paura di imporsi. Lei fu consapevole di custodire il potere che se solo avesse voluto mi avrebbe distrutto in un solo istante ma non lo fece.
“ La signorina Kagome è davvero buona “ la voce di Rin irruppe nella mia testa mentre mi avvicinai alla scalinate “ lei non ha mai odiato i demoni “ ricordai vagamente  “ la ammiro molto per questo “ L’alba sorse portando alla mia mente quando mi ritrovai contro ogni logica sopra     quella donna poco tempo prima. Qualcosa si mosse nel mio petto e non capii così fosse.
“ Sesshomaru!” la voce di Kagome spezzò il silenzio “ Sesshomaru!” pensai che fosse la mia immaginazione ma sentendo la disperazione in quelle semplici parole andai nella sua direzione  senza pensare. “ Sei qui !“ ansimò. Mi corse incontro piangendo “ Sei qui!! “ mi strinse forte. Pensai fosse successo qualcosa di molto pericoloso come se ci fosse un nemico o le avessero fatto del male ma...“ sei vivo” nascose il viso sul mio petto privo di armatura.
“ perché stai piangendo?” chiesi non sapendo cosa fare.
“ perchè sei andato via?” mi disse dritto negli occhi facendomi vedere quel suo viso umido e stanco “ Non lo fare mai più! “ mi urlò contro mentre sentii il suo organo vitale battere e impazzire. “ mi sono preoccupata così tanto… “ il suo viso arrossì tra i singhiozzi. Copiose lacrime caddero dai suoi occhi castani e innocenti.
‘ Preoccupata ?’ non capii il perché di quella reazione così esagerata. “ basta” soffiai poggiando una mano sopra la sua testa.
“ pensavo che fosse successo qualcosa di grave, insomma “ cercò di asciugarsi le lacrime con la manica del suo kimono  “ un attacco , un incendio “ ansimò scioccamente.
“ Non è successo nulla di tutto questo “ le spiegai pacatamente muovendo appena la mia mano su quella chioma corvina e ondulata.
“ si” qualche momento si scostò da me. Mi tornò alla mente quella spinta che le diedi. Gli toccai la spalla. Non sembrò fargli più del male“ c-che fai ?” Non capì mentre le sue guance si tinsero di rosso.
“ Seguimi “ le ordinai prendendole il polso con forza.
“ dove andiamo ?” non capì spaventata a morte.
“ Non molto lontano da qui “ le spiegai scendo gli scalini di fretta.
“ Si “ stanco e rassegnato decisi di prenderla per i fianchi “ ah!” gemette sorpresa. Prendendola tra le mia braccia feci un balzo e decisi di portarla in quel luogo. “ a-aspetta!!” avvolse le sue braccia intorno al mia collo con furia per evitare di cadere. Ci volle un po’ di tempo prima che lei si abituasse. “ d-dove siamo?” mi chiese “ dove vu-vuoi po-portarmi Sesshomaru?” insistette tremando come una foglia mentre cercò i miei occhi. “ Sesshomaru…” non la degnai nemmeno di uno sguardo. Dopo un po’ di tempo arrivammo. La feci scendere e afferrandole il polso la trascinai in quel campo arido e spoglio. Lei non oppose la minima resistenza.
“ mio padre, è qui dove è morto “ dissi tutto d’un fiato senza lasciare il suo piccolo e gracile polso.
Quella notte piena di neve“ Izaioi “ vidi quella donna scappare con in braccio qualcosa.
“ Sesshomaru! “ piangendo venne verso di me.“ Tienilo” mi porse quel bastardo “Devo andare da lui “ mi spiegò “ Sesshomaru!” gemette ma non accettai.. Non avrei mai aiutato quella maledetta bastarda. “TOUGA!!!!”  mi gettò il piccolo tra le braccia e corse verso la casa. Presi quel bastardo tra le braccia.
” Fermati !!” le ordinai prendendo la sua spalla con forza mentre il fuoco divorò tutto davanti ai nostri occhi.
“ lasciami ti prego…” cercò di liberarsi. “ Touga…” il pianto del bimbo divenne sempre più insopportabile. “ amore mio…” pianse cadendo senza forze sulla neve. “ portami con te… ti prego…” soffiò.
“Sesshomaru?” quei maledetti ricordi riaffiorarono senza il mio permesso. Tornai grazie a lei alla realtà. “ mi dispiace davvero tanto “ poggiò una mano sulla mia.
“ doveva stare lontano da quella donna “ guardai i suoi occhi. “ perchè non lo ha fatto?” feci un passo verso di lei accorciando la distanza tra i nostri due corpi. “ perché vi considerava così speciali?” spinsi il suo polso verso di me con forza. “ perché noi demoni dovremmo avere paura di bestie come voi?” anche se con riluttanza lei schiuse i suoi occhi incontrando i miei. “ perchè..?” lasciai la sua mano comprendendo il mio errore. ‘ Sesshomaru ma cosa stai facendo?‘ pensai incredulo ‘ pensi davvero che lei possa darti una risposta?’ guardai il suo viso pacato ma… ‘ perchè mi stai guardando in questo modo?’ ebbi l’estremo bisogno di scappare ma lei non fece altro che avvolgere le sue braccia intorno alla mia vita e dire…
“ non è colpa tua…” semplicemente. “ per quanto possiamo cercare una risposta…. non è stata colpa tua…” mi strinse più forte. “ lui ha solo fatto la sua scelta e noi non possiamo cambiare il passato….” pianse per me. “ noi… non possiamo modificare il passato..” singhiozzò contro il mio petto.
‘Questa donna….’
   
 
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