Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: swimmila    11/04/2019    13 recensioni
Come fiori, in un covo di vipere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Madame Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel corridoio, una gaiezza mediterranea rincorre in mi minore gli echi birichini di tasti infantili.
 
Nella stanza, pareti seriche soffocano nei fiori le urla che trattieni.
Il lenzuolo suda, sotto la tua mano sfinita. La speranza cola, nei capelli stremati. Ancora un respiro profondo, e poi di nuovo nel fiato del dolore. Ma non glielo dài, il piacere della tua voce. Lo colori col viso rubino; lo scolpisci nelle vene in rilievo; lo sorreggi nella schiena inarcata. Lo umili nella tua dignità docilmente tignosa.
La sapienza maieutica ti aveva avvertita, e ora ti circonda apprensiva con lo sguardo al traverso. Te lo dice di sbieco, ma tu lo senti nel ventre. È il tuo ultimo fiore. E poi sabbia per sempre.
 
La frizzantezza delle note frange sulla porta chiusa della stanza, rompendosi in mille schegge che, ancora briose, rotolano lontano in un suono fesso.
 
La stanza, su di te, soffoca di aspettative incombenti. Le tende rantolano del tuo respiro pesante. La luce cade cieca dal grande lampadario e doppieri solerti la raccolgono per introdurla nelle anse dell’ignoto che sta per svelarsi.
La senti rialzarsi, nel tuo ventre ormai al fondo, l’aria che ascende e in gola si strozza.
Accartocci il lenzuolo in dita brutali. Non hai più forze all’appello e il corpo si affloscia in un suono stonato. Chiudi gli occhi sulle voci confuse. Senti solo il tuo fiore indurirti l’addome,strappare il passaggio, e il pensiero si sforma nei confini del male.
“Madame, non è il momento di fermarsi.”
Una voce tesa solleva un lembo di dolore e si insinua distinta nella tua testa. Le tue labbra si storcono in una linea di assenso. Le guance si gonfiano d’aria che non spinge.
“Fatevi forza, Madame. Sta uscendo la testa”.
Il tramestio si accalca attorno al tuo letto e a quelle parole. Ti aspetti uno strappo, nella pelle tesa del viso. Temi che schizzino, le vene del collo. La testa gira nell’aria ferma. I pensieri scivolano. Il cuore s’impunta. La tua schiena è un ponte fra la vita e la morte.
Mani che trafficano nel tuo corpo di madre. Sgarbi nascosti dalla pietà del dolore. Ma tu senti solo il tuo fiore scivolare vischioso in fondo al segreto. Risucchiato da mani in attesa morbosa, risucchia il tuo sangue con cui ubriaca il lenzuolo.
“Un ultimo sforzo, Madame”
La luce dei candelabri spiove attorno al buio assoluto delle bocche spalancate. Il tuo fiato mozzato, di gioia e di stremo. Il tuo corpo sfinito, librato un attimo in volo, ricade infine bagnato, a inzuppare il lenzuolo.
 
Il ritmo si rompe, oltre il battente serrato; la musica muore, nel corridoio atterrito. Sparse sul marmo, esplosioni di note chiazzano opache un riflesso perlato.
 
Lo vedi afflosciarsi, nei loro occhi smarriti, il tuo fiore sbocciato su terra marcita. Lo senti impuntarsi, l’orgoglio nel cuore. Il coraggio ti guarda, appoggiato a quel muro. Il respiro lo osserva, al centro del bivio.
“Madame, è una femminuccia”.
La stanza esplode in un vagito disperato come un pianto d’adulto.
Le tue braccia si allungano in parole d’istinto. L’ipossia a velare la tua mente che tace.
Marie ti si avvicina poco dopo per consegnarti il tuo fiore. Lo hanno ripulito in fretta e avvolto le sue colpe in un panno di seta e cotone.
Nelle orecchie senti il suo respiro che urla a dirotto. Nel tuo cuore batte la sua paura del mondo. Le tue braccia si fanno molli d’amore.
È il tuo ultimo fiore. E forse è per questo che ti sembra il più bello, di bellezza struggente. Saranno capelli di grano striati di loglio; è sguardo d’oceano che attende tempesta. Lo stringi piano al tuo petto forte di madre.
D’improvviso, senti di nuovo le forze far girare i pensieri, ancora indecisi al centro del bivio.
Lo conosci, il sentiero di destra. Dove crescono gli altri tuoi fiori. È un covo di vipere in tulle e merletti. È un abito bianco che stringe sul petto. È silenzio che solca la sera un ricamo. È musica a cui affidi pensieri lontani. È segreto che teme di incontrare uno sguardo. È sguardo che inciampa in un rifiuto sordo. Sono lacrime giuste nel modo sbagliato. Sono fiori che cogli dal seme proibito. Gioie sorrette dal dolore più cupo.
Lo hai sempre percorso in carrozza, invece, il sentiero a sinistra. Ne senti i sobbalzi, sotto le ruote dei giorni. Ti guarda sfrontato, di burbanza accordata da un diritto inferiore. Sicumera che sfila fra gelosa finzione. Ma sotto il sole di una radura oziosa, l’hai visto adagiato, procace e specioso. Ti è concesso osservarlo, dalla tua carrozza blindata. Si arronza impronto su un corpo di donna, ma tu non ti lasci ingannare e lo chiami per nome, quel miraggio maschile. Libero arbitrio arrogante e borioso. Eppure è lì, che il tuo pensiero ha deciso. Lo lascerai lì, il tuo ultimo fiore.
Un sorriso improvviso illumina il faccino ancora rosso di sforzo, come se avesse capito. Come se fosse grato. Te lo stringi addosso, vuoi sentirlo vicino. Il suo corpicino guizza e pare caderti di mano.
“Madame, ora avete bisogno di riposare.”
La governante si avvicina, il viso contrito dal dovere.
“Date a me. Il Generale attende impaziente.”
Le sue braccia sono ali di vento che strappano un fiore. Il tuo calore materno ti si sfila di dosso; lo senti gelarsi in echi d’addio in cui ghiaccia il sudore.
Marie è già vicina alla porta, il passo spedito; in mano un fiore, nell’aria l’odore di stelo reciso.
Raccogli le tue ultime forze.
“Marie….”
E dài vita al tuo fiore.
“Ditegli che piange come un maschio.”
 
Nel corridoio le note, stordite ma non vinte, si rialzano in un ultimo guizzo e fruscianti come gonne impazzite prendono la ricorsa per andare a unirsi alla pioggia sfranta sui vetri. Hanno la serenità disperata di un sorriso senza una bocca su cui allargarsi. Il suono muto di una risata senza una gola da cui sgorgare. La vivacità sprecata di una gioia senza un cuore in cui palpitare.
Sembrano fiori. In un covo di vipere.
   
 
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: swimmila