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Autore: pampa98    11/04/2019    1 recensioni
Un anno dopo la sconfitta di Profondo Blu, il pianeta degli alieni viene minacciato da un'invasione nemica. Per fermarla, i fratelli Ikisatashi si affidano all'aiuto delle loro ex-nemiche.
[E' una rivisitazione della mia omonima storia, che purtroppo avevo lasciato incompiuta. Spero che vorrete dare un'occhiata a questa versione aggiornata]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pai si stropicciò gli occhi, i quali lo stavano rimproverando per l’eccessiva mole di lavoro al quale li aveva sottoposti. Aveva continuato a fare ricerche da solo, ma i risultati erano stati pochi e inutili. Guardando fuori dalla finestra vide i primi raggi del Sole fare capolino dall’orizzonte e sospirò, sperando che gli Xunos non decidessero di attaccarli anche oggi. Spense il suo computer e, vedendo che Kish e Tart stavano ancora dormendo, decise di andare in cucina per mangiare qualcosa.
Il cuoco aveva detto loro che potevano prendere tutto ciò che trovavano in dispensa, eccetto i dolci, i quali andavano serviti ai clienti. Fortunatamente, lui era più ben disposto verso di loro di Ryan, il quale li avrebbe volentieri lasciati morire di fame. Certe volte, Pai si chiedeva come era possibile che Lory fosse innamorata di lui.
Con questi pensieri, entrò in cucina, dove vi trovò proprio lei. La ragazza indossava uan casacca bianca e stava cucinando allegramente. Gli dava le spalle e, dal momento che non si era ancora accorta della sua presenza, Pai ne approfittò per guardarla mentre lavorava.
Questo lo riportò indietro nel tempo, a quando ancora erano nemici e, tuttavia, non era riuscito a reprimere una sorta di… curiosità, verso la ragazza. Dalla prima volta in cui si erano parlati, Pai aveva preso ad osservarla di nascosto e a conoscerla anche nella sua vita da umana. Si era sempre detto che lo faceva perché lei era la più debole del gruppo e dunque sarebbe stata una preda facile. Inoltre, sembrava sempre molto distratta, se avesse colpito con decisione non sarebbe stata abbastanza veloce da reagire. Eppure, nonostante le numerose occasioni che gli si erano presentate, Pai non l’aveva mai uccisa, né aveva accennato a volerlo fare. Aveva cercato in tutti i modi di convincersi che non gli importava di lei, che non la uccideva solo perché sarebbe stato inutile eliminare un unico elemento del gruppo, ma una volta tornato a casa, lontano dalle battaglie e con la consapevolezza di ciò che aveva fatto, dovette riconoscere che l’unica differenza tra lui e Kish era che non aveva mai rubato un bacio a Lory.
-P-Pai!-
La voce sorpresa di Lory lo distolse dai suoi pensieri. La ragazza lo stava fissando, rossa in volto, con una ciotola piena di crema in mano. Pai entrò nella stanza e la salutò, cercando di sembrare tranquillo.
-Buongiorno. Credevo che fosse solo Kyle il cuoco.-
Lory si aggiustò gli occhiali sul naso e annuì.
-Sì, infatti.- disse, -Ma la mia cucina è piuttosto piccola, così Kyle mi ha detto che posso venire qui mentre il locale è ancora chiuso.-
Pai annuì.
-Capisco. Allora ti lascio lavorare in pace.- disse, voltandosi e dirigendosi verso l’uscita.
-Pai.- lo fermò Lory, -Va tutto bene?-
Lui si voltò, non capendo il senso di quella domanda. Forse era stato un po’ brusco ad andarsene così velocemente.
-Voglio dire,- continuò lei, abbassando lo sguardo –Mi sembri un po’ stanco.-
Pai sospirò.
-Sì, non ho dormito molto stanotte.- spiegò, -Ma sto bene, tranquilla.-
Lory annuì e tornò a concentrarsi sulla crema, sperando che Pai andasse a riposare. L’alieno rimase un attimo interdetto, poi si smaterializzò in camera. Aveva bisogno di riposare, ma non gli sarebbe dispiaciuto se lei lo avesse invitato a restare.
Scosse la testa prima di mettersi a letto. Lory amava Ryan e sembrava che anche lui la ricambiasse, quindi non c’era spazio per Pai nella sua vita. E forse era meglio così.
Lory, intanto, si era messa a preparare le decorazioni da mettere sulla torta, tenendo sempre un occhio sulla porta, temendo che Pai o gli altri potessero comparire all’improvviso. Sospirò. Forse era stata brusca prima, ma non voleva che Pai scoprisse cosa stava facendo, non ancora almeno.
 
-Vuoi organizzare una festa di bentorn…!-
-Paddy, parla piano!-
Lory dovette tappare a forza la bocca della bambina.
-Non ho parlato di festa. Ho solo detto che ho fatto una torta da mangiare tutti insieme e… Ah! E’ stata una cosa stupida!-
-Ma no, che dici?- esclamò entusiasta Paddy, -E’ stata un’idea molto dolce. Sono sicura che la apprezzeranno molto!-
Vedendola così contenta, Lory si tirò un po’ su. Di solito non agiva d’impulso, ma quella mattina aveva pensato che sarebbe stato carino far sapere agli alieni che erano felici del loro ritorno e si era messa subito all’opera.
-Mi fa piacere sapere che sei d’accordo, Paddy. Ah, e- aggiunse, -E’ stata un’idea di tutte, ok?-
Paddy inclinò la testa di lato. –Ma ci hai pensato solo tu.-
-S-Sì, ma diciamo che è da parte di tutte, ok?- disse Lory, arrossendo.
Paddy stava per ribattere, quando sentirono il portone spalancarsi e videro comparire Mark e Strawberry.
-Scusate per il ritardo.- dissero all’unisono.
E prima che Mina potesse cominciare con i suoi soliti rimproveri, Paddy si mise in mezzo.
-Strawberry! Bene, lo diciamo a tutte contemporaneamente. Lory… e io- aggiunse, ricordando che la ragazza non voleva prendersi il merito da sola, -abbiamo fatto una torta per gli alieni. La mangiamo a merenda, ok?-
-Perché avete fatto loro una torta?- chiese Mina, sorpresa.
-Perché vogliamo che sappiamo che ci fa piacere averli di nuovo con noi. Allora, ci state anche voi?- rispose Paddy, senza smettere di sorridere.
-Per me va bene.- disse Pam.
Mina storse il naso, ma accettò comunque. Le piacevano i dolci di Lory.
-Va bene.- si unì Strawberry, e poi aggiunse, -Comunque, sapete qualcosa di Kish? Come sta?-
-E’ in cucina.- rispose Pam, -Ha detto di aver dormito tutta la notte e Tart lo ha confermato.-
-In cucina?!- esclamò Lory. Aveva lasciato la torta nel frigorifero e, se Kish si fosse messo a frugare in giro, l’avrebbe sicuramente trovata.
Si precipitarono in cucina, ma durante la corsa, Lory inciampò, finendo addosso a Paddy e Strawberry che andarono a sbattere contro la porta, aprendola e cadendo a terra.
-Va tutto bene, ragazze?-
Kish era seduto a mezz’aria a gambe incrociate, con un pacchetto di biscotti in mano e le guardava divertito.
-Sì, sì, tutto a posto.- risposero, alzandosi in piedi.
-Tu sembri stare abbastanza bene.- constatò Strawberry.
-Te l’ho detto che non c’era da preoccuparsi. Tu invece sei arrivata tardi come al solito, eh?- aggiunse, rivolgendole uno dei suoi sorrisetti.
Strawberry diventò rossa e fu tentata di dirgliene quattro, ma ricordò che Kish non era ancora guarito completamente e decise di lasciar perdere per questa volta.
-Io arriverò anche tardi, ma dò sempre il massimo quando sono qui.- sbottò, mentre andava a cambiarsi.
-Ehm, Kish.- gli disse Lory, -Kyle ha preparato delle torte gelato e le ha lasciate in frigorifero. Evita di mangiarle, va bene?-
Non era vero, ma qualcosa le diceva che se Kish avesse saputo che c’era un dolce preparato da lei, si sarebbe sicuramente messo a curiosare.
Lui annuì. –Tranquilla, mi faccio bastare i biscotti.-
La giornata proseguì tranquillamente. Il locale era pieno come sempre e non vi furono sgradite sorprese da parte degli Xunos. Alla fine del turno, le ragazze decisero che era il momento di preparare la loro sorpresa e, per loro fortuna, l’unico alieno da distrarre in quel momento era Tart.
-Tart! Vieni un attimo fuori con me.- disse Paddy, prendendo il ragazzino per mano e conducendolo fuori. Lui sbuffò, ma non oppose resistenza.
-Allora? Che c’è?- chiese, una volta che furono usciti.
Paddy gli sorrise. –Niente. Volevo prendere una boccata d’aria fresca.-
-E io a che ti servo allora?-
-Volevo stare un po’ con te.- rispose lei, con la sua solita innocenza, -Non abbiamo passato molto tempo insieme da quando sei tornato.-
Tart non rispose. Fra una cosa e l’altra, in effetti,  si erano visti pochissimo. Anche se gli pesava ammetterlo, gli piaceva molto la compagnia di Paddy e adesso che non erano più in lotta tra loro, potevano finalmente essere amici.
-Be’, se… se ti va…- cominciò lui, imbarazzato, -Sì, insomma, ricordo che mi piaceva molto il vostro gelato. Domani magari mi puoi accompagnare a prenderlo.-
Paddy lo fissò incredula. Tart le aveva appena chiesto di uscire insieme? Loro due da soli. Non riusciva a crederci.
-Se ne hai voglia, sennò lascia stare, fa’ lo stesso.- aggiunse, interpretando il suo silenzio come un rifiuto.
La ragazzina scosse energicamente la testa e lo abbracciò stretto.
-Certo che ne ho voglia! Non credevo che mi avresti mai invitata ad un appuntamento! Sono tanto contenta.-
-Non… Non è un appuntamento! Andiamo solo a mangiare un gelato.-
Ma Paddy lo ignorò. –Avrò un appuntamento con Tart! Tart mi vuole tanto bene!-
-Finiscila, prima che cambi idea!- sbottò lui, tuttavia continuò ad abbracciarla, finchè Pam non li invitò a rientrare.
A quel punto Paddy sciolse l’abbraccio e gli sorrise allegramente.
-Tart, potresti dire ai tuoi fratelli di raggiungerci nel salone? Vi aspetto lì.-
E con questo seguì Pam dentro il locale. Tart rimase un momento interdetto, ma poi si disse che era meglio non porsi troppe domande sugli atteggiamenti di Paddy.
 
Quando i tre alieni raggiunsero il resto del gruppo furono accolti da una miriade di coriandoli.
-Ma che?-
Ogni Mew Mew aveva in mano uno spara-coriandoli e li guardavano sorridenti.
-Con qualche giorno di ritardo, ma… Bentornati!- esclamarono in coro.
I ragazzi le guardarono allibiti. Avevano organizzato una specie di festa… per loro?
-E guardate, Lory ha anche preparato un dolce!- aggiunse Paddy, indicando la torta sul tavolo alle sue spalle. Era una pan di spagna ripieno di crema al cacao e ricoperto di panna e fragole. Sulla sommità c’era la scritta Bentornati Alieni.
-Era questo che stavi facendo stamattina?- chiese Pai.
Lory arrossì e annuì. –Sì. E scusami tanto se sono stata brusca, ma doveva essere una sorpresa e non volevo che lo scoprissi.-
Pai le sorrise dolcemente. Probabilmente lei era l’unica creatura alla quale potesse rivolgere quell’espressione.
-Non devi scusarti. E’ stato un gesto davvero dolce, grazie.-
Lory divenne ancora più rossa, ma gli rivolse comunque un grande sorriso.
-Bene, bene, convenevoli a parte,- disse Paddy. –Chi ha fame?-
Ognuno di loro ebbe una fetta di torta e, mentre chiacchieravano tutti allegramente, Kish si avvicinò a Strawberry.
-E’ buona questa torta, ma speravo di poter assaggiare qualcosa cucinato direttamente dalla mia micetta preferita.-
Strawberry si impose di restare impassibile e si limitò ad un’alzata di spalle.
-Non ho avuto tempo, purtroppo.-
-E per fortuna, aggiungerei.- si intromise Mina, -Vedi, Kish, devi sapere che la “tua micetta preferita” ai fornelli rappresenta una minaccia per il genere umano più temibile degli Xunos stessi.-
-Questo non è vero!- sbottò la ragazza, -E poi nemmeno tu sei una grande cuoca, Mina, quindi non mi puoi giudicare!-
Mina sfoderò la sua solita espressione di superiorità.
-Sto imparando e sono migliorata molto. Vero, Pam?-
La ragazza annuì. All’inizio mangiare i piatti di Mina era una vera tortura, ma negli ultimi tempi aveva dovuto riconoscere un discreto miglioramento in lei.
-Sì, è così.- rispose, accarezzandole dolcemente i capelli. Con quello, Mina dimenticò completamente Strawberry e tornò a dedicarsi solo alla sua ragazza.
-Non faccio così schifo a cucinare.- disse Strawberry, imbronciata.
-Ti credo, micetta.- rispose Kish. Poi, avvicinandosi al suo orecchio così che nessun altro sentisse, aggiunse –Secondo me l’uccellino si diverte a mostrarsi superiore agli altri, ma in realtà non lo è affatto. Pam l’avrà assecondata solo perché la ama, niente di più.-
Strawberry si lasciò sfuggire una risatina.
-Sì, mi sa che hai proprio ragione.- disse, voltandosi verso di lui.
In quel momento si rese conto di quanto fossero vicini i loro volti. Pericolosamente vicini. Sebbene il suo istinto le dicesse di allontanarsi subito, prima che a lui venissero strane idee, il suo corpo non rispose immediatamente. Ora che non erano più nemici, poteva riconoscere che Kish era, indubbiamente, un bel ragazzo. Non bello come Mark, naturalmente, ma nel complesso era affascinante. Quel pensiero la fece arrossire. Ma come le veniva in mente di fare apprezzamenti su un altro ragazzo, specie Kish!
-Strawberry.-
In compenso nemmeno lui aveva accennato ad allontanarsi. La ragazza vide con la coda dell’occhio la mano di Kish avvicinarsi al suo volto.
-C-Cosa?-
Sentì una delle sue dita sfiorarle la guancia.
Vuole baciarmi? Qui? Adesso?
Nonostante questo dubbio, Strawberry continuò a restare dov’era. Il contatto durò una frazione di secondo e poi Kish sollevò il dito davanti a lei, sorridendo.
-Ti era rimasta della panna in faccia.-
E, con la sua solita sfacciataggine, la leccò dal dito.
Strawberry divenne paonazza. Kish poteva anche essere cambiato, ma non aveva ancora imparato il significato del termine “spazio personale”.

 
   
 
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