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Autore: Basiileia90    11/04/2019    3 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano alla residenza Gerald, e nonostante la situazione non si fosse sciolta del tutto, si iniziava a respirare un’aria più leggera. Abel e Georgie non erano più tornati sull’argomento della loro discussione, ma è come se entrambi avessero ammesso i loro errori e fossero pronti a ricominciare. Infatti erano molto più disponibili l’uno verso l’altra, in perfetta armonia. Il conte era felice che la figlia potesse conciliare la sua vecchia vita con quella nuova: era ben consapevole che la ragazza australiana che correva nei campi non poteva trasformarsi in tutto e per tutto e forse era giusto così. Il conte non voleva in nessun modo rinnegare il passato di Georgie, anzi per lui il compromesso era fondamentale.

Una mattina Georgie si diresse verso il suo atelier, accompagnata dai fratelli, impazienti di vedere il piccolo regno della ragazza.

“Ehilà chi si vede!”

“Ciao Emma! Sono venuta a portarti le bozze con i nuovi vestiti e...guarda chi c’è!”

“Oh cielo, i tuoi fratelli? Come state?!”

I due si sentirono subito ad agio: Emma li aveva accolto così calorosamente!

“È così avete creato questo piccolo paradiso per donne tutte da sole...che dire complimenti” disse Arthur 

“Beh non proprio. L’aiuto di Dick è stato fondamentalmente per il lavoro più grosso: dovete pensare che questo era un enorme stanzone abbandonato e fatiscente. Inoltre il conte Gerald ci ha aiutato economicamente” ribatté Emma.

“Quindi Georgie disegna e tu confezioni gli abiti”

“Beh solitamente. Anche se Georgie si dedica moltissimo anche a cucire, non solo a disegnare. Principalmente lavora da casa e porta il prodotto finito direttamente in negozio. È meglio non attirare le chiacchiere della gente...”

“ Che c’è di male?” La guardò sbalordito Abel

“ Oh assolutamente nulla. Però si sa i nobili...la figlia di un conte tra le famiglie più importanti di Londra che lavora come sarta in un atelier. Di solite le contesse si limitano ad indossarli gli abiti, mica a crearli!”

“Georgie ma veramente devi nascondere anche la tua più grande passione?!”

“Abel, non è la fine del mondo. In fondo non mi viene vietato nulla, continuo a fare ciò che voglio, seppur con contegno” 

Abel capí che doveva interrompere qualsiasi discorso avesse in mente al riguardo: era assurdo che Georgie  dovesse nascondersi per dedicarsi alla sua passione, ma in fondo non valeva la pena insistere e mettere ancora più distanza tra sé e quel mondo, tra sé e Georgie.

Arthur intervenne sia per cambiare discorso sia per evitare che calasse il silenzio “ Comunque io vedo solo abiti per fanciulle... ai noi uomini non pensi? “

Scoppiarono tutti e quattro in una risata sonora. 

“Beh fratellino con tutti questi puzzi e merletti ti ci vedo proprio!” Momenti del genere mancavano molto a tutti quanti. 

“Ragazzi sentite, che ne dite se questa sera veniste a cena da me? Dick sarebbe felicissimo di vedervi!”

Tutti e quattro accettarono anche se Arthur poco prima di partire finse di sentirsi poco bene. “Abel, Georgie voi andate lo stesso, Emma ci rimarrà malissimo se tutti ci assenteremo.” 

Abel insisteva, quasi non fosse convinto dalle parole del fratello. A quel punto Arthur chiese a Georgie se potesse portarle un poco di latte caldo, affinché la giovane di allontanasse. Una volta soli il maggiore dei fratelli chiese spiegazioni “Allora pensi che ci caschi? Si può sapere che stai tramando?”

“E va bene... ogni venerdì sera il conte Gerald invita alcuni suoi conoscenti e tra di loro vi è un tale che...si insomma, ho dedotto che possa essere un lontano parente di Maria...”

“ Maria Dangering?!”

“Proprio lei. Quel tale deve essere uno zio da parte della madre. Vorrei sapere come sta, e se posso fare qualcosa per lei...le devo la vita”

“Adesso è tutto chiaro..beh che dire...spero ti possa aiutare”

“Lo spero anche io. Ah, grazie Georgie per il latte! Divertitevi e salutami tanto quei due!”

Abel e Georgie si incamminarono verso la carrozza che li attendeva. 

“Sono felice per questa serata... voglio così tanto bene ad Emma”

“Si vede che siete molto amiche”

“È una persona splendida! Ah proposto, sei andato a trovare Joy?”

“Si certo, sono passato da casa sua pochi giorni fa, sembrava felice di vedermi”

“E lo credo bene....” sorrise maliziosa 

“Beh cos’è quel sorrisetto?”

“Avanti...lo sai anche tu che è innamorata di te!”

“ Ma Georgie, è una bambina!”

I due continuarono a stuzzicarsi per tutto il viaggio e Abel non faceva altro che guardarla con gli occhi dell’amore, un amore che mai si era spento. Anche Georgie stava bene con lui, anche se il rapporto non era quello di prima. Ad ogni modo sentiva di avere accanto a se un uomo speciale. “Siamo arrivati. Mi aiuti a scendere?”

“Vieni piccola”

Georgie lo guardò sorpresa, arrossendo un poco. “Piccola” che strano effetto sentirsi chiamare così. Abel invece avrebbe voluto mordersi la lingua fino a non parlare più. “No Georgie scusa...non so cosa mi sia preso”

“Stai tranquillo Abel, non è successo nulla”

Abel era visibilmente in preda all’imbarazzo e fece tanta tenerezza a Georgie, la quale posò le sue mani sul suo viso. “Abel va tutto bene... Sono sempre stata la tua piccola”

Abel non sapeva più quali emozioni provare. Che cosa intendeva Georgie? L’imbarazzo venne interrotto da una donna corpulenta che stava strillando “Se ti prendo te la faccio pagare! Ehi voi due, scommetto che è vostro figlio! Bene bene”

Abel spalancando gli occhi “ma che figlio, cosa dice?” 

“Quel ragazzino laggiù! Quel piccolo diavolo che giocando tra il mio bucato, ha sporcato tutta la biancheria!”

“Signora mi spiace ma quello non è nostro figlio...noi non abbiamo figli “

“Ma come? È il connubio tra voi due! Occhi verdi, capelli riccioli e scuri

“Le ripeto che non sono il padre “

“Abel, Georgie! Che ci fate li? Salite!”

“Emma ma li conosci?!”

“Certo che sí, Grace. E posso assicurarti che non sono i genitori di quel bambino....sono praticamente fratelli!”

Abel aveva provato una strana sensazione nell’essere scambiato per marito di Georgie, addirittura per padre. Possibile che solo Georgie lo vedesse come un fratello, a differenza di tutti gli altri?

“Oh scusate... Non ho molta pazienza con i bambini e mi era sembrato che....”

“Non si preoccupi, davvero”

Chiarito l’equivoco, i due ospiti salirono in casa dei loro amici. 

Arthur invece raggiunse lo studio del conte Gerald per chiedere informazioni circa quel parente di Maria. Spiegò al conte quanto fosse importante per lui incontrare la ragazza per ringraziarla a dovere. Non c’era stata ancora occasione dopo la sera della fuga dalla cella. Il loro addio era stato così sbrigativo. Ma Maria, nonostante il poco tempo, gli aveva dichiarato il suo amore. Arthur capí di provare un certo interesse per lei e non poteva più resistere. 

“Oh caro figliolo, ne parlerò con il marchese Jacob, sai siamo buoni amici da  una vita e penso proprio che non ci saranno problemi. Affronterò il discorso questa sera stessa, così potrò farvi incontrare la settimana prossima. D’accordo?”

“Non so proprio come ringraziarla.... ha un cuore grande proprio come quello di Georgie!”

Per gli altri due, la serata trascorreva tra chiacchierate e scherzi. Anche Abel era a suo agio, pur assentandosi per fantasticare: sembrava che lui e Georgie fossero davvero una coppia di innamorati a casa di amici... quell’episodio così banale gli riempiva il cuore di gioia.

“Abel ti dispiace se aiuto Emma a lavare i piatti?”

“Certo che no! Rimarrò qui con Dick”

“Finalmente! Ora possiamo fare dei discorsi da uomini!” Disse Dick 

“Cosa faresti tu adesso?” Intervenne Emma

Tra di loro era sempre così, un battibecco continuo. Si vedeva che si amavano proprio dal loro continuo stuzzicarsi. Georgie invidiava molto Emma su questo aspetto e sperava di trovare un amore così grande anche lei.

“Sai Abel... mi è capitato qualche volta di sentire parlare Emma e Georgie, conosco poco la vostra storia ma so che non siete realmente fratelli. Credo che l’avrei capito comunque da come tu la guardi...”

“Pare che lo capiscano tutti a parte lei... ma ormai non è più un problema. Prima, quando lei non sapeva la verità, potevo ancora sperare. Adesso tutto questo rimane una mia fantasia.”

“Non dire così. In fondo siete stati separati per un po’ di tempo, le cose potrebbero cambiare. Subito dopo la scoperta era praticamente impossibile che Georgie ricambiasse l’amore per te, non solo per via di Lowell.... Adesso ha metabolizzato la situazione.”

Quelle parole avevano acceso una speranza ormai svanita, che per Abel aveva il sapor dell’illusione.

“Dick non so che pensare...e poi lei..ecco io vorrei chiederti..si insomma... ha un altro uomo?”

“Beh, Georgie di certo non si confida con me. Però credo che se ci fosse qualcuno sarebbe venuto fuori; Emma si sarebbe lasciata sfuggire qualcosa sicuramente!”

“Se scoprissi qualcosa...”

Dick lo anticipó “non esiterò a dirtelo”

“Sei un amico”

“Ehilà uomini! Noi qui avremo finito.”

“Oh si... bene direi che possiamo andare”

Uscirono dalla modesta abitazione degli amici e si avviarono. La carrozza non c’era ancora ed era molto freddo.

“Stai tremando”

“Tranquillo Abel, ormai sono abituata al clima di Londra” lo rassicurò

“Sarà. Ad ogni modo tieni il mio mantello”

E la avvolse con esso.

Dopo qualche minuto arrivo la carrozza ed ebbero modo di dirigersi verso casa.

Una volta arrivati si salutarono e dopo essersi dati la buonanotte Georgie lo rincorse nel corridoio

“Abel! Volevo ringraziarti per questa serata. Sono stata davvero bene e sono felice che ci fossi anche tu. Magari potremmo replicare...” 

Abel avrebbe voluto baciarla ma si limitò a sorridere “ Sicuro! Erano anni che non passavo una serata così. Buonanotte Georgie”

“Buonanotte Abel”

 

 

   
 
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