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Autore: fri rapace    12/04/2019    2 recensioni
“Hai dormito qualcosa come trenta ore filate! Sai cosa significa, questo?” domandò Tonks, accarezzandogli dolcemente i capelli flosci. La pelle delle sue mani a contatto con la fronte tiepida di Remus era fresca e gradevole al tatto.
Lui fece qualche profondo respiro e quando sentì che la propria voce sarebbe stata abbastanza forte da essere udita, rispose:
“Arrivi tu e mi canti una ninna nanna affinché continui a farlo?”
Piccolo tributo ai Weird Sisters. La storia è stata scritta per l'H/C Easter Calendar.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Là là là, là là “Ehilà,” lo salutò Tonks, scalciando le ciabatte e infilandosi nel letto coi vestiti addosso.
La pancia della giovane era cresciuta tanto da sbucare da sotto il maglione, tonda come un Bolide.
Remus si sforzò di sorriderle. Immaginò che fosse trascorso diverso tempo dal plenilunio, ma lui non s'era accorto di nulla, aveva quasi sempre dormito. Le labbra, scoprì, erano la sola parte del corpo che era in grado di muovere, al momento. Dalla fessura tra le tende della stanza s'illuminava un rettangolo di un bianco accecante che lo costrinse a strizzare gli occhi stanchi: doveva essere il primo pomeriggio.
Tonks si sistemò delicatamente vicino a lui; stesa com'era su un fianco non poteva aderire contro il suo corpo come al solito, lo raggiungeva solo con il pancione.
Remus ne percepiva la mobilità contro il fianco nudo, morbidezza e solidità si scambiavano di posto in un fluido susseguirsi che gli gonfiava il petto dall'emozione e lo riempiva di voglia di vivere: era il loro bambino!
“Hai dormito qualcosa come trenta ore filate! Sai cosa significa, questo?” domandò Tonks, accarezzandogli dolcemente i capelli flosci. La pelle delle sue mani a contatto con la fronte tiepida di Remus era fresca e gradevole al tatto.
Lui fece qualche profondo respiro e quando sentì che la propria voce sarebbe stata abbastanza forte da essere udita, rispose:
“Arrivi tu e mi canti una ninna nanna affinché continui a farlo?”
Tonks considerò seriamente l'opzione da lui suggerita, si sollevò sul gomito e si schiarì teatralmente la voce:
“I lupi neri si avventano su di me
Pelo di animale e vello
Là là là, là là
Entrano strisciano
Ora riesco a vedere
Sta sorgendo una luna cattivaaaa!”
Remus rise piano; così debilitato e dolorante com'era, dentro di sé, oltre la carne, il suo spirito era libero e mai come allora tanto felice. La malattia, la guerra che fuori infuriava mettendoli in costante pericolo, la paura per la donna che amava e il loro bambino, quel bambino la cui sorte lo aveva terrorizzato a tal punto da farlo fuggire da Tonks pochi mesi prima, nulla riusciva a smorzare la gioia che provava.
Tonks gli dedicò un sorriso radioso: la gravidanza aveva reso il suo viso più tondo e dolce, e gli occhi scuri le brillavano. Remus ne era incantato.
“Conosci questa canzone?” gli chiese lei.
“Non direi,” ammise Remus. “Non concilia il sonno, ma è molto appropriata al contesto.”
Tonks annuì in modo grave.
“Weird Sisters, naturalmente,” sospirò, scuotendo con disapprovazione il capo di un rosa fiammante. “Quanto sei vecchio!”
“Te l'ho detto un milione di volte,” le fece notare Remus, divertito. “Ma tu non mi hai mai voluta ascoltare.”
“Là là là, là là!” canticchiò lei, dispettosa come uno Snaso.
“Ninfadora?” la assecondò nel suo gioco Remus. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che l'aveva chiamata con l'odiato nome, rischiava di perdere l'abitudine.
“Canto e suono,” Tonks fischiettò la melodia della canzone. “Fata Armonia, per te.”
“Agonia,” s'azzardò Remus, a voce bassissima.
“Che hai detto?”
“Fata?” si corresse lui, alzando furtivamente gli occhi. “Quegli esserini rissosi e ronzanti che depongono uova? Non sarebbe più calzante 'Ninfa'?”
Tonks gli fece una smorfia.
“No, spiritosone, intendo le fate Babbane! Le conosci, tua madre era Babbana... e mi assocerei spontaneamente a qualunque cosa somigli al mio orribile nome tanto quanto tu lo faresti coi lupi.”
“D'accordo, Fata Agonia, allora,” decise, con un'espressione innocente e la voce più fioca di quanto non fosse in realtà. Tonks stavolta non finse indignazione, si fece invece pensierosa.
“Sai che si adatta un sacco meglio di 'Armonia'? Sia per come sei messo,” e gli baciò un taglio che gli attraversava verticalmente il viso. “Sia perché 'Agonia' è nello spirito dei Weird Sisters. E sappi che io li ho conosciuti e ti assicuro che ti avrebbero a-d-o-r-a-t-o quasi quanto ti adoro io.” Lo fissò con gli occhi a fessura con un'insistenza tale che alla fine Remus si vide costretto ad abbassare lo sguardo. “... per non parlare del fatto il mio canto è letale quanto quello di una Mandragola strappata dal suo vaso,” finì Tonks.
Remus represse un sorriso, ma lei scoppiò apertamente a ridere:
“Te l'ho letto negli occhi!”




Il testo della canzone è il brano dei Weird Sisters tradotto in italiano. Chi gioca a Hogwarts Mystery capirà perché Tonks pensa che avrebbero adorato Remus xD

EDIT: Il testo non è della canzone dei Weird sisters di HP, ma la traduzione della canzone Weird sisters degli Sparklehorse... errore mio xD Il là là là, là là mi ha tratta in inganno e il testo s'adattava così bene!
   
 
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