Erano passati tre anni dalla guerra contro il signore oscuro. Quando la terribile battaglia iniziò Astoria e sua sorella Daphne erano a scuola ed entrambe volevamo combattere, ma i loro genitori glielo proibirono e scaparono dall’Inghilterra e andarono in Islanda, dove il padre delle due ragazze aveva un amico che viveva in quel luogo freddo e dimenticato da Dio. Rimasero fino alla fine di agosto, e dopo ritornarono a casa loro. I loro genitori scoprirono che Hogwarts sarebbe stata riaperta a settembre come ogni anno, come se nulla fosse successo. Gli ultimi anni di Astoria a Hogwarts erano tranquilli, e non c’erano più pericoli. Anche la casata dei Serpeverde era più tranquilla e non era più competitiva come una volta, d'altronde la preside McGranitt gli sorvegliava sempre. Astoria uscii dalla scuola con ottimi voti, i suoi genitori erano fieri per la prima volta ma non tanto quando era uscita la loro primo genita.
Astoria ora lavorava come guaritrice all’ospedale San Mungo a Londra, è un lavoro che la appassiona perché ho sempre desiderato fare del bene alle persone. I suoi genitori e sua sorella erano contrari perché secondo loro, i purosangue devono lavorare in luoghi che sono degni per comandare, come lavorare al ministero della magia o come professore. Ma lei si era opposta alla loro “idea”, per la prima volta da quando ero nata ha fatto la cosa che le pareva giusta per lei. I suoi ovviamente non accettarono e fecero di tutto per dissuaderla, ma lei non molò mai e andò dritta per la sua strada.
Nella famiglia Greengrass c’era aria di festa perché il 18 di gennaio di questo anno la signorina Daphne Greengrass si sarebbe sposata con un ragazzo purosangue. La famiglia di lei ne era felicissima perché così la discendenza del purosangue sarebbe continuata. La signora Greengrass si era vantata con le sue “amiche” ricche della zona. Era sempre stata una donna piena di vanità e odio, Astoria non aveva mai capito perché la madre facesse così, quale vantaggio avrebbe avuto se si comportava cosi?, queste domande un giorno ebbero una risposta