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Autore: myki    22/07/2009    9 recensioni
La seconda parte di "Memories and Sweet Kisses".
La seconda parte di una storia che è la stessa, ma forse non lo è.
Perchè la storia cambia a seconda di chi la racconta.
CAPITOLO 4: SOLO BUGIARDA
"MAMMA!!"
"Oh, cara, lasciami fare... non vedi che sto facendo le pulizie di Primavera?”
Sbiancai.
“E sei in ritardo di tre mesi o in anticipo di nove?”
“Pensavo solo di fare qualcosa di utile, dato che in questa casa nessuno muove un dito…”
Vidi Grattastichi precipitarsi verso la porta e fuggire, e non potei che dargli ragione.

LA STORIA E' INTERROTTA A TEMPO INDETERMINATO.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La stessa storia.

La stessa guerra.

O forse no.

                                                                                                                                                         D’altra parte, è sempre stata questione di punti di vista.

 

 

                             Memories and sweet kisses

                                        -Alternative Version-

 

CAPITOLO 1: SCOMMESSA

Mi guardai attorno.

Il cielo era scuro, le nuvole gridavano pioggia.

E io non desideravo altro che lo scroscio d’acqua ci precipitasse addosso, soffocando i singhiozzi di mia madre e delle madri degli altri. Era impossibile non sentire, impossibile non vedere.

Eravamo così pochi… riuscivo a pensare solo a questo.

Si strinsero tutti intorno al palco, le labbra contratte in smorfie di dolore, gli occhi chiusi, per non vedere quella distruzione che li feriva. In piedi, lasciando vuote quelle sedie messe a posta per loro, chiesero dei discorsi e io glieli diedi. Se a loro servivano delle parole gliele avrei date.

Io delle parole non sapevo che farmene.

Mi sembrava tutto uno spreco: le parole, le lacrime, le urla. Non avrebbero riportato indietro chi avevamo perso e non avrebbero consolato noi che eravamo rimasti.

Vidi Ron osservare tutto con sguardo di fuoco, afferrare la mano di Hermione e tenerla stretta.

Li odiai.

Perché sapevo che loro sarebbero stati migliori di me.

Perché dalla distruzione avrebbero tirato fuori qualcosa di buono.

Qualcosa per cui sarebbe valsa la pena vivere ancora.

E mi allontanai. Perché faceva troppo male stare così vicina a Harry e non poterlo amare di nuovo.

L’acqua del lago scintillava nel buio, e sulla sua superficie s’increspavano onde silenziose. Avrei voluto essere un’onda, e perdermi nell’infinito circostante, senza dover pensare e senza dover essere contenta. Piegai la bocca in un sorriso amaro.

Contenta?

Una parte di me gioiva nell’essere viva, e nel sapere che anche Harry lo era.

E gli altri?

Gli altri?

Gli altri non importavano?

No.

In quel momento, non importavano.

 

                                                                                                    *

 

Mi ero allontanata. Troppo.

Scorgevo ancora il parco, ma non sentivo più nulla. Il frusciare degli alberi era tutto ciò che riempiva le mie orecchie, e provai a fare in modo che quel suono annullasse tutti gli altri che sentivo nella testa.

Volevo silenzio.

E tutta quella messa in scena di gente, tutte quelle urla, non facevano altro che irritarmi. Cercavo il buio della mia camera, dove avrei potuto piangere in pace, rannicchiata nel letto, stringendo il cuscino fino a farlo scoppiare, e dando calci alle coperte se mi andava. Ma tutto ciò che vedevo, intorno a me, erano gli sguardi tristi di persone vuote, che avevano perso tutto.

E io? Io ho Harry. Non ho forse vinto?

Sentii l’erba sotto i piedi e sorrisi. Stava ricrescendo.

Di tutte le cose andate bruciate, l’erba cresceva di nuovo.

Ricrescerò anch’io?

Mi voltai. Mi sentivo osservata.

Draco Malfoy mi fissava con la sua aria da duro, il corpo appoggiato a un albero e le mani in tasca.

Mi avvicinai, pronta a buttargli addosso tutta la mia rabbia.

Lui era uno di quelli che potevo far sentire in colpa.

E tutto quello che mi serviva, in quel momento, era poter dare a qualcuno la colpa di quello che avevo intorno.

"Cosa vuoi?"

Lo dissi sputando fuori il veleno accumulato nel tempo, e mi sentii già meglio.

"Qualcosa che tu non mi puoi dare"

"Una coscienza?"

Lo vidi crollare sotto il mio sguardo, come un fiore schiacciato da una valanga di neve.

E mi sentii una valanga, con il senso di colpa che mi perforava lo stomaco nonostante la voglia di essere crudele.

"No. Una speranza"

 

                                                                                                   *

 

Abbracciai la mamma. Aveva bisogno di aiuto, e glielo avrei dato. Salutai Luna da lontano, con la paura di avvicinarmi. In qualche modo, sapevo che lei avrebbe capito.

Che non ero forte come fingevo di essere.

Che non ero felice come mi costringevo a credere.

Ma sorrisi, perché Luna non era più sola. Era con Dean. Non sapevo cosa avrebbe potuto esserci tra loro, ma ero sicura che questa guerra qualcosa di buono lo avesse fatto. Ci aveva spinti a ricordare come era labile il tempo, come noi lo eravamo ancora di più. Fissai gli occhi su Ron e Hermione, sulle loro mani unite, su quel silenzio di attesa che filtrava tra loro, e che annunciava mille parole.

Io scommetto su di loro.

Non so cosa il tempo potrà riservare per me, o per Harry.

Per il mondo.

Ma su di loro non posso sbagliare.

Ci scommetto ogni grammo di felicità che mi resta.

                                                                      

 

 

 

                                                                  *******************************************

Lo so, lo so che questo capitolo è troppo corto. Ma questa parte della storia è un po’ più complessa… almeno nella mia mente. Ah! Per chi non avesse capito… M.A.S.K è l’unione delle iniziali del titolo. Ma in modo indiretto indica un punto fondamentale: Non tutto è come appare.

Un appunto essenziale! I capitoli di questa storia saranno in parallelo con quelli dell’altra, ma non del tutto. È ovvio che i momenti siano più o meno importanti a seconda di chi li vive.

Se c’è una cosa che spero, però, è che possiate credere nella mia Ginny. Potrebbe essere più romantica e più profonda di quella reale, a volte persino più "cattiva" forse. Più cinica, sicuramente.

In mia discolpa, posso dire che l’ho sempre immaginata così.

  
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