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Autore: Yellow Daffodil    14/04/2019    2 recensioni
Hera ed Hestia. Con la H.
Due gemelle così diverse da poter essere paragonate al diavolo e l'acqua santa.
Diverse, sì, ma le differenze possono essere facilmente superate quando nel quadro generale entra anche lui. Lui... che è innamorato perso di Hera. Lui... per cui Hestia ha una cotta secolare. Lui... Tommaso D'Angelo.
Quale occasione per sfruttare al meglio la gemellanza, se non questa? E quali altri guai combineranno Hera ed Hestia, assieme a un amico dalla sessualità ambigua, un'improvvisata psicologa e un compagno di ricerche punk?
Storia a 4 mani di Yellow Daffodil e cioccolatomalik
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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22. Zero webcam

Hestia

Il mio rientro a scuola è traumatico.

Sono riuscita a fingermi malata per un tempo ragionevolmente lungo (lunedì e martedì) dopodiché mia madre ha scoperto gli altarini et voilà: costretta a compiere il mio dovere a calci nel sedere.

Già, come se non fosse già abbastanza brutto essere odiata da Tommy, presa in giro da mezza scuola e sgridata dalla mamma. Oggi è davvero un giorno nefasto.

Per tutta la mattina sono riuscita ad essere un'ombra: cappuccio calato sugli occhi, sguardo basso e spray al peperoncino in tasca, per i casi estremi. A ricreazione niente caffè, durante le lezioni attenzione estrema solo ai professori e non alle risatine e, infine, ai cambi dell'ora reclusione nel bagno delle femmine per evitare spiacevoli incontri.

Tutto liscio come l'olio.

Fino all'uscita dopo l'ultima ora.

Sto infatti seguendo la semiretta immaginaria che collega la mia posizione attuale a un infinito di sofferenza che mi spetta a casa, quando qualcuno bussa sulla mia spalla. Mi volto, sperando che i buchi neri al posto dei miei occhi lo risucchino via, ma purtroppo mi ritrovo davanti a un mio simile e quindi non riesco a trarlo in inganno.

"Ehi, Punkie."

"Hes, ti è caduta una cosa."

"Cosa?" Faccio voltandomi appena all'indietro.

"La voglia di vivere. Tieni, spero di ridartela con questo."

Punkie mi porge un foglietto di carta e accompagna la sua sagace battuta con un'espressione di gioia. Non lo vedevo così radioso da quando ci siamo sparati due ore di omicidi di massa in streaming, anche se, in generale, non è mai stato radioso.

Ora c'è qualcosa in lui. Qualcosa di strano. 

Sono forse... cuoricini al posto degli occhi? Mio Dio, Hera ha rovinato pure lui. Quella donna è il quinto cavaliere dell'apocalisse.

Con questa profezia oscura impressa nella mente, srotolo la finta pergamena di Punkie e leggo le parole scritte in calligrafia ordinata: sono state firmate dalla preside in persona, la quale attesta che Hestia Felici e Domenico Caruso sono gli studenti più brillanti del laboratorio pomeridiano di scienze. Inoltre, specifica che grazie a noi quest'attività extracurricolare verrà riconfermata anche l'anno prossimo, rendendo così il nostro liceo un'eccellenza non solo nel campo umanistico.

"Wow." Commento, fermandomi nei pressi del parcheggio. "Non credevo che fosse così importante per la scuola."

"Invece lo è. Visto che roba? Siamo stati fantastici." Punkie sbandiera la sua cresta come fosse veramente quella di un gallo, ma io non riesco a condividere la sua allegria. 

"Mimmo, questo attestato è sbagliato. Non è il mio nome che dovrebbe apparire accanto al tuo, ma quello di mia sorella. In fin dei conti, è stata lei a portare a termine il progetto. Fosse stato per me, nemmeno mi sarei presentata a scuola."

"È vero, ma l'esposizione finale non ci sarebbe stata senza tutto il lavoro in precedenza. E il lavoro in precedenza di Hera è consistito nell'interrogarsi sulle calorie di un frullato all'ananas anziché sulle particolarità delle cellule, quindi..." Punkie si chiude nel giubbotto in pelle che indossa nonostante facciano trenta gradi, e la sua provocazione viene raccolta da Satana in persona, che gli spunta da dietro la spalla destra con fare minaccioso.

"Senti, signore oscuro, il fine giustifica sempre i mezzi, quindi ciò che importa è risultato." Hera mi ruba l'attestato dalle mani e legge solo le parole chiave, per poi restituirmelo. "Per carità, lasciamo pure i vostri due nomi. Non voglio che la gente pensi che sono una nerd: il passo dalle stelle a Big Bang Theory è molto più breve di quanto sembri."

"Una falcata di tacco dodici?" Propone Punkie.

Hera lo fissa assottigliando gli occhi: "Esatto. E dato che mi sta capitando proprio in questi giorni a causa della stupidità dei nostri coetanei, so che è meglio evitare ulteriori fraintendimenti. È già abbastanza che mi deridano per aver scambiato i panni con Miss Oltretomba."

Punkie non può non guardarla con divertimento e ammirazione: "Sua maestà non gradisce rientrare nell'albo dei popolani intelligenti. Meglio così; in effetti il tuo nome stonava troppo vicino alla parola brillante."

"Sono brillante in altri sensi, ma tu che ne sai, cavaliere della notte?"

"In tal caso, allora, grazie." Stringo la pergamena al petto e guardo prima Punkie, poi mia sorella. Quando sta insieme a lui, mi è più simpatica. Mi viene voglia di volerle bene.

"Prego, ma sappi che è la prima e ultima volta che ti faccio un favore del genere, piccolo mostro di palude."

Scherzavo.

"E comunque." Hera si ravviva la chioma luminosa. "Nonostante sia tutto merito mio, complimenti anche a voi due. Buon lavoro di squadra: perfezionabile, ma comunque efficace."

Quest'affermazione dev'esserle costata quanto l'ultima trousse di Urban Decay, infatti sotto i chili di fondotinta vedo un leggero rossore, mentre Punkie trattiene una risata. Beh, sarebbe il caso di specificare che non dovrebbe parlare di squadra, né ritenersene il leader, dato che dove ci siamo noi due non può nemmeno esistere una squadra. Io ed Hera... che siamo diverse anni luce e inconciliabili come il caffè e il succo di papaya... io e quella lì... una squadra. Tss, ma per piacere. Ma quando mai. Venitemelo a dire quando anche lei si tingerà i capelli come Punkie.

Ecco, sto appunto per ricordarle questo, quando la nostra attenzione segue quella di tutti gli altri studenti verso la porta della scuola.

Mentre Tommy la sta varcando per uscire a testa bassa, Francesco, il suo simpatico amico decerebrato, gli si para davanti e lo ferma con tono derisorio: "Ehi, D'Angelo, hai visto per caso mio fratello Francy?"

Lui alza li occhi - quei magnetici occhi! - e osserva il compagno di classe che si è messo un paio di occhiali da sole.

"Levati, dai." Lo spinge da parte.

Allora Francesco si toglie gli occhiali e lo ferma di nuovo: "Ohi, eccoti Tommy, forse hai visto passare mio fratello Bruno. È quel ragazzo alto con gli occhiali da sole." Francesco si rimette gli occhiali. "Ehi, Francy, ecco dov'eri! Ti ho cercato ovunque! Ho chiesto anche a Tommy ma non ha saputo rispondermi!" E li leva di nuovo. "Bruno! Eccoti qui! No, meglio non chiederle a Tommy queste cose, lui probabilmente pensa che siamo la stessa persona!"

Francesco scoppia a ridere e di colpo diventa il nuovo tipo più figo della scuola. Quindi le ragazzine di prima e seconda assecondano la sua stupida presa in giro, voltando le spalle a Tommy e ridacchiando di lui con commentini e faccette varie.

Io ed Hera ci scambiamo uno sguardo ed è questione di un attimo.

In meno di un secondo passa dall'una all'altra una scarica di complicità che non avevo mai sentito prima d'ora. Lasciando Punkie a bocca asciutta, ci muoviamo con la coordinazione di un plotone intero di soldati e fischiamo per guadagnare l'attenzione della mandria di oche.

"Ehi, Francesco!" Squilla la voce di Hera, sopra il ronzio degli studenti. "Ci stavamo chiedendo: chissà perché non l'abbiamo fatto con te il giochetto dello scambio. Hes, tu hai idea del perché?"

Mi picchietto l'indice sulle labbra: "Non saprei, forse perché lui non ne valeva la pena che ne è valsa invece con Tommy?"

"Sì, penso ci sia anche quello tra i motivi, oltre al fatto che non è bello nemmeno un millesimo di quanto lo sia Tommy."

"Non è nemmeno tenace, simpatico ed intelligente come Tommy."

"E ce ne vuole!" Commenta Punkie da dietro, per aiutarci a modo suo.

"Ma forse c'era da aspettarselo." Aggiunge una quarta voce, quella di Ste, che arrivando alle nostre spalle, si posiziona in mezzo a noi due con fare sorprendentemente combattivo: "D'altronde Francesco era un signor nessuno come tutti noi, prima di avere qualcuno di popolare da sfottere."

Hera approva con enfasi: "E che ci siano addirittura non una, ma ben due ragazze a creare tutto questo scandalo per lui sarebbe stato davvero irrealistico."

"A mala pena riesce a crearselo da solo lo scandalo, per un quarto d'ora di gloria." Faccio notare.

"Davvero molto scaltro, Francy." Chiude magistralmente Hera. "Non è che ti rimetteresti gli occhiali, così almeno conosciamo tuo fratello Bruno, nella speranza che sia anche solo un po' più sopportabile di te?"

Tutta la marmaglia si mette a ridere, Francesco finge di scrollarsi le nostre parole di dosso e alla fine tutti tornano alla loro vita ritenendo più importante il gossip in sé della fazione con cui schierarsi. A quel punto, Tommy prende a camminare velocemente verso la nostra direzione con gli occhioni fissi su noi Felici. Il mio cuore si spappola spontaneamente alle pareti della gabbia toracica, sicuro che questa potrebbe essere la fine, ma invece lui ci raggiunge e non ci degna di una sola parola. Recupera la sua moto dal parcheggio, la fa partire e slaccia il casco appeso al manubrio. Prima di infilarlo, ci lancia solo un ultimo sguardo impossibile da interpretare, forse indeciso tra un 'grazie' e un 'continuo comunque ad odiarvi', e poi... se ne va.

Mentre io sfiato tutta la morte che ho avuto dentro in questi interminabili secondi, Hera batte il cinque con Punkie e Ste: "Incredibile! Siamo veramente l'oligarchia che governa questa scuola!"

"Vedi come ti sei ripresa il trono senza problemi, signorina Big Bang Theory?" Punkie le fa l'occhiolino e lei ricambia con sguardo malizioso.

"Hera Felici ottiene sempre quello che vuole, ricordi?" Poi si volta con leggero stupore verso Ste. "E tu, che è? Ti sei veramente fatto crescere una colonna vertebrale? Combatti il bullismo con il bullismo, adesso? Che cos'hai fatto al nostro amico Stefano Russo?"

Ste fa il modesto: "Semplicemente, se qualcuno ferisce i miei amici, io combatto al loro fianco." 

"Così mi fai sentire in colpa per averti preso in giro, l'altra volta al telefono."

"Senticiti." Ribatte lui, in realtà perdonandola con un semplice sorriso.

Hera si scusa a modo suo, poi si fa leggermente prendere la mano dall'entusiasmo: "Prossimo passo, cari amici: conquistiamo la Terra!"

Dunque sento di dover smorzare i toni ed intervengo con uno sbuffo guastafeste: "Ma cosa vuoi conquistare, se riusciamo a malapena a rimettere al suo posto un idiota. Non vedete come se n'è andato D'Angelo? Saranno giorni che lo trattano così e non è di sicuro dai suoi nemici che vuole farsi aiutare."

"Però devi ammettere che unendo le forze abbiamo già fatto qualche passo in avanti." Osserva Ste.

"Forse dovremmo continuare in questa direzione, se vuoi a tutti i costi il perdono di Tommy." Completa Punkie. "Squadra che vince non si cambia, no?"

"Giusto!" Esulta Hera con un sorriso malvagio. "Dobbiamo mantenere quest'impostazione e ampliare le nostre risorse. Noi quattro saremmo pure una squadra vincente, ma siamo comunque una squadra incompleta."

Punkie aggrotta le sopracciglia: "Chi altro manca all'appello?"

Ste e io ci guardiamo impallidendo. Hera non vorrà mica affidare le sorti del mio quieto vivere con Tommy... a Doppia G?

*

"Certo, ovvio che vi aiuto." 

Doppia G oggi pomeriggio è ancora più magnanima del solito.

Hera l'ha convocata a pranzo nel suo baretto preferito, dove fanno cioccolata calda anche con trenta gradi fuori. Per questo, e altri mille assurdi motivi, lei e Punkie sono davvero una coppia perfetta.

Punkie è stato ufficialmente presentato al CCNR come 'amico' di noi sorelle. Tutti in realtà sappiamo che ora come ora lui ed Hera si nasconderebbero nei bagni a fare cose vietate ai minori, ma i primi a non volerlo ammettere nemmeno sotto tortura sono loro due, quindi niente, abbiamo un nuovo 'amico'.

La sua aggiunta al Comitato è stata presa con filosofia: forse Mimmo è l'unico dei cinque ad avere veramente delle buone qualità personali, ma comunque non era questo il motivo della riunione. Secondo Hera, autoproclamata leader del gruppo da secoli e secoli, per ristabilire l'equilibrio con Tommy bisogna pianificare un avveduto intervento di squadra.

È chiaro che la mia vita e quella di Tommy non possono continuare in questo modo, senza che uno dei due si suicidi. È anche vero che Punkie ha ancora un occhio nero ed Hera delle scuse da porgere per essere il primo tassello del domino, perciò è ormai lampante che sia necessario un chiarimento. L'unica persona abbastanza psicolabil-ehm, psicologa da poter indurre Tommy a prestarci attenzione, a questo scopo, sarebbe proprio Doppia G. Non solo per le sue spiccate capacità da strizza cervelli (che nel caso di Tommy avrebbe comunque ben poco da strizzare), ma anche perché, di fatto, lei c'entra con lui come i cavoli a merenda. Si saranno visti sì e no un paio di volte, agli eventi in comune con le nostre scuole o, in generale, agli eventi dove lei si è imbucata, tipo la festa di sabato scorso.

Una faccia estranea non dovrebbe destare sospetti nel buon Tommaso e quindi si è deciso che Giulia sarà la nostra esca per attirare il gallo nel pollaio. Faremo incontrare Giulia e Tommy con una scusa e poi lei lo costringerà ad avere un confronto con noi: diremo tutta la verità e nient'altro che la verità a D'Angelo, compresa tutta la parte sulla mia pesante e imbarazzate cotta nei suoi confronti, e poi... e poi si vedrà, ma almeno ci saremo chiariti e lui potrà smettere di girare per scuola con la morte negli occhi. Quello è il mio ruolo, caro D'Angelo.

"Comunque non abbiamo ancora trovato la scusa." Esordisce Ste sorseggiando la cioccolata alla cannella. "Cioè, come attiriamo Tommy verso Giulia o viceversa?"

Punkie, che è il più pratico, propone la via più semplice: "Lei gli scrive in chat e organizzano un appuntamento."

"Non tutti si fanno abbindolare dalle chat, signor manipolatore di utenti ignari." Gli sibila addosso Hera.

"Tommy si farebbe abbindolare anche da un cartellone pubblicitario a grandezza d'uomo con scritto 'è una truffa'."

"In questo caso, non credo." Intervengo rimescolando il mio fondente cento per cento. "È troppo ferito per volere un appuntamento così presto."

"Infatti." Ste supporta la mia tesi solo perché l'idea di Doppia G che ci prova con Tommy non lo entusiasma molto. "Hes, tu dovresti pensare a qualcosa dato che lo conosci un po' più a fondo..."

"Cioè nei suoi ben due centimetri di profondità." Commenta Hera.

E Punkie le fa eco: "Senti chi parla."

Fra tre secondi li troviamo avvinghiati l'uno all'altra sul tavolo, vi avverto. La tensione sessuale sta praticamente facendo ribollire le cioccolate.

"Ci sono!" Me ne esco in un lampo di genio, dato dalla fantasia di Hera e Punkie che si accoppiano selvaggiamente come in un romanzo erotico. "Ora ho in mente tutto il piano! Ecco qua, sentite..."

*

Due giorni dopo, al sabato pomeriggio, ognuno di noi si trova ai posti di combattimento. Abbiamo organizzato un evento, un vero e proprio evento, nella nostra scuola, con l'aiuto di due buoni di cuore che hanno voluto perorare la nostra causa.

Giulio Cesare, il nostro rappresentante d'istituto, che ha acquisito ormai tale soprannome, ha convinto il laboratorio di teatro di farci avere l'aula magna durante le attività extracurricolari pomeridiane. Dunque, noi abbiamo usato l'ora e il luogo liberi per invitare un'amica di vecchia data: ricordate Marinella Argenti, la scrittrice emergente della conferenza? Ecco, l'abbiamo fatta contattare da Giulio Cesare e le abbiamo chiesto di venire a fare un incontro firma-copie proprio qui al Petrarca. Il tutto è passato come una bellissima iniziativa culturale, quindi lei ha accettato di buon grado e la preside ne è stata felice, ma, in realtà, il casino serve segretamente per attirare Tommy in un'atmosfera propizia.

Come da copione, infatti, il sabato alle quattro, l'aula magna è popolata dai nostri concittadini che hanno letto il libro di Nelli. Ormai l'ho conosciuta e posso chiamarla con il soprannome: mi piacciono lei e il suo libro! Sono pazzi a tal punto di avermi ispirato in questo piano malvagio.

Comunque, la scuola è stata aperta a tutti, quindi troviamo abbastanza varietà di popolazione, tra cui, ovviamente, è venuto anche l'esemplare Tommy D'Angelus incazzatus. Come premeditato nel complotto, lungo la fila per le firme Doppia G gli si è casualmente piazzata dietro le spalle e ha finto sin da subito un esagerato interesse per la situazione, solo per instaurare una connessione con il nostro obiettivo.

Credevamo che non sarebbe stato facile: Tommy ama sul serio la letteratura, mentre Doppia G odia Marinella e qualsiasi cosa abbia scritto, tuttavia, l'idea sembra aver funzionato fin troppo bene. I due si sono immediatamente connessi, lanciandosi in noiosissime conversazioni sulla poesia e la filosofia, mentre noi del Comitato li spiavamo da dietro il tendone del laboratorio di teatro.

A un certo punto, Giulia e Tommy, con i loro libri firmati, hanno deciso di proseguire l'appassionante conversazione sui massimi sistemi altrove. Come stipulato da accordi precedenti, Giulia ha portato Tommy in aula di informatica e lì si è svolta la seconda parte del piano, in cui siamo scesi in campo noi.

La prima a 'passare fortuitamente' davanti all'aula è stata Hera, che, notando Giulia al suo interno, ha fatto finta di non vederla da una vita e si è lanciata al gridolino da migliore amica. Le due hanno rivelato a Tommy di essere legatissime, e lui che ormai si era ritrovato impantanato nella situazione, è rimasto con loro unicamente per non fare figuracce.

Tuttora sono ancora immersi nelle chiacchiere di circostanza, mentre noi continuiamo a fare le telecamere di sorveglianza umane. Punkie, che è un cavolo di hacker maledetto, ha collegato le webcam dell'aula di informatica al suo cellulare, e quindi abbiamo potuto osservare il tutto come nel più perverso dei Grande Fratello, addirittura da più prospettive. George Orwell, guarda che degni eredi che hai! Dopotutto, Hera aveva ragione: io e lei insieme saremo pure un disastro, ma io e lei e questo gruppo di pazzi come squadra possiamo fare grandi cose. Davvero grandi cose. Potremmo chiamarci tipo 'I Cuzco alla riscossa', o un nome simile.

Intanto, Hera e Giulia sono passate all'attacco, portando la conversazione al livello sperato.

"Seriamente, Tommy, in questi giorni sono stata costretta a farmi un esame di coscienza e ho cercato di trovare l'occasione di chiederti ufficialmente scusa, ma eri sempre sfuggevole, e poi c'erano i nostri stupidi compagni tra i piedi, a rendere il tutto ancora più difficile." Hera si tiene a debita distanza da lui, però, per una volta lo guarda in modo sincero. "Mi dispiace tanto per essere stata così egoista e senza scrupoli. E il fatto che io mi dispiaccia per qualcosa è raro quanto uno sconto del trenta per cento sullo Chanel numero 5."

"Scusa anche tu." Ammette Tommy, evitando di incrociare gli occhi che tanto gli piacciono. "So che alla festa non mi sono comportato per niente bene. Oltre a dire della cattiverie, il pugno che ho dato a Domenico, io..."

"Lo sai che ora è il mio ragazzo, vero?"

Punkie, qui in regia accanto a me e Stefano, allarga gli occhi in un'espressione stupita. È talmente in imbarazzo che la sua faccia assume la stessa tonalità della cresta. Né lui né il resto del creato si sarebbe aspettato una dichiarazione del genere da parte di Hera, quindi mi chiedo se quell'ottusa di mia sorella abbia capito di essere in mondovisione o se è certa che solo Tommy e Giulia possano sentirla. Conoscendola, è l'ipotesi numero due, e intanto sulle labbra di Mimmo si disegna un tenero sorriso.

"Sì, lo so. Cioè... ora lo so. Prima non avevo capito tutto il... Insomma, e poi non ti facevo tipa da... Ma comunque, va bene. Sono felice per voi. E mi dispiace di aver fatto male al tuo ragazzo." Garantisce Tommy, nel frattempo.

"Beh, se ti va di scusarti con lui, si dal caso che sia proprio qui nei paraggi, nell'aula di sopra." Sorride Hera, stando al piano concordato. "Vuoi che lo chiami?"

"Ehm... beh..."

Giulia posa una mano sul braccio di Tommy: "Riflettici, Tommy, non hai nulla da perdere, casomai solo da guadagnare." 

Tommy si volta verso la biondina e le sorride ed io, dall'inquadratura un po' sgranata ma comunque fedele del telefono di Punkie, riesco a vedere in lei qualcosa che ormai posso riconoscere con esattezza scientifica: Doppia G è stata colpita e affondata da un sorriso di Tommaso D'Angelo! È sempre così che inizia la tragedia.

Ste è alla mia destra che osserva lo schermo in silenzio. Lo guardo e sembra non essersi accorto di nulla. Forse è il caso di non assassinare le sue residue, morenti speranze di farcela con Malefica, perciò non gli faccio notare nulla.

A questo punto, anche Punkie ci abbandona dagli Studios per entrare nella Casa. Entra in aula fingendo che Hera sia salita a chiamarlo, si confronta amichevolmente con Tommy e alla fine, dopo qualche battuta su noi gemelle che saremmo praticamente una maledizione, si danno una bella pacca sulla spalla e fanno pace da veri uomini.

E ora, è arrivato il mio turno.

"Coraggio." Ste mi posa una mano sulla spalla e mi guarda da dietro le lenti, mentre non abbandona il mio fianco nemmeno per sbaglio.

"Non lo so, Ste... non so che dirgli..."

"Vai con la verità. Finora è l'unica carta che non ti sei giocata."

Annuisco leggermente, mentre sento il calore di Ste in modo più invadente del solito. Non mi ero nemmeno accorta che ci fossimo avvicinati così tanto per guardare lo schermo del cellulare, ma probabilmente l'ansia sta amplificando ogni situazione. Infatti, il mio cuore sta già battendo fortissimo, ancora prima di avere Tommy davanti.

"Gli dico che mi piace." Ricordo a me stessa, per darmi la carica.

"Meglio se specifichi che non ti piace e basta, ma che sei innamorata. Doppia G ha illustrato molto bene la differenza tra i due concetti. Non vorrei che Addominali si sbagliasse."

"Giusto... giusto." Deglutisco, in apprensione. "Allora... allora gli dico che sono innamorata."

"Se è vero che lo sei."

"Certo che è vero."

"Allora vai."

"Ok." Inspiro, portando dentro anche un po' del profumo di Ste. "Ok..." Mi mordo il labbro, un po' smarrita. "Vado."

Lascio il telefono in mano a Ste e poi mi allontano, sentendo una scomoda sensazione di freddo e di profonda incertezza.

Ma tutto si fa più nitido ai miei occhi e nella memoria quando mi trovo finalmente davanti a Tommy. Entro nell'aula mentre lui, Doppia G, Mimmo ed Hera stanno ancora disquisendo amorevolmente di sabato sera, e di quanto facesse schifo il caffè al posto dell'alcol, e di com'erano vestiti gli imbucati dello scientifico.

Do un colpetto di tosse e Tommy si gira a guardare.

"Ecco, mancavi solo tu." Dice dopo un po', mentre gli altri tre allungano il collo.

"Tommy..." Tossicchio con la mano a pugno e un'ansia tremenda che mi scuote da capo a piedi. Gli sto parlando per la prima volta vestita da me, con lui consapevole di star ascoltando me. Non è mai successo in anni ed anni della mia cotta per lui e adesso non so nemmeno più chi sono e cosa voglio, dopo tutto questo casino: "Credo che qualsiasi scusa sia superflua. Gran parte delle motivazioni te le ha illustrate alla perfezione Hera, poco fa... giusto?"

"Non credo di volerne più parlare. Siamo a posto così, vai tranquilla."

"Ok."

Hera fa un passo per intervenire, ma io alzo una mano. Devo cavarmela da sola, stavolta.

"Senti Tommy, c'è comunque qualcosa che sento di doverti dire, anche se avrei dovuto farlo molto prima, in modi più ortodossi." Affermo trovando il coraggio di guardarlo dritto negli occhi. So che sono rossa fino alla punta dei capelli e che non gli piaccio e che è ancora arrabbiato, ma non mi importa. Ora è il momento. Ora si dice la verità.

"Tommy, tu... mi piaci."

Non ero innamorata?

"Tanto."

Mhm...?

"Tantissimo."

Tommaso guarda me e io guardo la webcam del computer. Ste, mi hai fatto fare confusione! Ora ho finito per dire una cosa per un'altra! Tommy non capirà che cosa intendo, e non saprà mai che-

"Anche tu." Con mia infinita sorpresa, Tommy spezza il mio filo di paranoie, fa un passo in avanti e si china formando un Arco di Trionfo che si riunisce con la mia oscura figura in una monumentale e bellissima curva geometrica. Insomma, sì: Tommaso il magnifico D'Angelo mi sta baciando. Baciando tipo bacio stratosferico, ancor più da montagne russe di quello che ci eravamo scambiati quel giorno sulla riva del Tevere, mentre gli altri tre presenti spalancano la bocca nella più totale sorpresa.

Ma poi, quando mi ha rimbambito abbastanza, si stacca e sospira: "Però non sono innamorato di te."

Evviva i colpi di scena. Quelli belli.

"E non sono innamorato nemmeno di Hera." Aggiunge il biondo, per precauzione. "Non sono innamorato e basta. Ma adesso vi spiego tutto."

Tommy si siede su un banco e, facendo uno sforzo disumano per mettere in fila un discorso, inizia a decantare gli ultimi sviluppi della sua vita: "In questi giorni mi avete dato tanto da pensare. Troppo. Praticamente mi si è fuso il cervello."

Punkie tossicchia in background.

"E mi sono accorto che, effettivamente, sono stato un vero deficiente pure io. Mi sono fatto coinvolgere a tal punto da fare una mossa stupida dietro l'altra. Hera, Hestia, io non è che fossi davvero innamorato di voi, ma dell'idea di potermi finalmente misurare con un sentimento come l'amore. Io voglio essere un poeta: ma come posso scrivere poesie se non so nemmeno di che parlare? Mio nonno è sempre stato ispirato da sentimenti così forti che ogni sua parola trasudava significato. Come anche Marinella: io adoro il suo libro, perché è un'emozione dopo l'altra. E quale emozione più potente dell'amore in sé e per sé? Quale motore più adatto di una sensazione così? Creata nei baci di una coppia appena formata, e le passeggiate mano nella mano lungo il Tevere."

Tutti guardiamo Tommaso D'Angelo: si è chiaramente mangiato la prof di italiano. O è un pazzo furioso evaso di prigione. Non leggete i libri della Argenti: fanno quest'effetto.

"Il motivo per cui non mi arrendevo mai, per cui insistevo a tutti i costi per uscire e andavo affermando di essere innamorato è perché volevo esserlo a tutti i costi. Ma grazie a voi ho capito di non essere affatto pronto, né tanto meno adatto, per una cosa del genere."

Punkie si alza in piedi e applaude, rendendosi conto poco dopo di essere l'unico.

Così, Tommy si schiarisce la voce e riprende il filo: "Mi dispiace davvero. Mi sono sopravvalutato e ho fatto galoppare troppo la fantasia. La verità è che mi piacete tutte e due. Hera, tu mi piaci perché hai uno stile e una bellezza pazzeschi... direi unici, nonostante tu abbia chi possa imitarti alla perfezione. Hestia, tu invece mi piaci perché dentro di te c'è qualcosa di veramente diverso da ciò che uno potrebbe ipotizzare da fuori. Siete due ragazze meravigliose e non escludo che un domani, magari, qualcosa potrebbe succedere; forse più con Hes che con Hera, perché Hera, lasciatelo dire, tu sei proprio cattiva dentro."

"Grazie, tesoro." Hera si porta una mano al cuore, commossa.

"È per questo, allora, che mi hai appena baciato?" Gli domando timidamente.

"Sì. Perché penso di dovertelo, dopo tutte quelle cattiverie che ho detto quel giorno vicino al fiume. Sono stato davvero uno stronzo e, in fin dei conti, quella ragazza che ho descritto con parole acide mi piace. Volevo che sapessi anche grazie a questo bacio che non ti disprezzo per niente, Hestia con la H."

Ci guardiamo e mi sembra di conoscere un nuovo Tommy. Non so se lo odio o se lo amo, ma comunque... va bene così. Quello che ha appena detto vale più di mille innamoramenti sbagliati. Lo ringrazio silenziosamente per aver riparato quella lesione che aveva procurato alla mia autostima.

"Quindi ammetti che ti piacciono le gemelle, che tra le due sceglieresti Hestia e che hai fatto lo scemo perché desideravi a tutti i costi provare certi sentimenti da poeta." Riassume Doppia G, sistemando l'occhiale sul naso e traendo le conclusioni del dibattito. 

"Sì."

"Solo che ora sei traumatizzato e per il momento non vuoi più saperne dell'amore perché hai preteso un po' troppo anche da te stesso."

"Mmm, esatto." Conferma Tommaso, felice di essere stato compreso. "Direi che me ne sto buono buono per un po'."

"Direi che sei anche tu sufficientemente psicopatico per far parte del nostro Comitato." Giulia sottoscrive la diagnosi e il cerchio si chiude.

Con una risata un po' scema di tutti, la missione si può dichiarare compiuta. Non c'è nient'altro da aggiungere: il chiarimento è stato portato a termine e ora non ci possono più essere equivoci di nessun tipo. Solo che... wow, penso che come minimo mi ci vorranno anni, tonnellate di bamboline Voodoo e il ritorno di Cuzco per riuscire a rielaborare il tutto.

*

Uscendo da scuola, Punkie ferma Hera per parlare e quindi i due piccioncini spariscono dalla mia vista (un vero peccato, non ditemelo). Io, Giulia, Ste e Tommy camminiamo in silenzio verso la moto di quest'ultimo, finché non la raggiungiamo e arriva definitivamente l'ora di ritornare alle proprie dimore.

Tommy salta in sella avviando abilmente il motore e facendomi rimpiangere di dover dimenticare almeno temporaneamente tutto quel ben di Dio. Non supererò mai il trauma, me lo sento.

"Grazie per il chiarimento, ragazzi." Ci dice mentre allaccia il casco, con espressione molto più serena di qualche giorno fa, quand'eravamo praticamente nella stessa posizione.

"Grazie a te." Ribatto, ancora un po' confusa. 

"Mi farebbe piacere uscire con voi, ogni tanto. Mi piace il gruppo che avete creato."

Ste ci pensa un attimo e poi, in mancanza del leader führer Hera, decide di prendere le sue veci: "Ok. Farebbe piacere pure a noi. Hai il numero delle ragazze, quindi... fatti sentire."

"Lo farò." Tommy mostra il pollice in su e poi fa per partire, ma inaspettatamente si trattiene e risolleva la visiera del casco. "Ah, Giulia?"

Lei si indica, non capacitandosi di essere stata chiamata in causa: "Sì?" 

"Ti piace davvero il libro della Argenti e tutta la poetica del Manzoni comprese le poesie postume raccolte dai figli?"

Doppia G trattiene a stento una risata: "No. A me piacciono i filosofi, non quegli evanescenti di letterati come te. Mi spiace, ma era solo una recita per attirarti."

Penso che Tommy le sfondi il cranio con il casco, ora, invece, con gran sorpresa di tutti, si limita a guardarla e sorridere.

Cioè, sorride. A lei. All'arpia. Al male in Terra. 

Non è possibile.

Senza aggiungere nient'altro, Tommy fa la sua spettacolare uscita di scena, cavalcando la destriera a motore e lasciando un'aura di mistero e malizia, oltre che una scia di gas di scarico.

Ste e io ci voltiamo verso Doppia G: come volevasi dimostrare, è completamente paonazza.

"Che volete voi due? Fatevi una vita!"

Con una sferzata di coda di cavallo, la nostra dolce amica ci dà le spalle e pure lei si dissolve nel nulla in quattro e quattr'otto. Praticamente, una soap opera vissuta e consumata in non più di tre minuti.

Così, tristissimi, rimaniamo solo io e Ste, in piedi davanti alla scuola ormai semi-vuota.

"Quante probabilità ci sono che non si sia irrimediabilmente innamorata di Tommy il bello?" Mi domanda il mio amico, mentre fissa il vuoto, lontano nel punto in cui la sua amata è scomparsa.

Schioccando la lingua, gli poso una mano sulla spalla e picchietto con fare fatalista.

Stefano si volta verso il mio viso: "Abbiamo due vite amorose veramente di merda."

"Eh già, amico mio... eh già."

"Comunque meglio così. Con quel decerebrato non saresti stata per niente bene."

"E tu non saresti stato bene con Freud."

"Non è per niente il tuo tipo: troppo figo e rimbambito. Troppo muscoloso e decisamente troppo alto."

"Lei invece è troppo acida. Troppo carina per i tuoi standard. Troppo di classe."

"Mi stai dando dello sfigato?"

"E tu della cessa?"

"Hai praticamente detto che sono brutto."

"E tu che sono bassa."

Ste scuote la testa, divertito: "Hes, sto solo dicendo che una ragazza come te sarebbe molto più adatta per..."

"...per un ragazzo come te."

Ci guardiamo per un attimo, seri e fin troppo vicini, come accade spesso negli ultimi tempi. Ste osserva la mia espressione per capire quanto a caso abbia sparato l'ultima frase, io faccio la stessa domanda implicita a me stessa. Alla fine, ci scambiamo uno sguardo stranissimo e  scoppiamo entrambi a ridere.

Seh, certo. Io e Ste. Venitemelo a dire quando Hera si tingerà i capelli come Punkie.

***

ANGOLO AUTRICI

Lo ammetto, lo ammetto... questo è il mio capitolo preferito. Se chiedete a C. subito dopo averglielo inviato, le ho detto: 'C., io non so ancora che cosa ho scritto', eppure poi rileggendolo mi è entrato nel corazon.

Non lo so, mi è venuto un po' così, un po' di getto, un po' per pura follia, un po' perché Nelli è sempre nel mio cuore e quando faccio una cosa stupida, di sicuro, è lei che me l'ha suggerita.

Detto questo, come sempre noi vi ringraziamo perché stiamo vedendo che questa storia vi sta piacendo molto e che la seguite con interesse sempre maggiore. Noi ormai abbiamo praticamente finito di scriverla e siamo liete di comunicarvi le prossime date di uscita dei capitoli, fino all'ultimo:

17/03: cap 23

21/03: cap 24

24/03: cap 25 - epilogo

Nell'attesa per il prossimo bellissimo capitolo dal punto di vista di Hera, ci piacerebbe tanto se ci diceste che cosa ne avete pensato di alcune svolte della storia; se vi ha appassionato la lotta al bullismo della prima parte, se vi aspettavate che Tommy avrebbe chiarito le cose in questo modo e infine... beh, un uccellino mi ha detto che da qualche parte è partita una ship: anche a voi?

Grazie di tutto e alla prossima,

Daffy e C.

   
 
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