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Autore: Spensieratezza    15/04/2019    1 recensioni
Può il potere di una moneta cambiare il corso di una vita? E perchè Jared Padalecki lo permette?
Jared Padalecki e Jensen Ackles si ritroveranno a essere l'uno, l'antitesi dell'altro, senza averlo scelto.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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La notte di Jensen fu molto agitata, dentro di sé milioni, trilioni di immagini non facevano che invadergli la mente, facendogli male.
Fece sogni misti a ricordi, tutte le volte che aveva incontrato Duefacce, erano ricordi di tutti quegli anni, ma modificati, in ogni versione modificata, Jensen gli urlava contro, ad un certo punto:

“Sei tu JARED! Perché? Perché mi hai abbandonato?”
E lui rispondeva, scattoso:

“Perchè io non sono Jared, io sono JAEL!

Si risvegliava con un balzo, madido di sudore.

E Alfred, che sembrava dormire, ma in realtà stava sempre con un occhio vigile, attento a ogni sbalzo di umore del “Signorino” scattava nella stanza, ansioso, chiedendogli se era l’ennesimo incubo.

“Per favore, Alfred, rimani con me.”
E Alfred lo faceva, lo faceva sempre.
Si metteva nel letto con il suo “Padroncino.” E lo cullava tra le braccia, fino a quando non si addormentava.
Era come un figlio per lui, malgrado fosse grande ormai.
 


Quando Jensen tornò dall’ospedale, era rimasto da solo, per poco, lo stesso giorno, Alfred arrivò con una furia, con i capelli all’aria, una valigia in una mano, buttandola all’aria sul divano con un gesto secco.

Hai  - la minima idea – di come – mi hai fatto stare – in pensiero? Non rispondevi al telefono e non c’erano voli per..”

Alfred stava per dirgli che aveva scoperto in ritardo che era all’ospedale e aveva minacciato tutto lo staff dell’ospedale di fare una bella denuncia a tutti, al suo ritorno, visto che l’avevano informato con così tanti giorni di ritardo, quando aveva espressamente detto che per le emergenze doveva essere chiamato SUBITO.
Poi in assenza di un volo per tornare indietro, aveva pagato fior di quatrini, un tassista, per tornare indietro.

Voleva dire tutto questo, ma vedendo Jensen in lacrime, si raggelò.
“Padroncino..”

Jensen si precipitò da lui abbracciandolo e seppellendo il viso tra le sue braccia, come se fosse ancora un bambino e Alfred mise da parte i suoi sentimenti per accarezzare e consolare quelli di quel ragazzo che ormai da tanto tempo era come un figlio per lui.

Avere figli, biologici o no, era fonte di preoccupazione sempre e comunque, ma Alfred avrebbe compiuto quella scelta sempre e comunque, tornando indietro. Non si era pentito di nulla.
E poi a Jensen non importava.

Più tardi, raccontandogli quello che era successo, gli avrebbe detto che non importava quell’unica volta che non c’era stato in ospedale per lui, importava tutte quelle volte che lui era andato in ospedale per lui, a vegliarlo. Tutte quelle volte che usciva fuori ferito da un combattimento.






















Note dell'autrice:Volevo solo dire che in realtà Alfred vive ancora con Jensen eh! Non c'era perchè era in viaggio x lavoro, affari.. ma sarebbe tornato presto per disgrazia, proprio quando non c'era, Jensen è finito all'ospedale :)
   
 
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