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Autore: Lila_88    15/04/2019    3 recensioni
Sydney è preoccupato per Miss Parker e Jarod, per le ripercussioni che l'esperienza sull'Isola di Carthis può aver avuto sui due. Riuscirà con le sue parole a far breccia nei loro animi?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jarod, Miss Parker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo qua! Recentemente mi sono ritrovata a guardare di nuovo questa stupenda serie e non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa di nuovo a riguardo. Spero possa piacervi!


SPEAKING OF FEELINGS

Durante gli anni passati al Centro, Sydney aveva spesso dovuto mettere in pratica le arti del suo mestiere. Ascoltare e dare delle ragionevoli spiegazioni a pensieri, sogni o sensazioni a chi gli stava intorno. Era accaduto spesso, nel passato, con Catherine Parker e, più recentemente, con Miss Parker.
Sapeva che la recente esperienza sull'Isola di Carthis doveva pesare molto, a livello psicologico, su Miss Parker. In un certo senso, si poteva dire che avesse finalmente trovato alcune delle risposte alle domande che si era posta negli ultimi anni. D'altra parte, tuttavia, era innegabile che il bagaglio emotivo che queste risposte le avevano donato, non fosse facile da gestire. Sydney sapeva anche che non sarebbe stato facile parlare con Miss Parker di quella faccenda. Dal suo rientro al Centro, infatti, la giovane donna era apparsa più silenziosa del solito, meno incline al sarcasmo che, solitamente, al contraddistingueva. Neanche la ricerca di Jarod sembrava scatenare un grande interesse.
Essendo il suo lavoro, a Sydney non era sfuggito che ogni accenno al simulatore che inseguivano da più di cinque anni, sembrava accendere solo malinconia negli occhi di Miss Parker. Era evidente che doveva essere successo qualcosa fra i due durante la loro permanenza sull'isola. Se avesse avuto occasione di parlare con Jarod, avrebbe potuto chiedere a lui, tuttavia non si era più fatto sentire da quando era riuscito a sventare l'ultima cattura. Entrando nella stanza in cui da anni cercavano indizi per localizzare Jarod, Sydney vide che era vuota. La segreteria lampeggiava, segno che vi era un messaggio non ascoltato. L'uomo spinse il bottone e mise il vivavoce. La voce di Broots avvisava che aveva preso un permesso per delle commissioni che doveva fare con sua figlia. Miss Parker arrivò nel mentre.

“Buongiorno.”
“Buongiorno Miss Parker. A quanto pare, non ci resta molto da fare stamani, senza Broots che si occupa del lavoro informatico.”
“Già.”

La donna vagò per un attimo fra le varie cose recuperate negli ultimi covi di Jarod, prima della loro avventura su quella maledetta isola. Sydney, osservandola, pensò che poteva essere un buon momento per provare a parlare con lei.

“Miss Parker, ti va se facciamo due chiacchiere?”
“Perché ho come l'impressione che tu voglia spingermi a fare una seduta con te?”
“Non si tratta di questo. Vorrei solo sapere se stai bene”
“Ti sembra che io stia male?”
“Non proprio. Direi più che altro che sembra che tu sia uscita molto provata, perlomeno emotivamente, dalla tua ultima avventura su quell'isola.”
“Ti assicuro che ne saresti uscito provato anche te, se avessi scoperto le macabre origini che ho. Il mio bisnonno ha ucciso la sua famiglia per quelle maledette pergamene. Le stesse pergamene che hanno spinto quello che credevo fosse mio padre a buttarsi da un aereo in volo. Per non parlare di quello che è il mio padre biologico. Ho la nausea ogni volta che ci penso.”

Ovviamente quelle erano tutte cose che Sidney sapeva già, ma sapeva anche che doveva esserci dell'altro. Qualcosa legato a Jarod.

“Sei sicura che non c'è altro di cui vorresti parlare, che riguarda l'isola?”
“Sid, se hai qualcosa in mente di preciso da chiedermi, per favore fallo. Non voglio passare più tempo del necessario a pensare a questa storia. So che non mi lascerai in pace finché non riterrai di aver risolto il tuo rebus, perciò avanti. Parla!”
“E' successo qualcosa con Jarod?”

Miss Parker si irrigidì. Sperava che la conversazione non sarebbe andata in quella direzione, anche se una parte di lei sentiva il bisogno di esternare quello che provava. I suoi sentimenti nei confronti di Jarod erano sempre stati contrastanti, ma la breve permanenza forzata su quell'isola non aveva fatto che farle venire nuovi dubbi. Sospirando, Miss Parker ebbe un ultimo moto di ribellione.

“A cosa serve parlare di quello che è successo? Adesso è tutto come al solito. La ricerca a Jarod è ripresa e tutto il resto è irrilevante.”
“No, affatto. E' evidente che qualcosa dentro di te è cambiato. Jarod è fonte di forte turbamento per te, adesso. Basta un accenno a lui e ti irrigidisci. Non ti ho mai vista così e vorrei tanto sapere se il vostro legame è in qualche modo cambiato.”

Una risata quasi forzata uscì dalle labbra della giovane donna. C'erano momenti, come quello, in cui avrebbe tanto voluto fumare ancora. Sapendo che era una conversazione che non avrebbe più potuto rimandare, Miss Parker tornò a parlare.

“Il nostro legame, come lo chiami tu, non può cambiare. Il Centro non lo permetterebbe.”

Miss Parker esitò, poi pensò che Sydney era l'unica persona con cui poteva parlare apertamente.

“Su quell'isola, tuttavia, sembrava di essere in un'altra dimensione. Jarod era lì con me, al mio fianco, come lo è stato altre volte in passato. Nei momenti importanti o cruciali della mia vita, lui c'è sempre stato, in un modo o nell'altro. Questa consapevolezza mi ha colpito duramente. Insomma, mi hanno sempre spinto ad odiarlo, a non fidarmi di lui, a dargli la caccia... E poi, invece, sembra che sia una delle poche persone su cui posso davvero contare.”
“Tu e Jarod avete un'infanzia condivisa, carica di dolore e di un senso di abbandono che non vi ha mai lasciato. Questo vi porta a sentirvi vicini anche ora, da adulti. Siete entrambi alla ricerca costante di voi stessi. Avete molte più cose in comune di quanto possiate immaginare. Inoltre, sull'isola eravate soli, potevate contare solo l'uno sull'altro. Questo sicuramente vi ha avvicinati ancora di più.”
“Anche troppo...”

Sydney non riuscì a nascondere la sorpresa per le implicazioni di quella risposta che si era lasciata sfuggire Miss Parker.

“Vuoi dire che...”
“Non c'è stato nulla, solo un momento di debolezza. Noi... Noi ci siamo quasi baciati, ma niente di più.”
“E posso chiedere cosa vi ha fermati?”
“Ocee, la signora cieca che abitava sull'isola. Ci ha ospitati e anche guidati attraverso i misteri che avevamo davanti. Noi eravamo seduti davanti al caminetto e lei è entrata mentre noi... beh, ci ha interrotti prima che potesse succedere qualsiasi cosa.”
“Così è stato un 'impedimento esterno' al di fuori del vostro controllo a impedire che voi vi baciaste. Interessante.”

Miss Parker alzò lo sguardo verso il dottore, cercando di fingere disinteresse di fronte all'aria pensierosa dell'uomo, mentre invece voleva capirci di più.

“Perché interessante?”
“Beh, quando hai parlato di  un momento di debolezza, ho pensato che uno dei due si fosse tirato indietro all'ultimo. Però senza quell'interruzione, le cose sarebbero andate in maniera diversa. E un bacio avrebbe potuto portare ad altro, o comunque cambiare le cose fra di voi.”

Miss Parker rifletté, tornando a quei momenti. Forse era stato Jarod il primo a muoversi verso di lei, ma sapeva quando, almeno per lei, l'atmosfera fra di loro era cambiata. Era successo qualche momento prima, quando le loro dita si erano sfiorate, mentre lui le metteva la coperta sulle spalle e lei aveva pensato che nessuno, a parte il suo adorato Tommy, avrebbe avuto un pensiero del genere per lei. Se Ocee non avesse scelto per momento per entrare nella stanza, lei e Jarod si sarebbero sicuramente baciati. Poteva continuare a mentire a Jarod e, forse, ancora per un po' anche a se stessa, ma era innegabile che fra loro c'era un legame che andava al di là dei loro ruoli. Cercando di riprendere il controllo dei suoi pensieri che andavano in ragione opposta alla sua ragione, Miss Parker si schiarì la voce.

“Beh, non è successo. E non potrà mai succedere.”
“Però provi qualcosa per Jarod.”
“L'hai detto anche tu, noi due abbiamo un'infanzia condivisa. Certo, non provo per lui più l'odio e l'astio che provavo quando sono stata richiamata al Centro per dargli la caccia. In fondo, come ho già detto, nei momenti cruciali della mia vita, Jarod c'è sempre stato. Quindi penso che quello che provo per lui sia solo gratitudine, dopotutto.”
“E' la prima volta che ammetti di provare qualcosa per Jarod, anche se non credo si tratti di gratitudine. E dimmi, non avete più parlato del vostro bacio mancato?”

Miss Parker abbassò la testa, il senso di colpa per non aver provato a dare un finale diverso alla loro storia, come da Jarod suggerito.

“Sì. Eravamo in macchina, pronti per salire sull'aereo e fare ritorno al Centro. Eravamo da soli e Jarod ha provato a parlare con me, a farmi considerare l'idea di dare una possibilità a noi. Però credo che lo abbia fatto più che altro per cercare una via di fuga. Non voleva tornare al Centro e ha cercato di far leva su quello che era accaduto fra di noi per fare in modo che lo aiutassi a liberarsi.”
“Magari, invece, era sincero. Jarod tiene molto a te. L'ha dimostrato spesso, negli anni.”
“Certo, mi ha aiutato a risolvere gli enigmi del passato, ma solo per cercare di risolvere i suoi.”
“E che mi dici di Thomas?”
“Organizzare un incontro per farmi innamorare di un altro uomo? E' un modo un po' contorto per dimostrare interesse verso qualcuno. Anche per Jarod.”
“Forse voleva che tu fossi felice, che tu avessi quello che lui, per colpa del Centro, non poteva darti. Ha scritto un romanzo per te, ricordi?”

Miss Parker sorrise. Aveva letto quel libro tutto d'un fiato. Impossibile non rendersi conto che parlava di lei. Sydney, tuttavia, aveva un altro asso nella manica, per provare la sua teoria.

“Inoltre, non possiamo certo tralasciare il fatto che l'ultima volta che è stato catturato dal Centro è stato a causa tua. Ti hanno sparato nel tentativo di uccidere tuo padre e Jarod è venuto in tuo soccorso. Il trambusto seguito all'attentato era perfetto per lui, sarebbe potuto salire sull'aereo con suo padre e il suo clone e sfuggire con facilità alla cattura. Invece si è rimasto per te e Brigitte è riuscita a riportarlo al Centro.”

Miss Parker aveva ascoltato con molto interesse. Non sapeva come fossero andate le cose in quei momenti concitati, avendo perso conoscenza.

“Beh, salvare gli altri è sempre stato il suo cruccio. Un punto di forza e di debolezza allo stesso tempo. Mette sempre davanti il bene degli altri, spesso pagandone le conseguenze sulla propria pelle.”
“Non credo che avrebbe fatto lo stesso, se ad essere colpito fosse stato tuo padre. Tu eri incosciente perché eri stata colpita, ma io ho visto la paura di vederti morire nei suoi occhi. Non ha esitato a dire a suo padre di andare via senza di lui. E sai quanto è importante per Jarod la sua famiglia. Eppure ha scelto te.”
“Questo non cambia le cose. Noi due siamo destinati a essere cacciatrice e preda, sempre alla ricerca di qualche dannata verità che questo posto vuole tenerci lontana. Alimentare dei sentimenti che non potranno mai trovare sfogo, può solo farci stare ancora più male.”
“Quindi è per questo che hai costruito delle mura immaginarie a protezione del tuo cuore? Non vuoi neanche ammettere con te stessa quello che provi per Jarod solo per non soffrire?”
“Ho permesso solo una volta all'amore per un uomo di entrare nella mia vita, a dare una chance alla felicità e sappiamo bene com'è finita. Inoltre l'unico modo per liberarmi dal controllo del Centro è riportarci Jarod, quindi come potrebbe mai essere possibile qualsiasi tipo di relazione fra me e il tuo ragazzo prodigio?”
“Miss Parker, so che dopo quello che è successo a Thomas e dopo tutte le bugie del Centro è difficile per te nutrire ancora pensieri positivi, ma sei ancora giovane. Non lasciare che il tuo cuore diventi di pietra.”
“Credo che sia troppo tardi per questo, Syd.”
“No, io sono sicuro del contrario. Così come sono sicuro che Jarod non lascerà che accada.”
“Jarod? Con lui ho messo le cose in chiaro.”
“Non dubito di questo. Ma so anche che Jarod sa essere determinato almeno quanto te e sa come non smettere mai di lottare per quello che vuole.”
“Quindi cosa suggerisci di fare, Syd? Di rimanere come la principessa imprigionata nella torre in attesa che il principe azzurro la porti in salvo?”
“Vorrei solo che non perdessi la speranza di un futuro migliore, di una vita lontana dal Centro.”
“Tu... Lui si è fatto vivo con te?”
“No. E' da prima della vostra avventura che non ho sue notizie. Tu?”
“Mi ha chiamato. La sera dopo il nostro rientro. Una telefonata diversa dal solito.”
“In che senso?”
“Sapeva di un addio... Per cui potrei anche non perdere la speranza, ma potrei aver perso comunque lui.”

In un lungo momento di silenzio, i rumori di passi in avvicinamento fece alzare gli occhi a entrambi. Broots entrò con il suo solito atteggiamento goffo.

“Scusate, ho cercato di fare il prima possibile. Mi metto subito a lavoro.”

Parker sospirò, poi si avviò verso la porta.

“Fammi sapere se trovi il nostro topo da laboratorio.”
“Parker...”
“Sì, Syd?”
“Certi legami non si spezzano. Il tempo potrà lenire il dolore che vi separa.”

Miss Parker annuì, per poi lasciare la stanza. Broots guardò Sydney con aria interrogativa, ma il dottore scosse la testa, segno che non c'era niente di cui parlare. Il cellulare di Sydney prese a squillare. Con la speranza che fosse Jarod, l'uomo si allontanò da Broots.

“Parla Sydney.”
“Cosa spinge una persona a lottare anche quando ha tutto il mondo contro? Cosa può non farti smettere di andare contro i mulini a vento, Syd?”
“Jarod, è passato molto tempo. Ero preoccupato.”
“Sono ancora vivo, anche se mi sento vuoto. Non so se ho ancora le energie per andare avanti.”
“Certo che le hai. Devi solo darti del tempo per metabolizzare quello che è successo in quel posto dimenticato da Dio.”
“Sono andato su quell'isola per avere delle risposte e sono tornato con ancora più domande e meno certezze.”
“Miss Parker mi ha raccontato quello che è successo.”

Jarod, dall'altro capo della linea rimase in silenzio, non sapendo cosa dire, ma intuendo a cosa si riferisse.

“Ho sempre pensato che il vostro legame fosse molto forte. Credo che sia il motivo per cui, all'epoca, il signor Parker decise di mandare sua figlia a studiare all'estero. Per separarvi.”
“Non c'è nessun legame. Miss Parker è stata molto chiara.”
“Non arrenderti in questo modo, Jarod. Miss Parker ha solo paura di soffrire aprendo il suo cuore, dovresti saperlo.”
“Te l'ha detto lei?”
“Non direttamente. Solo... fidati di me, la speranza può ancora essere la vostra salvezza.”

Sydney ascoltò la linea morta. Jarod aveva riattaccato. Sydney sperava davvero che, prima o poi, almeno Jarod e Miss Parker avrebbero potuto essere felici.






  
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