Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: AndersonL    16/04/2019    0 recensioni
Ralph Spaccatutto e Lauren Julia Hardwell; apparentemente due caratteri così distanti: lui è un Bad Guy, uno spaccone, un cattivone che vuole provare ad amare; lei è l'Imperatrice di Niven, una Good Gal, una guerriera al servizio della sua gente che, però, non ha mai conosciuto l'amore.
Quanto può essere insormontabile la differenza fra due caratteri così diversi??
Mentre loro due -e altri personaggi coinvolti in analoghe situazioni- si pongono la stessa domanda, una minaccia incombe su Niven e sulla sua regnante, che dovrà fronteggiare il suo incubo più terribile e, allo stesso tempo, un suo nuovo modo di essere...
(Quarta modifica. Sono una perfezionista del piffero. Rating giallo/arancione perché sono prudente, potrebbero esserci sviluppi inattesi)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All'alba del giorno dopo gli eserciti erano già schierati sui due lati della Piana, pronti a combattere. Dire che l'armata oscura di Manfred fosse equipaggiata alla "meno peggio" era assai riduttivo: i suoi sottoposti erano per metà mostrini provenienti dai bassifondi del Web, come i piccoli Adware troll, i cavalli oscuri Trojan e gli immensi orchi Ransomware, mentre l'altra metà erano ex NPC ormai infetti fino al midollo, che non riuscivano più a riconoscere in Lauren la loro sovrana. Erano perlopiù armati di mazze chiodate assemblate con vecchi spuntoni di ferri arrugginiti e tenuti su con lo scotch da imballaggio, ma quelli da temere più di tutti erano gli NPC arcieri, capaci di scoccare frecce avvelenate e infettare i codici a distanza.
Lauren aveva messo in conto tale evenienza, ma poteva fare anche lei affidamento sui suoi fedeli NPC arcieri, sistemati nella boscaglia ed equipaggiati con frecce eteree. Lei guardò il suo, ora mastodontico, esercito composto dalle fedeli guardie, i suoi NPC migliori e gli inquilini della sala giochi, armati di tutto punto, pronti a fare casino e soprattutto invulnerabili agli attacchi dei virus. Questi ultimi, grazie all'estratto anti-malware, ora avevano indosso pesanti armature di platino e raffinatissime spade elfiche, taglienti come il suo sguardo. Lei poi guardò a lungo il suo Ralph: la sua armatura di platino aveva delle rifiniture d'oro sull'elmo e sugli spallacci, come concerneva al suo ruolo di Imperatore Congiunto; giusto per precauzione era armato di un pesantissimo martello, ma Lauren era certa che non gli sarebbe di certo servito: per uno Spaccatutto di professione quale lui era, gli sarebbero bastate le sue mani robuste. Sembrava un vero cavaliere, solo che al posto dei cavalli faceva uso di grizzly.
Ralph guardò intimorito la sua Lauren: lo sguardo era fermo, tagliente, composto, da vero generale; era chiaro che non avesse paura di quell'esercito di bifolchi che aveva davanti, e non vedeva l'ora di farli fuori uno ad uno, per porre fine a questa malnata storia una volta per tutte e vivere in pace. Lauren prese in mano la chiavetta USB che Ralph teneva al collo e sospirò.
-Non tradirmi.
Ralph per quella frase si spaventò a morte. Il backup della memoria di Lauren quindi non era sicuro? Non aveva il tempo per pensarci; Andrew, il luogotenente di Lauren, stava suonando la carica.
-Compagni, amici, fratelli! Oggi Lauren non sarà da sola a chiudere un doloroso capitolo della sua vita, ma il popolo di Niven è con lei per decretare la fine di una minaccia in sospeso da troppo tempo! La mia gente ha diritto a una vita pacifica senza il timore di vedersi spazzata via, così come i nostri inquilini della sala giochi! Battere l'armata di Manfred è un dovere anche verso di loro e verso i giochi da dove provengono!
La dichiarazione della sovrana venne accolta da un boato di giubilo.
-Sapete, per troppo tempo mi sono preclusa la gioia di stare tra i miei sudditi, di farmi dei nuovi amici, e mi sono anche preclusa il diritto di avere una storia d'amore serena. Ma ora siete arrivati voi inquilini, tantissimi nuovi amici, con la piccola Vanellope che mi ha mostrato quanto sia bello il lato umano del governare un popolo e Ralph...
I due si guardarono negli occhi: anche se era palesemente preoccupato per la sua regina, Ralph non poteva che esserne fiero. E sotto sotto ancora si chiedeva come uno scimmione qual era lui avesse fatto a conquistare quell'angelo che si trovava davanti.
-Ralph...
Lauren non poteva che pensare a quanto doveva al suo Ralph: se non fosse stato per il suo amore non solo non avrebbe raggiunto quel grande achievement paventato a lungo come leggenda, ma non avrebbe nemmeno svelato i lati migliori di sé stessa, non facendosi apprezzare per la persona meravigliosa che era davvero.
-Che Ralph sia d'esempio per tutti voi: un'anima candida racchiusa in un corpo da forzuto gorilla, un amico fedele e sincero; a volte un po' avventato e fumantino, ma un uomo su cui poter contare. E questo, mio popolo, sarà il vostro Imperatore Congiunto!
La frase venne accolta dall'esercito con un boato di giubilo e delle urla inneggianti a Ralph. Lui si sentiva al centro dell'universo, come sperava da sempre, si sentiva finalmente un Buono tra i Buoni.
-Mie fedeli macchine di morte! Oggi finalmente avremo la nostra meritata vendetta e potremo reclamare un posto nel mondo che ci spetta di diritto!
Il discorso di Manfred, più tetro e vendicativo di quello di Lauren, mandò subito in visibilio i mercenari e gli NPC soggiogati.
-Oltre la piana ci attendono i tesori racchiusi nel castello di Niven: oro, fama, gloria, potere! E soprattutto, oltre il portale Ethernet, ci aspettano tanti altri mondi da conquistare! L'unico vero ostacolo è l'esercito capitanato dalla mia ex fidanzata! Siete virus, portatori di disgrazie, tenete fede allo scopo per cui siete nati!
Mentre i mercenari urlavano carichi, Manfred avvicinò il luogotenente.
-Ricordati: Lauren ha reso invulnerabili i suoi nuovi amichetti, quindi contro di loro non possiamo fare assolutamente nulla, ma lei è debolissima. Non importa quanti di noi cadranno: se Lauren viene infettata, il gioco è nostro. Chiaro?
Il luogotenente annuì in segno di intesa.
-Perfetto. Dì a Fabius di rimanere rintanato nell'albero cavo, e di attendere il segnale per scoccare la StoneDrill, chiaro?
Il luogotenente mormorò qualcosa in una radiolina, poi spianò la sua lancia.
-Allora, siete pronti compari?
-Armi pronte, amici! PER NIVEN, PER LA SALA GIOCHI!
-CARICAAA!!!- urlarono i due all'unisono, scatenando ondate di NPC e personaggi furiosi l'uno contro l'altro.

Nel frattempo, John era rimasto a guardia del castello, provvedendo a prendersi cura dei bambini, degli anziani e delle donne (perlomeno, coloro che non si sentivano di prendere parte al conflitto. L'esercito dei regolari di Lauren era molto inclusivo). Il clamore delle lame che si battevano le une contro le altre poteva essere udito persino da lì; i cittadini reagivano a quei rumori molesti tappandosi le orecchie e abbracciandosi fra di loro, pregando che quel macello si concludesse al più presto e per il meglio. 
John sorvegliava a vista il gruppo di civili radunati nella Sala del Trono dallo studio della sovrana, la cui grande finestra si affacciava proprio lì davanti alla scrivania; si scostò una lunga ciocca di capelli dal volto e si coprì le mani, affranto. Come avrebbe voluto essere lì a combattere insieme alla sua regina, si sentiva così inutile senza un'armatura addosso e un contributo serio da poter dare; ma John era debole, fiaccato dal conflitto tra le due storyline che costituivano il suo programma, e in quelle condizioni sarebbe stato solo di impiccio. Ciò che gli poteva essere di ben magra consolazione è che almeno c'era Ralph al suo fianco, e per Lauren non avrebbe avuto di sicuro nulla da temere.
Sul campo di battaglia, le lame e le frecce continuavano a provocare un fracasso mai udito prima, misto alle urla di battaglia dei soldati e dei loro rispettivi generali. Gli inquilini, forti della loro totale invulnerabilità ai danni e ai virus, fungevano da ottimo muro di sfondamento per la regina che, in sella al suo fidato Slash, continuava a mietere vittime su vittime con la sua spada e dei proiettili di energia eterea emanati dallo Scettro. Ralph non la mollava un secondo, e le copriva le spalle facendo ciò che sapeva fare meglio: spaccare tutto.
Cos'è che in fondo lo rendeva Buono, provare sentimenti che andassero oltre l'invidia, la rabbia e il rancore o utilizzarli come sfogo per combattere per una giusta causa? Esperire sentimenti positivi o trasformarli in azioni concrete? Una cosa era certa: non si trattava più solo di medaglie; qui era in ballo la vita dell'unica persona che lo abbia mai amato davvero, quella dei suoi amici e del regno che era destinato a governare insieme alla sua regina. Sul come governarlo ci stava ancora pensando, ma per adesso proteggerlo a mazzate poderose era il meno che potesse fare.
La Madre Fondatrice di Niven proseguiva a sventrare ogni avversario che le capitasse a tiro con una rapidità invidiabile a Solid Snake. Poteva trovarsi sola davanti anche un intero plotone, tanto lei avrebbe avuto abbastanza skill per uscirne vittoriosa senza avere un minimo graffio. Ormai non si riconosceva più, tanto era cambiata nell'arco di così poco tempo, ma in fondo era meglio così: ora poteva governare decentemente un popolo, ora era una macchina da guerra, ora era amata davvero. Aveva il suo Ralph vicino: un amico straordinario, un amante perfetto e ora un autentico carro armato. E non aveva più paura di Manfred. 
Lei osservò il suo ex fidanzato, che piano piano retrocedeva sempre di più insieme al suo luogotenente. Lauren conosceva bene il suo pollo: Manfred tutto era meno che un vigliacco, e quel suo retrocedere gli sapeva di trappola.

-Aiuto! Qualcuno mi aiuti!
Lauren aguzzò le orecchie, quel lamento di uomo ferito proveniva dal centro della piana.
-Ralph, coprimi le spalle! Vado a soccorrere quel poveretto!
Ralph annuì, sapeva bene che l'Imperatrice non poteva tirarsi indietro a una richiesta di aiuto di un suo NPC. Lui continuava a fare fuori virus e personaggi infetti, mentre lei analizzava la situazione: era uno dei suoi soldati, semi-infetto ma ancora recuperabile; per fortuna sarebbe bastato un proiettile di energia per curarlo.
Il povero commilitone si dimenava a terra dolorante: era per metà di colore normale e per metà completamente nero, con delle ramificazioni che avanzavano lentamente sulla parte non infetta.
-Sono qui, soldato, stai tranquillo.- disse lei puntandogli contro lo Scettro. -Resisti un altro po'.
Lo Scettro sparò una scarica di energia contro il soldato, che reagì come se fosse stato sotto l'effetto di una scossa elettrica. Il processo di cura del proiettile avrebbe preso un po' di tempo, Lauren convenne con sé stessa che sarebbe stato meglio fare la guardia al povero soldato. L'esercito di Manfred era stato praticamente dimezzato, e dietro di lei c'era il suo Ralph. Poteva tranquillamente fermarsi lì per un po' e continuare a difendere il ferito.
-Grazie, mia signora...
Lauren ignorava del tutto che quel soldato ferito era la sua trappola, e che la sua ultima frase era il segnale che permetteva a Fabius di scoccare la StoneDrill.
Fu un attimo: nessuno poteva minimamente sapere da dove venisse quella freccia, né chi l'avesse scoccata, ma viaggiò rapida e indisturbata verso il suo obiettivo. Poco prima che questa arrivasse a piena destinazione, Lauren riuscì, con il suo sesto senso, a percepirla e scostarsi in tempo. Ma non abbastanza: la StoneDrill colpì il viso della sovrana, graffiandole la faccia e cadendo poi a terra come un corpo esanime. 
Il mondo intero si fermò: le armi dei virus e dei difensori dell'Impero cessarono il loro clamore, e i civili rimasti nel castello si agitarono chiedendosi cosa fosse successo. La guerra era forse finita?
John, chiuso nello studio, rimase a testa china davanti alla scrivania, toccandosi il viso e guardando il vuoto con occhi sconvolti: quello che sentiva ora non era un dolore come un altro; era più intenso, più penetrante, era il dolore di qualcosa che piano piano si stava perdendo. E partiva da una ferita sulla guancia.

Tutti sul campo di battaglia guardavano la scena con occhi sbarrati: Lauren era a capo chino davanti al soldato che stava salvando, e aveva una ferita sulla guancia color nero pece, le cui ramificazioni cominciavano lentamente a espandersi. Ormai era infetta. Lei si toccò quella ferita, ripensando a tutto quello che avrebbe perso: Ralph, i suoi nuovi amici, i suoi ricordi e i suoi progetti; sarebbe andato tutto distrutto.
Ralph guardò quella scena con fiumi di lacrime che gli uscivano dagli occhi, senza avere la forza di piangere. L'avevano presa, e con lei tutto ciò per cui aveva combattuto finora, tutto il bello che la vita gli stava regalando.
Lei si girò guardando il suo cavaliere: il suo viso sconvolto e rigato da fiotti di lacrime risvegliarono qualcosa di sopito, una potenza immensa che non vedeva l'ora di essere finalmente scatenata. Sì, a quella guerra andava messa la parola "fine". Subito.
Un urlo disumano e un'onda di energia eterea squarciarono il silenzio improvviso, svegliando John dal torpore causato dalla sofferenza. Anche lui sentì risvegliare un'energia nuova, mai provata prima d'ora dalla sua sovrana, ma ben documentata in altre storiche guerre combattute dal Padre Fondatore di Niven. Lauren ora era una Berserker.

Ralph tolse le braccia dal viso, scoprendo che quell'onda immensa aveva ucciso migliaia di virus, lasciando solo un Manfred impazzito che rideva istericamente come una cornacchia. Lauren si avvicinò alla parte di foresta occupata dagli ormai decimati arcieri del suo ex fidanzato, scoprendo Fabius nascosto in uno degli alberi cavi, morto stecchito.
-Hm, quindi ci siamo ridotti così, eh Manfred?- disse lei, con un tono talmente gelido da lasciare il generale dei virus pietrificato. -Vergognati, un gesto così vigliacco non me lo aspettavo da un cavaliere come te.
-Tu non sei Lauren! Lei era debole, manipolabile, completamente devota al codice, non una guerriera così capace e spietata... TU NON SEI LA LAUREN CHE CONOSCEVO!- urlò lui. Quell'onda di energia mandò in corto il suo codice, facendolo impazzire completamente.
-Le persone cambiano, per fortuna. A parte te.- disse Lauren, prendendolo per il collo.
-Tanto non mi importa più niente di conquistare quel dannato regno, eheheh. SEI INFETTA ORA! MORIRAI E MI PORTERÒ VIA TUTTO CIÒ CHE AMI!
Con la mano libera, Lauren afferrò il suo scettro e chiuse gli occhi per un attimo. Scie di Etere arrivavano da ogni entità di Niven, vivente e inanimata: lo spirito dell'universo esistente si stava focalizzando in Lauren, fornendole una quantità indecente di energia.
Lei si soffermò su ogni ricordo felice della sua vita: i suoi genitori, John, la piccola Vanellope e la sua prima notte d'amore con Ralph, quella in cui scoprì di essere meritevole dell'amore eterno anche lei.
Forte di quest'ultima memoria, Lauren aprì gli occhi; l'Etere smise di scorrere, segno che il Blast era pronto per essere scatenato. Lei guardò il suo aguzzino dritto negli occhi, e gli disse con tono raggelante:
-E allora, se andrò all'Inferno, tu verrai con me.
L'energia dissipata quando lo Scettro Imperiale venne battuto a terra non era nemmeno descrivibile come un'onda eterea: il suo calore e la sua immensità la facevano avvicinare più a quella che, con un Big Bang, generò l'universo conosciuto. I virus morti venivano ridotti in cenere, e le entità cadute di Niven furono riportate tutte alla vita e in piedi, come appena programmate. Nel frattempo Manfred urlava di dolore, consumato dall'energia emanata dal Blast.
-Non è possibile, non può essere vero!
-MUORI BASTARDO!
-TU NON SEI LAUREN! AAAAAAAAAAAH!

Manfred De Bonneville si dissolse completamente, lasciando di lui null'altro che un pugno di cenere; Lauren sapeva benissimo che il lavoro non era mica finito, e non poteva lasciare la presa dello Scettro finché l'onda di energia non avesse riportato il gioco alla normalità. Non sapeva se, in quelle condizioni, avrebbe retto: per lo sforzo, il taglio sulla guancia le provocava un dolore indescrivibile, e le ramificazioni erano arrivate a coprirle metà della faccia. 
Ralph, stufo di stare a guardare, cercò di avvicinarsi a Lauren: più avanzava verso la fonte di energia, più tutto intorno a lui scorreva con una lentezza madornale, ma non gli importava. Doveva raggiungerla e starle vicino.
-LAUREN!
-R-ralph! Torna indietro, ti prego!
-NO! SEI TROPPO DEBOLE!
-L'ETERE TI CONSUMERÀ, TORNA INDIETRO!
-NON MI INTERESSA!- Ralph la fece appoggiare sulla sua spalla e la strinse forte a sé. -Io non ti lascio sola...
Lauren, con le lacrime agli occhi, baciò Ralph e strinse ancora di più la presa sullo Scettro. Ora poteva anche morire, ma almeno sarebbe morta felice. Lei sentì il suo fisico al limite della sopportazione, ma sarebbe durato ancora poco: l'Etere stava per ripristinare il Firewall. Tenendo la presa sullo Scettro ben salda reclinò la testa, lasciandosi cadere su Ralph; lui le accarezzò il viso, piangendo. Non l'aveva mai vista così al limite.
-Sono qui, mia signora, andrà tutto bene...
L'Etere smise improvvisamente di scorrere.

I soldati morti di Lauren si svegliarono, alcuni si stiracchiavano per rimettere in moto i muscoli, come se si fossero appena alzati dal letto.
-Yawn... Ma che è successo?
-Non eravamo in guerra?
-Non lo so, io ricordo solo di essere stato colpito da una freccia...
-Dai, magari era un flash!
Andrew, appena risvegliato, notò delle ramificazioni di Etere che partivano da vari punti, convergendo poi sotto lo Scettro di Lauren.
-Ragazzi, non era un sogno! ABBIAMO VINTO LA GUERRA!
Gli inquilini, sentendo le grida di giubilo, uscirono dalla foresta dove si erano rintanati, spaventati da quell'onda di energia improvvisa.
-A-abbiamo vinto?- chiese Felix.
-Pezzo di strudel mangiucchiato, sì! Li abbiamo ammazzati tutti!
-Sì! Evviva Lauren, evviva Ralph!- urlarono i cattivi.
-Aspettate un momento!- disse Tamora frenando gli entusiasmi. -Abbiamo vinto la guerra, ma qualcosa non va.
-Cosa intendi dire?- chiese Felix.
-Guarda là- disse lei, indicando Ralph al centro della Piana. -e ascolta attentamente.
Felix tese l'orecchio e gli si spezzò istantaneamente il cuore: dal centro della Piana udiva il pianto straziante di Ralph che teneva in braccio il corpo di Lauren, ormai esausta e semi-infetta.
  
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