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Autore: AndersonL    24/04/2019    0 recensioni
Ralph Spaccatutto e Lauren Julia Hardwell; apparentemente due caratteri così distanti: lui è un Bad Guy, uno spaccone, un cattivone che vuole provare ad amare; lei è l'Imperatrice di Niven, una Good Gal, una guerriera al servizio della sua gente che, però, non ha mai conosciuto l'amore.
Quanto può essere insormontabile la differenza fra due caratteri così diversi??
Mentre loro due -e altri personaggi coinvolti in analoghe situazioni- si pongono la stessa domanda, una minaccia incombe su Niven e sulla sua regnante, che dovrà fronteggiare il suo incubo più terribile e, allo stesso tempo, un suo nuovo modo di essere...
(Quarta modifica. Sono una perfezionista del piffero. Rating giallo/arancione perché sono prudente, potrebbero esserci sviluppi inattesi)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Lauren... Ti prego, tieni duro...
Ralph, piangendo, accarezzava il viso della sua regina, quasi del tutto corrotto dal virus. Il pollice della sua mano insisteva sul graffio fatto dalla StoneDrill, quasi a volerlo cancellare. 
La corruzione avanzava inesorabilmente sul viso della sovrana senza incontrare ostacoli: il fatto di essersi privata di tutto quel sangue l'aveva resa ancora più vulnerabile al virus, accelerandone il decorso, ma ne era valsa la pena: Ralph e i suoi amici erano indenni, e sentiva di aver fatto la cosa giusta. Lei, tremando, portò la sua mano su quella di Ralph, accarezzandola. Anche se era sull'orlo del baratro, stare tra le sue braccia la faceva sentire immortale.
-È critica.- disse Anthony. -Va portata subito alla Centrale.
Ralph annuì: se intendeva preservare i ricordi della sua donna occorreva farsi forza e agire al più presto.
Anthony montò sul cruzer. -Tieni il passo dietro di me, prima arriviamo e meglio staranno i ricordi di Lauren.
Senza mollare nemmeno per un secondo la sua amata, Ralph montò in sella al suo grizzly, ormai diventato fedele compagno di avventure.
-Coraggio, bello. Lauren sta male, dobbiamo correre...
Con uno strattone fece partire il grizzly a razzo, lasciandosi dietro tutti gli inquilini rimasti a capo chino, in segno di rispetto verso la sovrana. 
I popolani, usciti dalla Sala del Trono, si erano nel frattempo riversati per le strade, alla ricerca dei loro cari sopravvissuti alla guerra. Quello che videro e trovarono fu anche altro: l'immagine della loro Imperatrice corrotta dal virus e completamente distrutta.
-Oh Dio mio... Guardatela...
-Speriamo si riprenda presto...
-Ralph ti prego sbrigati, abbiamo bisogno di voi!
-Viva l'Imperatrice, viva il suo Congiunto!
Benché a Ralph facesse piacere la fiducia di quei (anche suoi, ormai) sudditi, percepì le loro parole come sussurri lontani: la sua priorità era Lauren, nessuno gli avrebbe fatto da ostacolo nella strada fra loro e la Sala degli Aggiornamenti. O quasi: sulla strada per il castello, un bambino tentò di avvicinarsi alla regina, mentre i genitori cercavano invano di trattenerlo. 
-'egina! 'egina tta male!
Ralph si fermò a guardarlo: era davvero piccolo, avrà avuto sì e no 4 anni, ma era già così tanto legato a Lauren, quasi come se fosse lei la sua mamma. Con un gesto della mano calmò i genitori, poi lo fece avvicinare alla sovrana, esausta.
Lei girò la testa e lo guardò: era un bel bambino biondo e con gli occhi azzurri con cui aveva giocato a palla qualche giorno prima, mentre era alla ricerca del catering per la festa.
-Ehi, piccolino, perdonami se ti spavento...
Il bambino non reagì male alla vista di Lauren corrotta, anzi: tirò su il coniglietto di peluche con cui giocava abitualmente e lo mise sul suo petto.
-'egina tieni. Lui cura tutte le bue. 
Lei guardò quel peluche come se fosse un microfono tempestato di diamanti, lo prese con sé e abbracciò il bambino.
-Te lo riporto quando sarò guarita, va bene?
Il bambino annuì felice, e tornò contento dai propri genitori, forte di aver fatto stare meglio la regina con la bua.
Ralph continuò ad avanzare verso il castello con le lacrime agli occhi, commosso dal gesto spontaneo di quel bambino.
-Questo peluche non lo mollava mai nemmeno per giocare a palla...- disse Lauren con la voce afflitta. -E io mi sono persa tutto questo per così tanto tempo...
-Non è mai troppo tardi per recuperare, luce mia...- disse lui, a ricordarsi una lezione che aveva fatto sua già da tempo addietro.

Arrivati alla soglia del castello, trovarono Anthony già pronto con i sedativi e John, che alla vista della sua adorata allieva corrotta quasi non resse il colpo. Aveva lavorato per anni per evitare che le accadesse tutto questo, ma il destino le aveva fatto uno scherzo infame nel momento meno indicato di sempre: finalmente aveva trovato un'anima gemella e riscoperto il suo amore per il popolo, aprendosi la strada a tanti nuovi progetti di vita. Ma niente: una freccia infetta sulla guancia le aveva detto "no".
Anthony sedò Lauren con un'iniezione, lasciandola semi-incosciente ma ancora sveglia; il decorso del virus si era fermato. I tre si fecero strada verso la Centrale, dove oltre all'inquetante alloggiamento di liquidi e cavi e la barella con gli elettrodi li aspettava una sorpresa: i fantasmi degli imperatori di Niven erano tutti lì, ad attendere l'arrivo della povera Lauren. Maximilien II, Yoko e Oscar I si avvicinarono alla barella dove la giovane malata era stata poggiata per la disabilitazione. 
-Mamma... Papà... Oscar... sto per morire?- disse lei strizzando gli occhi, incredula e stanca allo stesso tempo.
-Eroine come te non muoiono, giovane Madre Fondatrice.
-Resisti, tesoro mio... hai una vita meravigliosa che ti aspetta...- disse Yoko, stringendole la mano.
-Se non fosse che sono morto, comincerei a tempestarti di domande e a elencarti le regole di come deve andare il rapporto con mia figlia.- disse Maximilien a Ralph, facendolo ridere. Era lo spettro di un Imperatore, ma certi vizi da papà non muoiono mai. -Ma hai portato mia figlia dove nessun altro era mai riuscito, quindi in ogni caso non servirebbero a nulla, sono fiero di te.- Maximilien chinò il capo davanti a Ralph, in segno di rispetto.
Lui abbassò il capo in risposta al saluto di Maximilien, e vide la chiavetta USB ancora attaccata alla sua catenina, ricordandosi della promessa fatta alla sua amata.
-Anthony, aspetta.- Ralph sgancio la catenina, facendo scivolare la chiavetta sulla mano del dottore. -Questo è un backup di emergenza che Lauren ha fatto la notte prima del combattimento.
Anthony diede un profondo sguardo alla chiavetta. Prima d'ora la sua amica non aveva mai avuto motivo di utilizzare i suoi supporti di memoria esterni: i giorni scorrevano tutti uguali, comandati dalla stessa storyline, dagli stessi comandi e persino dalle stesse parole dette durante le consuete riunioni serali. Ora, con Ralph e i suoi nuovi amici, aveva fin troppo da perdere: amore, nuovi amici, tanta saggezza, traguardi mai raggiunti da nessuno. Tutti racchiusi in quella fragile chiavetta USB. 
-Ralph, ti prometto che Lauren tornerà come prima...- Anthony gli diede le spalle e si avvicinò alla ragazza, attaccandole poi gli elettrodi sulla testa.
-Dopo la sua disabilitazione avrai tre minuti di tempo per lasciare il gioco, altrimenti verrai rimpiazzato dal nuovo aggiornamento.
Ralph annuì mesto e cominciò ad avviarsi verso l'uscita, quando la voce flebile di Lauren lo interruppe.
-Ralph...- lei allungò la mano, come a volerlo raggiungere. Lui corse immediatamente a stringerla, piangendo le lacrime più amare della sua vita. -Ti amo... Ricordati solo questo...
Ralph le prese il viso tra le mani. -Me lo ricorderò per la vita, mia signora...
A malincuore, Anthony spinse la leva del macchinario medico a cui gli elettrodi sulla testa di Lauren erano collegati, spegnendo la sovrana proprio mentre si scambiava l'ultimo bacio con il suo uomo. Lui sentì il corpo della ragazza morire fra le sue mani, e il cuore gli si frantumò istantaneamente. Ma doveva riprendersi e uscire dal gioco alla svelta se voleva rivedere la sua amata.
-Ralph, hai tre minuti di tempo. Corri, ti prego!- lo supplicò Hadrian; nel frattempo alla sua lei era stato messo un costume da bagno tramite il suo smartphone. Ralph fece appena in tempo a vederla cadere nell'alloggiamento pieno di liquido: i lunghi capelli rossi e argentei fluttuavano dolcemente, e il suo viso, nonostante la corruzione che troneggiava sui suoi graziosi lineamenti, era chiuso in un'espressione pacifica e beata, come a rimanere ottimista nonostante il caos dilagante. Legato al polso destro spiccava il coniglietto di quel bambino. Chissà, magari il piccoletto aveva ragione, e quel peluche le avrebbe davvero curato la sua bua.
-Resisti... io ti aspetto a casa...
Il gruppo di inquilini, nel frattempo, si era radunato davanti al portale Ethernet, chiuso in un silenzio tombale: l'immagine dell'Imperatrice caduta in battaglia aveva scosso tutti, ma la cosa ancora peggiore era stato udire il pianto di un Ralph dal cuore straziato. Sapevano tutti quanto, nonostante la sua forza fisica, fosse emotivamente fragile, e si stavano chiedendo se avesse potuto reggere il colpo. Vanellope era in prima linea ad attendere il suo ritorno, doveva assolutamente dargli conforto prima che qualcuno potesse proferire parola. E anche darsi conforto, del resto anche lei aveva paura per Hadrian.
Qualche istante dopo, lo Spaccatutto fece la sua comparsa, affranto come non mai; aveva un incedere lento e insicuro, e non osava minimamente alzare lo sguardo. Un istante dopo lui si lasciò cadere in ginocchio e il portale si spense, lasciando il posto del nome del gioco sul tabellone a una barra di caricamento ferma allo zero per cento. L'atmosfera era ferma e gelida, e l'unico suono che osava interrompere il silenzio assordante erano i singhiozzi soffocati di Ralph. Vanellope si avvicinò a lui piano piano: prima provò a scuoterlo un po', chiamandolo per nome e strattonandogli la salopette, poi non resistette e gli si accasciò vicino a piangere.

Il corpo assopito di Lauren dominava la sala nera e buia in cui la Centrale trovava posto. Il virus retrocedeva lentamente, restituendo ai lineamenti della ragazza il posto che meritavano; la bocca era curvata in una smorfia pacifica, sembrava quasi che sorridesse nonostante il rischio di perdere i suoi preziosi ricordi per sempre. 
Anthony la guardava preoccupato; far retrocedere un virus non è mai stato un problema, per l'antivirus avanzato di cui lei era parte essenziale, anzi si trattava quasi di un danno minimo e immediatamente riparabile. Nemmeno i ricordi relativi al gioco erano un problema, dato che bastava copiare la directory delle cutscenes nello script di Lauren. Il timore più grande era rappresentato dai ricordi estranei alla memoria di gioco, per i quali i supporti esterni erano l'ultima spiaggia: morti quelli, morto tutto.
Questi pensieri affollavano il codice di Anthony, che attendeva la pulizia del codice della sua sovrana osservando a lungo quella chiavetta argentata; pregava con tutto sé stesso di aver seguito le indicazioni dei progetti alla lettera mentre la costruiva: la felicità della ragazza era concentrata tutta lì dentro, in quella stanghetta di metallo e circuiteria.
I fantasmi degli Imperatori erano seduti a gambe incrociate di fronte all'alloggiamento in cui Lauren galleggiava. John era seduto fra i genitori della ragazza e guardava la scena con gli occhi lucidi, divorato dai sensi di colpa.
-Non prendertela con te stesso, amico. So che hai fatto tutto il possibile.- disse Maximilien dando una pacca sulle spalle al Vicario.
-Non abbastanza, Max...
John alzò lo sguardo, incontrando il viso della sovrana. Anche se non poteva sentirlo parlare, dalla piega dei suoi lineamenti poteva leggere benissimo quello che voleva dire: quello di Lauren era uno sguardo comprensivo, pacificatore, assolutorio; quasi gli voleva dire "piantala con queste scemenze, lo sai che non è vero quello che dici".
Nel frattempo, con immenso giubilo dei presenti, la corruzione era completamente svanita dal volto della ragazza, lasciando il posto a una gloriosa cicatrice di guerra.
-Congratulazioni, giovane Lauren. Ora sei una vera guerriera.- disse Oscar I toccandosi l'avambraccio destro, ove spiccava una vistosa ferita cicatrizzata, retaggio di antiche battaglie ormai materia di libri di storia a Niven.
-C'è speranza che riesca a recuperare i ricordi?- chiese John ad Anthony.
-Bisognerebbe vedere se, con tutto questo casino, i dispositivi di backup di Lauren sono intatti. Ma prima di dire alcunché sui ricordi, pensiamo all'aggiornamento di Lauren e dell'intero gioco. A quanto pare è arrivata una vistosa patch di miglioramento generale, mentre lei era impegnata a ripulire il computer da quelle fecce. 
John tirò un sospiro di sollievo: miglioramenti generali voleva dire anche riparazione dei bug, e forse aveva speranza di vivere una vita serena, senza più conflitti.
-Penso sia arrivata ora di andare per noi.- disse Yoko a John. -Buon aggiornamento, e salutaci la nostra bambina quando si riprenderà. 
-Speriamo che riesca a mantenere i ricordi di quel Ralph, mi piace quel ragazzone...- disse Maximilien II, facendo ridacchiare John. L'approvazione di papà era sempre uno step obbligatorio, anche se il padre in questione era ormai uno spettro.
Sullo schermo della Centrale apparve un messaggio di errore:
"Impossibile eseguire l'aggiornamento di C://Programmi/The Last Hardwell.exe. Un programma è ancora in esecuzione:
C://Programmi/The Last Hardwell/Characters/John.chr
Fare click su "Correggi" per risolvere il problema."
Anthony non fece una piega e attivò il sistema di disabilitazione. 
-John, è ora dell'aggiornamento.
Il Vicario annuì, e salutò gli Imperatori ondeggiando la mano, prima di vederli dissolversi come cenere.
-Anthony... Promettimi che farai di tutto per far tornare la testa di Lauren come prima...
Anthony annuì guardandolo dritto negli occhi, prima di spegnerlo con gli elettrodi; gli occhi di John si girarono all'indietro, e il Vicario cadde a terra incosciente. Il messaggio di errore sulla CPU scomparve, sostituito da un altro poco dopo.
"Impossibile eseguire l'aggiornamento di C://Programmi/The Last Hardwell.exe. Un programma è ancora in esecuzione:
C://Programmi/The Last Hardwell/Characters/Anthony.chr
Fare click su "Correggi" per risolvere il problema."
Anthony prese gli elettrodi in mano e guardò Lauren immersa nel liquido.
-Buon lavoro, Maestà.
Si attaccò gli elettrodi alla testa e cadde anche lui come un corpo morto, incosciente. Ora il lavoro era tutto nelle mani di Lauren.
Il messaggio di errore fu sostituito da un messaggio di caricamento in corso:
"Avanzamento in corso: 0%
Aggiornamento di The Last Hardwell: 0%
Dettagli: copia della memoria cache in corso..."
  
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