VEGETA
PASSATO, PRESENTE E FUTURO
INTRODUZIONE
Cora era una
dama bianca, o meglio conosciuta come una donna saggia dotata di grandi poteri
spirituali che aveva sempre protetto gli abitanti del pianeta Jody, un piccolo
pianeta dell’universo famoso per le sue acque dai poteri curativi. Cora era una
delle custodi di queste acque, come tutte le donne della sua famiglia prima di
lei.
Un giorno
mentre stava attingendo alle acque curative percepì una forza oscura che stava
arrivando sul pianeta a grande velocità, corse quindi ad avvertire il capo del
villaggio, che ordinò a tutti gli abitanti di nascondersi; l’unica che rimase
allo scoperto ad attendere il pericoloso straniero fu proprio Cora.
Un giovane
principe dai capelli neri si era risvegliato nella sua navicella, ormai il
pianeta Jody era in vista, doveva prepararsi allo sbarco. Certo che quel
viaggio era proprio una bella scocciatura, era appena rientrato da una missione
piuttosto complicata e sperava di poter avere del tempo per potersi riposare,
invece il grande Freezer gli aveva ordinato di recarsi immediatamente sul
pianeta Jody e distruggerlo.
A quanto
pareva l’ambasciatore di quel ridicolo pianeta aveva offeso il grande Freezer e
quindi non era stato sufficiente, per vendicare l’affronto, eliminare quello
sciocco uomo, anche l’intero pianeta andava disintegrato. E quindi ora il
giovane Vegeta si trovava a compiere quella missione fuori programma; sperava
che gli abitanti del pianeta non opponessero troppa resistenza, così forse nel
giro di un paio d’ore li avrebbe eliminati tutti e poi sarebbe potuto ripartire
verso la base immediatamente, per godersi il meritato riposo.
Una volta
sceso dalla navicella percepì che le capanne di quel villaggio erano
completamente disabitate, sentiva nelle vicinanza un’unica aura, anche
piuttosto potente tra l’altro. E infatti poco dopo vide una donna anziana da
lunghi capelli bianchi procedere verso di lui lentamente con l’aiuto di un
bastone.
“Ti prego,
potente straniero, ti imploro di risparmiare il mio popolo. Prendi tutta la
nostra acqua curativa, prendi la mia vita, ma ti prego risparmia gli altri. Io
ho visto nel tuo cuore e nonostante tutte le tenebre che lo attanagliano in
fondo c’è della luce, e tu un giorno proprio grazie a quella piccola luce
sconfiggerai le tenebre” invocò la donna gettandosi ai piedi del giovane
principe.
Vegeta
scoppiò a ridere per tutta risposta; lui nel suo cuore non aveva nessuna luce,
era un guerriero nato ed educato a distruggere la luce, ad essere il più forte
e a non mostrare mai il minimo briciolo di pietà.
“Vecchia non
mi incanti con le tue parole, io ho ricevuto l’ordine di distruggervi ed è esattamente
quello che farò. E inizierò prendendomi la tua patetica vita. Addio…” esordì il
ragazzo.
L’anziana
donna, però, mentre veniva colpita dalla sfera di energia, rivolse un’ultima
supplica ai suoi dei con tutta la forza spirituale che aveva, chiedendo di
risparmiare la sua gente e di mandare quell’oscuro straniero in un luogo dove
potesse redimersi e far brillare la luce già presente nel suo cuore.
La donna
cadde morta ai piedi di Vegeta, ma lui non riuscì a rallegrarsene, perché
improvvisamente sentì tutte le sue forze abbandonarlo e improvvisamente fu
tutto completamente buio.
In quello
stesso momento sul pianeta Terra alla Capsule Corporation era una giornata
piuttosto tranquilla, Bulma era chiusa nel suo
laboratorio a preparare un importantissimo progetto, i ragazzi erano a scuola e
il principe dei sayan si stava allenando nella sua Gravity Room, finchè non percepì
l’arrivo di un’aura potentissima e stranamente simile alla sua.
Vegeta corse
fuori dalla GR e si precipitò nel giardino dove trovò privo di sensi un giovane
a faccia in giù nel prato, ancora prima di guardarlo in viso sapeva con
esattezza che quel giovane era lui. Certo un lui, molto più giovane e
proveniente da un’altra dimensione, ovviamente non aveva idea del perché fosse
lì e come ci fosse arrivato. Lo prese quindi in braccio e lo portò in casa
chiamando Bulma a gran voce.
CAPITOLO 1
Bulma e
Vegeta decisero di sistemare il loro giovane ospite in una delle stanze vuote e
Vegeta fece per legare il ragazzo con delle catene.
“Ma perché
lo leghi? Tu sei sicuramente molto più forte di lui, non credo che ce ne sia
bisogno” disse Bulma guardando con curiosità il
ragazzo che a suo pare doveva avere trai sedici e i diciassette anni.
“Fidati, è
meglio tenerlo legato, mi ricordo perfettamente com’ero quando ero un ragazzo.
Non dobbiamo fidarci di lui per nessun motivo, non so perché sia qui, ma non è
sicuramente per nulla di buono. Dovremo contattare Karoth
per parlarne con il Supremo, forse lui e re Kaio
saranno in grado di rispedirlo da dove è venuto” spiegò Vegeta, mentre
assicurava il giovane se stesso con delle catene al letto.
Il principe
dei sayan fissava il ragazzo, doveva avere circa 17
anni e lui ricordava perfettamente tutte le cose tremende che aveva fatto a
quell’epoca e pensare che ora quella bomba ad orologeria era proprio lì sotto
il suo tetto, così vicino alla sua famiglia gli faceva temere il peggio. Doveva
essere rispedito indietro il prima possibile, e fino ad allora non avrebbe
potuto perderlo di vista nemmeno un momento. Ordinò quindi alla moglie di
chiamare Karoth e di farlo teletrasportare
a casa loro immediatamente.
E così circa
5 minuti più tardi anche Goku stava fissando il giovane Vegeta incatenato al
letto: “Ehm certo che fa strano vedere tu qui e lui lì….chissà
perché è venuto” esclamò Goku.
Vegeta
decise che prima di andare dal Supremo e da re Kaio
doveva avere maggiori informazioni e quindi iniziò a scuotere e chiamare il
ragazzo per farlo svegliare.
Il giovane
principe sentì il suo nome provenire dalla nebbia che avvolgeva la sua mente,
seguendo quella voce iniziò ad aprire gli occhi e davanti a lui vide un volto
che somigliava moltissimo a suo padre, tant’è che lo chiamò a fior di labbra,
ma se allora quello era suo padre significava che lui era morto, che l’aveva
raggiunto all’inferno, come aveva fatto quella strega ad avere la meglio su di
lui? Era convito di averla colpita a morte…
“Vegeta non
sono tuo padre, devi svegliarti subito…” lo chiamò una voce, che effettivamente
non era quella di suo padre, ma era più simile alla sua, anche se più roca.
“Caro forse
potresti essere più gentile, il ragazzo mi pare confuso.” Sentì dire da
un’altra voce femminile piuttosto stridula, doveva appartenere alla donna con i
capelli azzurri che lo fissava con preoccupazione.
Il giovane
principe con uno sforzo riuscì ad uscire dalla nebbia che attanagliava la sua
mente e ormai completamente sveglio stava osservando i tre personaggi che a suo
volta lo fissavano.
C’era la
donna con i capelli azzurri che gli sorrideva e poi c’erano due uomini, percepì
subito che erano due sayan, anche se questo era
praticamente impossibile, perché era lui l’unico sayan
sopravvissuto del pianeta Vegeta, e di questi due individui uno somigliava
terribilmente a lui, anche se più vecchio, ma che stregoneria era mai quella e
fu proprio questo a prendere la parola: ”Quanti anni
hai ragazzo? E cosa ricordi prima di finire qui? Vedi di rispondere a queste
domande con più precisione possibile”
“Chi siete?
E perché sono legato? E perché tu mi assomigli così tanto? Sembra quasi che tu
sia me? E quello con la faccia da sciocco è un sayan?”
chiesi di rimando il giovane principe.
“Ti ho detto
di rispondere alle mie domande!” fece di rimando Vegeta alzando la voce e
facendo sobbalzare Goku.
“E perché
dovrei farlo? Io sono il principe dei sayan e sono io
a pretendere che si risponda alle mie domande.” rispose il ragazzo senza
scomporsi.
Bulma e
Goku nonostante la situazione non riuscirono a trattenere la risata e ciò
provocò in entrambi i Vegeta uno sguardo assassino negli occhi.
Fu proprio Bulma e cercare di appianare le cose:” Certo che voi due vi
assomigliate, siete la stessa persona, lui è il te stesso del futuro e non
sappiamo per quale motivo tu sia arrivato qui nella nostra dimensione. Se può
fornirci qualche dettaglio più preciso potremo cercare il sistema per
rimandarti indietro”.
“E perché
mai dovrei volere tornare indietro? Potrei rimanere qui e conquistare il vostro
ridicolo pianeta. Il potente Freezer sicuramente mi ricompenserebbe!” esclamò
il ragazzo con arroganza.
“Senti,
moccioso, mettiamo subito le cose in chiaro, finchè
tu sarai qui non torcerai un capello a nessun terrestre e soprattutto a nessuno
della mia famiglia, altrimenti io ti distruggerò! E ora rispondi per la
miseria!” gridò Vegeta rosso dalla rabbia; avrebbe voluto avventarsi su quel
giovane arrogante, ma sarebbe stato strano picchiare se stessi e poi sapeva
perfettamente, che il moccioso stava facendo del suo meglio per provocarlo. Lui
stesso avrebbe fatto la medesima cosa, era terribile avere a che fare con se
stessi, ma soprattutto con un se stesso adolescente.
Il giovane
principe si stava divertendo a provocare quel vecchio, ma quel gioco non poteva
durare a lungo e per il momento, e solo per il momento, era lui ad essere in
svantaggio, quindi conveniva fare buon viso a cattivo gioco:” Ho diciassette
anni e stavo per distruggere il pianeta Jody, ma qualcosa deve essere andato
storto!” rispose il ragazzo sbuffando.
“Ehi Vegeta
e tu ti ricordi di quella missione?” chiese Goku.
Vegeta si
mise a riflettere, sì ricordava quella missione, ma in maniera nebulosa, forse
quindi anche lui si era ritrovato nella stessa situazione del ragazzo e la
storia semplicemente si stava ripetendo; avevano sicuramente bisogno di una
forza superiore per chiarire la situazione e risolverla.
Così Vegeta
decise di partire col Karoth per la dimora del
Supremo lasciando Bulma ad occuparsi del giovane se
stesso.
La donna e
il giovane principe per un po’ rimasero in silenzio, ma poi la curiosità del
ragazzo prese il sopravvento e si decise a porre le domande a quella donna:” E
quindi tu chi saresti? La mia donna? E chi è quell’altro sayan?
Come mai è ancora vivo? Io ho conquistato questo pianeta? Avanti parla donna!”
esclamò.
Bulma trovò
divertente l’arroganza del ragazzo, che nonostante fosse legato dava ordini a
cui pretendeva che si obbedisse.
“Ma certo
vostra altezza…io sono tua moglie e abbiamo due figli, ma mi spiace deluderti
non sei a capo di questo pianeta, diciamo che negli anni a causa di alcune
esperienze che vivrai cambierai radicalmente. E Goku, o meglio per te Karoth, questo è il suo nome sayan
era il figlio del comandante Bardak, che è stato
inviato sulla Terra prima che il vostro pianeta esplodesse, e così si è salvato
crescendo come un terrestre.” Spiego Bulma.
“Quindi sono
diventato uno smidollato da vecchio e sono amico di un altro ancora più
smidollato. Ma questo non è possibile, devi essere stata tu a fargli una
maledizione, anche tu devi essere una strega, come quella che ho ucciso poco
fa. Se riuscissi a liberarmi da queste catene ti strapperei il cuore e poi...”
disse il ragazzo, che però venne interrotto da Bulma.
“Non ti ho
fatto nessun incantesimo, anche se diciamo che ho contribuito al tuo
cambiamento. Ma ora basta, sono stanca di stare a sentire le tue minacce, non
sei molto diverso dal tuo doppio più vecchio; ora ti lascerò qui da solo a
calmarti, poi più tardi verrò a controllare come stai. Ciao piccolo principe!”
esclamò la donna, la quale prima di uscire osò dare al giovane un bacio sulla
guancia e questo iniziò a gridare insulti, ma Bulma
uscì dalla stanza ridacchiando.
Il giovane
principe quindi rimase solo nella sua stanza con pensieri molto cupi, doveva
assolutamente liberarsi e poi distruggere e conquistare quel pianeta per
vendicarsi dei suoi carcerieri. Non capiva perché non riuscisse a liberarsi da
quelle catene, dovevano sicuramente essere stregate e a farlo doveva essere
stata quella donna, era certamente una strega.
Nel frattempo
ormai era pomeriggio e una bambina dai capelli turchini era appena ritornata da
scuola, quel giorno aveva deciso di entrare direttamente dalla finestra della
sua camera perché voleva nascondere la nota che le aveva dato la maestra prima
che la trovasse la madre, e quindi piano piano era rientrata dalla finestra
della sua stanza, tanto con un po’ di fortuna sua madre doveva ancora essere in
laboratorio e suo padre della GR.
Una volta
dentro casa però Bra percepì una presenza molto strana, sentiva l’aura del
padre a poca distanza da lei, ma non era esattamente la sua, sembrava un poco
diversa, ma non capiva come; quindi per andare a controllare la bambina lasciò
la sua cameretta e si recò nella stanza da cui proveniva l’aura.
Quando si
riaprì la porta della stanza, il giovane principe stava per gridare a quella
donna scocciatrice di lasciarlo in pace, ma rimase senza fiato quando invece si
trovò davanti una ragazzina di circa 6-7 anni che lo fissava con circospezione.
Doveva essere sua figlia, aveva lo stesso taglio degli occhi e in lei percepiva
la forza sayan, anche se in minima parte, sicuramente
il sangue della terrestre aveva annacquato la forza.
“Ehi
ragazzina perché mi stai fissando?” chiese il giovane.
“Papà sei
tu? Ti ho sentito dall’altra stanza, ma sembri strano.” Disse la bambina
avvicinandosi piano al letto.
E in quella
frase il giovane Vegeta colse la sua occasione, poteva forse ingannare la
mocciosa per farsi liberare. E quindi provò a rassicurarla, dicendole che era
davvero suo padre, ma che a causa di un maleficio era stato trasformato in un
ragazzo più giovane e legato a quel letto, ma che forse lei poteva liberalo.
La bambina
continuava a fissarlo perplessa, in effetti lei sarebbe stata capace di aprire
quelle catene, avevano un lucchetto magnetico e lei possedeva una chiave per
aprirlo, però perché la mamma non aveva liberato papà? Lo chiese direttamente a
quel ragazzo.
Il quale
rispose che la mamma era di sotto che stava cercando una soluzione per farlo
tornare normale e si era dimenticata di liberarlo, ma per fortuna ora la sua
bambina adorata poteva aiutare il suo papà.
E quelle
parole convinsero la bambina, la quale liberò il ragazzo grazie alla sua
chiave.
Una volta
libero il giovane principe valutò se uccidere la ragazzina, sarebbe stato molto
semplice spezzare il suo fragile collo e se fosse stato veloce non avrebbe
nemmeno emesso un suono, però d’altra parte era sempre sangue del suo sangue
anche se mescolato ad una razza inferiori e quindi si limitò a spingerla per
terra e a rompere con una sfera di energia la finestra e a fuggire da quella;
sentendo in lontananza le grida della bambina che invocava la madre.
Nel frattempo
Goku e Vegeta avevano discusso con il Supremo e con re Kaio,
entrambi sapevano della maledizione scagliata da Cora sul giovane Vegeta, ma
non sapevano ancora come annullarla, perché in teoria il ragazzo doveva
redimere la sua anima prima di tornare indietro, comunque avrebbero cercato un
modo per accelerare le cose, ma per il momento il ragazzo andava tenuto sotto
stretta sorveglianza.
Vegeta cercò
a furia di urla e minacce di spostare il giovane se stesso nella dimora del
Supremo, ma quest’ultimo fu irremovibile, a parte l’antipatia reciproca che
scorreva tra Vegeta e Dende, il Supremo cercò di
spiegare al sayan che solo stando in mezzo ai
terresti il ragazzo avrebbe avuto una minima possibilità di redenzione.
Il principe
dei sayan era però molto combattuto, conoscendosi
sapeva che sarebbe stata una battaglia redimere l’anima di quel ragazzo,
accendendo il lui dei sentimenti che non fossero odio, rabbia e distruzione;
quindi durante il ritorno alla Capsule Corporation non disse una parola, era
troppo assorto nei suoi pensieri. Era così assorto che non si era nemmeno
accorto della finestra rotta nella camera del ragazzo, fu Goku ad indicargliela
con un verso strozzato.
I due sayan entrarono proprio da quella finestra temendo il
peggio, ma dentro alla stanza trovarono Bulma che
teneva tra le braccia una Bra piangente, che iniziò a piangere ancora più forte
quando notò l’arrivo del padre.
Vegeta
chiese gridando a sua moglie cosa diavolo fosse successo in quella stanza e Bulma glielo spiegò, cercando di sottolineare che la
bambina non l’aveva fatto apposta, si era fatta ingannare; quel ragazzo aveva
fatto leva proprio sulla sua ingenuità di bambina.
Il principe
dei sayan divenne rosso dalla rabbia e Karoth accorgendosene e temendo che polverizzasse la sua stessa
figlia cercava di calmare l’amico ricordandogli che dopotutto era una bambina,
come la sua piccola Pan e che non l’aveva certamente fatto apposta, e che ora
avrebbero potuto rimediare seguendo l’aura di quel ragazzo.
Vegeta
scocciato dalle scuse di Karoth lo zittì in malomodo e poi si rivolse alla figlia:” Bra smettila
immediatamente di frignare, mi dai sui nervi! Ora papà e Karoth
risolveranno tutto, ma spero che in futuro tu non sia più così ingenua e che ti
tenga alla larga da questa stanza, sono stato chiaro?”
La bambina
si zittì all’istante, il padre non era mai stato tanto duro con lei, la
rimproverava raramente e quindi dispiaciuta di essere scesa nella stima del
padre, corse ad abbracciarlo assicurandogli che non si sarebbe mai più
avvicinata a quel ragazzaccio cattivo e antipatico.
Vegeta
consolò brevemente la figlia e poi la ridiede alle cura della madre, lui e Karoth dovevano cercare il giovane principe e fermarlo
prima che combinasse qualcosa di irreparabile per la Terra e per la sua anima già
sufficientemente compromessa.