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Autore: Angelo Azzurro    16/04/2019    2 recensioni
Per una magica serie di eventi il Vegeta adolescente finisce nella dimensione di quello adulto. Bisognerà trovare il modo per rimandarlo da dove è venuto per non alterare il futuro, ma intanto che si trova in questa dimensione potrebbe imparare qualcosa di nuovo e aiutare qualche personaggio a scoprire qualcosa in più su se stesso.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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VEGETA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

INTRODUZIONE

Cora era una dama bianca, o meglio conosciuta come una donna saggia dotata di grandi poteri spirituali che aveva sempre protetto gli abitanti del pianeta Jody, un piccolo pianeta dell’universo famoso per le sue acque dai poteri curativi. Cora era una delle custodi di queste acque, come tutte le donne della sua famiglia prima di lei.

Un giorno mentre stava attingendo alle acque curative percepì una forza oscura che stava arrivando sul pianeta a grande velocità, corse quindi ad avvertire il capo del villaggio, che ordinò a tutti gli abitanti di nascondersi; l’unica che rimase allo scoperto ad attendere il pericoloso straniero fu proprio Cora.

Un giovane principe dai capelli neri si era risvegliato nella sua navicella, ormai il pianeta Jody era in vista, doveva prepararsi allo sbarco. Certo che quel viaggio era proprio una bella scocciatura, era appena rientrato da una missione piuttosto complicata e sperava di poter avere del tempo per potersi riposare, invece il grande Freezer gli aveva ordinato di recarsi immediatamente sul pianeta Jody e distruggerlo.

A quanto pareva l’ambasciatore di quel ridicolo pianeta aveva offeso il grande Freezer e quindi non era stato sufficiente, per vendicare l’affronto, eliminare quello sciocco uomo, anche l’intero pianeta andava disintegrato. E quindi ora il giovane Vegeta si trovava a compiere quella missione fuori programma; sperava che gli abitanti del pianeta non opponessero troppa resistenza, così forse nel giro di un paio d’ore li avrebbe eliminati tutti e poi sarebbe potuto ripartire verso la base immediatamente, per godersi il meritato riposo.

Una volta sceso dalla navicella percepì che le capanne di quel villaggio erano completamente disabitate, sentiva nelle vicinanza un’unica aura, anche piuttosto potente tra l’altro. E infatti poco dopo vide una donna anziana da lunghi capelli bianchi procedere verso di lui lentamente con l’aiuto di un bastone.

“Ti prego, potente straniero, ti imploro di risparmiare il mio popolo. Prendi tutta la nostra acqua curativa, prendi la mia vita, ma ti prego risparmia gli altri. Io ho visto nel tuo cuore e nonostante tutte le tenebre che lo attanagliano in fondo c’è della luce, e tu un giorno proprio grazie a quella piccola luce sconfiggerai le tenebre” invocò la donna gettandosi ai piedi del giovane principe.

Vegeta scoppiò a ridere per tutta risposta; lui nel suo cuore non aveva nessuna luce, era un guerriero nato ed educato a distruggere la luce, ad essere il più forte e a non mostrare mai il minimo briciolo di pietà.

“Vecchia non mi incanti con le tue parole, io ho ricevuto l’ordine di distruggervi ed è esattamente quello che farò. E inizierò prendendomi la tua patetica vita. Addio…” esordì il ragazzo.

L’anziana donna, però, mentre veniva colpita dalla sfera di energia, rivolse un’ultima supplica ai suoi dei con tutta la forza spirituale che aveva, chiedendo di risparmiare la sua gente e di mandare quell’oscuro straniero in un luogo dove potesse redimersi e far brillare la luce già presente nel suo cuore.

La donna cadde morta ai piedi di Vegeta, ma lui non riuscì a rallegrarsene, perché improvvisamente sentì tutte le sue forze abbandonarlo e improvvisamente fu tutto completamente buio.

In quello stesso momento sul pianeta Terra alla Capsule Corporation era una giornata piuttosto tranquilla, Bulma era chiusa nel suo laboratorio a preparare un importantissimo progetto, i ragazzi erano a scuola e il principe dei sayan si stava allenando nella sua Gravity Room, finchè non percepì l’arrivo di un’aura potentissima e stranamente simile alla sua.

Vegeta corse fuori dalla GR e si precipitò nel giardino dove trovò privo di sensi un giovane a faccia in giù nel prato, ancora prima di guardarlo in viso sapeva con esattezza che quel giovane era lui. Certo un lui, molto più giovane e proveniente da un’altra dimensione, ovviamente non aveva idea del perché fosse lì e come ci fosse arrivato. Lo prese quindi in braccio e lo portò in casa chiamando Bulma a gran voce.

CAPITOLO 1

Bulma e Vegeta decisero di sistemare il loro giovane ospite in una delle stanze vuote e Vegeta fece per legare il ragazzo con delle catene.

“Ma perché lo leghi? Tu sei sicuramente molto più forte di lui, non credo che ce ne sia bisogno” disse Bulma guardando con curiosità il ragazzo che a suo pare doveva avere trai sedici e i diciassette anni.

“Fidati, è meglio tenerlo legato, mi ricordo perfettamente com’ero quando ero un ragazzo. Non dobbiamo fidarci di lui per nessun motivo, non so perché sia qui, ma non è sicuramente per nulla di buono. Dovremo contattare Karoth per parlarne con il Supremo, forse lui e re Kaio saranno in grado di rispedirlo da dove è venuto” spiegò Vegeta, mentre assicurava il giovane se stesso con delle catene al letto.

Il principe dei sayan fissava il ragazzo, doveva avere circa 17 anni e lui ricordava perfettamente tutte le cose tremende che aveva fatto a quell’epoca e pensare che ora quella bomba ad orologeria era proprio lì sotto il suo tetto, così vicino alla sua famiglia gli faceva temere il peggio. Doveva essere rispedito indietro il prima possibile, e fino ad allora non avrebbe potuto perderlo di vista nemmeno un momento. Ordinò quindi alla moglie di chiamare Karoth e di farlo teletrasportare a casa loro immediatamente.

E così circa 5 minuti più tardi anche Goku stava fissando il giovane Vegeta incatenato al letto: “Ehm certo che fa strano vedere tu qui e lui lì….chissà perché è venuto” esclamò Goku.

Vegeta decise che prima di andare dal Supremo e da re Kaio doveva avere maggiori informazioni e quindi iniziò a scuotere e chiamare il ragazzo per farlo svegliare.

Il giovane principe sentì il suo nome provenire dalla nebbia che avvolgeva la sua mente, seguendo quella voce iniziò ad aprire gli occhi e davanti a lui vide un volto che somigliava moltissimo a suo padre, tant’è che lo chiamò a fior di labbra, ma se allora quello era suo padre significava che lui era morto, che l’aveva raggiunto all’inferno, come aveva fatto quella strega ad avere la meglio su di lui? Era convito di averla colpita a morte…

“Vegeta non sono tuo padre, devi svegliarti subito…” lo chiamò una voce, che effettivamente non era quella di suo padre, ma era più simile alla sua, anche se più roca.

“Caro forse potresti essere più gentile, il ragazzo mi pare confuso.” Sentì dire da un’altra voce femminile piuttosto stridula, doveva appartenere alla donna con i capelli azzurri che lo fissava con preoccupazione.

Il giovane principe con uno sforzo riuscì ad uscire dalla nebbia che attanagliava la sua mente e ormai completamente sveglio stava osservando i tre personaggi che a suo volta lo fissavano.

C’era la donna con i capelli azzurri che gli sorrideva e poi c’erano due uomini, percepì subito che erano due sayan, anche se questo era praticamente impossibile, perché era lui l’unico sayan sopravvissuto del pianeta Vegeta, e di questi due individui uno somigliava terribilmente a lui, anche se più vecchio, ma che stregoneria era mai quella e fu proprio questo a prendere la parola: ”Quanti anni hai ragazzo? E cosa ricordi prima di finire qui? Vedi di rispondere a queste domande con più precisione possibile”

“Chi siete? E perché sono legato? E perché tu mi assomigli così tanto? Sembra quasi che tu sia me? E quello con la faccia da sciocco è un sayan?” chiesi di rimando il giovane principe.

“Ti ho detto di rispondere alle mie domande!” fece di rimando Vegeta alzando la voce e facendo sobbalzare Goku.

“E perché dovrei farlo? Io sono il principe dei sayan e sono io a pretendere che si risponda alle mie domande.” rispose il ragazzo senza scomporsi.

Bulma e Goku nonostante la situazione non riuscirono a trattenere la risata e ciò provocò in entrambi i Vegeta uno sguardo assassino negli occhi.

Fu proprio Bulma e cercare di appianare le cose:” Certo che voi due vi assomigliate, siete la stessa persona, lui è il te stesso del futuro e non sappiamo per quale motivo tu sia arrivato qui nella nostra dimensione. Se può fornirci qualche dettaglio più preciso potremo cercare il sistema per rimandarti indietro”.

“E perché mai dovrei volere tornare indietro? Potrei rimanere qui e conquistare il vostro ridicolo pianeta. Il potente Freezer sicuramente mi ricompenserebbe!” esclamò il ragazzo con arroganza.

“Senti, moccioso, mettiamo subito le cose in chiaro, finchè tu sarai qui non torcerai un capello a nessun terrestre e soprattutto a nessuno della mia famiglia, altrimenti io ti distruggerò! E ora rispondi per la miseria!” gridò Vegeta rosso dalla rabbia; avrebbe voluto avventarsi su quel giovane arrogante, ma sarebbe stato strano picchiare se stessi e poi sapeva perfettamente, che il moccioso stava facendo del suo meglio per provocarlo. Lui stesso avrebbe fatto la medesima cosa, era terribile avere a che fare con se stessi, ma soprattutto con un se stesso adolescente.

Il giovane principe si stava divertendo a provocare quel vecchio, ma quel gioco non poteva durare a lungo e per il momento, e solo per il momento, era lui ad essere in svantaggio, quindi conveniva fare buon viso a cattivo gioco:” Ho diciassette anni e stavo per distruggere il pianeta Jody, ma qualcosa deve essere andato storto!” rispose il ragazzo sbuffando.

“Ehi Vegeta e tu ti ricordi di quella missione?” chiese Goku.

Vegeta si mise a riflettere, sì ricordava quella missione, ma in maniera nebulosa, forse quindi anche lui si era ritrovato nella stessa situazione del ragazzo e la storia semplicemente si stava ripetendo; avevano sicuramente bisogno di una forza superiore per chiarire la situazione e risolverla.

Così Vegeta decise di partire col Karoth per la dimora del Supremo lasciando Bulma ad occuparsi del giovane se stesso.

La donna e il giovane principe per un po’ rimasero in silenzio, ma poi la curiosità del ragazzo prese il sopravvento e si decise a porre le domande a quella donna:” E quindi tu chi saresti? La mia donna? E chi è quell’altro sayan? Come mai è ancora vivo? Io ho conquistato questo pianeta? Avanti parla donna!” esclamò.

Bulma trovò divertente l’arroganza del ragazzo, che nonostante fosse legato dava ordini a cui pretendeva che si obbedisse.

“Ma certo vostra altezza…io sono tua moglie e abbiamo due figli, ma mi spiace deluderti non sei a capo di questo pianeta, diciamo che negli anni a causa di alcune esperienze che vivrai cambierai radicalmente. E Goku, o meglio per te Karoth, questo è il suo nome sayan era il figlio del comandante Bardak, che è stato inviato sulla Terra prima che il vostro pianeta esplodesse, e così si è salvato crescendo come un terrestre.” Spiego Bulma.

“Quindi sono diventato uno smidollato da vecchio e sono amico di un altro ancora più smidollato. Ma questo non è possibile, devi essere stata tu a fargli una maledizione, anche tu devi essere una strega, come quella che ho ucciso poco fa. Se riuscissi a liberarmi da queste catene ti strapperei il cuore e poi...” disse il ragazzo, che però venne interrotto da Bulma.

“Non ti ho fatto nessun incantesimo, anche se diciamo che ho contribuito al tuo cambiamento. Ma ora basta, sono stanca di stare a sentire le tue minacce, non sei molto diverso dal tuo doppio più vecchio; ora ti lascerò qui da solo a calmarti, poi più tardi verrò a controllare come stai. Ciao piccolo principe!” esclamò la donna, la quale prima di uscire osò dare al giovane un bacio sulla guancia e questo iniziò a gridare insulti, ma Bulma uscì dalla stanza ridacchiando.

Il giovane principe quindi rimase solo nella sua stanza con pensieri molto cupi, doveva assolutamente liberarsi e poi distruggere e conquistare quel pianeta per vendicarsi dei suoi carcerieri. Non capiva perché non riuscisse a liberarsi da quelle catene, dovevano sicuramente essere stregate e a farlo doveva essere stata quella donna, era certamente una strega.

Nel frattempo ormai era pomeriggio e una bambina dai capelli turchini era appena ritornata da scuola, quel giorno aveva deciso di entrare direttamente dalla finestra della sua camera perché voleva nascondere la nota che le aveva dato la maestra prima che la trovasse la madre, e quindi piano piano era rientrata dalla finestra della sua stanza, tanto con un po’ di fortuna sua madre doveva ancora essere in laboratorio e suo padre della GR.

Una volta dentro casa però Bra percepì una presenza molto strana, sentiva l’aura del padre a poca distanza da lei, ma non era esattamente la sua, sembrava un poco diversa, ma non capiva come; quindi per andare a controllare la bambina lasciò la sua cameretta e si recò nella stanza da cui proveniva l’aura.

Quando si riaprì la porta della stanza, il giovane principe stava per gridare a quella donna scocciatrice di lasciarlo in pace, ma rimase senza fiato quando invece si trovò davanti una ragazzina di circa 6-7 anni che lo fissava con circospezione. Doveva essere sua figlia, aveva lo stesso taglio degli occhi e in lei percepiva la forza sayan, anche se in minima parte, sicuramente il sangue della terrestre aveva annacquato la forza.

“Ehi ragazzina perché mi stai fissando?” chiese il giovane.

“Papà sei tu? Ti ho sentito dall’altra stanza, ma sembri strano.” Disse la bambina avvicinandosi piano al letto.

E in quella frase il giovane Vegeta colse la sua occasione, poteva forse ingannare la mocciosa per farsi liberare. E quindi provò a rassicurarla, dicendole che era davvero suo padre, ma che a causa di un maleficio era stato trasformato in un ragazzo più giovane e legato a quel letto, ma che forse lei poteva liberalo.

La bambina continuava a fissarlo perplessa, in effetti lei sarebbe stata capace di aprire quelle catene, avevano un lucchetto magnetico e lei possedeva una chiave per aprirlo, però perché la mamma non aveva liberato papà? Lo chiese direttamente a quel ragazzo.

Il quale rispose che la mamma era di sotto che stava cercando una soluzione per farlo tornare normale e si era dimenticata di liberarlo, ma per fortuna ora la sua bambina adorata poteva aiutare il suo papà.

E quelle parole convinsero la bambina, la quale liberò il ragazzo grazie alla sua chiave.

Una volta libero il giovane principe valutò se uccidere la ragazzina, sarebbe stato molto semplice spezzare il suo fragile collo e se fosse stato veloce non avrebbe nemmeno emesso un suono, però d’altra parte era sempre sangue del suo sangue anche se mescolato ad una razza inferiori e quindi si limitò a spingerla per terra e a rompere con una sfera di energia la finestra e a fuggire da quella; sentendo in lontananza le grida della bambina che invocava la madre.

Nel frattempo Goku e Vegeta avevano discusso con il Supremo e con re Kaio, entrambi sapevano della maledizione scagliata da Cora sul giovane Vegeta, ma non sapevano ancora come annullarla, perché in teoria il ragazzo doveva redimere la sua anima prima di tornare indietro, comunque avrebbero cercato un modo per accelerare le cose, ma per il momento il ragazzo andava tenuto sotto stretta sorveglianza.

Vegeta cercò a furia di urla e minacce di spostare il giovane se stesso nella dimora del Supremo, ma quest’ultimo fu irremovibile, a parte l’antipatia reciproca che scorreva tra Vegeta e Dende, il Supremo cercò di spiegare al sayan che solo stando in mezzo ai terresti il ragazzo avrebbe avuto una minima possibilità di redenzione.

Il principe dei sayan era però molto combattuto, conoscendosi sapeva che sarebbe stata una battaglia redimere l’anima di quel ragazzo, accendendo il lui dei sentimenti che non fossero odio, rabbia e distruzione; quindi durante il ritorno alla Capsule Corporation non disse una parola, era troppo assorto nei suoi pensieri. Era così assorto che non si era nemmeno accorto della finestra rotta nella camera del ragazzo, fu Goku ad indicargliela con un verso strozzato.

I due sayan entrarono proprio da quella finestra temendo il peggio, ma dentro alla stanza trovarono Bulma che teneva tra le braccia una Bra piangente, che iniziò a piangere ancora più forte quando notò l’arrivo del padre.

Vegeta chiese gridando a sua moglie cosa diavolo fosse successo in quella stanza e Bulma glielo spiegò, cercando di sottolineare che la bambina non l’aveva fatto apposta, si era fatta ingannare; quel ragazzo aveva fatto leva proprio sulla sua ingenuità di bambina.

Il principe dei sayan divenne rosso dalla rabbia e Karoth accorgendosene e temendo che polverizzasse la sua stessa figlia cercava di calmare l’amico ricordandogli che dopotutto era una bambina, come la sua piccola Pan e che non l’aveva certamente fatto apposta, e che ora avrebbero potuto rimediare seguendo l’aura di quel ragazzo.

Vegeta scocciato dalle scuse di Karoth lo zittì in malomodo e poi si rivolse alla figlia:” Bra smettila immediatamente di frignare, mi dai sui nervi! Ora papà e Karoth risolveranno tutto, ma spero che in futuro tu non sia più così ingenua e che ti tenga alla larga da questa stanza, sono stato chiaro?”

La bambina si zittì all’istante, il padre non era mai stato tanto duro con lei, la rimproverava raramente e quindi dispiaciuta di essere scesa nella stima del padre, corse ad abbracciarlo assicurandogli che non si sarebbe mai più avvicinata a quel ragazzaccio cattivo e antipatico.

Vegeta consolò brevemente la figlia e poi la ridiede alle cura della madre, lui e Karoth dovevano cercare il giovane principe e fermarlo prima che combinasse qualcosa di irreparabile per la Terra e per la sua anima già sufficientemente compromessa.

  
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