Always got your back 

What if I'm far from home?

Oh brother, I will hear you call

(Hey brother -Avicii)

Touya sorride mentre si accovaccia vicino a Shouto, i talloni sollevati e le ginocchia che sfiorano il terreno. Il fratellino non lo guarda nemmeno quindi non può vedere che, in realtà,  si tratterebbe più di un ghigno, il suo – ormai fa solo quello, potrebbe anche averlo dimenticato com’è un sorriso vero.

La sua stessa mano entra nel suo campo visivo al rallentatore ed è delicata quando si posa sul capo del minore a scompigliargli le ciocche bicolore in un gesto affettuoso. È un’azione straniante, come se fossero trascorsi secoli dall’ultima volta che l’ha compiuta.

Shouto non fa una piega – non ne avrebbe neppure la forza – ma, al contrario, sembra rilassare i lineamenti del viso quando Touya gli accarezza la guancia; il tocco familiare deve averlo fatto calmare di riflesso. È lo stesso che accadeva quando erano bambini, il più piccolo distende i nervi solo con il conforto dei suoi fratelli. Soprattutto di Touya.

Meglio così, si dice il ragazzo. Almeno uscire da questo casino si rivelerà più semplice.

È sorprendente che il giovane eroe sia riuscito a riconoscere il suo tocco nonostante le condizioni della sua pelle: è ruvida, sporca e solcata di graffi e lividi. Per non parlare delle ustioni che coprono braccia e mani, rendono la base dei palmi simile a carta vetrata.

Fa un freddo cane, il mantello rattoppato che indossa non lo protegge per niente e l’aria pizzica a contatto con l’epidermide nuda. Non ha idea di come abbia fatto Shouto a non andare in ipotermia nel suo lato destro, forse la parte sinistra ha compensato la differenza di temperatura oppure si tratta solo di fortuna, ma non può restarsene lì come se il gelo potesse fargli solo che bene.

Urla di battaglia e violenti boati provengono da lontano, segno che i combattimenti non sono ancora cessati e quindi nessuno si può essere accorto che il giovane Todoroki è sparito. Può darsi che la moretta con cui Shouto è in confidenza abbia un sospetto, ma l’ultima volta che lui l’ha vista era troppo occupata a non farsi uccidere da uno dell’Unione.

Touya schiocca la lingua. Che due palle, questo scontro. Né villain né eroi riescono ad avere la meglio sulla controparte e stanno andando avanti da troppe ore, quando in realtà era stato programmato un attacco per eliminare quanti più finti paladini della pace nel minor lasso di tempo possibile. È la prima azione pianificata contro professionisti e non che mette d’accordo sia Tomura che i seguaci dello Stermina-Eroi, perciò ovvio che si aspettasse risultati sbalorditivi.

Inoltre tra i bersagli c’è anche Endeavor.

Lui, Dabi è smanioso di affrontarlo e ucciderlo con le sue mani, con le stesse fiamme che hanno terrorizzato Touya e hanno finito per bruciare irreparabilmente sia il suo corpo che il suo vecchio essere. Dabi desidera vendetta, si nutre della debolezza, della paura e del risentimento di Touya, arde come un fuoco che non produce mai cenere e odia il mondo intero.

Ma è bloccato, Dabi, lì in ginocchio vicino alla figura priva di sensi di Shouto. Touya non lo lascia andare avanti verso la battaglia. Perché è vero che ha giurato a se stesso di rompere con il suo passato, di dimenticare la sua debolezza di bambino, di vendicarsi di un padre che lo considera solo un errore e nasconde sotto le fattezze da eroe il vero mostro che è, ma non può voltare le spalle a chi nella sua stessa famiglia ha dovuto passare sofferenze peggiori delle sue.

Shouto non ha colpe, non deve diventare il bersaglio della rabbia di Dabi.

Il maggiore dei Todoroki si guarda intorno con circospezione controllando che non ci siano né alleati né nemici nei paraggi, poi in qualche maniera riesce a sollevare di peso il fratello e caricarselo in groppa. Cammina rapido, alla ricerca di un passaggio per uscire dal rudere pericolante in cui ha trovato il ragazzo – probabilmente ci è finito mentre combatteva contro un villain ed è svenuto per la fatica. Non ha idea di dove si sia cacciato l’avversario del giovane e non ha tempo per chiederselo, se per caso fosse ancora attivo e li trovasse, sarebbero guai per entrambi.

Solo quando i suoi piedi oltrepassano la polverosa soglia dell’ingresso, il ragazzo sente i muscoli rilassarsi un poco; non rischia più di vedersi cadere in testa un pezzo d’intonaco. Si accorge che si trova nel vicolo parallelo a quello in cui si sta svolgendo la maggioranza degli scontri, il che è perfetto per evitare scocciature da entrambe le parti.

Si sporge dall’angolo, ma vede solo polvere e tante forme indistinte che si muovono con rapidità. Dabi freme per lanciarsi a capofitto nello scontro, tra loro potrebbe nascondersi Endeavor, ma Touya si impunta: deve prima mettere al sicuro Shouto. Il finto eroe non conta niente rispetto all’incolumità di suo fratello, non ha senso la sua vendetta se non fa il bene della sua famiglia.

La sua attenzione viene attirata da dei bidoni della spazzatura. Puzzano parecchio, ma sono l’unica alternativa che il giovane trova per non abbandonare il minore in mezzo al vicolo aspettando che finisca assiderato. Cercando di essere il più cauto possibile, appoggia l’apprendista eroe sul selciato e lo spinge verso i rifiuti. Usa dei cartoni piuttosto sbilenchi per coprirlo mentre trattiene il fiato, perché il tanfo è davvero orribile. Shouto già arriccia il naso, non ci metterà molto a riprendersi.

Touya getta un’occhiata malinconica al fratello e si concede un’ultima carezza sulla sua fronte, beandosi di quel breve tocco che vorrebbe fosse eterno. Ma un boato più forte degli altri lo spinge a tornare verso la battaglia, e Dabi scalpita con ferocia quando si rende conto che dalla via provengono forti onde d’urto termiche. Endeavor.

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Shouto strizza le palpebre e si sente mancare il respiro. Da dove diamine proviene questo odore nauseabondo? I conati di vomito gli stanno bruciando la gola per via dell’aria schifosa che aleggia attorno. Qualcosa di non molto pesante preme contro il suo torace quando fa per muoversi, ma non riesce a mettere a fuoco di cosa si tratta.

Gli occhi gli si spalancano di colpo. La battaglia…! La U.A. era nel bel mezzo di uno scontro cruciale contro l’Unione dei villain e adesso non sente nemmeno Bakugou urlare a pieni polmoni ai nemici di crepare. La quasi totale assenza di esplosioni e boati appare allarmante.

Il giovane Todoroki balza in piedi di scatto, rovesciando dei pezzi di cartone piegato. È vicino ai bidoni della spazzatura, ecco spiegato il perché della puzza, e le parti di scatolone che aveva sopra probabilmente vengono da lì.

Si trova in una stradina stretta, quasi soffocante, un intermezzo tra un palazzo e un rudere in cui ricorda aver affrontato uno dei bastardi criminali. Il ragazzo non ha idea di che ora sia, i raggi del sole invernale gettano lugubri ombre sulle pareti degli edifici. Shouto si guarda intorno, confuso. Dopo la lotta con il villain è tutto un black out nella sua mente. Quindi… come diavolo ci è finito qui?

Hola gente

L'ho scritta un po' (tanto) da cani questa storia, lo so, non ha capo né coda e neppure un vero e proprio contesto preciso. L'ultima parte non piace molto nemmeno a me, ma volevo assolutamente buttare giù qualcosa riguardo alla teoria di Dabi come Touya Todoroki perché è un'ipotesi che mi gasa un sacco e ritengo che sarebbe figo se fosse veramente canon..

Da come la vedo io (che seguo solo l'anime) Touya potrebbe avercela solo con Endeavor e riterrebbe i suoi fratelli, soprattutto Shouto, innocenti di tutto quello che hanno dovuto passare.. Inoltre, è canonico che Dabi come villain segua l'ideologia dello Stermina-Eroi sull'eliminare i finti eroi dalla società e può essere che il suo passato abbia avuto una grande influenza su questa decisione (diciamocelo, Endeavor nell'anime rispecchia a pieno i tratti del falso eroe che Stain odia)

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios