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Autore: pampa98    20/04/2019    2 recensioni
Un anno dopo la sconfitta di Profondo Blu, il pianeta degli alieni viene minacciato da un'invasione nemica. Per fermarla, i fratelli Ikisatashi si affidano all'aiuto delle loro ex-nemiche.
[E' una rivisitazione della mia omonima storia, che purtroppo avevo lasciato incompiuta. Spero che vorrete dare un'occhiata a questa versione aggiornata]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry si svegliò dopo uno strano sogno. Era in vacanza insieme a Mark, in una bellissima isola tropicale, ed era sdraiata sulla sabbia a prendere il sole insieme a lui, quando ad un tratto al suo posto era comparso Kish. Era stato solo per qualche secondo, ma indubbiamente il bel volto di Mark si era trasformato in quello pallido dell’alieno. Strawberry aveva scosso la testa e tutto era tornato alla normalità. Ma quello non era stato l’unico momento in cui i due ragazzi si erano scambiati: anche mentre nuotavano, a cena e, soprattutto, ogni volta che erano in intimità. Passi vederlo quando stavano chiacchierando o passeggiando, ma perché doveva ritrovarsi a baciare e a fare… certe cose con Kish?!
Si diede un paio di schiaffi in faccia per riprendersi. Lei stava con Mark, amava Mark e non voleva altri che lui. Kish era solo un ex-nemico, passato dalla loro parte, di cui sì, le importava, ma non al punto da metterlo prima di Mark.
Anche se ha dato la sua vita per te, ti ama e continua a proteggerti, e riesce a farti emozionare come Mark non fa più da tempo.
Strawberry si diede un colpo in testa, cercando di zittire la sua stessa coscienza. Il fatto che le cose tra lei e il suo ragazzo si fossero un pochino raffreddate non voleva dire che la loro storia fosse finita. Mark era stato via per tanto tempo, avevano bisogno di ritrovare la loro complicità, tutto qui.
-Ehi, perché ti stai picchiando?-
La voce impastata di sonno accanto a sé, le fece capire come avesse fatto Kish ad entrare nei suoi sogni.
 
L’alieno in questione, la sera precedente, si era presentato alla finestra della sua camera, dicendo di essere rimasto senza un letto per “compiere un’opera di bene”. Strawberry era quasi certa che l’opera di bene fosse un dispetto ai danni di Pai e che quindi Kish fosse scappato per salvarsi dalla sua ira, ma accettò comunque di farlo entrare, soprattutto dopo che lui aveva minacciato di restare appollaiato lì fuori a guardarla dormire per tutta la notte.
Tuttavia, prima che potesse dirgli che gli avrebbe preparato un sacco a pelo per dormire sul pavimento, Kish si era buttato sul letto facendole capire che era intenzionato a dormire lì.
-Che c’è? Hai paura di innamorarti di me se dormiamo insieme?-
A Strawberry erano spuntate coda e orecchie a quella domanda e aveva scagliato la prima cosa a portata di mano – nello specifico, il libro di matematica – in faccia a Kish.
-No! Ho paura che tu faccia cose strane, maledetto pervertito!-
Alla fine, aveva accettato di condividere il letto con lui, mettendo bene in chiaro che se una qualsiasi parte del suo corpo avesse fatto qualcosa di inappropriato, lui si sarebbe trovato in guai seri. Con la sua solita faccia da diavolo, Kish aveva promesso di essere un angelo e, alla fine, Strawberry aveva spento la luce.
Gli dava le spalle, ma sapeva che Kish era girato verso di lei. Rimase sull’attenti, aspettandosi che l’alieno la abbracciasse o cercasse di baciarla, ma dopo alcuni minuti, sentì il suo respiro farsi più regolare e capì che si era addormentato. Si scoprì delusa, anche se non avrebbe dovuto esserlo: Kish aveva finalmente imparato a rispettare le regole.
Lentamente si era voltata verso di lui. Aveva un viso molto rilassato mentre dormiva e a Strawberry fece quasi tenerezza. Si era addormentata, cullata dal suono del suo respiro vicino a lei.
 
-Buongiorno.- lo salutò lei, ignorando la sua domanda.
Kish le sorrise. –Buongiorno, micetta.-
Si tirò su sui gomiti e le diede un bacio sulla guancia. Ancora con i riflessi rallentati dal sonno, Strawberry non aveva fatto in tempo ad allontanarsi ed era diventata paonazza.
-Ma… Ma che fai?- esclamò.
Kish sfoggiò la sua migliore espressione innocente, dicendo: -Volevo salutarti gentilmente, micetta. Anche un bacio sulla guancia è considerato una cosa strana?-
Sì, se non sei il mio ragazzo!, pensò lei, ma non disse niente. Si alzò dal letto e andò verso l’armadio, prendendo una maglietta e un paio di pantaloncini.
-Dovrei cambiarmi.- disse a Kish, il quale si era messo nuovamente comodo sul letto.
-Sì, l’ho intuito.-
Strawberry si impose di non perdere la pazienza.
-Puoi uscire?-
Kish le rivolse un sorrisetto malizioso.
-E perdermi lo spettacolo? No, grazie.-
Se l’era cercata.
-Fuori. Di. Qui!-
Strawberry gli lanciò di nuovo un libro in faccia e quello convinse Kish ad alzarsi in volo.
-Piccola, ti sarei grato se la smettessi di tirarmi addosso i tuoi libri di scuola.-
-E io ti sarei grata se la smettessi di fare il pervertito!- esclamò lei di rimando.
L’alieno sbuffò. Avrebbe voluto farle vedere com’era un vero pervertito, ma era meglio non tirare troppo la corda, così si impose di starsene buono. Pai, sii fiero di me.
-Va bene, va bene, hai vinto.- si arrese, -Ti aspetto giù e andiamo al Cafè insieme?-
Strawberry stava per accettare, ma poi si ricordò che sarebbe venuto Mark a prenderla per accompagnarla a lavoro e sarebbe stato oltremodo imbarazzante andare con tutti e due.
-Scusa, ma ho già preso un impegno con Mark.- rispose lei e subito notò un cambiamento nell’atteggiamento di Kish.
-Ah, certo.- disse lui, -Va bene, allora ci vediamo direttamente là. Non fare tardi, eh.- aggiunse con un sorriso, ma non era quello di sempre.
Volò via e Strawberry lo seguì con lo sguardo, appoggiata alla finestra. Ogni volta che Kish le proponeva di fare qualcosa, lei era sempre impegnata con Mark. Certo, era anche naturale, dal momento che lui era il suo ragazzo, ma forse avrebbe dovuto cominciare a ritagliarsi un po’ di spazio anche per Kish.
Scosse la testa, scacciando subito quel pensiero. Rinunciare a Mark per Kish? Ma come le era venuto in mente? Mark era il ragazzo dei suoi sogni, bello, gentile, intelligente, in una parola: perfetto. Kish, con i suoi sorrisetti maliziosi, le battute, l’essere un maniaco pervertito, non poteva certo competere con lui.
Tornò in camera, chiudendo le imposte e andò a prepararsi, ignara del fatto che Mark, arrivato da lei in anticipo, avesse assistito a tutta la scena.
 
Yotsu percorreva nervosamente la stanza avanti e indietro.
-Dobbiamo sconfiggere le Mew Mew per prime. Senza i loro poteri sono delle prede facili.-
-Ho visto con quanta facilità hai ucciso la ragazzina verde, ieri.- rispose Rei, senza scomporsi.
-Sono arrivati ad aiutarla! Maledizione, deve averli avvisati in qualche modo.-
Rei si passò una mano sugli occhi. Yotsu stava dimostrando di essere il buono a nulla che lui aveva sempre sospettato. Lo avrebbe già fatto fuori, se non avesse avuto bisogno di lui.
-Nutro seri dubbi a riguardo.- disse Rei, -Quelle ragazze non sono normali. I loro poteri sono derivati dalla fusione del loro DNA con quello di alcuni animali. E’ tutta una questione scientifica, capisci? Devono avere una base, probabilmente in quello schifoso locale rosa in cui lavorano. Se arriviamo lì, potremo scoprire i loro segreti e annientarle senza lasciare loro modo di difendersi.-
-Certo, è tutto molto giusto. Ma pensi che quelle ragazzine accetteranno di farti fare un tour nel loro laboratorio segreto? Io non credo proprio.-
-Certe volte mi sorprendo della tua imbecillità, Yotsu.- la sua pazienza era quasi al limite, -Tu non eri in grado di soggiogare la volontà altrui?-
Yotsu si sentì in imbarazzo per non averci pensato prima.
-Sì, certo. Ma non sarà comunque semplice soggiogare una di loro e neanche gli alieni.-
-Infatti non lo userai su di loro.- spiegò Rei, -Seguile. Scopri chi frequentano. Sono giovani, avranno dei legami anche nella vita normale. Scopri se qualcuno di questi legami può avere accesso alla loro base e poi usa il tuo potere su questa persona.-
 
Quando Kish tornò al Cafè, Pai era nella loro stanza e stava elaborando dati al computer, tanto per cambiare. Gli lanciò un’occhiataccia, non così mortale come si era aspettato lui, e tornò a dedicarsi al suo lavoro.
Kish, per quanto fosse curioso di sapere come era andata con Lory, approfittò di quel momento di calma per stendersi, cercando di allontanare il pensiero di Strawberry, come tante altre volte aveva già fatto.
-Sta parlando con Ryan.-
Kish non capì subito a cosa si stesse riferendo.
-Lory.- si spiegò meglio Pai, -In questo momento sta lasciando Ryan.-
Quelle parole bastarono per fargli tornare il buonumore e, andandogli vicino, disse:
-Oh, quindi sono stato un bravo cupido, eh?-
-Ti odio.- fu la secca risposta, ma se le cose fossero andate male, sarebbe volata anche qualche minaccia di morte.
-Sono contento per te.- gli disse, rivolgendoli un sorriso sincero. Erano rare le occasioni in cui lo faceva.
Pai ricambiò il sorriso. Non fece domande su dove fosse stato, né si soffermò ulteriormente sulla sua nuova felicità, consapevole che il fratello aveva desiderato l’amore di Strawberry per molto tempo e ancora non era riuscito ad ottenerlo.
Tornò a focalizzarsi sul suo computer, mentre Kish decise di andare nel salone. Aveva bisogno di distrarsi e, dal momento che non si era dimostrato male come cameriere, si offrì per ricoprire nuovamente quel ruolo.
Quando incrociò Lory le fece un occhiolino, evitando di fare battute perché primo, per lei sarebbe stato davvero troppo imbarazzante e secondo, Pai lo avrebbe ucciso di sicuro. La ragazza comunque capì cosa intendesse e arrossì, lasciandosi però sfuggire un grazie che fece gongolare parecchio Kish.

 
   
 
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