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Autore: Wolfgirl93    20/04/2019    1 recensioni
Il regno di Wayfind è un regno pacifico, il re che lo governa è buono e nonostante la giovane età è benvoluto dal suo popolo; un giorno però la siccità arriva portando con se la paura e l'ansia di non sopravvivere e il re Ventus sarà costretto a inoltrarsi in zone che non ha mai esplorato per far tornare la vita del suo popolo alla normalità.
VanVen Arabian AU
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Terra, Vanitas, Ventus, Xemnas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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Salve a tutti e buon sabato!
Volevo lasciarvi questo capitolo prima di Pasqua così potete odiarmi per avervi lasciato la souspance fino a dopo le feste xD
A parte scherzi, spero vi piaccia e se qualcuno ha qualche critica/giudizio o altro da dire, lo faccia senza problemi, non sono una scrittrice quindi di errori ne faccio a bizzeffe e a volte purtroppo molti mi scappano da sotto gli occhi.
Detto questo, buona lettura!





 

The research

 

18 luglio, Regno di Wayfind

 

Gli anni erano passati, Ventus era cresciuto e durante il suo ventiduesimo compleanno nel suo regno accadde una cosa che lo sconvolse.

Una guardia entrò quasi correndo nella sala del trono, Terra – la guardia del corpo dell’ormai re - fece un passo avanti portandosi a difesa del sovrano ma bastò un gesto del biondo per farlo tornare al suo posto.
“Mio signore.” La guardia si inchinò prendendo fiato mentre guardava il re con gli occhi sbarrati “Le fonti sono prosciugate, le oasi sono aride e l’intero popolo reclama dell’acqua!”

Ventus sobbalzò sul trono, sapeva che le scorte d’acqua erano limitate e lui stesso da qualche tempo non osava più sperarne nemmeno una goccia ma ora che ogni fonte era secca cosa avrebbe dovuto fare? Gli occhi azzurri di Ventus si rabbuiarono, portò le mani sul viso e dopo tre anni dalla sua incoronazione mostrò a qualcuno che non fosse Terra tutta la paura che provava; fu proprio la guardia del corpo del sovrano a congedare il povero ragazzo ancora inginocchiato a terra.
“Ven stai calmo, c’è sempre una soluzione. Ho più anni di te quindi mi ricordo bene che è successo anche durante il regno di tuo padre...” La guardia si avvicinò al sovrano e gli accarezzò dolcemente i capelli, era insolito un comportamento del genere da parte di uno del suo rango ma ormai conosceva Ventus sin da quando era nato e nutriva per lui un legame molto più forte della lealtà.

Ventus alzò gli occhi per incontrare quelli blu dell’amico, la tensione sembrò allentarsi leggermente mentre si apriva in un piccolo sorriso. “Dobbiamo mandare delle guardie e perlustrare nelle oasi vicine, so bene che la maggior parte delle oasi sono sotto il controllo del regno di Nesciens ma per adesso dobbiamo solo controllare, se troveremo dell’acqua allora cercherò di patteggiare con il sultano di quel regno.” Lo sguardo del re erano serio e composto, Terra a volte faticava a riconoscerlo, era dovuto crescere così in fretta che ormai i suoi sorrisi raggianti erano scomparsi.

La guardia annuì incerta, sapeva bene che il sultano del regno di Nesciens era crudele ma sperava davvero che Ventus riuscisse a farlo ragionare.
Il giorno stesso un gruppo di uomini scelti partì alla volta dei territori del regno vicino, era un viaggio di circa 4 ore e vista la mancanza di acqua Ventus era preoccupato per l’incolumità dei soldati; Axel, uno dei soldati scelti, sorrise al sovrano “Non si preoccupi sire, torneremo in tempo per la cena.” Scherzò alleggerendo l’atmosfera.
“Conto su di voi, state attenti.” Riuscì a dire Ventus prima di guardare i soldati partire alla ricerca di una fonte d’acqua.
Le ore passavano e l’ansia del sovrano divenne sempre più palpabile, camminò avanti a indietro per la sala del trono torturandosi le mani, si fermò solo quando la voce di Terra lo raggiunse.
“Ven, se continuerai così scaverai una nuova vasca, capisco che sei fiducioso di trovare l’acqua ma così mi sembra esagerato.” Scherzò la guardia avvicinandosi al re.
Il biondo lo guardò accennando una risata nervosa, se non avesse avuto un’amicizia così forte con le sue guardie di certo si sarebbe arreso molti anni prima lasciando che il regno cadesse in rovina.
“Credo che una vasca basti e avanzi.” Ammise lasciandosi andare in un lungo sospiro, cercò di buttare fuori tutte le preoccupazione oltre che l’aria ma tutto quello fu inutile nel momento in cui una guardia lo avvertì che qualcuno stava tornando.
Ventus quasi corse verso l’entrata del castello, guardò in lontananza un cammello correre nella loro direzione ma sembrava non esserci nessuno sul dorso dell’animale; il re si portò una mano al cuore sentendo la paura attanagliarlo quando finalmente l’animale si fermò bramendo spaventato e stanco dalla sua corsa, il biondo si avvicinò lentamente all’animale e prese una piccola pergamena posata nella bisaccia della sua sella, quando la voltò e notò il sigillo della famiglia reale di Nesciens sentì il sangue gelarsi nelle vene.

   
 
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