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Autore: Yellow Daffodil    21/04/2019    2 recensioni
Hera ed Hestia. Con la H.
Due gemelle così diverse da poter essere paragonate al diavolo e l'acqua santa.
Diverse, sì, ma le differenze possono essere facilmente superate quando nel quadro generale entra anche lui. Lui... che è innamorato perso di Hera. Lui... per cui Hestia ha una cotta secolare. Lui... Tommaso D'Angelo.
Quale occasione per sfruttare al meglio la gemellanza, se non questa? E quali altri guai combineranno Hera ed Hestia, assieme a un amico dalla sessualità ambigua, un'improvvisata psicologa e un compagno di ricerche punk?
Storia a 4 mani di Yellow Daffodil e cioccolatomalik
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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24. Zero asterischi

Hestia

"Ti ricordi la mia prima uscita con Tommy?" Me ne esco mentre addento questa buonissima pizza doppio impasto con la mozzarella che cola come lava dal mio morso. "Non avevo neanche idea di che cosa ordinare e voi tre stavate litigando da casa per darmi un suggerimento."

"Me lo ricordo, eccome se me lo ricordo." Annuisce Ste, che nel suo essere paranormale, incide la pizza per separare la crosta dal centro e mangiare le due sezioni separatamente. "Abbiamo finito per offenderci così tanto che tua sorella ci ha cacciato di casa, sostenendo che dal troppo stress le fosse spuntato un brufolo sulla tempia."

"Ah, già. Ora che rammento, quando sono tornata quella sera, me la sono trovata davanti ricoperta di guacamole, o una cosa simile. Che visione sconcertante; non voglio mai più che si ripeta."

E tipo Mulan che non vuole più vedere uomini nudi, nella mia testa si manifestano mille Here con i cetrioli sugli occhi che invadono casa mia e mi fanno 'sciò' con la mano. Un brivido mi percorre la schiena.

"Beh, è ovvio che le sia venuto uno sfogo cutaneo." Ste alza le spalle, sgranocchiando la sua circonferenza di impasto. "In quell'occasione le avevo suggerito di riflettere sul vostro rapporto come sorelle, mettendo in luce il fatto che lei tende a doversi sentire migliore di te a tutti i costi. Quindi le è partito l'embolo, non perché si sia sentita in colpa, ma perché nella mia frase non era implicito che lei fosse veramente meglio di te." 

Scuote la testa, arreso di fronte alle manie di grandezza di Hera. 

"Ah, lo so, Hera è fatta così..." Gli do ragione. "Però comunque grazie di averci provato. Come ogni volta." 

Allungo una mano per posarla sulla sua, abbandonata vicino al coltello. Lui la osserva nella sua somma pallidezza cadaverica, e poi alza gli occhi sorridendo, così... semplice semplice.

"A tal proposito, Ste." Mi schiarisco la voce, tornando alla mia mozzarella filante. "Adesso Hera è convintissima che io e te ci piacciamo."

"Eh, certo. Morto un papa, se ne fa un altro." È il suo istintivo e un po' acido commento. Si rende subito conto che forse non si è espresso come avrebbe dovuto, quindi riformula il concetto. "Nel senso... Hera non può restare senza giocare a The Sims con le relazioni degli altri, quindi dato che ora Tommy è game over, ha trovato un sostituto. Quasi quasi mi aspettavo che prima o poi avrebbe molestato anche me con le sue intromissioni da divinità annoiata."

"Mi pare giusto; chi saresti tu per salvarti dagli Hunger Games, scusa?" Ironizzo, a mo' di provocazione. Mi sento anche stranamente iper-onesta, forse a causa della lezione imparata con Tommy, così aggiungo: "Ha organizzato questa serata tra noi due sia per avere casa libera sia per incentivare la creazione della coppia. Praticamente, siamo a un appuntamento ufficiale, volevo che lo sapessi per non farti fare la stessa fine di Tommy."

"Sì, grazie..." Pondera, osservando una fetta di salamino in bilico sulla forchetta. "Anche se un po' l'avevo intuito. Stando a stretto contatto con Hera come organizzatore dell'operazione Tommy, ormai conosco bene il suo modus operandi."

"Beh, la colpa è anche un po' mia." Ammetto. "Quando mi ha chiesto se mi piaci, le ho risposto di sì."

Allora la fetta di salamino cade e rivela dietro di essa una vera e propria faccia da Ste: "Questo no che non me lo aspettavo."

"Sai com'è..." Ridacchio, osservando le sue fattezze strane e gli occhiali fin troppo grossi per il suo viso asciutto. "Se le avessi detto di no, avrebbe perso del tutto la ragione e organizzato un complotto di stato assieme a quel pazzo di Punkie pur di vederci convolare a nozze e avere un bambino. Sai che su di lei la psicologia inversa fa un sacco di effetto."

Sembra che Ste stesse trattenendo il fiato da come ride a questa battuta: "Allora brava, hai avuto un'ottima prontezza di riflessi."

"Così sarà meno doloroso per noi." Faccio l'occhiolino. "Dobbiamo renderle il gioco noioso e non ce l'avremo alle calcagna. Stando a stretto contatto con lei come vittima dell'operazione Tommy, so per certo che il giusto modus operandi è questo."

Ste annuisce ad occhi bassi, continuando a vivisezionare la pizza, io invece ritorno ad abbuffarmi senza problemi di linea o di bon ton, come amo fare da sempre. Terminiamo la cena in totale tranquillità, senza segreti a inficiare questo bel momento tra amici. Quando paghiamo e usciamo, mi sento particolarmente bene, così tanto che propongo a Ste di farci una passeggiata lungo il Tevere prima di ritornare a casa.

*

"E così mi ha detto espressamente che non vuole uscire con me, da sola." Mi confessa Ste, mentre, mani nelle tasche, cammina di fianco a me sull'erba umida.

"Quindi accetta comunque di uscire con te in gruppo? Voglio dire, assieme al CCNR?"

"Sì." Risponde. "Non è propriamente un 'no, non voglio uscire con te', è piuttosto un 'sì, ma non da soli'. Per cui non so se interpretarlo positivamente, perché lascia uno spiraglio di speranza, oppure se lasciar perdere una volta per tutte perché si tratta di un elegante rifiuto."

Staremo chiacchierando da non so quanto: il cielo è buio buio, i lampioni si sono accesi e in giro non ci sono più bambini, ma solo vecchi o coppiette. Non gli ho chiesto direttamente come va con Giulia, perché lo conosco e so che potrei urtare la sua sensibilità, ma a un certo punto, mentre accostavamo il fiume, ha deciso di aprirsi da solo, e mi ha raccontato quanto segue:

1 - Ispirato dall'accaduto di qualche giorno fa, ha capito che i sentimenti non esplicitati sono molto pericolosi;

2 - Vedendo l'intesa tra Tommy e Giulia, ha deciso di non voler essere surclassato da Addominali in questa competizione amorosa. Quindi ha preso coraggio e ha scritto un messaggio di scuse a Doppia G, circa il loro confronto avvenuto tempo fa a casa Felici;

3 - Lei ha accettato e ricambiato. Lui, gasatissimo dallo scambio di buone intenzioni, si è fatto prendere dall'entusiasmo e le ha chiesto di uscire;

4 - Si è preso un grandissimo bidone.

"Non so, Ste, ma per me il problema è a monte." Rivelo. "Per me hai sbagliato tutto al punto numero due."

"Cioè?" Aggrotta le sopracciglia.

"Perché ti sei scusato del confronto?" Gli domando. "Non hai detto nulla di male, se non la verità. Doppia G si meritava quelle parole; tutte, dalla prima all'ultima."

"Non sono stato troppo duro?"

"Perché, lei ti era sembrata morbida?" Scuoto la testa. "Mi spiace, ma secondo me tu stai meglio da solo. Guarda quanta autostima hai recuperato, guarda come sei forte!" Gli do un pugno sul braccio e lui esclama un vigorosissimo "Ahia!".

"Insomma, capisco che tu abbia voluto buttarti, ma secondo me è più che altro un salto in un burrone con un fondo di lame affilate e coccodrilli. È ovvio che ora Doppia G preferisca Tommy, anche solo perché lui è un macho, mentre tu ti scusi per esserlo stato una volta nella vita." Concludo, fiera della mia teoria. 

"Wow, grazie." Dice Ste, seccamente, arrestandosi nei pressi di un albero.

E dalla sua reazione riavvolgo il nastro delle mie parole e capisco di aver assolutamente fatto passare il messaggio sbagliato: "Ste, non intendevo dire che Tommy è un macho e tu no."

"Strano, perché l'hai appena detto."

"Era... era un modo di paragonare!" Mi difendo, anche piuttosto male. "Era inerente a quella litigata con Giulia, ma non in generale... insomma..."

"Insomma, io dovrei lasciar perdere Giulia perché lei dovrebbe lasciar perdere me."

"No! La seconda parte no!" Rimedio, mentre due vecchietti iniziano ad interessarsi alla soap opera live. Così abbasso drasticamente la voce, spingendo Ste addosso alla corteccia dell'albero. "Ste, è facile essere duri o dolci a comando e... credimi, lo dico per esperienza, perché l'ho fatto per due mesi di fila tentando di essere chi non sono. Il difficile è essere sempre se stessi nel bene e nel male, e tu sei l'unica persona che conosco che lo sa fare splendidamente."

Ste mi fissa con una faccia da vomito. Io fisso lui con la medesima espressione.

"Lo so che sei ancora innamorato di lei." Sbotto infine, accettando l'enorme divario tra gli incoraggiamenti che ci diamo e le nostre vere intenzioni. Colpisco il suo petto con l'indice, irritata. "Ma mi chiedo come cavolo sia possibile che uno come te si sia così fissato con una come lei. Davvero, non me lo spiego."

"Sembra quasi che ti dia fastidio. Non dovresti capirmi, tu, che sei nella stessa situazione?"

"Non è la stessa situazione, perché Tommy è completamente diverso da quella gallina."

"Sì, certo, di tipo cento punti di Q.I. In meno."

"Guarda, sai, che mi offendo." Rimbecco. "Smettetela tutti quanti di dire che Tommy è stupido; eravamo più o meno in questi pressi quando mi ha rivelato i suoi sogni più profondi e la complessità della sua psiche."

"Ah-ha! Allora sei nostalgica! Ecco perché sei voluta venire qui!"

"Sì, è un posto che mi ricorda dei bei momenti, va bene?" Mi giustifico. "A essere sincera, è stato l'appuntamento più bello della mia vita, e non dimenticherò mai quando Tommy mi ha baciato dopo avermi mostrato la sua anima."

"E poi se ricordo bene, si è preoccupato della tua, giusto? Si è accorto di chi sei e ti ha riempito di complimenti? È andata così?"

"Stefano." Incrocio le braccia e lo guardo con disappunto.

Lui si stacca finalmente dall'albero e prende a camminare circolarmente, mentre si mette le mani tra i ricci e si lascia agitare dal battibecco: "Perché mi hai invitato ad uscire?"

"Io ti ho invitato ad uscire?"

"Sì, sei stata tu. Tu, accettando passivamente le idee di tua sorella, perché non impari niente dagli errori."

"Cosa??" in questo momento mi sento davvero simile ad Hera quando esclama sdegno di fronte a una ragazza che abbina i pantaloni a palazzo con le ballerine.

Ma Ste sembra ancora più offeso di me e prende la carica marciando nella mia direzione con l'indice a mo' di spada tratta: "Tu. Tu mi hai obbligato a confessare della mia cotta per Giulia. Tu hai orchestrato il pomeriggio a casa tua per farci avere il confronto. Tu hai fatto in modo che mi cacciassi in questa situazione dove ci sto ancora più male di prima, quando tutto era tranquillo."

"Non è del tutto vero. Anzi, permettermi di osservare che-"

"Tu sei proprio uguale a tua sorella."

La mia mano va a posarsi sul petto, in corrispondenza del cuore, e la mia bocca si spalanca. Io uguale a chi???

Prima d'ora mi avevano sempre detto che sono il contrario di Hera. E mi dispiaceva, specialmente se lo diceva un certo Tommaso D'Angelo facendomi sentire invidiosa di lei e del suo charme. Ma ora che Stefano, il mio saggio migliore amico Stefano, ha osato affermare che ci somigliamo, mi sento più colpita che mai, più di Cuzco sotto i cinquantatré chili di Hera, quel nefasto giorno sul divano. E ho appena realizzato che non voglio - assolutamente - essere comparata a mia sorella - da lui.

"Non fare quella faccia." Mi accusa. "A te non è andata bene con Tommy e non hai fatto altro che usarmi come canale di sfogo. Ma quando poi ti ho confessato i miei sentimenti per Giulia, ti sei messa a giocarci come se potessi esorcizzare il demone della tua relazione attraverso la mia."

"Io?? Ste stai-"

"Ora che non hai più Tommy, accetti di uscire con me per stare al passo con le trovate di Hera, perché in fondo piacciono pure a te, dai, non far finta che non sia così. Infatti guarda caso mi porti nei luoghi del tuo passato, giusto per rivivere qualche bel ricordo, come se io non fossi altro che l'ennesimo scemo da prendere in giro."

"Ste, io non-"

"Taci." Si fa grande, rivolgendosi a me nello stesso modo in cui si era rivolto a Doppia G quel pomeriggio. "Quando io ho problemi di cuore, tu sei solo capace di ragionare per simpatie, mentre quando tu avevi problemi di cuore, io non ho fatto altro che sostenerti. E ora, quando ti chiedo un consiglio, l'unica cosa che sai fare è vantarti di quella scimmia senza cervello di cui ti sei innamorata!"

Basta, mi sono così offesa che ora non gli risparmierò davvero nulla. Infatti, insinuo: "Sembra quasi che ti dia fastidio."

"Sì che mi dà fastidio!" Grida, facendo definitivamente prendere un infarto agli ottantenni. 

Ci fissiamo di nuovo, vicinissimi, arrabbiatissimi, concentrati solo su che diavolo sta succedendo tra di noi. Il che al mio cervello è attualmente inesplicabile.

"Senti, Ste, non mi trattare come Doppia G, ok?" Sentendo una certa pressione psicologica, mi levo da sotto di lui con urgenza. "Non serve che fai il macho anche con me."

"E tu non trattarmi come quel rincoglionito di Tommy. Non sono altrettanto vuoto." Ribatte, picchiettandosi la testa. "Comunque torniamo indietro. Vorrei andarmene dal vostro ricordo, se permetti."

Faccio dietrofront, lanciandogli uno sguardo di fuoco: "Hai travisato tutto, ma va bene, andiamocene pure, basta che mi riaccompagni fino a casa."

"Certo. Non ho una moto per scarrozzarti, ma se ti va bene comunque..."

Continuando a battibeccare, ripercorriamo la strada all'indietro fino alla fermata della metro e poi torniamo verso la dimora Felici, che tanto Felici, oggi, non è.

*

Rientro in casa e non appena la porta si richiude alle mie spalle, mi ci appoggio esalando un sospiro. Ho litigato con Ste. Io... con Ste. Non era mai successo che ci accusassimo così, men che meno in merito a questioni sentimentali. Prima di Tommy, io nemmeno ci pensavo ai sentimenti, eccetto quello di voler morire.

Non può essere. Questa avrebbe dovuto essere una serata tranquilla! Avrebbe dovuto essere una delle solite, tranquille uscite tra amici!

Hera mi sta nuovamente rovinando la vita, me lo sento.

Così, individuo la luce accesa in salotto e, non curante dello spettacolo osceno che potrei trovarmi sotto gli occhi, mi fiondo da lei e Punkie a passo di carica.

"Ossignore!" Esclamo, coprendomi gli occhi, quando li vedo.

Ok, sapevo che non avrei dovuto farlo, ma la situazione è ancora peggio di quanto mi aspettassi.

I due sono... beh, loro stanno... cioè, si sono...

"Hestia, erede di Belzebù, mi stai coprendo i raggi ultravioletti del neon. Per piacere, spostati, o il primer uniformante per il viso non uniformerà un bel niente. Funziona con la luce, per la tua ignoranza. È l'avanguardia della cosmesi."

Peggio che nell'incubo delle mille Here che fanno 'sciò', mia sorella e Punkie sono abbandonati sul divano come fossero sulle poltroncine di una spa, il viso impiastricciato di intrugli e delle luci puntate addosso da varie angolature, che io sto apparentemente oscurando.

"Domenico..." Allungo una mano verso di lui, dubbiosa che Hera l'abbia ucciso, o che qualcosa nelle pomate di Hera l'abbia ucciso, e ne sia rimasto solo un involucro di crema. Ha dei semi di melograno sugli occhi.

"Tranquilla, Hes." Mi rassicura lui, mentre ondeggia il piede a ritmo della musica new age che esce dal suo telefono. "La fototerapia è veramente rilassante come diceva Hera."

"E vedrai che pelle quando avremo sciacquato via la mousse al maracuja, tesoro!"

Sconvolta e disturbata da questa visione, afferro Hera per il polso e la trascino nell'altra stanza, non badando alla scia di petali e fette di frutta che segna il suo sentiero manco fossimo nella favola di Hansel e Gretel.

"Ecco, hai rovinato la mia pelle." Dice quando arresto la nostra corsa in cucina. Poi si rimuove qualche altro residuo di macedonia dalla faccia e mi guarda maliziosa. "Allora ha funzionato? Tu e Ste vi siete sbaciucchiati? Avete amoreggiato come piccioncini?"

"Piantala!" Esclamo, gettandole un canovaccio sulla faccia. "La verità è che non voglio che il mio rapporto con Ste venga messo a rischio, d'accordo? Che si tratti solo di amicizia oppure di qualcos'altro, io comunque non voglio rovinarlo. È troppo prezioso per me, è troppo importante per perderlo con queste sciocchezze."

Hera mi fissa con della mousse tra le ciglia: "Parli come se fosse successa una tragedia."

"Abbiamo litigato." Le illustro. "Ma non come al solito, era su un piano completamente diverso; ho capito di averlo ferito e non deve succedere mai più. Non ti intromettere più."

Mia sorella alza entrambe le mani, stranamente senza frecciatine in sua difesa: "Mamma mia. Scusami tanto, epico Grendel, drago nemico del valoroso guerriero danese Beowulf."

"Stavolta sono seria." Rimarco avvicinandomi a lei e al suo puzzo di centrifuga multivitaminica. "Penso che sei una brava sorella, dopotutto, ma voglio essere io a gestire la mia vita da oggi in poi, imparare a capire i sentimenti che provo davvero ed essere me stessa. Anche se mi è piaciuto essere te per un po', noi non siamo la stessa persona e credo di averlo finalmente accettato come un pregio."

Hera arriccia le labbra e sbatacchia gli occhioni da cerbiatta con fare commosso: "Oh, la mia piccola Hestiolina è finalmente cresciuta."

Fa per picchiettarmi fieramente la mano sulla testa, ma io mi levo grugnendo: "Niente dimostrazioni d'affetto, per carità."

"Giusto, la tua epidermide da vampiro potrebbe sciogliersi a contatto con la mia santità. Comunque..." Tossicchia sul chi va là. "Se ogni litigio tra te ed Eros porta a questo, allora ben vengano i litigi tra te ed Eros."

"Non saprei..." Pondero, appoggiandomi all'angolo del tavolo. "Per Stefano ora io sono solo un'amica infida e manipolatrice come te."

Hera finge di asciugarsi l'angolo dell'occhio: "Oh, grazie, carissimi, grazie per tutto."

"Non saprei davvero come interpretare tutto questo..." Sospiro mordendomi il labbro. "Fino a due mesi fa sapevo esattamente cosa volevo, ora nonostante quello che è successo, sono molto più confusa. Dovrei aver chiara la mia situazione sentimentale, eppure..."

"Almeno non stai piangendo." Mi ricorda lei, brillante. "È forse la prima volta in cui torni a casa da un appuntamento con della voglia di vivere e metterti in gioco, anziché di morire e giocare con le bamboline voodoo." Il sorrisetto di Hera accompagna il suo pizzicotto alla mia guancia: "Aaah, Hestiolina, Hestiolina, cosa devo fare con te? Tu non sai proprio cos'è l'amore, eh?"

"Perché, tu invece lo sai?" Punkie e il suo prolungamento longitudinale fucsia spuntano in cucina, impedendo alla mia risposta acida di corrodere l'entusiasmo della gemella zuccherosa.

Prima che Hera se ne esca annoiando il mondo con la lista delle sue doti da guru, Mimmo le cinge la vita da dietro e le posa un bacio molto vicino alla bocca. E vorrei solo dire: grazie, Domenico Caruso. Grazie da parte di tutta l'umanità per essere l'unica cosa che riesce a zittire quell'egocentrica di Hera Felici.

"Sentite, smettetela, vi prego." Torno nel mio personaggio, circumnavigandoli senza toccarli nel caso mi potessero contagiare con la loro smanceria cronica. "Fatemi tornare in camera prima di accoppiarvi, o potrei veramente vomitare."

Mentre loro mi ignorano e proseguono lo scambio di primer uniformante, io me ne salgo di sopra e perdo la successiva mezz'ora ad aggiornare la mia app di Death Note Mobile. In realtà, però, è solo una scusa per aspettare sveglia, sperando in un messaggio di Ste.

...il quale arriva, perché non c'è nulla di più sicuro di Stefano Russo. E della morte. Ovviamente.

Hes sei sveglia? Scusa per prima.

Sorrido davanti al suo messaggio. Si parla di modus operandi, e si dal caso che io il suo lo conosca meglio di tutti.

Scusami tu, Ste. Che scema che sono a volte, non volevo litigare con te 🤦‍♀️

La sua risposta arriva subito: Lo scemo sono io. So che non è colpa tua se mi sono cacciato in questa situazione con Giulia... me la sono creata tutta da solo. Scusa anche se ho offeso Tommy e per questo anche te.

Aw, ma che carino. Rido tra me mentre cerco l'emoticon perfetta per decorare il seguente messaggio: Nah... quello lì è veramente una scimmia dalla testa vuota 🙉

Continuo a ridere ancora anche dopo l'invio, riscoprendo una Hestia inedita, che sta a messaggiare a pancia in giù sul letto con le gambe che dondolano come nei film per teenager della Disney. Va beh, ho comunque il pigiama di The Ring, però è figo essere felici, a volte.

Dai non pensiamoci più. scrive Ste, aggiungendo qualche altra versione delle scimmie. In fondo, anche se ci siamo arrabbiati, è stato un bell'appuntamento, mi sono divertito. 🙈🙊

Pure io. Gli rispondo. E a tal proposito, credo che dovremmo organizzare una bella uscita di gruppo per tentare il tutto per tutto con Doppia G. Ha detto che non vuole uscire da sola con te, ma saprà rinunciare a una gita fuori porta con il CCNR per festeggiare la fine della scuola?? Sempre che tu sia d'accordo, ovviamente.

Mi metto comoda fra le coperte, con il telefono fra le mani e tutti i muscoli finalmente rilassati. In fin dei conti, chi se ne importa se l'idea di Giulia assieme a Ste non mi piace più di tanto? Per me l'unica cosa che conta è che lui sia felice. Nient'altro.

Il telefono vibra, poco prima che io mi addormenti, ed è Stefano mi ha mandato un cuore. L'ha scelto nero, perché lui sì che mi conosce meglio di chiunque altro. Spengo il telefono, chiudo gli occhi e mi addormento con il sorriso.

🖤

*

Sabato è finita la scuola. È stata una grande liberazione. Da adesso comincia il periodo in cui mi colerà il kajal anche solo respirando, ma comunque lo accetto, purché significhi essere finalmente in vacanza.

Per inaugurare questi gioiosissimi tre mesi, abbiamo deciso di passare una domenica tra amici. L'idea era di fare qualcosa di tranquillo, tipo vedersi un bell'horror al cinema e poi raccontarsi aneddoti paurosi al buio della notte, ma ovviamente gli altri hanno dovuto metterci lo zampino e modificare la mia proposta. Hera, che in questo periodo si è fissata con l'abbronzatura, ha detto che avremmo potuto andare al mare. Poi Tommy, che ha veramente scaricato tutti i suoi amici per seguire noi del CCNR, ha proposto l'alternativa del lago: sì, il fantomatico lago delle fantomatiche vacanze con i genitori.

Sempre perché D'Angelo è monotematico come pochi e sarà un perfetto letterato.

Ste, Giulia e Punkie si sono adattati all'opzione senza lamentele. Il primo deve provarci con Doppia G, Doppia G viene per provarci con Tommy e Punkie prova a rendere la vita di Hera difficile in qualsiasi situazione, quindi il dove e come non rappresenta un gran problema per loro. Abbiamo fatto fagotto e siamo partiti tutti insieme verso la libertà qualche ora fa. Quando siamo finalmente giunti nel luogo di destinazione, mia sorella è stata la prima a piazzare la sua base per l'abbronzatura e dichiarare ufficialmente iniziato il relax estivo.

"Aaaah!" Sta sospirando in questo momento, mentre estrae il suo solare alla bava di lumaca glitterata e si sistema l'occhialino da sole Gucci. "Ora mi piazzerò qui con questa meraviglia sulla pelle per almeno cinque ore, finché non potrò essere scambiata per un'egiziana e poi-"

Non ce l'ha fatta. Hera non ce l'ha fatta. Il suo acclamato relax è durato tre secondi, poi Punkie l'ha sollevata di peso e l'ha gettata nel lago.

Grazie per esistere, Domenico Caruso. A nome di tutta l'umanità, ancora una volta, grazie.

Applauso.

Mia sorella ha gridato come una sirena e poi è emersa solo per poter inveire contro il suo ragazzo: "Vieni qui anche tu, se hai il coraggio, brutto leader di sette mangiabambini, viscido cacasotto di prima categoria! Di che cosa hai paura, eh? Che ti si afflosci la cresta? Che l'acqua purifichi il tuo peccato originale? Che il peso dei tuoi piercing ti trascini sul fondale? Demone maledetto, mi vendicherò! Mi vendicheroooò!"

Adoro vedere Hera così; la mia vita ora è completa.

E parlando di Hera, sono pure contenta che abbia rispettato la mia richiesta. Sicuramente sta sempre tramando qualcosa, questo fa parte di lei, ma almeno ha capito la serietà delle mie affermazioni e ha lasciato perdere me e Stefano, concentrando tutte le sue energie su Mimmo. Credo che mia sorella abbia imparato molto dall'esperienza dello scambio. Innanzitutto, è cambiata in meglio: è sempre simpatica come un cactus nelle mutande, però almeno è più solare. Da Jacopo in poi l'avevo vista solo acida e indifferente; ora tiene di più alle persone e, anche se non lo fa vedere, pure a me.

Ha capito che prima non mi dava abbastanza fiducia, perché nemmeno io ne avevo in me stessa. Adesso, a piccoli passi, sto cercando di recuperare, e a lei si è aperto un mondo. Siamo diverse come il giorno e la notte, ma in fondo il giorno e la notte fanno parte dello stesso sistema: scambiarci ci è servito a trovare dei pregi che credevamo non esistessero né in noi stesse né nell'altra.

"GIULIA, PER LA MISERIA, VIENI A DARMI UNA MANO!" sta continuando a gracchiare Zucchero Filato, mentre scopre che con il tuffo le si è slacciata la parte superiore del bikini.

Sia Doppia G che Punkie si catapultano in acqua per un immediato sopralluogo. Tuttavia, prima di raggiungere Hera, Giulia si volta verso me, Tommy e Ste.

"Andiamo?"

Lo sta chiedendo a tutti, ma è Tommy che guarda principalmente. Lui annuisce, si toglie la maglietta e scopre i degni addominali, che ancora, a distanza di due mesi e mille casini, mi fanno implodere le ovaie con malinconia. Mentre lui e Giulia prendono la rincorsa per un tuffo in acqua, io e Ste prendiamo la rincorsa verso l'ennesimo buco nell'acqua.

*

Dopo il bagno, inizia a fare abbastanza freddo. Tutti e sei ci avvolgiamo nel nostro bell'asciugamano e ci sparpagliamo per seccarci al sole onde evitare di iniziare l'estate con la broncopolmonite. Grazie, Tommy, per le tue idee stupide.

Mentre sto trafficando nello zaino, intenta a trovare qualche residuo di cibo che aiuti il mio organismo a carburare, Tommy il meraviglioso bagnato e sexy mi si avvicina con fare apparentemente casuale. E sì, so che l'ho appena accusato per avere idee stupide, ma il fatto che sia divino, purtroppo, prescinde dalla vuotezza nel suo cranio.

"Ehi, Hera..."

Hera?

Mi guardo intorno e vedo Hera postare selfie su Instagram, mentre è tutta gocciolante e avvolta da un asciugamano giallo. Anche il mio asciugamano è giallo. Oh, santo cielo.

"Ehm... dimmi, Tommy." Improvviso, chiedendomi se voglio veramente farlo, ma chiedendomelo troppo tardi. 

"Volevo farti una domanda. Un po', tipo... personale."

Deglutisco sonoramente, indecisa sul da farsi e spiazzata dagli addominali prorompenti. Ste aveva terribilmente ragione sul fronte 'il nostro cervello si fa influenzare da quel che vedono gli occhi'. Porca miseria, il mio cervello è così influenzato che penso di aver bisogno della guardia medica.

"Ecco, la domanda riguarda tua sorella Hestia." Rivela Tommaso, passando una mano tra la chioma da surfista americano. "Secondo te, sarebbe disposta a farsi una passeggiata attorno al lago con me, se glielo chiedessi?

Questa è una domanda meravigliosa, devo ammetterlo, ma prima che mi penta di esistere, decido di prendere una boccata di ossigeno e sparare la verità nient'altro che la verità in un unico fiato: "Aspetta Tommy, aspetta, scusa, io non sono Hera, lei è Hera, te lo giuro, sono Hestia, mi spiace, hai beccato la gemella sbagliata, scusa."

Tommy scoppia a ridere allietando l'aria di dolci gorgoglii, poi mi dà un buffetto affettuoso sul mento: "Lo so, ti stavo solo prendendo in giro!"

Che??

"Ok che non sarò il più sveglio del reame, ma certi dettagli ormai non me li lascio scappare." Indica la mia faccia, e io deduco che si riferisca al kajal colato a fantasia zebrata sulle mie guance. La differenza tra me ed Hera, in questi casi, sta tutta nel waterproof. Almeno questo Tommy l'ha imparato. "Mi pareva giusto prendermi una piccola vendetta, mi sa che dopotutto me lo merito. Comunque, volevo chiedertelo sul serio: te li fai due passi con me, per parlare un attimo in privato?"

Oh per mille Cuzchi aerodinamici!

La mia faccia di bronzo è la risposta più chiara del mondo: sì, futuro marito, fammi tua come meglio ritieni giusto. Ma mentre il dissidio interiore mi incolla le labbra facendomi sembrare la solita impedita, qualcosa attira la mia attenzione dietro le spalle di Tommy. 

Stefano e Giulia stanno tornando insieme dal bar con qualche bevanda per il gruppo e dopo aver posato le lattine vicino ai nostri zaini, lei si chiude nella braccia mimando il gesto del freddo. Prontamente Ste le cede il suo asciugamano dei Power Rangers, avvolgendola per bene e avvicinandola a sé, e allora in quell'attimo, tutto il resto perde drasticamente di importanza. 

Sposto Tommaso da davanti a me per vedere meglio.

Non so con che coraggio, ma quel pazzo suicida lo fa sul serio: Ste si inclina in avanti e chiude le labbra di Doppia G, la sua acerrima e secolare oppositrice, in un bacio. Ora: non so se l'abbia volontariamente imprigionata nel tessuto o se sia stata una condizione fortuita, ma l'unico motivo per cui lei non è ancora scappata a gambe levate chiedendo aiuto è proprio perché non ci riesce.

Questa volta finisce veramente male.

Difatti, Giulia si stacca non appena possibile. Nell'indignazione più assoluta, pesta un piede a Stefano e poi gli dà un sonoro schiaffo sulla guancia: "Non provarci mai più! Troglodita!"

Tutti si girano verso di loro e nel frattempo Tommy commenta a bassa voce: "Mi sa che il tuo amico si è appena beccato un epico schiaffo morale."

"Già..." Gemo, sbattendomi una mano sulla fronte. "Io gliel'avevo detto!"

Mentre qualche osservatore si mette a ridacchiare, Giulia si avvolge nell'asciugamano per la vergogna e, in versione Power Baco da seta, saltella verso Hera per trascinarla nel bagno delle ragazze. Molto probabilmente vuole vomitare, o lavare via l'onta di un bacio indesiderato. Punkie posa cordialmente una mano sulla spalla di Ste, e picchietta con affetto e rassegnazione.

Oh, Ste, povero Ste... ma perché sei così masochista?

Non so se andare a consolarlo o lasciare che gestisca il cordoglio in solitudine, come farei io. Alla fine è Tommy che decide per me, prendendomi una mano e trascinandomi lontano, lungo il sentiero sulla sponda del lago.

"Cosa stiamo facendo?" Domando, contrariata.

"Ne ho abbastanza di tragedie. Tagliamo la corda."

"Ma Tommy, Stefano..."

"Ma sì, lascia perdere Stefano." Sbuffa, mentre io continuo a girare la testa verso la spiaggetta. "C'è qualcosa che è rimasto in sospeso, tra noi due, e credo sia finalmente arrivato il momento di chiarirci."

"Mi sembrava che avessi chiarito tutto abbastanza bene, l'altra volta..."

"L'altra volta." Specifica, prendendomi la faccia tra le mani e costringendomi a guardare lui. "Mi sono scusato di fronte a tutti, ma ormai sono passate almeno due settimane. Non so tu, ma io, indipendentemente dal fatto che ora è tutta acqua passata, non riesco a passare sopra a ciò che c'è stato privatamente tra noi due, come se nulla fosse."

Oh.

"Un conto è Hera, con cui non ho avuto chissà che interazioni, un altro conto sei tu. Dopotutto, siamo usciti diverse volte, abbiamo fatto... diverse cose." Allude ai brevi ed intensi momenti romantici che abbiamo vissuto. "E non mi piace l'idea di ignorare così palesemente i fatti. È stato qualcosa di importante, in fin dei conti."

"Beh, su questo hai ragione." Gli sorrido, trovandomi pienamente d'accordo. "Anche io in questi giorni ci ho pensato spesso."

"Perché abbiamo condiviso davvero molto, è innegabile. Ed ora che è tutto sistemato, che non ci sono più tensioni nemmeno con i nostri compagni, mi sono reso conto che... mi manchi."

"Io... ti manco?"

"Sì, tu, Hestia con la H." Conferma come se fossi io la stupida qui. "Lo so che avevo detto di non volerci più avere nulla a che fare. In fondo, ero così provato dalla storia dello scambio che mi ero giurato di non ricascarci mai più e tenermi distante dalle donne almeno per qualche mese. Ma non sono mai veramente riuscito a rimuoverti dalla mia testa. Te lo ricordi? Mi succedeva anche ogni volta in cui 'ci lasciavamo'. La verità è che non faccio che pensare a come tu abbia sempre preso le mie difese e visto in me quello che nessun altro aveva mai visto e sperimentato davvero di tutto pur di conquistarmi... Hes, quando ti ho baciata, quel giorno del firma-copie, è ritornato tutto quanto. Ogni cosa. E lo so, mi ci è voluta un'era per capirlo... cioè, mi ci è voluta letteralmente un'Hera per capirlo, ma-"

"Tommy, shh." Lo interrompo ad un certo punto, alzando una mano appena sopra la sua bocca.

Lo fisso intensamente, con un sommo punto di domanda circa lui e il suo profondo disagio affettivo, ma soprattutto con un folle e contraddittorio istinto suicida che mi è appena balenato nella testa.

"Mi dispiace." Affermo infine a fior di labbra, non credendo nemmeno alle mie stesse parole. "Ma è meglio se anche io mi prendo un po' di tempo, Tommy."

*

Il pomeriggio è proseguito come se nulla di tutto ciò che è successo fosse veramente successo. Punkie è riuscito a sdrammatizzare riguardo il bacio kamikaze di Ste e persino Giulia, alla fine, l'ha perdonato, dicendogli però di starsene a distanza di sicurezza di circa cinque metri per almeno altri cento anni. 

Tra me e Tommy c'è stato molto imbarazzo dopo la fatidica chiacchierata, ma poi tutto si è appianato quando abbiamo giocato ad annegarci a vicenda per sfogare ogni rimpianto. Ero certa che ora lui si fosse preso con Giulia. E di sicuro la trova affascinante, questo è innegabile, però capisco che sentisse un senso di incompiuto nei miei confronti, come io l'ho sentito nei suoi per un sacco di tempo...

Tuttavia, non so ancora perché gli ho detto di no. Forse Hera mi ha lobotomizzata nel sonno. Mi avrà addormentata con qualche suo intruglio all'avanguardia della cosmesi e poi avrà fatto entrare un criceto nel mio orecchio, perché risalisse al cervello e sgranocchiasse via la parte dedicata alle scelte giuste.

E così tra dubbi, abbronzature e sensi di colpa, anche la giornata scivola via come la bava di lumaca sulla schiena di mia sorella. Verso sera, mentre gli altri iniziano a prepararsi, io raggiungo il povero Ste nel suo angolo di depressione. Il sole sta ormai tramontando addosso alla superficie del lago, mentre lui se ne sta ancora in costume, con le ginocchia al petto mentre l'acqua gli bagna drammaticamente i piedi.

"Come va?" Mi siedo accanto a lui con i capelli che svolazzano indomiti e l'asciugamano ben avvolto attorno al corpo. Va bene estate, ma siamo appena ai primi di giugno, e il genio della lampada D'Angelo ha preferito il freddo del lago al tepore del mare. E guardate quante vittime ha mietuto perché non c'era abbastanza caldo per starsene tranquilli in bikini!

"Hai una domanda di riserva?" Mi fa Ste, scrutando tristemente l'orizzonte. 

Oggi Ste ha perso tre cose molto importanti: Giulia, la dignità e l'asciugamano dei Power Rangers. Ecco perché non ha ancora superato il lutto.

Tossicchio, cercando di entrare piano piano nella sua bolla di commiserazione: "Io l'avevo detto che tu stavi meglio da solo."

A queste parole sensibili, lui mi lancia un'occhiata di disapprovazione. Così alzo le mani, come per sottolineare che dovevo per forza farlo presente, poi gli passo il telefono aperto su Death Note Mobile.

"Cos'è?" Mi chiede aggrottando le sopracciglia nel vedere lo shinigami Ryuk che saluta con fare inquietante e una mela rossa in bocca.

"Un finto libro sulla gente che vorresti vedere morta. Aiuta molto in questi casi." Garantisco, incoraggiandolo a provarla.

Ste sorride appena: "Ti pareva che non proponessi una soluzione del genere."

"Dai, Ste." Lo motivo con una spallata. "Se sei incazzato per una volta puoi mostrarlo. Non morirà veramente nessuno."

Mi fissa.

"Sì, va bene, ho fatto diverse prove, ma che c'entra?"

Ste scuote la testa e guarda la tastiera con titubanza. Alla fine prova a colpire qualche lettera e formula le parole 'Giulia Giuliani'. Sta per premere invio, ma poi le cancella bruscamente, e mi riconsegna il telefono quasi per liberarsi del fardello: "Non ce la faccio."

"Mamma mia, che piattola!" 

Scuoto la testa, non capacitandomi della sua remissività, e lo scrivo io per lui. Sulla causa della morte, specifico: studio troppo intensivo della filosofia, e poi lo invio al Death Note. Ecco... era così difficile?

"Perché compare un asterisco accanto al suo nome?" S'informa Ste, che nel frattempo è rimasto sopra la mia spalla a guardare a metà tra il colpevole e l'interessato. Bene bene, osservate come il serpente del peccato tenterà la vittima innocente.

"Oh, l'asterisco? Lo mettono quando il nome è già stato inserito una volta."

"Ah, quindi anche tu hai desiderato più volte che Giulia...?" Si passa un pollice lungo una linea immaginaria che taglia il collo.

Io annuisco: "Penso addirittura una cosa come trentadue o trentatré volte."

"Sul serio?"

"Sì sì." Sfodero compiaciuta la mia personale statistica, che aggiorno regolarmente con somma soddisfazione. "Tommy compare già ventisei volte, Punkie invece solo due ed Hera trecentosessantaquattro."

"Stai scherzando?" Ste sembra sconvolto. "Da quanto hai quest'app, scusa?"

"Boh, da circa un anno, credo."

"Quindi hai desiderato la morte di tua sorella ogni singolo giorno?!"

Controllo di nuovo le statistiche e verifico con una smorfia: "Sì, tutti i giorni, meno uno. Sarà stata quella volta che era al Cosmoprof con Doppia G e non ci siamo viste dalla mattina alla sera."

"Fammi vedere." Ste, un po' incredulo e un po' ormai inghiottito dalle tenebre, mi ruba il telefono dalle mani e si mette a scorrere nella lista. Va tutto ingiù, poi torna su, legge i nomi e le date, impallidisce per i tipi di morte e alla fine se ne esce con una vocina impalpabile: "Tu fai veramente paura."

"Credevo avessi paura di Hera."

"Beh, ve la giocate." Assicura, annuendo vigorosamente e tornando alla homepage dove lo saluta Ryuk. "Ve la giocate proprio bene, lasciatelo dire."

"Grazie. Questo mi piace decisamente di più del 'tu sei uguale a tua sorella'."

Ste mi ignora ed entra di nuovo nella lista, affascinato, intenzionato a capire se gli sta veramente procurando un trauma o se sotto sotto potrebbe scaricarsela pure lui. Mentre scorre, soffermandosi su alcuni nomi sconosciuti - tipo Erika e Matilde (sarà il nostro piccolo segreto) - passa dall'essere contrariato all'essere ammaliato e poi, a un certo punto, quasi involontariamente, sussurra questa considerazione: "Però io non ci sono."

"Come?" Ho le orecchie piene di acqua lacustre, pardon.

"Io non compaio mai." Ripete allora, più deciso. "Non hai mai scritto il mio nome nella lista?"

Rimango per un attimo congelata, poi sorrido: "Ma ti pare, sicuramente è capitato, almeno cinque o sei volte..."

"Sicura?"

"Sì, ma ti pare!" 

Ho scritto addirittura i nomi di mio padre e di mia madre! Andiamo! Dovrò pur averci infilato Stefano qualche volta per qualche battibecco o cose simili! È Ste, mica un santo!

Ste non si fida della mia parola, allora clicca il simbolo più per inserire una nuova voce alla lista. Digita: Stefano Russo e una volta immessa anche un'ora e una causa di decesso inventati, si fa registrare. Il nome viene inserito senza l'asterisco.

"Prova con Ste." Suggerisco, nervosa, da sopra la sua spalla.

Ancora niente.

"Stefano e basta. Oppure Ste Russo. Prova anche con Eros."

Ste mi guarda male ed esegue tutti gli ordini, ma nonostante lo scambio degli addendi, il risultato non cambia. Ogni alternativa risulta essere aggiunta per la primissima volta nella lista del mio Death Note. 

E questo... come me lo spiego?

"Sei tutta arrossita." Mi fa notare il mio carissimo amico, che voltatosi un po' all'indietro, mi sta osservando con un sorrisetto sulla faccia.

Io allora mi vergogno come una ladra e mi affosso dietro la sua schiena: "È perché fai vacillare la mia immagine di divinità dello sterminio. Ti rendi conto che così mi fai perdere di credibilità?"

"Nemmeno una volta, Hes..." Continua a rigirare il dito nella piaga, divertito. "Neanche un singolo pensiero cattivo nei miei confronti, nemmeno dopo il litigio dell'altro giorno."

"Ti detesto."

"Non si direbbe."

Io e Ste siamo vicinissimi, i volti alla stessa altezza, mentre lui seduto e io in ginocchio, ci siamo appiccicati senza nemmeno rendercene conto. Che è sta cosa che ultimamente non riesco più a stargli vicino senza morire di caldo? L'estate? È l'estate, giusto?

Ho deciso che odio anche l'estate.

I miei polmoni trattengono spontaneamente il fiato, mentre scopro di avere le labbra a nemmeno un centimetro dalle sue. I suoi occhi, stavolta liberi dallo schermo delle lenti, si muovo veloci per seguire i pensieri e cogliere l'immagine del mio viso che appare molto vasto da così vicino. Chissà se come me ha osservato che saremmo in una posizione ottimale per scambiarci un bacio.

Ma poi mi dico: io e Ste... un bacio??

Ma che cavolo mi prende nella vita?

"Senti, alla fine che ti ha detto Tommy, poco fa?" Ste decide di spezzare l'imbarazzo, allontanandosi un po' e prendendo a giochicchiare con i sassolini della riva. "Ho visto che parlavate e poi ti ha trascinata da qualche parte tipo gorilla alfa che si impossessa della scimmia femmina del branco."

"Beh, in realtà..." Mi mordo il labbro, pensierosa. "Niente di che."

Vuoi vedere che il motivo per cui ho detto di no a Tommy è...?

Oddio.

Oh mio Dio.

No, Hestia, no.

Per tutti i Cuzchi aerodinamici del paradiso dei criceti, no!

"Sembrava quasi che stesse per chiederti di mettervi assieme." Ste dapprima ridacchia - secondo lui tutto questo è divertente - ma poi al mio silenzio rabbrividisce. Non capisco bene se sia per l'immagine legata a quest'ipotesi, oppure per il freddo.

Nel dubbio, mi levo l'asciugamano di dosso e glielo ficco con irruenza sulla schiena: "Tranquillo, anche se fosse, gli direi di no."

"Ma che diavolo vai blaterando?!" Si sorprende.

"Giuro. Non mi interessa più. O non troppo, insomma."

"Non ti credo."

"E non crederci, fatto sta che la situazione è veramente così grave." Mi chiudo nelle spalle, mentre lui apre l'asciugamano e mi invita a sistemarmi nei suoi pressi. Ovviamente non sa che è già successo e io nemmeno lo rivelo, perché ripeterlo ad alta voce mi fa realizzare ancor di più quanto io sia un'idiota.

Ho rifiutato il dio Apollo per Eros... vi rendete conto? Nemmeno Pollon è così bacata.

"Vieni qui. Il freddo ti sta già congelando le sinapsi, secondo me."

Eh, infatti.

Anche se sono agitata dalla situazione, mi lascio accogliere dal lembo di tessuto, infilandomi vicino al corpo di Ste e sentendomi oltremodo strana. È come se tutto l'accaduto degli ultimi due mesi mi avesse aperto gli occhi solamente adesso. Non solo ho volontariamente bruciato l'occasione che più desideravo nella vita, ma sto pure ipotizzando di avere un serio problema con Stefano. Ma serio serio, tipo la morte di Cuzco.

Non ci devo pensare.

Sì, non ci devo pensare e continuare a comportarmi come sempre con lui. Da vera amica. Migliore amica. Tutto qui. Sarà facile.

"Mi dispiace un sacco per te e Giulia, lo sai?" Me ne esco, quando ci siamo un po' scaldati sotto la stoffa. "Spero che prima o poi si renda conto di quello che si è lasciata sfuggire."

"Non serve che fai la sdolcinata con me." Mi rinfaccia lui, con una smorfia. "Io le riconosco le tue bugie, mica faccio D'Angelo di cognome."

"E allora ok, sono felice, lo ammetto."

"Che egoista. Allora io sono felice che tu non sia più interessata a Tommy."

"Dovrei chiederti il perché o è meglio non indagare oltre?" Domando, sperando di sdrammatizzare qualcosa che ha l'aria di essere potenzialmente serio anche per lui.

Difatti, Ste fa un profondo respiro e poi sorride: "No, meglio non indagare oltre. Facciamo che per adesso va bene la scusa che ragazzi come loro non erano semplicemente adatti a ragazzi come noi."

Ridacchio: "Va bene, Ste. Mi sembra davvero la scusa perfetta."

Continuando a guardare il lago, Ste posa la testa sulla mia e mi fa una tiepida carezza sulla mano. Il suo pollice percorre distrattamente il profilo del mio, poi le sue dita si infilano delicatamente sotto il mio palmo e fanno sì che le nostre mani si incastrino alla perfezione. Sorrido: chissà perché tra tutti, proprio Stefano Russo, l'amico un po' meno antipatico degli altri, con la erre moscia e ambigue tendenze sessuali, non è mai finito nella mia lista nera...

Chissà perché proprio un ragazzo come lui.

Chissà perché proprio una ragazza come me.

"Hes?"

Stefano si gira verso di me, io alzo il mio viso verso il suo. Ci guardiamo. Siamo vicinissimi. Questa è davvero la posizione ottimale per scambiarsi un bacio. Ma poi Giulia, da lontano, grida che è ora di andare via, e allora invece delle labbra, uniamo solo le nostre fronti, scoppiando a ridere come due scemi.


***

ANGOLO AUTRICI

😍😍😍

Eh vabbè... che vi devo dire? Io ho amato questo capitolo.

Non solo per com'è e come si evolve fino al finale, ma anche perché è stato l'ultimo capitolo che ho scritto per URCT. Il prossimo, ovvero il finale/epilogo è interamente nelle mani di C.

Mi sono divertita un sacco e, sopratutto, mi sono lasciata sorprendere dalla storia stessa. Sebbene i pg siano creati da noi, sono stati capaci di scegliere alcune cose da sé... di Ste ed Hestia, ad esempio, non ne avevamo la più pallida idea fino al capitolo 21. Hanno fatto tutto da soli e il povero Tommy, che avrebbe dovuto coronare il sogno di Hes finendo per essere il suo principe, purtroppo ha dovuto soccombere in battaglia. A chi dispiace?

Aspettiamo con ansia i vostri commenti su quest'ultimo capitolo da parte di Hestia. Siamo curiose di sapere come interpretate lo scambio di battute finale tra lei e Ste e se prevedete che la loro amicizia possa portare a qualcosa oppure no.

Per ora da noi è tutto, ci ritroviamo con l'ultimo capitolo e nel frattempo vi auguriamo... BUONA PASQUA!!! 🐰

Daffy e C.


__________________________________________________

😈

Comunque, dato che non vorremmo mai che vi annoiaste una volta terminato URCT, io e C. vogliamo proporvi un paio di letture che potranno sopperire alla mancanza di Hera ed Hestia:

Dal repertorio di ciccolatomalik, la storia di un piano un po' folle e un po' passibile di denuncia, la storia di un ballo scolastico, la storia di Ashton e Noelle in... Paid and kissed:

Pensandoci bene, è un piano perfetto, il mio. Beh, se non fosse che:

A) Non ho mai rivolto la parola ad Ashton Irwin e lui non ha nemmeno idea del fatto che condividiamo lo stesso ossigeno.

B) Ho ottenuto il suo numero di telefono in modo totalmente immorale e probabilmente illegale.

C) Mancano pochi giorni al ballo e ho sentito che ha già un appuntamento.

Ma potrebbe comunque funzionare, no?

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*

Dal repertorio di Yellow Daffodil, un'avventura totalmente nuova, una storia che infiamma gli animi e i dibattiti, la storia di Olli e Raffa in... DNA:

"Stavo solo notando che ce l'hai storto verso destra."

"Anni passati a fare il bagnetto assieme e non hai mai notato che ce l'ho storto?"

Mi chiudo nelle spalle: "In scala, era molto più piccolo di come lo vedo ora."

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Buon divertimento! 💜

   
 
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