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Autore: La Signora dei No    21/04/2019    3 recensioni
Dal testo:
Il mare mosso, i mocciosi urlanti che giocavano con la palla sulla riva, il Sole alto in cielo intento a far diventare tutti dei pezzi di carne bruciati e la sabbia fastidiosa che finiva per entrarti anche nelle mutande…tutto – davvero tutto – si sarebbe immaginato Hidan meno che quello.
[HidanItachi Broshio! Partecipante alla challenge Colomba Express del gruppo SasuNaru Fanfiction Italia]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hidan, Itachi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questa storia partecipa all'iniziativa "Colomba Express del gruppo SasuNaru Fanfiction Italia". So che sia Itachi che Hidan sono parecchio OOC, ma l'idea in sé mi piaceva da morire e per una volta che sono riuscita a mettere per iscritto - dopo secoli - quello che mi frullava per la mente mi ha reso felice, anche se magari il risultato non è il massimo.
Spero inoltre che questa storia possa piacerti Sunako e strapparti qualche risata. Auguri di buona Pasqua dalla tua colomba express :3
 



“Scommetti, dicevano. Sarà divertente, dicevano.”


A Sunako, Buona Pasqua.

 
 
Il mare mosso, i mocciosi urlanti che giocavano con la palla sulla riva, il Sole alto in cielo intento a far diventare tutti dei pezzi di carne bruciati e la sabbia fastidiosa che finiva per infilarsi anche nelle mutande…tutto – davvero tutto – si sarebbe immaginato Hidan, meno che quello.
‹‹Perché, con tutti i posti tra cui potevi scegliere, proprio la spiaggia? A mezzogiorno e nel periodo cruciale delle vacanze estive, poi!›› con una mano a coprire gli occhi dai raggi accecanti si girò verso Uchiha seduto poco distante da lui e intento a leggere un libro.
‹‹Mh, non saprei proprio: l’alcool, un pub, la morra cinese, Kakuzu e Konan ti dicono nulla? No aspetta, raddoppia la quantità d’alcool; l’altra sera ne è stato versato parecchio›› al pensiero, un piccolo sorriso increspò le labbra di Itachi.
Ogni parola pronunciata dall’amico fu per Hidan come una pugnalata al petto.
‹‹…ed è per questo che sei conciato in quel modo?›› domandò, conoscendo già la risposta per qualche ragione.
Itachi, a differenza sua, se ne stava seduto su una piccola seggiola sistemata sopra il telo, al riparo dai maligni raggi solari sotto un grande ombrellone. Sì sistemò meglio il parasole che teneva poggiato sulla testa e abbassò gli occhiali da sole per poterlo guardare.
‹‹Oh andiamo, Hidan – attorcigliò una ciocca di capelli neri, tenuti sciolti per l’occasione, tra le dita - le tue facoltà mentali sono migliori di così››.
‹‹Sono sicuro che tutto questo sia colpa di una scommessa…o forse due›› si corresse osservandolo. Dal canto suo, il Sole stava iniziando a infastidirlo con la pelle accaldata e la sabbia che gli era entrata persino in bocca. Sbuffò e da sdraiato si mise a sedere, spostando lo sguardo dall’altro al proprio corpo, notando solo in quell’istante le gambe più rosse di un pomodoro maturo. Imprecò contro un ragazzino quando lo colpì alla schiena con il suo pallone, forte a sufficienza da provocargli una fitta di dolore.
‹‹Hai appena fatto bingo – ghignò – siamo stati vittima di due scommesse differenti, per colpa tua e della tua dannata linguaccia aggiungerei, e questo è il risultato: tu e Kakuzu avete scommesso su quanto tempo avresti resistito prima di ustionarti e correre al riparo sotto l’ombrellone, con tanto di crema solare…che, a giudicare dallo stato in cui versa la tua pelle, non hai messo, vero? Io e Konan invece abbiamo scommesso sul mio aspetto e sul riuscire a passare per una donna grazie a esso e, a quanto pare, l’ho appena vinta›› accavallò le gambe, con il libro poggiato sul grembo, infine guardò la ragazza che si era appena fermata per complimentarsi della sua bellezza e per chiederle con quali prodotti trattasse i propri capelli.
Allibito per non essersi ricordato una scommessa e per non aver usato la fottuta protezione, aspettò che la ragazza si allontanasse per andare a sedersi accanto a lui.
‹‹Al diavolo! La prossima volta ce la pagheranno, non ci sto a perdere così contro uno come Kakuzu››.
‹‹Parla per te, io ho comunque vinto›› soddisfatto, sorrise sornione e tornò a immergersi nella lettura.
 
 
 
 

 
   
 
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