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Autore: Sarah Shirabuki    22/04/2019    0 recensioni
Salve! Eccomi con una fanfiction stavolta riguardante l'universo di Saint Seiya. La mia storia è un sequel di " il figlio di Hades - una nuova Guerra Sacra ", e non tiene conto delle altre saghe, come Omega e compagnia, ma solo delle classiche. Ho voluto cambiare un pò di dettagli rispetto alla saga canonica, e forse alcuno personaggi saranno OOC.
Sono passati sette anni da quando Shura ha sconfitto il padre ai Campi Elisi, e la pace pare regnare sovrana sulla terra. Il giovane è rimasto al gran tempio ed è ormai diventato cavaliere d'oro dei Gemelli. Tutto scorre tranquillo fino a quando una giovane non bussa alla porta di Crystal e Tea, ora sposati e genitori di due bimbi, e rivelerà di essere la figlia della fanciulla e dell'ex cavaliere di Gemini, Saga. Un misterioso nemico intanto sta aspettando di potersi risvegliare dal suo lungo sonno, mentre un giovane pare dare la caccia alla bella Iris. Il corpo di un cavaliere d'oro verrà trafugato dal Gran Tempio, come mai? Chi sarà il nuovo e temibile nemico che, secondo il Gran Sacerdote, supererebbe Hades in crudeltà? Vi invito a leggere anche la prima storia per conoscere meglio i personaggi OC.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il risveglio del male - trilogia '
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Qualche anno dopo la guerra contro Urano, Regno dei Cieli.

La giovane donna piange disperatamente, mentre il suo sposo guarda la fanciulla che giace tra le sue braccia, priva di vita. I lunghi capelli rosso chiaro della ragazza ricadono sul pavimento, gli occhi che un tempo erano di un bellissimo color celeste sono ora chiusi: quasi sembra addormentata. Quasi non sembra nemmeno che un colpo letale l'abbia raggiunta, stroncando la sua giovane vita. La donna cade in ginocchio per poi portarsi le mani al viso, piangendo. Lui fissa qualche istante ancora la fanciulla, per poi prendere parola. " Mnemosyne... ". La chiama semplicemente, quasi freddamente. Lei scuote il capo continuando a piangere.

" Non è possibile! Perchè?! ". Fa, incapace di smettere di singhiozzare nonostante le parole di colui che le è accanto. Lei lo costringe a voltarsi a guardarla, stringendo poi con forza la presa sulle sue spalle ed iniziando a gridare. " Dimmelo, Ponto! Perchè lei?! ". Sbrocca. Colui che si rivela essere il suo sposo, Ponto, la guarda intensamente. 

" Non lo so. Ma questa volta non la passerà liscia ". Sibila gelidamente. In seguito toglie la mano che teneva sul viso della fanciulla esanime, posandola su quello della sua sposa. " Te lo giuro ". Sussurra. Ma la donna non pare essere rassicurata, tutt'altro. 

" Euribia! La nostra Euribia! Come ha potuto farlo?! ". Grida tra l'infuriato e lo sconvolto. Ponto posa a terra il corpo della misteriosa ragazza di nome Euribia, per poi stringere a sè la moglie. 

" Pagherà per tutto quanto: sapevo che nostra madre aveva fatto una pessima scelta ad affidargli il regno che un tempo fu di nostro padre. Acciecata dalla vendetta e dal desiderio di libertà dalla tirannia di Urano, ha finito per cedere questo luogo ad un tiranno peggiore ". Stringe i pugni il rosso, per poi proseguire. " Ma non mi importava: non ho mai contraddetto nostra madre, la Divina Gaia. Almeno, fino a quando nostro fratello non ci ha privato di nostra figlia ". Lo sguardo ricade inevitabilmente sulla rossa che ancora pare dormire, la sua bellezza inalterata nonostante il sangue continui a sgorgare dalla ferita sul petto, che si è lentamente contornata di un vistoso livido viola.

" Cosa facciamo? ". Chiede semplicemente Mnemosyne. Lascia la presa sulle spalle del marito per poi togliere il proprio mantello, posandolo sul corpo della figlia. Ponto segue il suo esempio, per poi inginocchiarsi e prendendo tra le proprie la mano gelida di Euribia. 

" Speriamo, mia sposa. Speriamo che la maledizione di nostro padre lo raggiunga davvero ". Mormora, forse troppo a bassa voce: Mnemosyne non ha sentito quelle parole. In quel momento non è semplicemente una Dea, è una donna. Una madre che ha perduto la figlia per mano del fratello, salito al trono dopo la morte del padre. Ha colpito la nipote con la Megas Drepanon, ed ovviamente per una giovane Dea i cui poteri erano ancora fragili non c'è stato scampo alcuno, soprattuto considerate le doti particolari di quell'arma forgiata dalla stessa Gaia: una falce deicida pari alla falce della morte, che assorbe vita e potere di qualsiasi creatura. E d'altra parte, quale altra arma avrebbe mai potuto eliminare il sommo Urano, signore del Cielo e Dio primigenio? Una donna raggiunge improvvisamente la coppia: una giovane dalla lunga chioma turchina. Accanto a lei altre quattro donne: la prima ha i lunghi capelli verde chiaro raccolti in due chignon. Affianco ad ella vi è una fanciulla dai corti capelli viola, occhi del medesimo colore a differenza dell'altra che ha invece i gli occhi color oceano. La terza donna ha lunghi capelli argentei, occhi color ghiaccio ed espressione shoccata. In fine c'è una fanciulla dai corti capelli castani ed occhi scarlatti. 

" Cos'è successo? ". Chiede solamente l'argento. In seguito è la verde a farsi avanti. 

" Ponto, Mnemosyne. Chi ha fatto questo? ". Chiede sconcertata, ed impugnando tra le mani la sua arma, ossia una spada. " Chi è stato a colpire mia nipote?! ". Si arrabbia. La castana le pone una mano sulla spalla per calmarla.

" Sorella, placa la tua ira ti prego ". La ammonisce. La verde fa un passo indietro tornando nel gruppo, e cercando di recuperare la calma. La turchina si fa finalmente avanti. 

" Teia, Teti, Temi, Phoebe... vi prego, lasciatemi sola con nostro fratello e nostra sorella per qualche istante. Vi raggiungerò subito ". Chiede ad un certo punto la Titanide. 

" Ma Rea, sei sicura di stare bene? ". Chiede ad un certo punto la giovane dai capelli viola, preoccupata. La sorella le rivolge un sorriso per poi annuire. 

" Non temere, Temi. Ora andate, vi prego ". Le altre annuiscono per poi lasciare Rea sola insieme a Ponto e Mnemosyne. Il suo sguardo puntato inevitabilmente sulla nipote senza vita. 

" E' stato lui? ". Chiede. Mnemosyne annuisce mentre Ponto stringe i pugni. In seguito guarda con determinazione la sorella. 

" Certo che è stato lui, e chi altri? Lo sposo che tanto ami ha fatto questo. Ma sono sicuro che, ancora una volta, lo giustificherai e starai dalla sua parte. No? ". Chiede. Rea rimane in silenzio e questo per il fratello vale più di mille parole. Si china per poi prendere in braccio la figlia senza vita. " Guarda. Guarda cos'ha fatto! E la stessa cosa, la sta facendo ai vostri figli: li divora uno ad uno, senza darti neppure la possibilità di protestare o di opporti. Non conti nulla per lui, così come non contiamo noi altri ". A quelle parole Rea sgrana gli occhi, per poi voltarsi ad osservare alla sua destra.

" Mi dispiace davvero per ciò che ha fatto ad Euribia, e non ne capisco la ragione ". Inizia il discorso, ma il rosso la interrompe bruscamente. 

" Non mi importa delle tue scuse! Per quanto tempo gli consentirai di fare ciò che crede senza ribattere? Questo deve finire, non voglio che altri miei figli debbano rimetterci la vita. O altri vostri figli ". Precisa. A quella frase la Titanide pare scossa: sussulta per poi sgranare gli occhi. Posa una mano sul suo ormai evidente pancione: manca poco ed anche il suo prossimo figlio nascerà, pensa. Ma sarà destinato alla fine dei suoi fratelli, a meno che... è Ponto ad interrompere i suoi pensieri. " Rea, io ti voglio bene: sei mia sorella. Ma non posso perdonare chi resta dalla parte di chi uccise mia figlia. Quindi ti chiedo: scegli ancora una volta Chrono? Gli consentirai di divorare anche quel bimbo che porti in grembo, senza fare nulla? O finalmente prenderai una posizione? ". Chiede a bruciapelo. Rea riesce finalmente ad affrontare lo sguardo del fratello, ora determinata. Ponto sembra intuire la risposta della sorella ed annuisce semplicemente. " Ho capito ". Fa semplicemente. La Titanide annuisce a sua volta. 

" Immagino vogliate restare soli, per poter dare un ultimo saluto a vostra figlia. Mi congedo ". Fa semplicemente. Senza aspettare risposta da le spalle ai presenti, dirigendosi verso la porta. E' la voce del fratello a trattenerla ancora una volta. 

" Rea ". La chiama. La donna si ferma ad ascoltare ciò che ha da dirle, ed il discorso prosegue di li a poco. " Se la tua decisione è questa, allora ho bisogno che tu faccia qualcosa per me ". La donna si volta in sua direzione, ed i loro sguardi si incontrano per alcuni, interminabili istanti. 

Mnemosyne cammina nervosa: è al proprio piano in attesa di eventuali nemici, ma non può fare a meno di temere per il marito: ha percepito che Athena ed i suoi Cavalieri sono giunti già al quinto piano, e non è certo un'impresa comune sbaragliare tutti i Ghost di Chrono. Sicuramente sono avversari temibili, questi Cavalieri dello Zodiaco: posa la mano al muro. " Mio sposo, ti prego: non farti sconfiggere ". Mormora semplicemente la donna dai capelli color pesca. Tiene tra le mani la propria arma, ma un presentimento nefasto la pervade e non riesce a scacciarlo in alcun modo. Sa bene che il Gran Sacerdote possiede i sigilli di Athena, e se mai dovesse usarli per imprigionare Ponto? Quel vecchio è un avversario pericoloso tanto quanto i Cavalieri, riflette la Titanide. Presa dai propri pensieri non si accorge del suo compagno d'armi che la fissa con un ghigno. 

" Strano trovarti qui, Mnemosyne: ti avevo detto di raggiungere tuo marito ". Sentenzia, per poi proseguire. " Qui basto io alla difesa, in oltre non credo che quei bastardi arriveranno sin qua ". La donna si volta di scatto verso di lui, per poi prendere parola leggermente contrariata.

" Ti diverte rigirare il coltello nella piaga, Astraerus? ". Chiede gelidamente, per poi proseguire. " Sai bene che Chrono non me l'ha permesso. Ha detto che il mio piano è questo, e che non dovevo andare al quinto o l'avrebbe considerato un tradimento. Non posso disobbedire ai suoi ordini ". Ammette.L'altro non dice nulla ma mantiene quel ghigno di sfida rivolto alla fanciulla, che stringe la presa su quel tavolo. " Ponto... ti prego, esci vincitore dallo scontro ". Mormora senza farsi sentire. 

Intanto al quinto piano un nuovo componente si è unito alla battaglia: spinto da Athena, il Gran Sacerdote ha fatto la propria comparsa ed ha affiancato i Cavalieri di Virgo e di Leo. I due uomini lo guardano decisamente strabiliati: non indossa più il proprio elmo, il suo viso ed il suo sguardo carico di determinazione sono ben visibili. Tra le mani stringe tre talismani donatigli da Saori. La sua comparsa ha fermato lo scontro che si era scatenato tra Phoenix ed il Titano del Destino, che ferma la spada ad un millimetro dalla gola dell'avversario. Shun guarda con gratitudine il Gran Sacerdote: se non fosse intervenuto, forse persino suo fratello sarebbe stato eliminato. Ha infatti deciso di affrontare da solo Ponto, accettando la sua sfida. Ma quei Titano ha un potere troppo grande, non solo per uno ma persino per due Cavalieri. Spinto dalla preoccupazione per le sorti del congiunto anche Shun era entrato in battaglia, ma nonostante avesse scagliato i suoi più potenti colpi a nulla sono valsi. Lui ed il fratello sono a mala pena riusciti a distruggere il mantello dell'avversario! " Ponto! Sapevo che era tua, quest'aura immonda ". Ammette l'anziano. " Sono duecento anni che ti do la caccia, ed ora siamo finalmente faccia a faccia ". Duecento anni, pensano sbigottiti Shun e Phoenix? 

" Duecento anni? Ma... ". Non riesce a concludere la frase Shun, perchè l'avevrsario irride sarcasticamente il nuovo arrivato. 

" Incredibile: un sopravvissuto di quella Guerra, dunque? ". Constata Ponto senza mai perdere quel ghigno beffardo. Phoenix e Shun sgranano gli occhi per poi rivolgersi al Sacerdote. 

" Ma, Gran Sacerdote! Che storia è mai questa? ". Chiedono esterefatti. L'anziano si appresta a dar loro le dovute spiegazioni. 

" Dopo il conflitto sacro con Hades, circa duecentoquarantatre anni fa, una nuova minaccia incombeva sulla Terra: i Titani si stavano risvegliando. Il sigillo della Divina Athena, del Sommo Zeus e di altre due divinità del calibro di Hades e Nettuno, si stavano lentamente affievolendo. Molto presto avrebbero perso la loro efficacia, ed alcuni lo fecero effettivamente: Ponto e la sua sposa furono i primi a risvegliarsi, ed ovviamente il loro scopo era solamente ritrovare Chrono e dare inizio così ad una nuova guerra contro Athena e probabilmente, anche le altre tre Divinità che li avevano imprigionati ". Inizia a raccontare l'anziano, per poi proseguire il racconto. " Io ero appena stato nominato Cavaliere d'Oro: il conflitto con Hades era stato vinto, ma non per questo si poteva considerare la Terra fuori pericolo. La Divina Athena dell'epoca ricostituì attorno a sè una nuova schiera di Cavalieri, tra cui c'ero io: Hermas, il Sacro Guerriero dorato della Costellazione del Leone. Dopo quasi cinquant'anni dalla Guerra Santa contro Hades, ce ne fu un'altra contro i Titani, o meglio: con Ponto e la sua sposa, che lentamente stavano liberando i loro fratelli e sorelle. Ma per trovare tutti i sigilli, ci sarebbero voluti parecchi secoli. La Divina Athena mi fece dono del Misopethamenos, incaricandomi di rimanere nell'ombra a sorvegliare che i Titani non si risvegliassero. Ed io decisi di accettare: diedi la caccia a costui per molti decenni, in vano. Il resto, credo possiate immaginarlo ". I due uomini annuiscono ancora un pò sconvolti: non avrebbero mai pensato che, oltre al maestro di Sirio anche un altro Cavaliere della generazione successiva avesse ricevuto il sacro dono della divina Athena, il Misopethamenos. " Phoenix, Shun! ". Fa ad un certo punto l'uomo, preparandosi alla lotta. " Affronterò io costui! Voi andate immediatamente al sesto piano, i vostri amici vi raggiungeranno presto ". Sentenzia. Ponto si lascia andare ad una fragorosa risata, per poi impugnare la spada Adamantina. 

" Mi prendi in giro? Credi che un vecchio potrà contrastare me, il Titano del Mare e del Destino? Povero stolto! ". Detto ciò lancia un potente attacco in direzione dell'anziano che, colto alla sprovvista riesce si a spostarsi, ma ne viene parzialmente colpito seppur sia solo costretto ad indietreggiare ma non finisca a terra: pone il talismano di Athena come difesa, e da questo si sprigiona una potente luce che devia l'attacco avevrsario. A quella scena tuttavia, Phoenix decide di non restare con le mani in mano: affianca il Pstriarca risoluto.

" Phoenix! ". Lo ammonisce l'uomo, ma l'altro non pare voler sentire alcuna ragione. 

" Quel Titano mi ha sfidato. Si è beffato di me mettendomi in ridicolo. E' anche la mia battaglia, Gran Sacerdote! Concedetemi di restare al vostro fianco ed aiutarvi a dargli una lezione ". Il Gran Sacerdote guarda il giovane erede dell'armatura che molti secoli prima fu sua, ed annuisce con orgoglio. 

" E sia, combatteremo insieme ". Shun si allontana dallo scontro, decidendo di intervenire solo in caso di estrema necessità. La battaglia si rivela essere piuttosto cruenta: Phoenix ed il Sacerdote uniscono le forze per cercare di aver ragione di un avversario tanto forte. 

" Per il Sacro Leo! ". Tuona risoluto il Cavaliere dorato. Furioso Ponto scaglia un fendente con la propria arma. 

" Credi davvero che basti, maledetto?! ". Detto questo scaglia un secondo fendente pronto ad eliminare l'avversario. Phoenix viene colto di sorpresa, tuttavia in ultimo riesce ad evitare di essere eliminato: con un'abile mossa si scansa, ed il fendente fende in due la parete retrostante. 

" Sei acciecato dall'odio, Ponto: in queste condizioni, non vinceresti a prescindere ". Fa sicuro il Gran Sacerdote. " Phoenix! ". Chiama il Guerriero dorato che, accorgendosi della posa assunta dal Patriarca annuisce assumendola a sua volta. 

" Sono pronto! ". Sentenzia. Shun crede di intuire che cosa stia per accadere e ne rimane sorpreso: già è stato shoccante scoprire che il Gran Sacerdote è un sopravvissuto non della Guerra con Hades, ma dalla precedente con Ponto ed i Titani. Ma ciò che sta per accadere, di certo non si sarebbe mai immaginato di vederlo. Un cosmo dorato e molto potente circonda i due uomini, che sono ora l'uno di fianco all'altro. 

" Per il Sacro Leo! ". Gridano all'unisono: per la prima volta due Cavalieri di Leo lanciano contemporaneamente la tecnica caratteristica di quel guerriero dorato. Ponto se ne accorge, e tenta di difendersi. 

" Non mi avrete mai! ". Grida ponendo la propria arma come difesa, anche se l'attacco combinato dei due uomini gli sta dando delle inaspettate noie, facendolo indietreggiare di qualche metro e quasi gettandolo contro la parete. " Maledetti!! ". Grida aumentando il proprio cosmo ed avanzando a fatica. I due cercano di resistere quanto più possono, ma in fine il rosso riesce ad avanzare e, con tutta la rabbia che sente riesce ad aumentare ulteriormente il proprio cosmo per poi respingere l'attacco ai mittenti, che volano a qualche metro di distanza. 

" Fratello! Gran Sacerdote! ". Si preoccupa Shun. Sta per intervenire, ma i due sembrano non essersi feriti gravemente: si alzano da terra seppur sanguinando l'uno al fianco e l'altro alla spalla. 

" Non temere, Shun: stiamo bene ". Lo rassicura il fratello. Ponto si accorge di non essere riuscito a liberarsi dei due, ed inizia così a perdere le staffe.  Da parte loro invece, sia Phoenix che il Gran Sacerdote si preparano ad attaccare, l'uno con i sigilli di Athena e l'altro con la sua tecnica. Ponto si accorge dell'attacco e pone la propria spada come difesa. 

" Morirete tutti quanti, maledetti Cavalieri di Athena! ". Grida il rosso per poi scatenare la propria tencica contro gli avevrsari. Improvvisamente tuttavia, una potente oppressione lo costringe ad inginocchiarsi a terra. " Cosa... ". Sibila su tutte le furie. Il Gran Sacerdote lo osserva sorridendo compiaciuto. 

" Ti ho giocato, Ponto ". Il fratello di Chrono guarda a terra: ma da dove vengono quei sigilli? Quando sono stati posti? Non sta a domandarselo per troppo: ora deve pensare a liberarsi. Tenta di alzarsi, tuttavia ancora una volta è costretto ad inginocchiarsi. 

" Maledetto! Credi che dei sigilli potranno contenere la mia forza?! ". Tuona su tutte le furie, ma l'avversario lo irride. 

" Sarai costretto a subire passivamente: questi sigilli bagnati dal sangue della Divina Athena hanno un'efficacia assoluta. Tra poco ti priveranno del potere divino e ti sigilleranno corpo ed anima, impedendoti per sempre di rinascere ". Ponto cerca di alzarsi nonostante quella pressione, vanamente. 

" E dopo di te, toccherà a Chrono: è finita! ". Una voce femminile: Saori fa la sua comparsa dalle scale, stringendo lo scettro di Thoole che sta irradiando una potente luce dorata. La Dea sta dando man forte al Sacerdote: infatti solamente lei ha il potere di sigillare una divinità. 

" Divina Athena! Ragazzi! ". Fa Shun, felice di vedere che tutti quanti sono sani e salvi. Athena si avvicina ben decisa a terminare questo primo scontro. 

" Mi dispiace Ponto, ma non possiamo permetterci di restare troppo a lungo impegnati in questo scontro: il tempo scorre inesorabilmente, e noi dibbiamo assolutamente trovare e salvare Iris, prima che sia tardi ". Ponto alza lo sguardo all'avversaria, uno sguardo carico d'ira e rancore. Tuttavia la sofferenza seguente glielo fa abbassare. 

" Athena, tu...! ". La Dea fa per rispondere, ma improvvisamente nota del sangue a terra e la forza dei sigilli indebolirsi. 

" Ma che cosa... ". Mormora la Dea sconvolta: volge lo sguardo verso il proprio ministro terreno. " Gran Sacerdote!! ". Grida: ma cos'è successo? Il Gran Sacerdote ha una vistosa ferita dalla quale sgorga parecchio sangue. L'uomo si volge sbigottito verso chi lo ha colpito, così come Subaru, che è sopraggiunto dietro Athena seguito dagli altri componenti del gruppo. La persona in questione affonda la propria arma, per poi toglierla bruscamente e lasciando cadere a terra l'avversario. Ponto sente di essere nuovamente libero di muoversi, ma rimane in ginocchio alzando lo sguardo verso chi è improvvisamente intervenuto nello scontro. 

" Tu? Ma che cosa... perchè... ". Sibila. L'altro punta il suo sguardo scarlatto su di lui per poi rispondere. 

" Invece di rimanere a terra, alzati e da una lezione a costoro. Dimostra di essere degno di essere uno dei Titani ". Comanda sprezzante, per poi proseguire. " Eliminare quel vecchio era una mia incombenza, per questo sono intervenuto. Ora tocca a te: non deludermi nuovamente, fratello ". Ghigna come se avesse in mente un piano, il giovane dalla chioma blu. Subaru prende finalmente parola.

" Chrono! Finalmente ti fai vedere! ". Grida il Cavaliere di Scorpio. Il signore del Tempo si volta in sua direzione, riservandogli un ghigno di sfida e sprezzante. 

" Oh, guarda chi c'è: il piccolo bastardello ". Lo insulta nuovamente con quell'epiteto che manda il turchino in bestia. Fa per attaccarlo ma, non appena ci prova un solo spostamento della Megas Drepanon crea una potente sferzata d'aria, costringendolo ad indietreggiare. Un gelido tocco lo costringe ad aprire di scatto gli occhi, trovandosi ad un millimetro di distanza dall'avversario e la falce deicida puntata alla schiena. " Ho una gran voglia di farti a pezzi con questa mia falce. Ma non è questo il momento, quindi sta al tuo posto senza fare storie ". Lo prende in giro l'altro. Subaru si altera ancor più di prima. 

" Dov'è Iris?! ". Grida. Chrono lo osserva un istante per poi dare sfogo ad una fragorosa risata. 

" Sta bene, per ora. Il mio bambino cresce sano e, una volta venuto al mondo possiederà un potere immenso. E ti dirò di più: la tua preziosa Iris ha in fine deciso di restare con me. Non vuole più tornare da un rammollito come te, e d'altronde la posso capire ". Lo provoca. " Noi due abbiamo un legame che tu potresti solo sognare di avere con lei, e non parlo solo di nostro figlio ". Continua mentre l'ira di Subaru cresce, ma non può muoversi o la Megas Drepanon si pianterebbe dritta nella sua schiena. " Lei mi ama ". Conclude in fine Chrono, per poi gettare l'avversario a qualche metro di distanza, accanto ad Athena. " Puoi cercare di colpirmi quanto vuoi, non riuscirai mai nemmeno a scalfirmi. Rassegnati ". Subaru si mette seduto, soccorso dalla sua Dea. Athena lo guarda: il giovane è ferito nell'orgoglio e gli rode da morire sapere che è vero: Iris ama Chrono, non c'è posto per altro uomo nel suo cuore. Che sia buono o malvagio, la situazione non cambia: lei spera di salvarlo, lei lo ama e sarà sempre così. Da parte sua il signore dei Titani si volta verso Ponto, come se volesse dirgli qualcosa. In seguito prende parola. " Molto bene, voglio proprio vedere come te la caverai contro questi inutili. Voglio che li elimini tutti quanti, Ponto. Non mi deludere ". Lo fissa gelidamente, l'altro ricambia allo stesso modo rimanendo però immobile: ha osservato tutto. Ha osservato il modo in cui ha trattato Subaru, ha osservato e sentito come ha trattato Iris. Il ricordo di Euribia scorre nella sua mente come fosse in loop. Sa come ha manipolato Saga e Defteros, sa come in passato non esitasse a divorare i suoi stessi figli per impedire che la maledizione di Urano si compisse. Il Titano del Destino fa un passo avanti. Poi, la sorpresa è generale.

Salve a tutti: premetto una cosa da subito. Nella mitologia, Euribia è la figlia di Gaia e Ponto ma, per esigenze legate alla mia trama ho preferito cambiare la maternità della ragazza, dandola a Mnemosyne che è la legittima sposa del Titano del Destino e del Mare. Detto ciò, che vi pare del capitolo nuovo? E' il più lungo che abbia mai scritto, lo ammetto: Chrono è uscito allo scoperto! Ha ucciso il Gran Sacerdote, che si è rivelato essere niente poco di meno che il Cavaliere del Leone della precedente generazione, che ha ricevuto dalla precedente Athena il dono del Misopethamenos per sorvegliare i Titani. Subaru sembra non riuscire ad affrontare Chrono. Invece, che cosa farà Ponto? Dal Flashback abbiamo assistito alla morte di sua figlia per mano di Chrono. In seguito il rosso ha chiesto una cosa a Rea: diche si tratterà? Asperro i vostri pareri :D Baci, ci si vede al nuovo capitolo.
  
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