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Autore: Haura    22/07/2009    1 recensioni
Nel mio orizzonte centinaia di relitti, e al centro un ampio scoglio su cui siede una creatura dalla bianca coda di pesce. Magra e effimera, sembra circondata di luce riflessa dalle squame candide. Il suo viso riluce del riverbero della luce del sole sull’acqua e delle sue stesse scaglie.
Il suo volto è circondato da capelli di un verde spettrale mossi dalla brezza che accarezza il mare e che trasporta il suo richiamo.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo: "Disperso fra le onde"

Naufrago incontrollatamente da giorni, attratto da un’energia sublime, che scaturisce dal centro della terra, del mio animo.

Un canto tentatore invade piano il mio corpo, le onde stesse sembrano seguirne il ritmo mentre le nubi si fanno e si scompongono nel cielo plumbeo.

Sento il suo canto da lontano: ”Non ti lascerò. Non posso più aspettare.”

Nel mio orizzonte centinaia di relitti, e al centro un ampio scoglio su cui siede una creatura dalla bianca coda di pesce. Magra e effimera, sembra circondata di luce riflessa dalle squame candide. Il suo viso riluce del riverbero della luce del sole sull’acqua e delle sue stesse scaglie.
Il suo volto è circondato da capelli di un verde spettrale mossi dalla brezza che accarezza il mare e che trasporta il suo richiamo. Ogni ventata sfiora la sua pelle catturando l’odore di salsedine e divora i miei ricordi.
Dalle sue iridi madreperlacee racconti di meraviglie sommerse sembrano affiorare in superficie.

Le onde ribelli e insensibili mi avvicinano a lei; anche il mare sembra obbedire ai suoi desideri non concedendomi una morte veloce.

“Non cercare di resistere, ho già distrutto gente come te”.

Il cielo diviene viola livido, portatore di tempesta. Le raffiche innalzano onde che si scontrano con le navi rachitiche e morte.
Ho paura, ma non posso o non voglio fermarmi.
Necessito di quella soave creatura, del suo richiamo lamentoso e cieco.
È una crudele tentazione.

Monopolizza i miei pensieri, incatenandomi, tento di riemergere dal profondo abissale dei suoi occhi, della sua voce, della sua bellezza.
Non posso più aspettare.


NdA: Ho qualche dubbio sullo stile narrativo, che ne dite?
Potrebbe essere interpretata ance come song-fiction, in quanto ho in parte tratto ispirazione da “Sirene” dei Finley
  
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