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Autore: Mikage    04/05/2005    3 recensioni
Ryogha si è perso di nuovo. Ma stavolta, spinto da una strana domanda di Ranma, avrà modo di pensare alla sua condizione ad al vero significato della solitudine...Ispirato ad una canzone di qualche anno fa dei Backstreet boys.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All’ingresso di un bosco, tra le fronde scosse violentemente da un forte vento, si staglia all’orizzonte un’ombra, che avanza con passi cadenzati, stanchi e pesanti.Avvicinandosi la figura prende una forma distinta…un ragazzo con un grosso zaino sulle spalle ed un grosso ombrello tra le mani, illuminato, come il resto del paesaggio, dagli sprazzi aranciati di un tramonto autunnale. Gocce di sudore gli imperlano la fronte ed i suoi occhi sono seri e fissi,pieni di rabbia che malcelano il panico e la disperazione.

“DOVE DIAVOLO SONO STAVOLTA?!?HOKKAIDO?!?SHIKOKU?!?KYUSHU?!?”

Ryoga, l’eterno disperso, si gira intorno speranzoso come se si aspettasse di trovare le risposte alle sue domande scritte sulle cortecce degli alberi.

“Tra poco sarà buio…non mi va di continuare a girare a vuoto di notte…meglio accamparsi qui.”

Il ragazzo toglie lo zaino e comincia ad armeggiare con la tenda, e nonostante lo zelo, un forte colpo di vento fa scivolare via due dei paletti tra i cespugli.Dopo mezz’ora di ricerca inutile comincia ad avvertire i primi brividi di freddo, e raccolti dei rami secchi, accende un piccolo fuocherello e vi si accuccia accanto, con il mento sulle ginocchia, a fissare le fiamme che guizzano.

“Di nuovo perso in chissà quale angolo del mondo…e come se non bastasse senza i paletti per piantarla sono anche senza tenda!La mia cattiva stella non mi abbandona mai…la mia vita era già una tragedia con il mio pessimo senso dell’orientamento, la mia timidezza…e a finire di rovinarmela ci è voluto Ranma!”

 

**Ranma…già Ranma.Il mio alter ego, il mio eterno rivale, sempre con una marcia in più, che si permette di farla soffrire, che ha dimenticato me e la nostra sfida gettando nel cesso anni di ricerche e patimenti, che mi ha spinto nella fonte che mi ha cambiato per sempre la vita, che mi ha sempre deriso, imbarazzato, umiliato!! Uno stupido opportunista arrogante, cosa può saperne di me?Se solo riuscisse a capire quello che provo io…ma cosa gliene importerebbe?**

Ma in fondo, sapeva che non era vero.La sua mente era già tornata ad un paio di giorni prima…

 

Era una notte così calma e tranquilla, da sembrare assolutamente irreale, pensando soprattutto al trambusto di solo poco prima…era riuscito dopo settimane a tornare alla palestra dei Tendo, stringendo con speranza e determinazione dei souvenir e quella lettera frutto di notti insonni…aveva attraversato radure e paludi, sopportato il sole cocente e temporali…ma stavolta sì, ne era sicuro, sarebbe andato tutto bene!       Sarebbe riuscito a dichiararsi!

Ma poi come al solito tutto era andato storto…quel maledetto bastardo si era di nuovo intromesso nelle sue faccende!L’ aveva nuovamente umiliato e fattogli fare la figura dell’idiota per quella lettera tutta bagnata e dall’ inchiostro sbavato, ormai illeggibile…

E adesso era lì sul tetto, nel silenzio che cullava la città addormentata a fissare la forma piena e tonda della luna. D’un tratto gli era comparsa accanto l’ombra inconfondibile di un ragazzo con il codino e, decisamente infastidito della sua presenza, si limitò a voltarsi dall’altro lato per manifestarlo. Ranma però aveva fatto finta di nulla, ed ora sedevano entrambi a fissare il vuoto, persi nei propri pensieri…

 

Fu Ranma a rompere per primo il silenzio:

 

“Non c’è bisogno di fare così…sei stato tu l’idiota con la lettera illeggibile…e poi quel maschiaccio insensibile non capirebbe la dichiarazione d’amore del suo P-chan neanche se le facesse lo spelling!”

 

“Non ho nessuna intenzione di continuare ad ascoltare i tuoi latrati,dannato cagnaccio….

…Ti saluto, io riparto per un viaggio.”

 

Ryoga aveva già indossato lo zaino ,e stava già preparandosi a saltare, quando la voce insolitamente flebile e ferma di Ranma lo costrinse a fermarsi

 

“Cosa significa essere soli?”

 

“Cosa?”

 

“Voglio dire…tu viaggi da sempre tutto solo per il Giappone…come sapresti spiegare la solitudine?”

 

Così , improvvisamente!Tutto si sarebbe aspettato uscire da quella bocca , ma mai una richiesta così assurda!

Era rimasto così,bloccato.Inizialmente l’aveva assalito la rabbia , e forse dargli un pugno e mandarlo a quel paese sarebbe stata la soluzione più opportuna,visto che probabilmente aveva solo intenzione di provocarlo e di prenderlo in giro…ma i suoi occhi…erano seri e come velati di malinconia, che aspettavano una risposta.

Ma lui no,non sapeva cosa dire ,aveva voltato le spalle a quell’imbarazzante silenzio ed era rimasto in quello stato di shock mentre già sentiva il vento scompigliargli la frangia mentre saltava di tetto in tetto.

 

E adesso che stava fissando le fiamme agitate dal vento ,quella domanda era tornata a giragli nel cervello.

 

“Cosa significa essere soli?”

 

Una domanda così fuori dal contesto,quasi illogica ,completamente irrazionale,buttata lì quasi a caso…

Eppure…eppure non aveva saputo rispondere nulla , neanche a sé stesso,perché in fondo non aveva mai riflettuto sulla sua solitudine.

Ma adesso guardava criticamente tutta la sua vita…

 

**Anche nei momenti più duri non avevo mai pensato alla mia solitudine.Mi arrabattavo alla ricerca della strada giusta, e questo occupava tutte le mie risorse…e adesso che ho una meta specifica…la voglia di tornare a rivedere Akane, l’idea di tornare ad essere stretto nelle sue braccia…

M vivere con un fantasma nella mente significa davvero sconfiggere la solitudine?Che scopo può essere averla accanto a me con un corpo che non è il mio,ed i miei “Ti amo” non sono che grugniti?

Posso davvero accontentarmi di questo?

 

E’ vero ,sono solo…così dannatamente solo!!

 

Anche da bambino, così solo in quella casa (quando riuscivo ad arrivarci) con i miei che impiegavano mesi per ritornare a casa, senza amici e senza un maestro ad insegnarmi e ad alimentarmi la passione per le arti marziali,senza una ragazza che mi amasse…anche l’amore di Akari forse non è che una chimera?Quante volte ho avuto la possibilità di vederla?! Sì,presto anche lei si stancherà di me!**

 

Il vento continua sempre più forte a soffiare, e nei i rumori notturni Ryoga si stringeva sempre più nel sacco a pelo.

Tra le lacrime che gli sgorgavano ora calde sul viso,gli torna in mente lo sguardo di Ranma in quel momento.Il suo tono di voce poteva sembrare quasi noncurante,ma quegli occhi…nonostante la loro fermezza sembravano tradire una certa impazienza.

 

**Perché voleva sapere una cosa del genere?Era un modo per esprimermi la sua compassione?Era pietà quella che provava?O forse…forse anche lui è tanto solo e ha paura a dare questo nome alle sensazioni che prova?

 

Tsk!Come può sentirsi solo?Ha sempre vissuto con suo padre, che gli è stato sempre accanto e che gli ha insegnato le tecniche più segrete della sua scuola, vive in una casa dove l’allegria non manca mai, tante bellissime donne (ed altrettanti uomini, eh eh!nda) l’adorano…e poi lui ha Akane…può averla accanto a sé per quello che è, e nonostante il suo comportamento da bastardo lei lo ama incondizionatamente!

Come può sentirsi solo quando una miriade di persone gli orbita intorno?Si può soffrire di solitudine sia quando si è circondati da troppo amore sia da troppo poco?

Oppure voleva conoscere i lati positivi della solitudine?

Perché sì, di lati positivi ce ne sono…

Da soli si può rifletter su tutto , indagare a fondo sé stessi…ma fino a che punto?

Non è solo relazionandoci con gli altri che riusciamo a conoscere noi stessi veramente a fondo?**

 

Gli altri…

D’improvviso in sequenza gli passano per la mente tutti i visi degli amici,dei rivali ,degli nemici, delle tante persone conosciute viaggiando….

**Le espressioni dei loro visi ,le avventure trascorse, le battaglie affrontate….

La passione nelle scaramucce con Ranma , il duro allenamento con Obaba,le feste di Bianconera quando ritorno a casa, i pensieri un po’ affettati ma gentili di Ukio, il calore nei sorrisi di Akane e di Akari…

Perché sono stato così cieco?Perché mi sono lasciato trasportare nell’infinito buio della depressione?

Finché c’è qualcuno che aspetta il mio ritorno, che è contento di rivedermi,finché sono anche in minima parte presente nella sua mente…non sono solo.

Anche senza radici ,senza un posto che mi appartenga davvero ,tormentato dalla sfortuna,finche ho tanti ricordi e l’aspettativa di rivedere tutti coloro che mi aspettano…non sono solo.

Il mio bagaglio è più leggero , la notti sono meno scure e meno fredde quando a riscaldarti ci sono dentro il cuore le immagini di tutti quelli che fanno parte della mia vita…

Non so spiegare la solitudine…perché no, non sono mai stato solo!**

E con le prime luci del mattino,gli occhi rossi e gonfi di Ryoga si chiudono pian piano e sprofonda nel sonno con un sorrisino consolato abbozzato sulle labbra.Sente il calore diretto sul viso mentre è perso nei suoi sogni quando una voce lo riporta alla realtà.

 

“Ryoga!Che diavolo ci fai nel parco?”

 

Aprendo gli occhi a fatica ,vede ombrato davanti a sé la sagoma di Ranma

 

“Ma sei rimasto qui solo tutta la notte senza tenda?!Perché non sei rimasto a casa Tendo?

 

Si alza , e sotto gli occhi allibiti di Ranma ,lo abbraccia con forza.

 

“Hai ragione, sarei dovuto venire da voi…ma non sono stato solo…non mi sentirò mai più solo.”

 

FINE

 

That’s all folks!!!Vi prego abbiate pietà!Aspetto qualche commentino…

  
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