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Autore: Francyzago77    24/04/2019    6 recensioni
Tornata in Australia, con il figlio avuto da Abel, Georgie cerca di ricominciare la sua vita serenamente con l'aiuto di Arthur. Ma il passato ritorna e metterà scompiglio nel suo tormentato cuore.
La maggior parte dei personaggi qui trattati non mi appartengono, sono proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio molto caldo, assolato, non un filo di vento spostava una foglia e Georgie aveva preparato ormai tutto per l’imminente festa. Fuori c’era silenzio, il piccolino era in giro con Abel per il paese ed anche gli animali non facevano il minimo rumore. I cavalli nella stalla, le pecore nell’ovile riposavano e neanche gli uccelli regalavano il loro canto. Era come se tutto intorno fosse assopito dal calore del sole che con i suoi raggi scaldava ogni luogo e portava ogni essere vivente a sonnecchiare pigramente. 
La porta di casa si aprì, era Arthur che tornava dai campi:
-Georgie sei qui? – disse lui vedendola seduta a riposare.
-Sì Arthur – rispose – ho voluto finire di sistemare tutto per la festa.
-Grazie – sorrise lui – vado a rinfrescarmi che fuori è veramente caldo.
-Arthur – pensò Georgie – come avrei fatto senza di te per tutto questo tempo.
Lui tornò con i capelli un po’ bagnati, senza la camicia e le disse:
-Sei stata un angelo a voler preparare tutte queste cose per la festa. Spero vengano in tanti come lo scorso anno ma ho i miei dubbi purtroppo!
Ed intanto si spostò in camera per prendere una camicia pulita. Georgie lo seguì. Non aveva il coraggio di dirgli che Abel le aveva proposto di convolare a nozze e di partire con lui.
Lo guardava mentre apriva i cassetti del comò, si avvicinò a lui e disse:
-Vedrai che la festa riuscirà bene, io credo che la gente verrà voglio essere ottimista. Anche mio padre arriverà da Sydney stasera per assistere alla tosatura, i miei vicini di casa hanno detto che parteciperanno e poi Jimmy con tutta la famiglia saranno sicuramente presenti!
 -Georgie sei sempre così piena di vita! – disse Arthur – Vorrei aver anch’io tutta questa capacità di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno.
Non sopportava di vederlo così amareggiato e non era soltanto per la paura di non aver organizzato bene la festa o per la tristezza di aver fallito con il progetto della scuola. Arthur aveva un dolore che si portava dentro, che nascondeva e non voleva renderlo evidente. Georgie aveva imparato a comprenderlo e mentre si sedeva sul bordo del letto, pensò di affrontare il discorso parlando dell’unica persona che, a suo parere, poteva capirlo quanto lei.  
-Maria andrà a Sydney dopo la festa, stava preparando i bagagli, non ti dispiace, Arthur, che vada via?
-E’ un’ottima opportunità per lei – rispose – potrà insegnare in una scuola in città molto prestigiosa. Ha deciso così …
-Ma non ti vien voglia di fermarla?  - disse Georgie con impeto.
-Perché dovrei? – rispose lui – Cosa posso offrirle io qui?
Si mise seduto accanto a Georgie, sul letto e la guardò negli occhi.
-Puoi darle tutto il tuo amore – disse lei – tu sai amare con tutto te stesso Arthur!
-Non lo so – sussurrò lui – mi sento ancora così ferito dentro.
E le si appoggiò sulla spalla come per piangere.
Lei lo accarezzò, il suo corpo era caldo, si guardarono di nuovo e si baciarono.
Non dissero nulla, si distesero sul letto e continuarono a baciarsi come se non ci fosse un domani.
Era un pomeriggio molto caldo, assolato, non un filo di vento spostava una foglia. Ora si sentiva il frinire delle cicale, forte, quasi assordante, come a voler coprire quell’interminabile pomeriggio d’amore e di passione.
-Non è vero che non sai amare Arthur – disse Georgie mentre lui l’aiutava a riabbottonarsi il vestito.
 -Tu mi hai riportato in vita Georgie – rispose Arthur – mi sento un uomo completamente nuovo.
-Tu mi salvasti quella notte nel fiume, ricordi? – disse lei – Non ho mai dimenticato il tuo gesto generoso e sincero di tanti anni fa.
Lui l’abbracciò e lei rimase lì, dentro quell’abbraccio caldo, sicuro.
Fuori ancora e soltanto le cicale, il loro frinire, sempre più forte, più forte, assordante, assordante.
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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