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Autore: pampa98    25/04/2019    2 recensioni
Un anno dopo la sconfitta di Profondo Blu, il pianeta degli alieni viene minacciato da un'invasione nemica. Per fermarla, i fratelli Ikisatashi si affidano all'aiuto delle loro ex-nemiche.
[E' una rivisitazione della mia omonima storia, che purtroppo avevo lasciato incompiuta. Spero che vorrete dare un'occhiata a questa versione aggiornata]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Rei gli aveva spiegato il suo piano, Yotsu si era ricordato di aver visto, durante l’attacco al Cafè, un ragazzo umano insieme alle Mew Mew. Lo aveva incontrato solo in quell’occasione, ma non sembrava come gli altri esseri umani. Non era fuggito di fronte a lui, né sembrava sorpreso dalla presenza degli altri alieni. Forse era proprio colui di cui avrebbero avuto bisogno.
Così, deciso a scoprire di più sul suo conto, Yotsu si era appostato vicino al Cafè, ad una distanza tale da impedire ai suoi nemici di individuarlo, ma comunque sufficiente per lui per vedere chi andava e veniva dal locale. Non dovette aspettare molto per avvistare il suo bersaglio e, vedendolo arrivare, non poté evitare che un sorrisetto compiaciuto comparisse sul suo volto.
Il ragazzo in questione era arrivato insieme alla leader delle Mew Mew, camminando mano nella mano.
-Oh, sono fidanzati. Che carini.- disse tra sé e sé.
Sarebbe stato più divertente di quanto credesse.
 
Mark aveva salutato Strawberry dicendole che aveva delle commissioni da fare e che si sarebbero visti in serata. La verità era che non sapeva come reagire a ciò a cui aveva assistito quella mattina. Perché l’alieno era uscito dalla finestra della sua ragazza di prima mattina? Che avesse dormito lì? No, era impossibile. Strawberry non avrebbe mai permesso ad un altro ragazzo di passare la notte da solo con lei, men che meno ad un ex-nemico che aveva più volte cercato di rapirla e farla sua. No, probabilmente lui si era presentato da lei la mattina stessa, forse mandato a svegliarla oppure solo a farle una visita per fatti suoi. Tuttavia, non era il fatto che Kish fosse andato da lei, né il timore che avesse dormito lì, ad agitarlo. Era stato il modo in cui Strawberry lo aveva guardato allontanarsi ad avergli dato davvero fastidio. Sembrava quasi che fosse dispiaciuta che se ne fosse andato, sebbene sapesse perfettamente che il suo ragazzo stava arrivando a prenderla e, quando lo aveva visto, era stata raggiante come sempre.
Si fermò un momento al parco Inohara, di fronte all’albero di ciliegio dove per la prima volta aveva visto Mewberry. I petali di quei fiori avevano lo stesso colore dei suoi capelli quando era una Mew Mew e osservarli gli faceva sempre provare una sensazione di pace e gioia. Sorrise, più rilassato. Strawberry lo amava. Il loro amore era puro e sincero, e niente lo avrebbe potuto spezzare. Kish non era riuscito a portargliela via l’anno precedente e non ci sarebbe riuscito nemmeno stavolta. Né mai.
-La vegetazione sulla Terra è davvero bella.-
Mark si voltò e subito riconobbe l’alieno che li aveva attaccati pochi giorni prima. Si mise subito in posizione difensiva, ma non aveva più i suoi poteri, perciò sperò che quel tizio non fosse andato da lui per attaccarlo.
-Tu sei Yotsu, vero?- chiese.
L’alieno gli sorrise. –Tu invece mi sembra abbia un nome tipo Matt, Marl…-
-Mark.- lo corresse lui.
-Giusto. Mark.- ripeté Yotsu, senza smettere di sorridere, -Sei il ragazzo della loro leader, vero?-
Alla menzione di Strawberry, Mark si irrigidì. Se avessero scoperto del loro legame, avrebbero potuto usarlo per farle del male. Non sarebbe stata la prima volta, dopotutto.
-Non cercare di negarlo.- lo anticipò Yotsu, -Vi ho visti quando vi siete salutati poco fa.-
-Che cosa vuoi da me?-
-Mi serve il tuo aiuto.- spiegò semplicemente l’alieno.
-Come puoi pensare che io voglia aiutarti?!- esclamò Mark, incredulo, -Tu vuoi distruggere il mio pianeta e questo non te lo permetterò.
Yotsu scosse l’indice della mano destra, schioccando la lingua.
-No, sei mal informato. Questo pianeta è fantastico, il migliore che io abbia mai visto,- disse, -Sarebbe un vero peccato distruggerlo, non ti pare?-
Mark si rilassò un momento, anche se continuava a dubitare delle sue intenzioni.
-Quindi cosa vorresti? Far del male alla mia ragazza e le sue amiche?-
-Be’, se continueranno a darmi fastidio temo che dovrò farlo. Tuttavia in questo momento il mio obiettivo è un altro.-
Mark rimase in silenzio, lasciandolo continuare.
-Vedi, non sopporto chi si prende gioco di me o chi mi fa apparire debole. L’unica cosa che voglio adesso è vedere quell’insulso alieno sparire dalla faccia dell’universo.-
Kish? Mark ricordò che era stato lui a sconfiggere Yotsu, anche se con qualche difficoltà, ma, per quanto non gli piacesse, adesso era un loro alleato e cercare di uccidere lui avrebbe potuto mettere in pericolo anche tutti gli altri.
-E’ un problema tuo, non mio.- si limitò a dire.
Yotsu ridacchiò. –Sicuro, sicuro? Perché secondo me Kish sarebbe molto felice di infilarsi nel letto della tua ragazza.-
Mark ripensò alla scena di quella mattina. No, se anche per qualche assurda ragione, Strawberry lo avesse fatto pernottare da lei, era impossibile che si fossero spinti oltre. Lei non lo avrebbe mai tradito, soprattutto non con lui.
-Anche tu lo odi, vero?- incalzò Yotsu.
Mark non rispose, ma stava tremando di rabbia e questa reazione aumentò il divertimento di Yotsu. Forse sarebbe riuscito a ottenere il suo aiuto senza dover ricorrere al soggiogamento.
-Suvvia, non fare il santarellino… Mark? Non c’è niente di male se lo detesti. Ha cercato di distruggere il tuo pianeta e di rubarti la ragazza… Nessuno potrebbe tollerare un simile comportamento.-
Mark non poteva che dargli ragione, ma sapeva che Strawberry non lo avrebbe mai perdonato se si fosse schierato con il nemico. Doveva stringere i denti e sopportare la presenza di Kish sulla Terra.
-Questo non significa che io lo voglia morto.- riuscì a dire, ma suonò falso ad entrambi.
-Va bene, allora mettiamola così.- Yotsu scomparve e si materializzò a un palmo dal naso di Mark, che mosse istintivamente un passo indietro, ritrovandosi bloccato contro il contro dell’albero. Il suo sguardo si era fatto improvvisamente minaccioso.
-Se mi aiuti ad uccidere Kish, il tuo caro pianeta e tutti i suoi abitanti saranno salvi. Altrimenti…-
Mise una mano sul tronco del ciliegio. La corteccia divenne nera, i fiori cominciarono ad appassire e i petali caddero a terra, frammentandosi in tanti piccoli coriandoli scuri. Mark dovette fare forza sui piedi, perché non c’era più niente alle sue spalle che lo sorreggesse. Dove prima si trovava una rigogliosa pianta, era rimasto solo un cumulo di cenere. Yotsu non ebbe bisogno di aggiungere altro.
Ritrovò la sua espressione sorridente mentre si alzava in volo.
-La scelta è semplice, Mark. Una vita contro migliaia. Decidi tu cosa preferisci.-
 
Ryan fece chiudere il Cafè con un’ora d’anticipo, dicendo poi a tutti di raggiungerlo nel laboratorio.
-Che succede?- chiese Mina.
-Dopo molte ricerche, abbiamo finalmente scoperto ciò che volevamo sul ciondolo degli Xunos.-
Tutti ascoltarono attentamente ciò che Kyle aveva da dire. Erano costituiti da una fonte d’energia presente esclusivamente sul loro pianeta, ma che poteva essere sfruttata anche ad anni-luce di distanza, a differenza dell’Acqua Mew. Esistevano cinque tipi di quei ciondoli, chiamati Powers, quattro per ogni elemento naturale e uno che era in grado di controllarli tutti contemporaneamente.
-Hanno perso il controllo della terra, ma restano ancora fuoco, acqua e aria.- spiegò, -Tuttavia, sembra che non abbiano effetto se tali elementi naturali non si trovano nel raggio di pochi kilometri.-
-E questa dovrebbe essere una buona notizia?- chiese Tart, -L’aria è dappertutto.-
-Sì, ma acqua e fuoco no, e a mio avviso sono questi gli elementi più pericolosi.-
-Il quinto ciondolo, invece? Se deve essere vicino a tutti e quattro gli elementi, sembrerebbe il più difficile da usare.- disse Pam.
-Infatti questa è una delle incognite.- rispose Pai, -Inoltre non sappiamo nemmeno se un elemento, per essere controllato, deve essere in grande quantità o meno.-
-Quindi non sappiamo niente, eh?- commentò Kish, attirandosi un’occhiataccia da Pai e Ryan.
-Ad ogni modo, sapere queste cose come ci aiuta?- chiese Strawberry.
-Che intendi dire?-
-Yotsu sa che abbiamo scoperto la loro arma. Non si farà più avvicinare così facilmente.-
Questo era vero. L’ultima volta avevano sfruttato l’effetto sorpresa ed era improbabile che i loro nemici si sarebbero fatti sconfiggere di nuovo nello stesso modo.
-Non c’è un modo per disattivarne l’energia senza necessariamente distruggerli?- chiese Lory.
-Purtroppo, come ti ho già spiegato, la fonte della loro energia si trova direttamente sul loro pianeta e noi non disponiamo dei mezzi per eliminarla da qui.-
-Andare là è fuori questione, ovviamente.- precisò Pai, nel caso a qualcuno fosse venuto in mente di fare un viaggio nello spazio.
-Quindi che facciamo? Come li fermiamo?- chiese Paddy.
-Potremmo costringerli ad usare quei ciondoli.- propose Mina.
-Come esattamente?-
-Be’, non so, magari andando in luoghi dove c’è una grande quantità di quello specifico elemento. In spiaggia possono attaccare con l’acqua, per esempio.-
Gli altri ci pensarono un po’.
-Non so.- disse Pai, -In spiaggia potrebbero anche accendere un fuoco ed usare quello. Oppure sfruttare il vento, che in riva al mare è più forte che nell’entroterra.-
-Giusto, è molto rischioso.- commentò Kyle.
-Un tentativo però lo potremmo fare.- intervenne Kish, -Anzi, potremmo approfittarne per scoprire qualcosa di più, visto che al momento stiamo ancora brancolando nel buio.-
Dovettero riconoscere che l’alieno non aveva tutti i torti. Decisero quindi di partire il prima possibile per andare alla casa di Ryan sul mare.

 
   
 
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