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Autore: They are almost Canon    25/04/2019    8 recensioni
la vita di un ragazzino di otto anni è tristemente cambiata da qualche giorno, quando in seguito ad una discussione con la nonna accade qualcosa di anomalo....
Genere: Fantasy, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia fa parte delle uova di pasqua del gruppo facebook "il giardino di EFP"

Uova usate:

  • bianco: uno sconosciuto regala ad x una scatola di cioccolatini, ma all'interno trova un'indirizzo

  • al latte: inserisci un bambino/animale/anziano/fantasma

  • artigianale: inserisci nella storia la foto del titolo scritto a mano

 

Federico era arrivato nella città dove viveva la loro nonna dopo la morte dei genitori e del gemello, avvenuta pochi giorni prima nella città dove vivevano e da cui, a causa della barriera che la circondava, stavano fuggendo.

Mancava poco alla festa dei due spiriti, e questa sarebbe stata la prima volta che lui non vi avrebbe partecipato dal palco, a causa di quanto accaduto.

Sua nonna gli ripeteva spesso che non doveva avvicinarsi, che la sua magia avrebbe attirato entità anomale << sei stato diviso >> gli ripeteva sempre.

Ma a lui non importava. Quel palco calcato con il fratello era ciò che più amava e ciò lo portava a litigare spesso con la donna, fino al culmine, il giorno prima della grande cerimonia << ammettilo... mi tieni con te solo per sembrare buona.... ma in realtà mi odi... perchè sono nato all'interno della barriera anti magia... e perchè mamma è morta contro quell'affare >> disse mentre discutevano.
<< Fede... perchè dici una cosa del genere? >> chiese lei in lacrime, mentre il ragazzino scappava di casa attraverso un portale aperto in fretta e furia a causa della sua inesperienza, senza badare alla destinazione.

Si ritrovò sbalzato chissà dove, sembrava la piazza della cittadina di sua nonna ma tutto intorno a lui era anomalo: il grande palco sembrava essere stato abbandonato lì da secoli, quella piazza poteva apparire a prima vista una come tante...fredda, anonima, silenziosa.

Forse lo era, eppure le lapidi che si stagliavano a perdita d'occhio lungo la sua visuale gli ricordavano che qualcuno era presente in quel luogo. Forse non più con il proprio corpo, ma con lo spirito di sicuro lo permeava ancora, e tutto attorno le macerie delle botteghe, tutto perso nel buio ma la meridiana incantata che portava al polso segnava le dieci del mattino.
Era perso, vagava tra le lapidi senza capire: su di esse erano scolpiti i nomi di tutti coloro che conosceva e tante recavano come data della morte proprio il giorno per cui aveva discusso con la nonna.

Terrorizzato corse verso il luogo dove riteneva ci dovesse essere la loro casa, davanti a lui uno scenario terrificante. La dimora, le basi delle porte magiche, il quartiere tutto era svanito nel nulla, il luogo dove si trovava era un immenso deserto di pietra magica, che non emetteva più alcuna magia.

Fuggì ancora, lasciandosi guidare dalla memoria, e aprendo un portale tornò al luogo in cui era nato, nonstante ciò fosse teoricamente impossibile.

Anche lì l'atmosfera era tetra, trovò però la sua vecchia scuola di magia – unico luogo magico in città – ancora parzialmente in piedi, e con l'incantesimo che la celava dietro una famosa chiesa ancora attivo.

Tentò la formula d'ingresso, funzionava. All'interno un'uomo era seduto al posto del custode, gli offrì una scatolina di cioccolatini << ciao ragazzo diviso, sei in ritardo di quattromila anni >> gli disse << quattromila? >> chiese impietrito, mentre nonostante tutto assaporava i dolcetti.

Ad un certo punto l'uomo svanì nel nulla e il ragazzino trovò sotto la confezione ormai vuota una carta, con segnato un'indirizzo.

Chiedendosi cosa volesse dire e mosso a curiosità aprì un portale verso quell'indirizzo apparentemente sconosciuto: si ritrovò in un nuovo cimitero diroccato e di fronte a lui apparve una lapide sovrastata da uno spettro fin troppo riconoscibile << alla fine ti sei rotto le scatole di essere un ragazzo diviso... >> gli disse l'entità << Giorgio...tu?? >> << io sono un fantasma, Federico . un fottuto spettro che cerca la strada per non essere più un ragazzo diviso... io e te dovevamo avere lo stesso destino... o questa desolazione è ciò che spetterà al mondo....>> gli spiegò.
Federico guardò il gemello sbigottito, com'era possibile... eppure loro si volevano bene << non vorrai che io.... >> chiese al limite delle lacrime.

<< Giorgio non potrei mai.... >> lo rincuorò il piccolo spettro << abbiamo otto anni... devi vivere.. l'unico modo è che torniamo a casa.... nel nostro tempo...ti aiuterò... abbi fiducia >> disse, mentre sfiorava la mano del gemello.
Prese per mano il gemello in vita << praeterita revertamur * >> recitò, seguito istintivamente dal vivo, che si ritrovò seduto in macchina all'interno di quella dannata barriera, accanto a lui il gemello.. riconobbe il momento... quello in cui alla madre stava per venire il colpo di sonno che uccise tutti << MAMMA!!! >> urlarono d'istinto i due, ottenendo l'effetto sperato: la donna si riprese e riuscì a fermare la tragica corsa.
Il tempo si fermò peer un attimo, poi riprese a scorrere con Federico , Giorgio e il loro genitori vivi.

Tutto ciò che era accaduto sarebbe stato solo un vago ricordo dei due ragazzini divisi, ora di nuovo insieme, il giorno prima del loro ottavo compleanno sulla strada che li avrebbe portati a trasferirsi definitivamente dalla nonna.

 

* torniamo al passato (latino)

nota: i nomi dei gemelli sono una citazione a uno dei miei fandom, anche se ho invertito i nomi

   
 
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