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Autore: whiterose21    25/04/2019    0 recensioni
Xilel, alleati e i cugini tornano nel loro presente (il futuro) dopo la loro piccola permanenza nel passato, ciò doveva alterare il tempo salvando Raziel, ma ciò che era sperato non è avvenuto facendo si che ancora il futuro distopico di Nosgoth prevalga su una terra sana e splendida che era.
In questa storia però non si parlerà della purificazione di Nosgoth.
Questa storia da la possibilità agli zii di Xilel di chiedere perdono prima che Raziel, risorto come mietitore li uccida definitivamente.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legacy of Kain: Descendant's clan's '
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Intanto fuori dal castello di Raziel
La vampira stava continuando ad attaccare chi era rimasto lì Tauros, Dunah e Magnus, gli altri erano a cercare Xilel scorgendo di fortuna dove la gettata. Il mosaico rotto fu raggiunto da Faustus ma il punto era inaccessibile da chi non possedeva un determinato dono oscuro, l’unico dono che consentiva l’accessibilità diretta alla zona dove era stata scaraventata la vampira era “Salto” , e solo due vampiri avevano tale facoltà una era la vampira dai capelli d’argento l’altro era il vampiro vestito di rosso. Guardarono quest’ultimo e lui sospirò << Chi di voi due conosce bene il castello? >> chiese Faustus << Dunah e lei che conosce bene il posto >> Saphire sospirò osservando il pavimento mentre Mal si scusò si come era andato tutto di fretta << Non ci posso aspettatemi d’avanti alla porta con Sebastian e Marcus >> disse mentre sotto si sentivano i suoni della battaglia e terreno che saltava in aria, << Fuastus vengo con te! >> affermò Sebastian << Perché dovrei farlo? >> chiese il vampiro << Ho una buona memoria di ogni luogo non ci perderemo se entriamo da li >> disse lui insistendo << Non è un motivo valente per fidarmi di te >> insistette cicciuto << Non impuntarti Faustus e ragiona, se Xilel fosse stata capace di riconoscere questo posto sarebbe tornata fuori a combattere, e probabile che si sia persa anche con un buon orientamento osservando la struttura solo all’esterno li dentro puoi perderti >> disse lui convincendo in fine il vampiro a fidarsi dell’alleato e ringhio basso e si tagliò un polso << Bevi >> disse facendo scorrere in sangue, Sebastian non ci pensò due volte e prendendo il polso bevve e subito sentì il dono oscuro attraversargli le vene, lo mollò e in seguito guardò il compagno in cerca di istruzioni << Seguimi >> disse il vampiro vestito di rosso per poi saltare su una delle pendenze del castello irraggiungibile con salti normali, il vampiro vestito di blu non ci mise molto a seguirlo nel tragitto di salti tra le colonne e i bordi ridotti, per Sebastian c’era d’ammetterlo se al posto di Kain vi fosse stato Faustus a dargli la caccia di sicuro avrebbe avuto molti problemi, vista l’agilità del vampiro nel saltare e usare il dono oscuro alla perfezione sia per arrampicarsi che per cacciare. Arrivarono nel buco creato dal impatto di Xilel ed entrando subito Faustus non aiutò visto che vedendo la traccia di sangue si preoccupò entrando in paranoia, << Maledizione proprio in questo posto si poteva ferire >> disse mentre toccava la macchia di sangue ancora fresca << è fresca probabile che sia ancora viva >> disse Sebastian togliendo uno dei guanti e strisciando due dita nella pozza, poi le mise in bocca incurante di cosa avrebbe provocato a lui, un vampiro non abituato a leggere le memorie altrui non è nemmeno capace di selezionare quale avvenimento vuole vedere ed’ è costretto di conseguenza a subire tutta la memoria di quest’ultima. A contatto con la propria saliva il sangue della vampira era dolce all’inizio perché mostrava il fiore di una giovinezza di quel palazzo che era puro come la piccola che passeggiava nei corridoi assieme a due persone con pelle bianca e perfetta, ma fu breve quel attimo di dolcezza quanto sopraggiunse le prime note amare che mostravano il santuario dei clan, il nuovo Kain corrotto e mutato in modo irreversibile seduto sul suo trono dove un tempo sorgevano i pilastri corrotti e in decadenza. Il vampiro di fianco alla piccola entrò con delle ali, erano magnifiche ma ciò venne solo affermato come un affronto da parte del loro nuovo signore. Le note di sangue diventarono aspre quasi desiderò sputarle ma qualcosa lo trattenne dal farlo voleva sapere, guardava quando fu gettato il vampiro dalle ali strappate nell’abisso del lago dei morti, l’urlo che tormentava Xilel da anni quel urlo ora era anche parte di Sebastian, assisti impotente all’inseguimento della bambina da parte degli zii con l’intenzione certa di ucciderla. Ora lui aveva capito perché non poteva tradire Xilel perché lei era già stata tradita, tradita dalla parentela dalle persone di cui avrebbe dovuto fidarsi che la dovevano proteggere e amare, la vita di quella bambina dai capelli argentati era stata solo un’illusione ma si era generata a causa del padre che era il favorito del loro signore. Ricollegò perché non ha ucciso subito Kain ma lo aveva aiutato, questo era dovuto alla giovane età della vampira e perché sentiva che quel Kain del passato non era la stessa persona che l’ha tradita ma non appena ha iniziato a comportarsi come il vero assassino del padre ha voluto allontanarsi. Era tutto schematizzato poi ancora osservando vide Faustus sopravvissuto alla carneficina di Kain prendersi cura di quella piccola bambina, fino ai suoi diciannove anni e in fine trasformarla, vide gli eventi principali di pre-Blood Omen 2 e durate BO2. Il loro reclutamento rese il sangue dolce quasi famigliare, e l’arrivo dei cugini rendeva il sangue rassicurante, ma poi le tonalità tornarono amare quando ricondusse al presente che poteva vedere Xilel appena gettata dalla fine lei si reggeva in piedi a stento e si era strascinata dalla parte sinistra del trono. Poi terminò << Ehi cosa ti è successo? >> chiese Fauustus al compagno che era impietrito << Ho visto, lei è andata a sinistra >> disse subito guardando il vampiro vestito di rosso come ciò che ha visto di cosa ha fatto non fosse stato vero o non credesse ma poi se ne fece una ragione mentre proseguiva con lui, trovarono il corpo del Dumahim impalato e lo scostarono << è opera di Xilel >> dissero tutti e due d’accordo su chi fosse l’autore dell’impalazione del vampiro, << Ma cos’è un aborto o un mostro? >> chiese Fuastus osservando il vampiro meglio << No è un vampiro con cinquecento anni di evoluzione incontrollata imbecille >> disse il vampiro vestito di blu mentre guardava il collo << Gli è stato succhiato il sangue di sicuro è stata lei per prendere forza >> aggiunse mentre il vampiro vestito di rosso osservava il compagno stupito dalla deduzione fatta ma si incavolò per l’offesa. Seguì il compare a testa bassa trovando la camera di Xilel e trovarono di conseguenza la bambola ormai rotta, Faustus si avvicinò a quella bambola e osservando disse << Assomigli davvero a qualcuno che conosco >> poi appoggiò la bambola in un luogo stabile << Non dobbiamo giocare con le bambole >> disse Sebastian << Aspetta un attimo e guardala non sembra qualcuno che conosciamo? >> chiese l’altro osservandola sorridendo << è rotta e poi non le assomiglia >> sbuffò lui << Andiamo >> ordinò e il vampiro vestito di rosso sospirò << Ci vediamo più tardi signorina >> le disse mentre si allontanava Sebastian invece sbuffò non vedeva l’ora di raggiungere la compagna.
Nel mentre andavano avanti e per Sebastian diventava sempre più normale aggirarsi nel castello, sembrava che lui fosse stato in quel luogo da sempre, forse grazie alla memoria di Xillel.
Le informazioni che ha assimilato dalla piccola erano essenziali per un buon orientamento e in seguito la trovarono in una stanza centrale mentre stava succhiando il sangue di un altro dei vampiri mutati.
Avvicinandosi cercarono di rimanere cauti e la scostarono una spalla per chiamare la sua attenzione a loro, si voltò e aveva parte del volto sporca di sangue ed e i suoi occhi mieli stavano facendo apparire lacrime color cremesi  a se stringeva una bandiera sbiadita che un tempo era rossa il simbolo ormai lo avevano visto da per tutto, lo stemma lei sembrava quasi reggerlo come se gli fosse sconosciuto il motivo ma famigliare il posto.


 
   
 
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