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Autore: Francyzago77    25/04/2019    5 recensioni
Tornata in Australia, con il figlio avuto da Abel, Georgie cerca di ricominciare la sua vita serenamente con l'aiuto di Arthur. Ma il passato ritorna e metterà scompiglio nel suo tormentato cuore.
La maggior parte dei personaggi qui trattati non mi appartengono, sono proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Robson vinse la gara, tosando più pecore di tutti. Lo seguirono Arthur e il padre di Jimmy a pari merito. Tutti fecero un’abbondante colazione con le pietanze preparate da Georgie e dalle altre donne. Poi ripresero a tosare fino all’ora di pranzo. I bambini giocarono con Maria e si divertirono moltissimo a correre, saltare e schiamazzare. Dopo mangiato erano così stanchi che, alcuni di loro, si addormentarono all’ombra sotto gli alberi.
Lo zio Kevin, seduto a capo tavola, aveva mangiato con gusto ma era stranamente di poche parole ed osservava ogni movimento, ogni atteggiamento dei suoi tre “ragazzi” e sembrava aver capito quello che li tormentava.
Era tranquillo tutto intorno. Abel, Arthur e Georgie si ritrovarono accanto al vecchio Kevin, loro quattro soli, come quando erano bambini ed andavano da lui per risolvere qualche problema.
-Zio Kevin stai bene? – gli chiese Georgie preoccupata.
-Certo mia cara. – rispose lui – Ero in silenzio perché vi osservavo e vi rivedevo bambini vicino a me. Io ormai sono vecchio, non so quanto il Signore mi darà da vivere, ma sono così contento di avervi qui insieme dopo tutto quello che avete passato.
Tu Abel sei scampato alla morte, hai ritrovato tuo figlio e stai cercando di essere un buon padre per lui. Sei meno impulsivo e più riflessivo questo ti aiuterà nelle tue scelte future, qualunque esse siano.
Arthur sei rinato qui in Australia, stai gestendo meravigliosamente la fattoria di tuo padre, cerca di aprire il tuo cuore e di non farti sfuggire l’amore, quello vero.
 E tu Georgie, la mia piccola Georgie, ormai donna e madre quanto vorrei vederti veramente felice! Cerca di comprendere i tuoi sentimenti, segui la giusta strada per il bene tuo e di tuo figlio. Ripensa al tuo percorso, alla tua vita, ne hai ancora tanta davanti a te. Il destino poi ci metterà una mano.
I tre lo ascoltarono in silenzio. Ognuno di loro fece tesoro di quelle parole e la sera quando la tosatura era ormai terminata e tutti si accingevano a ballare e a divertirsi, Georgie e Arthur si ritrovarono soli accanto alla staccionata della fattoria.
-Georgie – iniziò lui – dimentichiamo quel pomeriggio, il discorso di zio Kevin …
-Sì Arthur – lo interruppe subito lei – sono d’accordo. Non parliamone più, vai dal tuo vero amore e non lasciartelo far scappare mai.
Arthur si allontanò dalla staccionata guardando Georgie appoggiata ad essa, d’ora in poi l’avrebbe amata come una sorella, quella sorella che aveva guarito le sue ferite e gli aveva permesso di tornare ad essere un uomo nuovo.
Corse da Maria che era con i bambini e stava ballando con loro. La prese per mano e la tolse dal gruppo. Lei era stupita, non l’aveva mai visto così sicuro di sé.
-Maria non partire – le disse lui – i bambini qui hanno bisogno di te, vogliono che resti.
-I bambini – sussurrò lei – e tu? Cosa vuoi che io faccia?
-Resta con me Maria – le disse abbracciandola – rimani qui, potrai insegnare alla nostra scuola, io desidero stare con te per sempre. Non andare a Sydney, ti prego!
-Desideravo tanto che tu me lo chiedessi! – rispose lei – Partivo con il dolore nel cuore ma ora che so quali sono i tuoi sentimenti, e sono sinceri, non vorrei stare in nessun altro posto che accanto a te.
Si baciarono dolcemente mentre i bambini li osservavano sbalorditi.
-Io avevo capito tutto! – sentenziò la piccola Kitty.
 -Riavremo la nostra scuola! – urlò il fratello di Jimmy che era il più grande e si sentiva il capo del gruppo.
Tra il chiasso e la musica Georgie raggiunse Abel che, stanco per la giornata lunga, aveva il piccolo tra le braccia e cercava di riposarsi seduto su una panca di legno.
-Io devo darti una risposta – gli disse lei sedendosi accanto a loro.
-Ti ascolto – disse lui chiudendo gli occhi.
-Mi avevi promesso che saresti tornato accanto a me – iniziò Georgie – ed hai mantenuto la promessa.
Lui aprì gli occhi e la guardò intensamente.
-La mia risposta è sì – disse annuendo con la testa.
“Dovunque io sia, il posto in cui ritornerò sarà accanto a te”.     
 
 
 
 
 
 
   
 
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