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Autore: ThePirateSDaughter    23/07/2009    6 recensioni
Fanfiction nata dopo aver visto HP 6. I sentimenti di Malfoy durante il suo sesto anno ad Hogwarts, le sue sensazioni, le sue paure di ragazzo a cui è stato chiesto troppo...
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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malfoy
ATTENZIONE.
Voglio avvisare chiunque che a me NON PIACE Draco Malfoy: l'ho sempre riputato uno smanioso imbecille, tronfio e pieno di sè mentre leggevo tutti e sette i libri della saga.
Ma stasera sono appena tornata dal cinema, ho visto Harry Potter e Il Principe Mezzosangue.
Lì il ruolo di Draco è messo in evidenza in una maniera tale da affascinarmi.
Non ha cambiato più di tanto il mio pensiero su Malfoy, ma mi sono veramente sentita dispiaciuta per lui.
E quindi, in questa tarda notte (è mezzanotte mentre sto scrivendo), è nata questa fanfiction, che vi invito a leggere.
Spero vi piaccia.
Naturalmente i personaggi e le situazioni sono scaturite dalla mente di J.K. Rowling: io mi sono limitata a descrivere le sensazioni.
Recensite per piacere, e fatemi sapere il vostro parere.
Tanti baci e grazie a tutti.
Via!

Cammino per i corridoi di Hogwarts senza vederli.
Sembro un fantasma, lo so.
Ma in fondo chi se ne importa?
Tra breve credo che non li vedrò nemmeno più questi corridoi.
Questi stupidi corridoi.
Con tutta questa stupida gente, stupidamente felice.
Con tutta questa stupida gioia e questa stupida preoccupazione per stupidaggini come gli esami, i compiti, le angherie dei professori.
Stupidi.
Senza cervello.
Purosangue traditori del loro... sangue.
Mezzosangue feccia.
Nati Babbani stupidi e maledetti.
Professori maledettamente stupidi.
Dio, mi sto ripetendo.
La rabbia mi colma, lenta e possente.
Ovvio. E'naturale che succeda.
E forse mi fa anche più temibile.
Io, lo splendido Draco Malfoy, che cammina tronfio per i corridoi, compiaciuto di essere se stesso, colui che guarda dall'alto in basso coloro che si parano sulla sua strada.
Il temibile.
Il perfetto.
Il prefetto.
Il...
...il...

Pazzesco.
Non riesco a convincere nemmeno me stesso.
Ma chi voglio imbrogliare?
Nessuno mi vede così.
Agli occhi degli altri io sono Malfoy.
Il figlio di un assassino traditore.
Il vigliacco che ha ancora il coraggio di farsi vedere in giro.
Il bambino cresciuto tra agi e vizi, che si aggira con cariche onorifiche (e stupide, aggiungo mentalmente) sulle spalle, compiaciuto e arrogante.
Sono questo agli occhi della gente.
...

Ma in fondo che cosa mi importa di ciò che loro pensano?
Non sono niente per me, niente.
Se vorrò, un giorno li potrò schiacciare.
Perchè ora posso.
Il bambino viziato adesso ha in mano una bacchetta.
Una bacchetta nera.
Nera come il drappo dell'Oscuro Signore.
Nera come il marchio che mi brucia sul braccio.
Senza che lui lo tocchi, quel simbolo scotta sulla mia pelle, come se mi volesse constantemente ricordare la sua presenza.
E mi parla.
Riecheggia nel mio cervello.

...Non sei adeguato...
...Non ce la farai...
...Sei troppo piccolo...
...Troppo audace...
...Troppo tronfio...
...Temi per i tuoi cari, hai accettato solo per questo...
Amore... anche tu ne provi, non è vero?
...Ed è per questo che fallirai...
...Quando si arriverà al nocciolo della missione...
tu fallirai...


Stupidaggini.
Io non fallirò.
Mai.
E'la mia missione.
E io la eseguirò ad ogni costo.
Il Signore Oscuro lo vuole.
E io vendicherò finalmente mio padre.
Uccidendo Albus Silente io vendicherò l'"assassino traditore" che mi ha generato.
Esattamente come quando il Signore Oscuro me l'ha proposto.
"Vuoi, Draco?" aveva chiesto, guardandomi in faccia.
Domanda retorica. Esisteva soltanto una risposta, lui voleva soltanto quella risposta, che fuoriuscì dalle mie labbra quasi all'istante.
"".
Uccidere Silente.
Io, Draco Malfoy.
Ricordo ancora il pensiero che mi spinse ad accettare.
Risuonò nella mia mente da ragazzo ancora quasi normale.
"Perchè no? E'la mia occasione! E ti potrò finalmente vendicare, essere degno di te, in tutto e per tutto, padre!".
Sì.
.

Quel sì mi aveva rovinato l'esistenza.
...
Quel sì MI HA ROVINATO l'esistenza.

Mi fermo in mezzo al corridoio.
Sono un chiodo nero in mezzo alla fiumana di persone che camminano, avanti e indietro.
Fermo immobile, come Pietrificato.
Con ciò che ho pensato che risuona nel mio cervello.

Mi ha rovinato l'esistenza.

Ecco. L'ho pensato.
Ed è vero.

Dannazione, è vero.
Stringo i pugni.
Se ora tutta la mia famiglia è in pericolo è per causa mia!
Se... se fallirò lui ci sterminerà tutti!
Che cosa ho fatto? Che cosa maledizione ho fatto?
-Draco? Che ti succede?- arriva da dietro una voce femminile. Un istante dopo, un tocco mi sfiora il braccio. Mi volto. Pansy Parkinson.
-Non mi toccare!- ringhio con forza, strattonando il braccio dalla sua presa e riprendendo a camminare.
Pansy ha un'espressione ferita.
Mi fissa ancora un attimo, poi gira i tacchi con decisione e scappa.
Perfetto.
Adesso sono anche riuscito ad allontanare da me tutti i miei amici.
O meglio... tutti coloro che chiamavo amici.
Coloro che ora non vogliono più stare col scostante, nervoso, diverso Draco.
Ho sedici anni e sono solo.
Solo con la mia maledizione...

Ma perchè mi preoccupo degli amici che non ho più?
Perchè penso a ciò che la gente può pensare di me?
Pazzesco, non mi riconosco più!
Se vado avanti così diventerò come Potter!
Che, tra parentesi, inizia  a gironzolarmi attorno un po'troppo spesso. Forse sospetta qualcosa. D'altronde ha sempre avuto un talento naturale per ficcanasare e quest'anno sceglie di farsi i fatti miei.
Ma se tutto va bene riuscirò a liberarmi anche di lui.

E, fino a questo momento, le cose sono andate bene.
Ho consegnato quella collana alla Bell e le ho fatto prendere un accidente.
Quel FiloBabbano di un Weasley ci è quasi rimasto secco da Lumacorno...
Il vecchio me sorride e gioisce: ho fatto male a coloro che mi disgustavano.
Il nuovo me scuote la testa: il destinatario doveva essere Silente. Le cose non sono andate così bene.

Vado quasi a sbattere contro la porta della Sala Grande.
Ci sono arrivato quasi senza accorgermene.
Vabbè, ormai sono qui... Entro.
E mi immobilizzo quasi subito.
C'è Potter laggiù. Con la Bell.
In piedi e perfettamente ristabilita.

In quel mentre non so cosa mi sconvolge.
Non so cosa mi prende alla bocca dello stomaco, non so cosa mi stringe la gola, ignoro la natura della sensazione che mi spinge a scappare via da lì...
Fatto sta che lo faccio.
Giro i tacchi e corro.
Corro disperatamente, via, senza alcuna remora, quasi senza capire o realizzare dove sto andando.
Il mio unico disperato desiderio è di non tornare più...

Sono stanco...


FINE PRIMA PARTE...
Allora, che ve ne sembra?
Mi lasciate una recensione per dirmi la vostra?
La seconda parte sarà ambientata nel bagno dove Malfoy piange.
Grazie ai lettori! Baci immensi! =)


   
 
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