Non sapeva chi dei due avesse avuto l'idea, fatto sta che
adesso si trovavano seduti su una delle panchine del parco. L'aria
fredda era in netto contrasto con la luce calda dovuta alle fiamme che
illuminava il cielo sopra i palazzi. Da dove erano seduti le lingue di
fuoco non si vedevano più e probabilmente i pompieri erano già
intervenuti per spegnere l'incendio, ma non gli interessava.
Aveva perso casa un'altra volta.
Tirò le gambe contro il petto rannicchiandosi sulla panchina, un
braccio avvolto intorno alle spalle di Natasha che gli si era
accoccolata addosso.
Tremavano, ma non per il freddo.
Era tutto così surreale, ovattato. Non poteva fare finta che non fosse
successo niente, perchè era accaduto e non si tornava indietro, ma
accettarlo era difficile.
Il silenzio intorno a loro era una coltre rotta solamente da qualche
clacson solitario o dalle occasionali sirene dei mezzi che passavano
per andare la.
A casa.
Una casa che ora non esisteva più.
Si accoccolarono più strettamente sulla panchina, il rumore di diversi
passi sulla ghiaia che componeva i vialetti del parco ad annunciare
l'arrivo degli altri.
Sollevò lo sguardo ed era una scena così estranea e familiare al
contempo che lo lasciò stranito: c'erano tutti. Thor con in braccio un
esausto Tony, che però non aveva intenzione di addormentarsi, come
sempre. Loki appiccicato al fratello come se da esso dipendesse la
propria vita, Bruce dormiente tra le sue braccia. Steve e Bucky l'uno
accanto all'altro, gli sguardi determinati sui volti, pronti a
sostenersi qualsiasi cosa sarebbe accaduta. Natasha al suo fianco si
scrollò il braccio dalle spalle e si alzò in piedi: «Ce ne avete messo
di tempo!»
Thor sbuffò una risata contagiosa e in pochi secondi tutti stavano
sorridendo.
Potevano farcela.
Perchè erano insieme.
Potevano farcela.
Rimasero lì, in quel parco, su quella panchina tutta la
notte, in uno stato di dormiveglia catatonica ad occhi aperti.
Tony, crollato addormentato dopo pochi minuuti dalla riunificazione,
era steso insieme a Bruce sulle gambe di Steve, Natasha e Thor che si
erano accaparati la panchina. Il cielo verso est aveva appena iniziato
a schiarirsi per far posto all'alba e le coperte arancioni che i due
bambini si era portati dietro fino a quel momento erano state avvolte
strettamente intorno a loro per proteggerli nelle ore più fredde della
notte.
Clint, seduto sullo schienale, si abbassò poggiando la testa tra i
capelli di Natasha, godendosi la tranquillità di quel momento.
Era una rinascita. Un momento quasi catartico.
Avevano perso tutto, ma non se stessi.
Loro erano ancora insieme.
Loki e Bucky, entrambi per terra, si trovavano ai due estremi della
panchina: uno a gambe incrociate accanto al fratello, l'altro
semisdraiato con la testa sulle ginocchia dell'amico.
«Nei film quando la gente guarda l'alba é tutta felice ed emozionata.
Io sto gelando.»
«Almeno tu non sei seduto sul ciottolato che ti massacra le gambe,
Clint!»
«Tsk, sono abbastanza certo che un paio di sassoloni mi siano finiti su
per il culo»
«Fine come sempre, Bucky» borbottò Steve mentre il moro si muoveva per
trovare una posizione più comoda.
«Di solito i sassi non sono un problema se si é seduti su un bel prato
verde»
«O sul cofano di una macchina anni '50»
«Il sole che sorge, due piccioncini seduti insieme, non é un momento
romantico? Vuoi che ti dia un bacino, Steve?» Il ragazzo sbuffò in
risposta alzando lo sguardo al cielo
«Ehy piccioncini! Vedete di non farvi beccare per atti osceni in luogo
pubblico, ci sono i cespugli dietro cui nascondersi»
«Ha, ha, ha» Bucky fece verso alla risata del ragazzo «Molto divertente
Clint, ma non sono io quello avvolto come una piovra intorno a un certo
qualcuno»
Il ragazzo borbottò qualcosa sulla linea di "la
sto solo tenendo al caldo, idiota" tornando a
nascondere la faccia tra i capelli rossi.
«Quest'alba sembra durare un'eternità!»
«Calma, fratello»
Loki scrollò le spalle alzandosi da terra per sgranchirsi collo e
schiena
«Sono calmo, era una semplice affermazione»
Thor sbuffò una risata vibrante che rimase soffocata nel petto
«Non capisco perchè nei film diano tutta questa importanza all'alba!
Davvero, tra il freddo, l'umido che si attacca alla pelle e ai vestiti
e i primi raggi del sole che ti bruciano la retina è più qualcosa da
evitare che da aspettare»
«Idiota...» Clint non voleva sapere con quale tecnica di contorsionismo
Natasha riuscì a rifilargli un coppino dopo averlo rimbrottato.
«Quindi che si fa?»
«Pensavo che noi tre» l'indice indicò in sequenza Bucky e i due biondi
«Dovremmo andare a lavoro»
«Ottima idea, Steve! Non dobbiamo lasciarci scoraggiare da queste
avversità!»
«E soprattutto se non ci presentiamo ci licenziano in tronco, non
possiamo permetterci di perdere il lavoro» non
adesso, aggiunse silenziosamente
«Il resto di noi cercherà un posto dove stare»
«Ammesso che non vi piaccia l'idea di vedere un'altra alba domani»
«Passo, cagherò pietre per i prossimi tre giorni» scherzò alzandosi da
terra e spazzolandosi i pantaloni
«Esperienza fantastica, sentiti libero di condividere i dettagli con
noi, Bucky»
Durante la discussione avevano iniziato ad alzarsi e
adesso erano tutti e sei in piedi a formare un cerchio sbilenco in
mezzo al vialetto.
«Loki potrebbe stare con Bruce e Tony, io e Clint inizieremmo a cercare
un uovo posto anche subito»
L'adolescente fece una smorfia girandosi verso Thor
«Nei, ég kem með...»
Natasha perse velocemente il senso del discorso sebbene fosse
abbastanza evidente che Loki fosse in disaccordo con qualcosa che aveva
detto.
Doveva davvero trovare un modo per farsi dire che lingua parlavano e
magari impararla, non le piaceva rimanere all'oscuro delle cose.
Le parole dure e raspate dal fondo della gola si legavano come una
catena uscendo dalle labbra dei due fratelli in una melodia quasi
ipnotica nonostante si trattasse palesemente di una discussione.
Il viso di Thor si scurì velocemente prima di addolcirsi, il moro
scosse la testa e sbuffo.
Steve accennò una scusa spostandosi dietro la panchina per
lasciare il vialetto libero ai primi visitatori del parco. Un'uomo
sulla quarantina passò davanti a loro scoccandogli un'occhiata neutra
prima di continuare la sua corsa.
Il viso di Thor si indurì di colpo e il suo tono di voce
scese di qualche ottava mandando un brivido istintivo giù per la spina
dorsale dei presenti, una donna decise preventivamente di cambiare il
suo percorso di jogging, ma nessuno ci fece caso. Contrariamente a
tutti Loki fece un passo avanti sciogliendo le braccia incrociate al
petto e lasciandole ricadere lungo i fianchi.
«Róaðu
þig, þeir eru hræddir við þig!» la voca secca e tagliente
contrastava con la postura improvvisamente arrendevole che aveva
adottato, ma parve avere effetto. Thor sospirò passandosi una mano tra
i capelli e lasciando ricadere le spalle.
La parte peggiore della discussione parve passare e dopo un paio di
minuti i due fratelli parvero trovare un accordo, Loki annuii
rassegnato e Thor tornò a rivolgersi al gruppo con un sorriso.
«Quindi è deciso! Io, Steve e Bucky continueremo con i nostri impieghi.
Clint e Natasha penseranno al nuovo alloggio, mentre mio fratello si
occuperà dei bambini»
Un giro veloce di assensi diede la conferma definitiva prima che Bucky
ponesse una nuova domanda:
«Questa sera come ci troviamo?»
«Qui? Non vedo molte altre alternative, ci stiamo dividendo e non
abbiamo modo di contattarci a vicenda»
«Motivo per cui dovremmo metterci d'accordo prima. Non possiamo
continuare a contare sulla fortuna»
Il ricordo della notte appena passata scivolo gelido come
una carezza nelle menti di tutti, potevano fare finta che andasse tutto
bene, ma non era così.
«Penso che trovarci qui sia una buona idea. I bambini»
disse indicando Loki, Bruce e Tony sulla panchina «non daranno
nell'occhio e nessuno farà domande scomode»
Come a dimostrazione delle parole di Natasha i non più sporadici
corridori gli passarano accanto senza nemmeno notarli, ogni tanto
qualcuno li degnava di occhiata superficiale tanto per assicurarsi che
non intralciassero il percorso prima di superarli.
«Siamo tutti d'accordo quindi»
«Altri punti da sollevare? Dichiaro l'assemblea sciolta!»
E con le parole di Clint la panchina si riempi di nuovo.
«Bucky...» il ragazzo stravaccato accanto ai bambini sollevo le mani in
segno di resa
«Il mio turno comincia alle nove e saranno appena le sette. Rilassati
Steve»
Il biondo annuii mentre l'amico si sistemava Tony addosso perchè fosse
più confortevole, il bambino nascose istintivamente il viso sulla
spalla per continuare a dormire nonostante le prime luci.
«Io devo andare, vuoi che ti accompagni per la tua strada, Steve?»
«Non è necessario»
Thor annuii, si abbassò per raggiungere l'altezza di Loki e prese il
fratello per la nuca, gli sussurrò un paio di parole per poi alzarsi e
con un ultimo sorriso avviarsi per la sua strada.
«Navajo?»
«Ci provi ancora?»
Scrollò le spalle e Clint che si era appoggiato a lei sonnicchiando si
sveglio di soprassalto
«Ehy! Natasha!» la ragazza sollevò un sopracciglio in sua direzione e
lui borbottando si allontanò di qualche passo per esprimere il suo
sdegno.
«Arrabbiato perchè sei stato rifiutato ancora una volta? Ugh»
Bucky incassò con un ghigno il pugno sul braccio.
Che Clint e Natasha non stessero insieme e la loro si trattasse di una
relazione puramente platonica lo sapevano tutti, non per niente quando
li avevano incontrati la prima parola che si era stampata nella mente
di tutti era "fratelli". Non che questo impedisse a chiunque,
soprattutto a Bucky, di fare battute sull'argomento. Più che
adeguatamente ricambiate da Clint con insinuazioni sulla relazione che
c'era tra lui e Steve. Puramente platonica e di fratellanza.
«Clint, продовольствие»
Sollevando gli occhi al cielo, ma senza obiettare il ragazzo si avviò
lungo il percorso per uscire dal parco, una mano sollevata in segno di
saluto. Con un cenno deciso del capo Natasha lo seguì.
«Vento gelido dalla Madre Russia! Spasiba!» li salutò con un accento
fintissimo il più grande.
Chiuse gli occhi lasciandosi andare contro lo schienale.
Loki accarezzò distrattamente i capelli di Bruce appoggiato sulle sue
ginocchia.
L'alba era finita già da un po', il sole non era ancora abbastanza alto
da scaldare l'aria, ma abbastanza luminoso da poter essere considerato
definitivamente giorno. Le macchine in strada avevano già iniziato a
formare i primi ingorghi di clacson e agli sportivi mattutini avevano
iniziato ad alternarsi studenti, uomini e donne pronti ad andare a
lavoro, qualche famiglia e disperato come loro. I bambini dormivano
ancora, ma non avrebbero avuto questo lusso ancora a lungo.
«Dovresti andare a pulirti la faccia»
Bucky aprì un occhio appena per guardarlo prima di tornare a riposare.
«Di cosa stavate parlando?» frase lasciava sottointeso molto, ma non ci
voleva un genio per capire a cosa si riferisse: tu
e Thor, prima.
«È importante?»
«Non l'ho mai visto così» è importante
e voglio sapere di più.
Loki sorrise amaramente «Non hai visto molto di mio fratello»
«Non è la prima volta, mh?» succede spesso? Sapevi
come reagire.
«Succedeva spesso, sì» rispose alla domanda silenziosa sottolineando il
passato. Era più che sicuro che l'altro avrebbe capito. Thor poteva
aver avuto un momento in cui si era fatto sopraffare dalle emozioni,
era nel suo carattere da quando era bambino e più volte mamma gli aveva
raccomandato di tenersi sotto controllo. La situazione, però, finiva
puntualmente con il biondo che scoppiava e Loki che lo calmava.
Stettero in silenzio per un po' prima che Bucky aprisse gli occhi e si
sgranchisse il collo e le spalle
«Thor è un bravo ragazzo» affermò dal nulla lanciando un'occhiata a
Bruce e non poteva che essere d'accordo, ma la possibilità che ci fosse
una domanda silenziosa anche stavolta gli impedì di stare zitto.
Sospirò: «Non è pericoloso, nè violento. Non avrebbe mai fatto nulla,
sono solo tante parole»
Bucky annuii allontanadosi dallo schienale. Si sistemò Tony tra le
braccia avvolgendolo meglio nella coperta
«A volte le parole distruggono più di tutto il resto»
E questa volta Loki non poteva dissentire.
_____N/A_____
E la prima notte é passata. I nostri si godono l'alba ed
insieme ad essa arrivano i problemi. Già da adesso si può notare che
qualcosa non va, proprio no. Non vedo l'ora di scoprire le vostre
teorie ed intuizioni, ma non temete che nel prossimo capitolo
scopriremo quelle di qualcun'altro.
Per chi fosse interessato alla traduzione delle frasi
prima un paio di spiegazioni. Ovviamente Thor e Loki parlano antico
norse, ma visto che io non lo conosco ho optato per l'islandese che tra
le varie lingue nordiche è quella che si è conservata maggiormente nel
corso della storia con il minor numero di cambiamenti o modfiche.
Natasha parla russo, Clint no, ma hanno passato insieme abbastanza
tempo perchè il ragazzo sappia riconoscere alcune parole semplici.
Passando alla traduzione vera e propria:
Loki: «Nei, ég kem með...» significa «No, verrò con te...»
Loki:
«Róaðu þig, þeir eru hræddir við þig!» significa «Calmati,
hanno paura di te!»
Natasha: «Clint, продовольствие» significa «Clint, cibo»
Ci vediamo nei commenti o, se va male, la settimana prossima!