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Autore: imoto    26/04/2019    2 recensioni
8.5 milioni di abitanti sparsi su 785 km quadrati: questa è New York.
Non sorprende che chi fugge dal passato decida di ricominciare proprio da qui. A sorprendere è, invece, l'incredibile storia di come otto ragazzi si sono trovati contro ogni statistica e previsione.
Ma forse non è così tanto sorprendente. Anche le norne a volte tessono arazzi meravigliosi, no?
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Niflheimr
parte prima

Non sapeva chi dei due avesse avuto l'idea, fatto sta che adesso si trovavano seduti su una delle panchine del parco. L'aria fredda era in netto contrasto con la luce calda dovuta alle fiamme che illuminava il cielo sopra i palazzi. Da dove erano seduti le lingue di fuoco non si vedevano più e probabilmente i pompieri erano già intervenuti per spegnere l'incendio, ma non gli interessava. 
Aveva perso casa un'altra volta.
Tirò le gambe contro il petto rannicchiandosi sulla panchina, un braccio avvolto intorno alle spalle di Natasha che gli si era accoccolata addosso. 
Tremavano, ma non per il freddo. 
Era tutto così surreale, ovattato. Non poteva fare finta che non fosse successo niente, perchè era accaduto e non si tornava indietro, ma accettarlo era difficile.
Il silenzio intorno a loro era una coltre rotta solamente da qualche clacson solitario o dalle occasionali sirene dei mezzi che passavano per andare la. 
A casa.
Una casa che ora non esisteva più.
Si accoccolarono più strettamente sulla panchina, il rumore di diversi passi sulla ghiaia che componeva i vialetti del parco ad annunciare l'arrivo degli altri. 
Sollevò lo sguardo ed era una scena così estranea e familiare al contempo che lo lasciò stranito: c'erano tutti. Thor con in braccio un esausto Tony, che però non aveva intenzione di addormentarsi, come sempre. Loki appiccicato al fratello come se da esso dipendesse la propria vita, Bruce dormiente tra le sue braccia. Steve e Bucky l'uno accanto all'altro, gli sguardi determinati sui volti, pronti a sostenersi qualsiasi cosa sarebbe accaduta. Natasha al suo fianco si scrollò il braccio dalle spalle e si alzò in piedi: «Ce ne avete messo di tempo!» 
Thor sbuffò una risata contagiosa e in pochi secondi tutti stavano sorridendo. 
Potevano farcela. 
Perchè erano insieme. 
Potevano farcela.

Rimasero lì, in quel parco, su quella panchina tutta la notte, in uno stato di dormiveglia catatonica ad occhi aperti. 
Tony, crollato addormentato dopo pochi minuuti dalla riunificazione, era steso insieme a Bruce sulle gambe di Steve, Natasha e Thor che si erano accaparati la panchina. Il cielo verso est aveva appena iniziato a schiarirsi per far posto all'alba e le coperte arancioni che i due bambini si era portati dietro fino a quel momento erano state avvolte strettamente intorno a loro per proteggerli nelle ore più fredde della notte. 
Clint, seduto sullo schienale, si abbassò poggiando la testa tra i capelli di Natasha, godendosi la tranquillità di quel momento.
Era una rinascita. Un momento quasi catartico.
Avevano perso tutto, ma non se stessi. 
Loro erano ancora insieme.
Loki e Bucky, entrambi per terra, si trovavano ai due estremi della panchina: uno a gambe incrociate accanto al fratello, l'altro semisdraiato con la testa sulle ginocchia dell'amico.
«Nei film quando la gente guarda l'alba é tutta felice ed emozionata. Io sto gelando.»
«Almeno tu non sei seduto sul ciottolato che ti massacra le gambe, Clint!»
«Tsk, sono abbastanza certo che un paio di sassoloni mi siano finiti su per il culo»
«Fine come sempre, Bucky» borbottò Steve mentre il moro si muoveva per trovare una posizione più comoda.
«Di solito i sassi non sono un problema se si é seduti su un bel prato verde»
«O sul cofano di una macchina anni '50»
«Il sole che sorge, due piccioncini seduti insieme, non é un momento romantico? Vuoi che ti dia un bacino, Steve?» Il ragazzo sbuffò in risposta alzando lo sguardo al cielo 
«Ehy piccioncini! Vedete di non farvi beccare per atti osceni in luogo pubblico, ci sono i cespugli dietro cui nascondersi»
«Ha, ha, ha» Bucky fece verso alla risata del ragazzo «Molto divertente Clint, ma non sono io quello avvolto come una piovra intorno a un certo qualcuno»
Il ragazzo borbottò qualcosa sulla linea di "la sto solo tenendo al caldo, idiota" tornando a nascondere la faccia tra i capelli rossi.
«Quest'alba sembra durare un'eternità!»
«Calma, fratello»
Loki scrollò le spalle alzandosi da terra per sgranchirsi collo e schiena
«Sono calmo, era una semplice affermazione»
Thor sbuffò una risata vibrante che rimase soffocata nel petto
«Non capisco perchè nei film diano tutta questa importanza all'alba! Davvero, tra il freddo, l'umido che si attacca alla pelle e ai vestiti e i primi raggi del sole che ti bruciano la retina è più qualcosa da evitare che da aspettare»
«Idiota...» Clint non voleva sapere con quale tecnica di contorsionismo Natasha riuscì a rifilargli un coppino dopo averlo rimbrottato.
«Quindi che si fa?»
«Pensavo che noi tre» l'indice indicò in sequenza Bucky e i due biondi «Dovremmo andare a lavoro» 
«Ottima idea, Steve! Non dobbiamo lasciarci scoraggiare da queste avversità!»
«E soprattutto se non ci presentiamo ci licenziano in tronco, non possiamo permetterci di perdere il lavoro» non adesso, aggiunse silenziosamente
«Il resto di noi cercherà un posto dove stare»
«Ammesso che non vi piaccia l'idea di vedere un'altra alba domani»
«Passo, cagherò pietre per i prossimi tre giorni» scherzò alzandosi da terra e spazzolandosi i pantaloni
«Esperienza fantastica, sentiti libero di condividere i dettagli con noi, Bucky»

Durante la discussione avevano iniziato ad alzarsi e adesso erano tutti e sei in piedi a formare un cerchio sbilenco in mezzo al vialetto.
«Loki potrebbe stare con Bruce e Tony, io e Clint inizieremmo a cercare un uovo posto anche subito»
L'adolescente fece una smorfia girandosi verso Thor
«Nei, ég kem með...»
Natasha perse velocemente il senso del discorso sebbene fosse abbastanza evidente che Loki fosse in disaccordo con qualcosa che aveva detto.
Doveva davvero trovare un modo per farsi dire che lingua parlavano e magari impararla, non le piaceva rimanere all'oscuro delle cose. 
Le parole dure e raspate dal fondo della gola si legavano come una catena uscendo dalle labbra dei due fratelli in una melodia quasi ipnotica nonostante si trattasse palesemente di una discussione. 
Il viso di Thor si scurì velocemente prima di addolcirsi, il moro scosse la testa e sbuffo. 

Steve accennò una scusa spostandosi dietro la panchina per lasciare il vialetto libero ai primi visitatori del parco. Un'uomo sulla quarantina passò davanti a loro scoccandogli un'occhiata neutra prima di continuare la sua corsa.

Il viso di Thor si indurì di colpo e il suo tono di voce scese di qualche ottava mandando un brivido istintivo giù per la spina dorsale dei presenti, una donna decise preventivamente di cambiare il suo percorso di jogging, ma nessuno ci fece caso. Contrariamente a tutti Loki fece un passo avanti sciogliendo le braccia incrociate al petto e lasciandole ricadere lungo i fianchi. 
«Róaðu þig, þeir eru hræddir við þig!» la voca secca e tagliente contrastava con la postura improvvisamente arrendevole che aveva adottato, ma parve avere effetto. Thor sospirò passandosi una mano tra i capelli e lasciando ricadere le spalle.
La parte peggiore della discussione parve passare e dopo un paio di minuti i due fratelli parvero trovare un accordo, Loki annuii rassegnato e Thor tornò a rivolgersi al gruppo con un sorriso.
«Quindi è deciso! Io, Steve e Bucky continueremo con i nostri impieghi. Clint e Natasha penseranno al nuovo alloggio, mentre mio fratello si occuperà dei bambini»
Un giro veloce di assensi diede la conferma definitiva prima che Bucky ponesse una nuova domanda:
«Questa sera come ci troviamo?» 
«Qui? Non vedo molte altre alternative, ci stiamo dividendo e non abbiamo modo di contattarci a vicenda»
«Motivo per cui dovremmo metterci d'accordo prima. Non possiamo continuare a contare sulla fortuna»

Il ricordo della notte appena passata scivolo gelido come una carezza nelle menti di tutti, potevano fare finta che andasse tutto bene, ma non era così.

«Penso che trovarci qui sia una buona idea. I bambini» disse indicando Loki, Bruce e Tony sulla panchina «non daranno nell'occhio e nessuno farà domande scomode»
Come a dimostrazione delle parole di Natasha i non più sporadici corridori gli passarano accanto senza nemmeno notarli, ogni tanto qualcuno li degnava di occhiata superficiale tanto per assicurarsi che non intralciassero il percorso prima di superarli.
«Siamo tutti d'accordo quindi»
«Altri punti da sollevare? Dichiaro l'assemblea sciolta!»
E con le parole di Clint la panchina si riempi di nuovo.
«Bucky...» il ragazzo stravaccato accanto ai bambini sollevo le mani in segno di resa
«Il mio turno comincia alle nove e saranno appena le sette. Rilassati Steve»
Il biondo annuii mentre l'amico si sistemava Tony addosso perchè fosse più confortevole, il bambino nascose istintivamente il viso sulla spalla per continuare a dormire nonostante le prime luci.
«Io devo andare, vuoi che ti accompagni per la tua strada, Steve?»
«Non è necessario»
Thor annuii, si abbassò per raggiungere l'altezza di Loki e prese il fratello per la nuca, gli sussurrò un paio di parole per poi alzarsi e con un ultimo sorriso avviarsi per la sua strada.

«Navajo?»
«Ci provi ancora?»
Scrollò le spalle e Clint che si era appoggiato a lei sonnicchiando si sveglio di soprassalto
«Ehy! Natasha!» la ragazza sollevò un sopracciglio in sua direzione e lui borbottando si allontanò di qualche passo per esprimere il suo sdegno.
«Arrabbiato perchè sei stato rifiutato ancora una volta? Ugh»
Bucky incassò con un ghigno il pugno sul braccio. 
Che Clint e Natasha non stessero insieme e la loro si trattasse di una relazione puramente platonica lo sapevano tutti, non per niente quando li avevano incontrati la prima parola che si era stampata nella mente di tutti era "fratelli". Non che questo impedisse a chiunque, soprattutto a Bucky, di fare battute sull'argomento. Più che adeguatamente ricambiate da Clint con insinuazioni sulla relazione che c'era tra lui e Steve. Puramente platonica e di fratellanza.
«Clint, продовольствие»
Sollevando gli occhi al cielo, ma senza obiettare il ragazzo si avviò lungo il percorso per uscire dal parco, una mano sollevata in segno di saluto. Con un cenno deciso del capo Natasha lo seguì.
«Vento gelido dalla Madre Russia! Spasiba!» li salutò con un accento fintissimo il più grande. 

Chiuse gli occhi lasciandosi andare contro lo schienale. Loki accarezzò distrattamente i capelli di Bruce appoggiato sulle sue ginocchia. 
L'alba era finita già da un po', il sole non era ancora abbastanza alto da scaldare l'aria, ma abbastanza luminoso da poter essere considerato definitivamente giorno. Le macchine in strada avevano già iniziato a formare i primi ingorghi di clacson e agli sportivi mattutini avevano iniziato ad alternarsi studenti, uomini e donne pronti ad andare a lavoro, qualche famiglia e disperato come loro. I bambini dormivano ancora, ma non avrebbero avuto questo lusso ancora a lungo.
«Dovresti andare a pulirti la faccia»
Bucky aprì un occhio appena per guardarlo prima di tornare a riposare.
«Di cosa stavate parlando?» frase lasciava sottointeso molto, ma non ci voleva un genio per capire a cosa si riferisse: tu e Thor, prima.
«È importante?»
«Non l'ho mai visto così» è importante e voglio sapere di più.
Loki sorrise amaramente «Non hai visto molto di mio fratello» 
«Non è la prima volta, mh?» succede spesso? Sapevi come reagire.
«Succedeva spesso, sì» rispose alla domanda silenziosa sottolineando il passato. Era più che sicuro che l'altro avrebbe capito. Thor poteva aver avuto un momento in cui si era fatto sopraffare dalle emozioni, era nel suo carattere da quando era bambino e più volte mamma gli aveva raccomandato di tenersi sotto controllo. La situazione, però, finiva puntualmente con il biondo che scoppiava e Loki che lo calmava.
Stettero in silenzio per un po' prima che Bucky aprisse gli occhi e si sgranchisse il collo e le spalle
«Thor è un bravo ragazzo» affermò dal nulla lanciando un'occhiata a Bruce e non poteva che essere d'accordo, ma la possibilità che ci fosse una domanda silenziosa anche stavolta gli impedì di stare zitto.
Sospirò: «Non è pericoloso, nè violento. Non avrebbe mai fatto nulla, sono solo tante parole»
Bucky annuii allontanadosi dallo schienale. Si sistemò Tony tra le braccia avvolgendolo meglio nella coperta
«A volte le parole distruggono più di tutto il resto»
E questa volta Loki non poteva dissentire.

_____N/A_____

E la prima notte é passata. I nostri si godono l'alba ed insieme ad essa arrivano i problemi. Già da adesso si può notare che qualcosa non va, proprio no. Non vedo l'ora di scoprire le vostre teorie ed intuizioni, ma non temete che nel prossimo capitolo scopriremo quelle di qualcun'altro.

Per chi fosse interessato alla traduzione delle frasi prima un paio di spiegazioni. Ovviamente Thor e Loki parlano antico norse, ma visto che io non lo conosco ho optato per l'islandese che tra le varie lingue nordiche è quella che si è conservata maggiormente nel corso della storia con il minor numero di cambiamenti o modfiche. Natasha parla russo, Clint no, ma hanno passato insieme abbastanza tempo perchè il ragazzo sappia riconoscere alcune parole semplici. Passando alla traduzione vera e propria:
Loki: «Nei, ég kem með...» significa «No, verrò con te...»
Loki: «Róaðu þig, þeir eru hræddir við þig!» significa «Calmati, hanno paura di te!»
Natasha: «Clint, продовольствие» significa «Clint, cibo»

Se notate errori o distrazioni, problemi di continuità narrativa o verbale, o qualsiasi altra cosa fatemelo notare in modo che possa correggerli! E a tal riguardo vi ricordo che ho bisogno di una Beta Reader. Chiunque pensa di essere adatto al ruolo si faccia avanti, basta avere tanta pazienza e una buona conoscenza della lingua e grammatica italiana.
Ci vediamo nei commenti o, se va male, la settimana prossima!
  
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