Gordon rivolse lo sguardo a Bruce che non si era mosso da quando Selina Kyle era uscita dalla stanza.
<< Tutto apposto Master Bruce ? >>
Gli chiese Alfred preoccupato. L’uomo si riscosse, come se fosse stato in un sogno fino a quel momento.
<< Si certo. >>
Poi guardò il commissario e gli disse
<< Sa che è stata lei vero ? >>
Gordon annuì, pensieroso.
<< Sa anche che questo vuol dire che lei ci serve per il nostro piano, giusto ? >>
Solito gesto.
<< Bene >> Esordì Alfred << Come diavolo convinciamo Miss Kyle ad aiutarci ?>>
*
Selina era furiosa.
Stava dando da mangiare ai suoi gatti ma aveva la testa da un’altra parte.
Per quale caspita di motivo lui era lì ? Per quale caspita di motivo era tornato ?
Per quale caspita di motivo aveva ancora un certo effetto su di lei ? E per quale caspita di motivo era rimasto immobile, impassibile davanti a lei ?
La testa le rimbombava e per di più quella sera avrebbe dovuto compiere un altro furto.
Odiava tutti in quel momento ma più degli altri odiava lui, e il fatto che dopo dieci anni ancora non ci era passata oltre, ancora ci stava male ed era arrabbiata con lui come il giorno in cui era corsa all’aeroporto, lo stesso giorno in cui aveva provato a scappare anche lei da Gotham, a rincorrerlo, per poi darsi della cretina per aver anche solo pensato di poter raggiungere Bruce Wayne, lo stesso giorno in cui era tornata alla stazione di polizia e aveva cercato Gordon, Alfred o chiunque potesse aiutarla nell’intento, lo stesso giorno in cui si era ritrovata a piangere disperata, come mai aveva fatto, tra le braccia di Lee Thompkins. E ancora una volta rivide se stessa dieci anni prima, disperata senza di lui, e arrabbiata nei suoi confronti perché lei era Selina Kyle e Selina Kyle non aveva né avrebbe mai avuto bisogno di un uomo per sentirsi completa; e allora perché si era sentita così persa ? Perché si era sentita come se una parte di sé le fosse stata strappata via ?
Doveva smettere di pensarci, erano passati tanti anni e lei era cambiata, era diventata cinica, fredda e opportunista, ma sopratutto del tutto indipendente, aveva imparato a cavarsela da sola, come aveva sempre fatto, aveva imparato a vivere senza Bruce Wayne, a vivere come un gatto solitario.
E se era vero che i gatti hanno sette vite, allora a lei ne mancavano sei perché ne aveva appena perso una con il mini infarto che aveva avuto nel vedere Bruce Wayne nel suo salotto ,che la fissava.
*
Bruce stava controllando alcuni file quando Alfred lo raggiunse e lo cominciò a scrutare severo.
<< Allora, Mister Bruce, vuole dirmi quale è il problema ? >>
Anche se infondo entrambi sapevano quale, o meglio chi fosse il problema.
<< Nessun problema Alfred, sto solo controllando se - >>
Il maggiordomo aveva chiuso impetuosamente il portatile del ragazzo, e lo guardava stanco.
<< Prima o poi dovrà parlarne con qualcuno. Lei non è più una ragazzina, come ha potuto guardare con i suoi stessi occhi, è cresciuta molto da quando se ne è andato, e se devo dare un giudizio personale, in peggio. È tornata la ragazzina ladruncola che era prima di incontrarla, Master Bruce, ma ora è molto più esperta e pericolosa, e temo che tutto questo derivi dalla ferita che lei stesso le ha procurato abbandonandola. >>
Il giovane Wayne non aveva fiatato per tutto il discorso, né aveva mutato espressione.
<< Mi dispiace molto per Selina, ma come tu sai bene Alfred c'erano ragioni di livello maggiore per cui dovevo partire. Selina è sempre stata autosufficiente e sono sicura che se la sarà cavata alla grande anche senza di me, anzi probabilmente per lei ero solo un peso e con la mia assenza la sua vera indole è uscita fuori. >>
Se lo chiedeva anche lui perché continuasse a mentire così spudoratamente, ma a quanto sembrava, non riusciva a farne a meno, era una sorta di autoconvincimento personale, una specie di mantra che continuava a ripetersi per non pensare al dolore che aveva procurato a Selina, che era però sicuramente minore al suo.
Quel giorno, quando aveva preso la decisione di partire, senza di lei, aveva passato tutta la mattina a guardarla giocare con Barbara junior, e aveva pensato a quanto sarebbe stato bello se loro avessero potuto formare, un giorno, una famiglia.
Poi aveva rivisto Selina a terra senza forze , mentre lui cercava di trattenerla in vita, premendo sulla ferita, aveva visto i suoi genitori morire nel vicolo, “ci saremo sempre per te”, Selina nel letto d’ospedale che aveva appena cercato di suicidarsi, Selina ubriaca e piangente nel club, “ci sarò sempre per te”.
E non ce l’aveva fatta, non poteva veder morire anche lei, lei che per lui significava tutto, il suo primo bacio, il suo primo amore, no , teneva troppo a lei per perderla, e così aveva pensato che per proteggerla fosse necessario andarsene da quella città e da quella donna, che erano state entrambe ferite a causa sua.
*
<< Che cavolo ci fai qui ? E come diavolo sei entrato ?>>
Sbottò Selina arrabbiata.
<< Dalla finestra. >>
<< Oh grandioso. >>
Erano entrambi fermi, uno davanti a l’altro che si scrutavano, avidi di vedere ciò che si erano persi in quegli anni.
<< Sai cosa ? Non mi interessa per quale motivo sei qui, devi andartene, non voglio che tu passi in casa mia un attimo di più, e per la cronaca prova a rientrare dalla finestra e proverai i miei artigli, letteralmente. >>
Bruce , per nulla spaventato, avanzò nella sua direzione.
<< Mi scuso di nuovo Selina per il modo in cui me ne sono andato, ma adesso mi serve che tu passi oltre, alla stazione hanno bisogno del tuo aiuto. >>
Selina dovette infilarsi le unghie nella carne pur di non prenderlo a pugni.
<< Torni dopo dieci anni e tutto ciò che hai da dire è che ti dispiace per il modo in cui te ne sei andato ? Brutto bastardo, tu e la tua aria di superiorità del cazzo, non mi interessa niente delle tue scuse, io non ti perdonerò mai, Bruce Wayne. Sei stato sleale e codardo e spero davvero che lascerai di nuovo la città il prima
possibile. >>
Bruce prese il colpo, per quanto doloroso, e decise che sarebbe stato meglio tornare un altro giorno, magari dalla porta principale.