Fanfic su attori
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Autore: ladyvonmark    23/07/2009    4 recensioni
Spesso mi sono chiesta come si vive, dopo aver acquisito la fama.
Ci avrete pensato anche voi, no?
E, pensavo, qualcuno che raggiunge un incredibile successo nel giro di un anno?
Come la prende? E come si comporta?
Il cast di Twilight mi sembrava perfetto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BURNING
Burning
[Robert Pattinson]
 
Robert non ama molto le cose ufficiali. Lui preferisce il contenuto, alla forma. Non che ci sia niente di male, nella formalità, ma a lui non piace. Non gli piace, come non gli piacciono i Brunches o i Parties. E’ perversione, mascherata da lavoro, mascherato da divertimento, talvolta mascherato da impegno sociale. Alta società. La mela rossa e apparentemente succosa, che quando mordi ti esce un vermetto che ti saluta, sorridente. E tu fai un salto di quattro metri.
E quando gli è stata annunciata quella cena, Robert non ha avuto un buon presentimento. Twilight è terminato, finito. End, stop, alt, fin, fine. Chiuso. Che cavolo di utilità ha una cena con il cast protagonista? Appunto. Formalità. Farsi vedere dai paparazzi. Quindi fuori i problemi personali e via, a recitare la parte di Robert Pattinson, di Kristen Stewart o di Peter Facinelli. Ma di Robert, Kris e Pete nessuno sa niente.
Ecco perché Robert non sopporta le formalità.
Ma Robert ha anche firmato un contratto e se vuole continuare a ricevere Din Din, Robert deve infilare un bel vestito e andare ad una cena in un ristorante lussuoso e comportarsi come Robert Pattinson, l’uomo di gran classe.
 
Alle ventuno, spaccate, Robert Pattinson viene avvistato in un elegante ristorante Newyorkese. Ha la giacca scura, i pantaloni scuri, la faccia scura. Il presentimento non se n’è andato. Non è qualcosa di prettamente negativo… è una strana sensazione. Avvistato anche tale Jackson Rathbone, in compagnia di Cam Gigandet. Neanche loro sembrano molto rilassati. Aspettano gli altri e nel frattempo fumano una sigaretta.
 
Arrivano Ashley Greene e Nikki Reed, tirate a lucido,  seguite da Kristen Stewart.  Peter Facinelli ed Elizabeth Reaser arrivano insieme, poi s’aggiunge Catherine Hardwicke.
Alla fine si siedono, tutti i più importanti membri della crew di Twilight.
Sembrano una foto patinata. Sono tutti talmente ingessati, talmente perfetti da sembrare delle Barbie. Delle belle Barbie, ovviamente.

Perfino gli argomenti di conversazione scarseggiano. Robert si guarda intorno,  nota tre ragazzine che li osservano, ridacchiando. Sicuramente figlie di papà, emozionate per aver visto i loro attori preferiti.
Una, al centro, lo osserva, senza sorriso, senza mano premuta sulla bocca. Sembra tranquilla, a suo agio. Pattinson darebbe di tutto per essere a suo agio. Ma lui le formalità le odia.
 
Tanto per restare in tema di formalità, ad un certo punto, non si sa come, un lampadario prende fuoco. Cade e per fortuna non si fa male nessuno. Ha sfidato tutte le leggi della fisica, non chiedetemi perché, né come, né dove.
Solo che il sistema antincendio parte, facendo la doccia a tutti.
E allora le persone, divise tra panico e irritazione, corrono fuori.
I più coraggiosi rimangono dentro, hanno visto che il fuoco si è già spento e si godono la doccia fredda, ma, alla fine, per paura di un corto circuito, escono anche loro.
Robert è uno degli ultimi ad uscire. Si sa, lui le formalità le odia.
Ma direi  che la serata ha avuto una svolta piacevolmente  imprevedibile.
 
 
Abbassereste, cortesemente, forconi e armi contundenti? Sono pentita, giuro!
So di essere in estremo ritardo, visto che, come mi è stato fatto notare da qualcuno, non aggiorno nulla da giugno.
Lo so. L’ispirazione mi ha fatto ‘bye’ e se n’è andata alle Maldive, dimenticandosi di portarmi con lei, quindi rimango qui a godermi l’inquinato mare pescarese, rompendo la noia con sporadiche feste.
Sto delirando.

Non so da dove sia venuta questa storia. Davvero. E’… un altro dei miei deliri senza capo né coda. Ma ormai vi siete abituati, no?
Siamo giunti alla fine. Questa era l’ultima. Devo dire che questa raccolta nata per gioco è la prima cosa seria che termino, quindi un po’ fiera di me lo sono. Soprattutto perché ho visto che ci sono persone –più deviate di me, certo- a cui piace. E allora va benissimo, se vi ho divertiti o comunque interessati è una grande soddisfazione.
Quindi grazie alle persone che hanno letto,
hanno messo questa storia trai preferiti/seguiti,
hanno speso qualche minuto a recensire –cosa che io odio fare, quindi capisco quanto possa essere noioso-.
 
Frytty: ti ringrazio per i complimenti. Sì, Nikki isterica è abbastanza verosimile. Spero tanto ti sia piaciuta anche questa –anche se dubito-. E, sì, avrei dovuto aggiornare presto. Presto è un punto di vista.
Emma:ma tu mi riempi di complimenti! Sei un rimedio contro la bassa autostima! Ogni volta mi fai certi encomi... I quadri sono andati bene, nessun debito, voti decenti. Tutto apposto, insomma. Sai, sono veramente contenta che tu mi recensisca. Non per le recensioni, certo; quelle mi fanno impazzire, ma non è per quello. È che sono contenta di aver conosciuto una  persona come te. Quindi grazie. Davvero. Un bacio.
Panda:dai, prima o poi ci becchiamo, su msn. Non ci sono mai, lo so, sono una vergogna u.u. I tuoi complimenti mi fanno sempre molto piacere, soprattutto perché vengono da te, che sei davvero brava a scrivere. Te lo direi, ma dato che ho una testa pessima, una memoria ancora peggiore e una spiccata avversione per le recensioni… be’, avrai capito che non sono una di molte parole. Ma grazie. Davvero. Un abbraccio forte.
Ire: meno male che l’hai ritrovata, perché io per partorire la scorsa flash ci ho messo davvero tanto. Vabbè che anche questa è stata un supplizio, però… tu mi riempi di complimenti, ma sei troppo buona… e anche se dimentico di recensire, puntualmente, adoro le tue storie. Perciò ti ringrazio, di esserci. E spero che questo periodo triste passi. Ti voglio bene.
Androgina: hai visto? Ho pubblicato. Solo per te. Grazie. Grazie di esserci, grazie di esistere, grazie e basta. Il 6 sarà uno dei giorni più belli della mia vita. Ne sono sicura. Non metterò un filo di trucco, perché sarò come una fontana, ma sarà bellissimo. Non riesco ad immaginare di stare senza di te. Semplicemente, non voglio. E allora grazie, mia meravigliosa, bellissima Androgina.
Se non l’aveste capito…
 
FINE.
 
  
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