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Autore: PrincessintheNorth    28/04/2019    1 recensioni
Nuova edizione della mia precedente fanfic "Family", migliorata ed ampliata!
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"- Cosa c’è?
Deglutì nervosamente. – Ho … ho bisogno di un favore. Cioè, in realtà non proprio, ma …
-O sai cosa dire o me ne vado.
- Devi tornare a Ilirea."
Se vi ho incuriositi passate a leggere!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SELENA
 
Un pirata si avvicinò a Katie, terreo in volto, e le mormorò poche parole all’orecchio. Immediatamente lei perse colore in viso, e annuì rapidamente.
- Arrivo subito. Nel frattempo armate quante più navi possibili.
- Perché dovresti armare delle navi?Il tono di Derek mi stupì.
Non era né preoccupato né confuso, ma inquisitorio e minaccioso.
Nel sentirlo parlare così, Katherine impallidì ancora di più, e scosse rapidamente la testa guardando Murtagh. Dovevano aver avuto una mezza conversazione nel privato delle loro menti.
- Katherine? – ringhiò suo padre. – Perché devono armare delle navi?
- Sono affari miei. – all’istante lei eresse un muro di gelo, in reazione a quell’inquisizione.
- No, non sono affari tuoi. Si da il caso che i fondi per mettere su questo posto te li abbia dati io, quindi ora mi dici che stai combinando.
- Piantala. – fece Murtagh irritato.
- Stanne fuori, è meglio. – gli suggerì Kate. – In ogni caso. – tornò a rivolgersi a Derek. – Potrai avermi dato quei fondi, ma si da il caso che ti abbia reso tutto con gli interessi.
- Lasciala stare … - cercò di convincerlo Morzan. – Che t’importa?
- M’importa perché è da questo branco di manigoldi che dipende una grossa fetta dell’economia di casa mia, e se la ragazzina ha fatto casini se la deve vedere con me. – sibilò. – Quindi?!
- Quindi sono affari miei e non tuoi. – gli rispose Katherine. – O preferisci che ti ricordi il trattato in base al quale questa è la mia giurisdizione e tu non ci metti becco?
- Finchè resto tuo padre, comando io ovunque tu regni, ragazzina, non te lo scordare. Tu. – si rivolse al pirata. – Dimmi che sta succedendo.
L’uomo, se possibile, impallidì ancora di più.
Non poteva esimersi dal rispettare l’ordine di un re, ma nemmeno tradire Katherine, la sua regina.
- Altezza … - le chiese, infatti.
- Se hai un minimo di rispetto verso di me e fiducia nelle mie capacità di gestire questa bazzecola, per favore, non dire niente. – sorrise Katherine in un modo che avrebbe convinto un ladrone a vivere una vita di santità.
Fu in quel momento che Derek esagerò.
- Che rispetto dovresti portare ad una ragazzina stupida e incapace come questa? Non è stata nemmeno in grado di salvare i suoi marinai e le sue navi. – ridacchiò. – Confida pure i tuoi timori a qualcuno che può risolverli.
A quell’affronto nessuno rimase impassibile.
Miranda gli mollò uno schiaffo in pieno viso, rossa di rabbia; Murtagh gli puntò la spada alla gola; Morzan lo squadrò con quello sguardo che avrebbe fatto tremare anche un drago grande quanto Dracarys.
- Lei per i suoi marinai si è fatta quasi ammazzare e ringrazia di averla vista già sana, idiota, perché ti garantisco che era tutto tranne che un fiorellino come la vedi adesso. – ringhiò. – E ricordati che ora è parte anche della mia famiglia. Parlale in questo modo un’altra volta e non accetterò la cosa pacificamente.
In tutto questo, Katherine era rimasta immobile, il volto senza più alcun colore: Belle, tra le sue braccia, confusa, le accarezzava una guancia per cercare di confortarla e la chiamava con i suoi versetti, avendo capito che la sua mamma aveva qualcosa che non andava.
-  Se è quello che pensi, va bene. Solo, non dire un’altra volta che non avresti preferito Juliet o l’altra Katherine a me, e non contare sulle provviste marittime e dell’Ovest d’ora in poi. – fece, lapidaria, Katherine. – Adesso, devo andare a lavorare. Ah, e dato che il Nord si è arricchito grazie a me e al lavoro che faccio qui … questo me lo riprendo. – e gli strappò di dosso il mantello. –Dopotutto, facendo due calcoli viene fuori che il valore dell’Ovest, in termini di terra, produzione ed immobili, è appena appena inferiore a quanto ti ho fatto guadagnare in tre anni. Con questo. – e gli sventolò il mantello in faccia. – Siamo a posto.
 - Dichiarare la secessione è incostituzionale, idiota. – sibilò.
- Oh, beh, allora lo conquisterò, immagino. Dopotutto Alec si schiererà con me. Potremmo persino decidere di esautorarti.
- Adesso basta, tutti e due! – sbottò Miranda. – Nessuno farà la secessione di niente.
- Allora io sono Nessuno e l’Ovest è Niente. – sorrise Katie, dando Belle, che dava segni di sonno, a Murtagh. – Nel frattempo …
Si allontanò dal nostro tavolo e ordinò ad un servo di richiamare l’attenzione degli avventori.
- Sono molto delusa. – fece non appena ebbe ottenuto il silenzio. – Ho appena scoperto che le navi dell’Impero stanno venendo ad attaccarci perché qualche idiota fra voi non ha rispettato le regole, ovvero non attaccare direttamente le città. Vi ho resi più ricchi di prima, ho reso il vostro lavoro più facile e più sicuro, vi ho garantito la mia protezione, e mi ripagate così? Potrei decidere di ritirare il mio sostegno alla vostra causa.
Tra i pirati iniziò a serpeggiare un mormorio di sconcerto. Sapevano benissimo, intuii, che senza Katherine non sarebbero resistiti un giorno di più.
- Penso sia giusto, per rispetto nei miei confronti e nei vostri, che mi indichiate il colpevole.
Non ci volle molto.
- Sono stato io. – fece un capitano, ridacchiando. – Perché non riconosco alcun re dei pirati al di fuori di me stesso.
- Lo capisco, caro mio, lo capisco davvero. – sospirò Katie fingendosi comprensiva. – Però ti renderai conto che non mi resta altra scelta se non di ucciderti.
- Perché invece non ti batti con me, ragazzina? – la provocò.
- Va bene. – sorrise lei. Uno schiocco di dita, e il collo dell’uomo era spezzato, il suo corpo riverso a terra. – Ops. Siamo un po’ lenti, eh? Che questo sia di monito a tutti. Ho scelto di fare in fretta perché ci sono delle navi nemiche in arrivo e per ricordarvi che nessuno di voi potrebbe mai sconfiggermi. – nel parlare, la voce le si era scurita dall’ira e le lampade accese per illuminare l’ambiente avevano iniziato a tremare. Faticava a contenere la propria magia, mi resi conto. – Ma alla prossima cazzata che fate, al responsabile regalerò una bella aquila di sangue di quelle che verranno scritte negli annali. Oppure obbligherò i suoi figli a farla, vedrò al momento. Sapete benissimo cosa succede a chi si mette contro di me. Ora, con permesso, vado a risolvere i casini di questo inetto che vi ordino da dare in pasto ai pesci.
Uscì ed Eragon fece per seguirla: dopotutto, Murtagh stava curando Belle e Katie poteva aver bisogno di un aiuto.
- Ci penso io. – fece Morzan superandolo.
- E invece ci vado io. – ringhiò Derek bloccandolo. – Tanto più che la ragazzina sta facendo casini con i miei, di affari. Manco fosse la tua, di figlia.
- Non sarò certo un padre modello. – sibilò Morzan. – Ma non mi pare sia stato tu quello che è ricorso alla magia nera per vedere dove la tua, di figlia, fosse finita e in che condizioni fosse. Inoltre ci penserei due volte prima di insultare un capo rispettato e amato come lei davanti ai suoi sudditi più devoti. – indicò i pirati presenti nella locanda. – Perché alla prossima il Nord potrebbe vedere un cambio di corona.
- Mi stai minacciando?! – Derek strinse gli occhi.
- Nient’affatto, ti sto semplicemente mostrando a cosa andresti incontro reiterando il tuo comportamento. – fece Morzan con un sorrisetto ironico. – E poi, mi pare che il tuo drago sia troppo piccolo per reggerti. Adesso, ho di meglio da fare che star qui a litigare con un re che nonostante la sua età si comporta come se portasse ancora il pannolino sporco di merda.
Prese rapidamente una spada da un pirata e uscì, raggiungendo Katie dai draghi e spiccando rapidamente il volo.
Fu quasi impossibile uscire dalla taverna per vedere cos’avrebbero fatto quei due: talmente tanta gente, all’uscita di Morzan, si era accalcata sulla porta e alle finestre, che non riuscimmo a vedere niente: sentimmo solamente i ruggiti dei draghi, il crepitio del fuoco e le urla degli uomini.
Fu, sostanzialmente, una rappresaglia breve, semplice ed efficace: il tuono che scosse la terra che provocò l’atterraggio dei draghi lo avvertimmo neanche un quarto d’ora dopo.
Ciò che, però, spaventò tutti, fu veder entrare solamente Morzan.
- Dov’è Katherine? – fece Miranda.
- È appena entrata. – rispose lui tranquillo. – Non l’hai vis …
- Non è entrato nessuno a parte te. – ringhiò Murtagh.
- L’ho vista entrare. A meno che …
- Quell’idiota. – sbuffò Derek. – Ha fatto un incatesimo …
- Di dissimulazione ed è scappata. – concluse Morzan. – Andiamo. 
 



 
 
 
   
 
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