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Autore: StregaDAutunno    29/04/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Billy non era mai stato ad Ocraoke, ma in effetti pochi pirati potevano dire di esserci stati.
Da anni quell'isola infatti era la casa di Edward Teach, meglio noto come Barbanera, uno dei pirati più famigerati al mondo, e pertanto da allora nessuno osava attraccare su quella spiaggia a meno di non essere stato esplicitamente invitato.
Charles aveva presentato Barbanera a Billy e Leni quando erano attraccati.
Il pirata era stato suo capitano e mentore fino a quanto Vane si era innamorato di Eleonor Guthrie. Per lei Charles aveva abbandonato l'equipaggio di Teach, e quest'ultimo di conseguenza aveva lasciato Nassau, colmo di ira e di delusione per il tradimento di quel ragazzo che lui considerava come un figlio.
Ma gli anni, così come quella rabbia, erano passati, e Teach aveva accolto Charles a braccia aperte.
Anche Gates lo avrebbe fatto, anche lui avrebbe perdonato quell'affronto, si era trovato a pensare con tristezza Billy mentre i due rivangavano i vecchi tempi, ma si corresse perché no, Hal non se la sarebbe nemmeno presa, concluse.
Vane aveva informato Teach sui fatti di Charleston e per tutto il tempo Barbanera aveva ascoltato in silenzio, sempre più incupito e preoccupato, e ogni tanto aveva lanciato qualche sguardo curioso verso Leni, ma alla fine si era dimostrato comprensivo e ospitale.
Charles aveva notato il nervosismo della ragazza, e le aveva assicurato che non le avrebbero fatto del male ad Ocraoke, poco importava chi fosse lei in realtà.
A Edward Teach non interessava il passato di un uomo, o di una donna, contava solo chi loro avevano scelto di essere e da che parte stare.
E in effetti Leni si sentiva al sicuro su quell'isola, nessuno la guardava in modo minaccioso, anzi.
La sua paura era invece rivolta verso l'equipaggio della Walrus, temeva le loro reazioni dopo la morte di Gates e degli altri.
Quando quattro giorni dopo la nave arrivò decise di rimanere nella sua tenda ed attendere.
"Possiamo andare insieme, posso esserci quando parlerai con loro..." le aveva proposto Billy, ma lei aveva detto di avere bisogno di tempo e che era una cosa che doveva affrontare da sola, e lui non insistette.
Così andò da solo a ricevere il suo equipaggio.
Le lance della Walrus avevano ormai raggiunto il bagnasciuga e gli uomini stavano scendendo a riva. 
Billy riusciva a distinguere Flint avvolto nel suo cappotto di pelle nera, ma c'era qualcosa di diverso in lui, da lontano non gli era chiaro cosa fosse.
Ciò che era evidente era che accanto a lui non c'era Gates.
Billy sentì una stretta allo stomaco, fece un respiro profondo per cacciare indietro le lacrime che gli pungevano gli occhi, e si avvicinò alle lance.
Quando gli uomini lo videro gli corsero incontro.
Qualcuno lo abbracciò, qualcuno gli strinse semplicemente la mano, tutti erano sollevati di vederlo in salute.
"Ti trovo in gran forma Billy!" esclamò De Groot.
"Forse sei addirittura più alto." scherzò Beauclerc.
Billy ridacchiò, poi vide John poco distante da loro che lo salutava con la mano.
Nel ricambiare notò Flint accanto a lui.
E capì cosa c'era di diverso, il capitano si era rasato i capelli e la sua barba fulva era più folta del solito.
Non fece in tempo a dire nulla che Flint era già accanto a lui, e lo stava abbracciando, lasciando Billy di stucco. Non era mai stato affettuoso con lui, con nessuno in realtà. A volte era stato galante e gentile con Leni, ma derivava tutto dal suo retaggio di gentiluomo.
Billy decise a ricambiare l'abbraccio, seppur con un certo imbarazzo.
"È bello averti di nuovo tra noi, sarà un piacere riaverti a bordo. Sei sempre il nostro nostromo." gli disse Flint una volta sciolto l'abbraccio.
"Capitano Flint!" 
La voce squillante di Jack Rackham impedì a Billy di replicare.
"Lieto di vedere te e i tuoi uomini qui a Ocraoke, vi stavamo aspettando. Ammetto che eravamo preoccupati nel non vedervi..."
"Abbiamo fatto una piccola deviazione durante la notte." rispose semplicemente Flint "Ma ora siamo qui. E credo che Edward Teach ci stia aspettando, dico bene?"
Jack annuì: "È piuttosto impaziente in effetti." 
E non solo, pensò Jack, è teso e preoccupato, sa cosa è accaduto a Charleston e non è esattamente in buoni rapporti con James Flint.
Chissà se esiste qualcuno che sia in buoni rapporti con James Flint, si chiese Jack.
"Ci aspetta nella sua tenda, seguitemi, Charles è già lì."
Flint lo seguì: "Facci strada. Billy, vieni con noi, sei il nostro nostromo...John, anche tu." Billy lo guardò stupito, e Flint aggiunge "Silver è il nuovo quartiermastro della Walrus."
A Billy sfuggì un "Oh." indecifrabile dalle labbra, ma non disse altro.
La tenda di Barbanera era quasi alla fine della spiaggia, era facile riconoscerla per la sua grandezza.
Al suo interno infatti il pirata vi aveva fatto portare una scrivania di legno con una sedia tanto grande da sembrare uno scranno, inoltre c'erano tappeti persiani colorati per terra, un letto a baldacchino in legno massiccio e diversi bauli intarsiati. 
Che Edward Teach fosse un uomo stravagante lo si sapeva, e la sua tenda lo dimostrava ampiamente.
Quando Flint lo vide notò  che non era cambiato poi molto in quegli anni.
Era sempre alto e imponente, la sua barba nera era se possibile più lunga, come i suoi capelli. 
Gli occhi grigio azzurri lo guardavano severo.
Chissà se in quegli anni aveva aggiunto qualche moglie alla già lunga lista delle gentili signore che aveva portato all'altare e regolarmente abbandonato per tornare a navigare.
"James Flint, infine ti sei degnato di presentarti." lo redarguì Teach.
"Capitano Teach." 
I due si salutarono con una stretta di mano.
"Sono quattro giorni che vi aspettiamo." gli fece notare Charles "Temevano vi fosse successo qualcosa. Una mattina abbiamo visto che non eravate più dietro di noi."
"Intendo ragguagliarvi. Possiamo?" indicò le sedie che erano state già disposte a cerchio nella tenda.
Teach annuì e si sedette sulla propria dietro alla grande scrivania.
"Ho saputo delle vostra disgraziata avventura a Charleston. Mi dispiace molto James."
"Sapevamo che prima o poi sarebbe successo. Siamo una minaccia per loro Edward, era solo questione di tempo prima che cercassero di eliminarci."
"Beh tu ti sei infilato nella tale del lupo caro mio, cosa ti aspettavi?" gli disse Teach "Speravi che  Allister ti offrisse un tè coi pasticcini?" 
Billy a sentire nominare l'ammiraglio si morse un labbro e respirò a fondo.
"Il mio intento era parlare con lord Ashe e il governatore Rogers, per trovare un accordo." ringhiò Flint "Non sapevo che Allister fosse lì, non sapevo cosa avesse in mente."
"Questo perché non ti interessa nulla a parte te stesso." rispose Barbanera "Sono mesi che quel fottuto stronzo è da quelle parti a impiccare pirati, se ti fossi informato forse i tuoi uomini sarebbero..."
"Non ti permettere!" gli sibilò Flint.
"Signori, possiamo evitare di litigare su una cosa che tanto non possiamo cambiare?" intervenne Rackham "Concentriamoci sul futuro, già su questo ne abbiamo da discutere."
Teach espirò rumorosamente: "Jack ha ragione...So che non potete tornare a Nassau, e se volete ospitalità ad Ocraoke posso concedervela, in nome del nostro codice..."
"Torneremo a Nassau." rispose Flint "E lo faremo insieme. Sono qui per chiederti di aiutarmi Edward."
"E come dovrei farlo, sentiamo."
"Il mio errore è stato quello di volerli affrontare da solo. Hai ragione, penso solo a me stesso, ragiono sempre in solitaria, ma ora non è più possibile farlo." Flint si piegò leggermente sulla sedia verso Teach, gli occhi gli brillavano "Uniamo le nostre forze, tu, io, e qualunque altro capitano voglia farlo. Creeremo una flotta per contrastare la loro, e ci riprenderemo Nassau."
In tutta risposta Teach gli scoppiò a ridere in faccia, Charles scosse la testa e si grattò il mento.
"Sei un folle." gli disse il capitano della Ranger "Sono meglio organizzati, sono più di noi, e loro lo sanno. Sanno che non possiamo scalfirli."
"Io non credo che la pensino più così." nel rispondergli lo sguardo di Flint era molto soddisfatto.
Teach lo guardò preoccupato: "Cosa vorresti dire?"
"Gli abbiamo mostrato un assaggio di ciò che siamo capaci di fare." gli rispose "La nostra piccola deviazione, ricordi?"
Charles si passò una mano sul viso, sospirò: "Cosa diavolo avete fatto?" 
Flint guardò John Silver, fu lui a rispondere: "Siamo attraccati sulle coste della Carolina e abbiamo lanciato un messaggio. Abbiamo catturato e impiccato due giudici noti per le loro condanne contro i pirati."
"I loro corpi penzolanti ricorderanno alla Marina che non devono sottovalutarci." disse Flint "E che sapremo difenderci."
"Difenderci? Questo è un attacco James, stavolta li avete aggrediti voi...sono scioccato..." Rackham scosse la testa.
"Scioccato? Perché? Hanno iniziato loro a Charleston, ho perso degli uomini lì Jack, il mio equipaggio ha sofferto pene inenarrabili, ho perso persone che amavo, ma alla fine poco importa ormai, la guerra è iniziata e solo uno di noi può vincerla." rispose rabbioso Flint.
"Tu sei...pazzo! Lo sei sempre stato!" tuonò Teach alzandosi in piedi "E vuoi che tutti ti seguano in questa follia rischiando di finire all'inferno, quello stesso inferno che hai nella testa!" 
Charles sapeva che Barbanera presto li avrebbe cacciati a calci fuori dalla tenda.
E infatti Teach commentò: "Bene Flint, hai sprecato la tua occasione per salvare te stesso e la tua gente..." 
Prima che potesse aggiungere altro Billy fece un profondo respiro e a voce alta disse: "Capitano Teach, posso dire una cosa?"
Tutti si girarono a guardarlo.
Teach lo osservò: "Tu sei Billy Bones giusto? Sei arrivato qui con Charles."
"Esatto, ma prima ero il nostromo della Walrus. Beh, lo sono ancora."
Flint lo fissava, sospettoso e preoccupato, era una conversazione delicata arrivata a un punto decisamente critico e non sapeva se Billy sarebbe stato in grado di gestirla.
"Bene, parla pure ragazzo." Teach si rimise seduto e incrociò le braccia sul petto.
Ragazzo.
Billy fece una smorfia, no, non era più un ragazzo ormai, quell'età l'aveva superata da molto tempo.
Da quando Gates era spirato accanto a lui. 
Dopo un istante di silenzio chiese: "Siete mai stati torturati?" 
 Flint sgranò gli occhi: "Cosa?" disse sorpreso.
"Avete mai sofferto a causa di qualcuno che in voi non vedeva un essere umano ma un animale? Forse ancora meno di un animale."  
Charles a quelle parole emise un sommesso grugnito e annuì, era impossibile dimenticare la sua sofferenza e l'uomo che gliela aveva inflitta.
Billy guardò negli occhi i presenti, uno ad uno: "In molti sapete cosa è successo a Charleston, della tortura letale che ci hanno inflitto. Mentre ero legato su quella spiaggia avevo paura, ma ciò che temevo non era il dolore che stavo provando, e nemmeno quello che sapevo mi avrebbero inflitto il giorno dopo. Ciò che mi spaventava era la consapevolezza che quello che mi stavano facendo, che ci stavano facendo, ci stava cambiando. Se fossimo sopravvissuti, se ci avessero lasciati andare, non saremmo stati più gli stessi, né io e né gli altri. Quel dolore, quella paura, quella disperazione, possono tramutarti in un altro uomo, qualcuno che fatichi a riconoscere." fece un profondo respiro prima di andare avanti "Non so perché sono sopravvissuto dove altri sono periti, non lo so, ma so che farò di tutto per evitare che anche solo uno dei miei fratelli subisca quella sorte."
Flint notò nel sguardo una fiera sicurezza che aveva già dimostrato sulla Walrus, quando aveva proposto il suo piano per sabotare l'ammutinamento ordito da Dufresne e Hornigold.
Billy aveva spostato lo sguardo su Teach: "Quando gli inglesi ci attaccheranno, e lo faranno, quando verranno a sterminarci, cosa si troveranno a fronteggiare? Singole navi pirata solitarie costrette a difendersi da sole o una flotta compatta e organizzata?"
Teach alzò un sopracciglio: "Quindi secondo te dovrei allearmi col tuo capitano?" 
Billy annuì: "Divisi siamo deboli e vulnerabili, insieme invece possiamo dar loro filo da torcere. E quando gli avremo dimostrato che non sono in grado di batterci potremmo anche pensare di proporre un accordo riguardo a Nassau, alle nostre condizioni."
"Un passo alla volta Billy." intervenne Flint.
Bones lo guardò, era un po' stupito da quell'interruzione ma si limitò ad annuire.
"Quello che voglio dire è che a questo punto il piano del capitano Flint è l'unico che possiamo mettere in pratica. Non c'è speranza di sopravvivere altrimenti. Per nessuno di noi." concluse Billy.
Teach li osservò entrambi, infine disse: "Rifletterò sulla tua proposta James, ti farò sapere domattina. Questa notte siete miei ospiti nel nostro accampamento. Riposatevi, liberate un po' la mente con qualche bottiglia di vino e di rum, o tra le cosce qualche bella ragazza." ridacchiò, poi fece cenno loro di uscire dalla sua tenda.
Una volta fuori Billy era certo che Flint lo avrebbe fermato per discutere di ciò che aveva detto, invece il capitano della Walrus lo superò e si allontanò a passi rapidi verso il bagnasciuga.
Mentre lo guardava andare via Billy sentì una mano battergli alcuni colpi sulla spalla, si voltò e vide un sorridente John Silver.
"Bel discorso, erano tutti molto colpiti lì dentro. Secondo me Barbanera accetterà."
Billy lo ringraziò, poi aggiunse: "Devo farti le mie congratulazioni per la tua nomina a quartiermastro."
John scosse le spalle: "Quel ruolo spettava a te in realtà, ma data la tua assenza Flint non aveva altri candidati per le mani."
"Se ti ha scelto è perché voleva te al suo fianco." gli fece notare Billy "La mia assenza gli ha solo reso tutto più semplice."
"Credi che avrebbe comunque scelto me? Andiamo, tu hai più esperienza, sei certamente un erede di Gates più degno di me."
Billy sorrise a quell'immagine, poi gli disse:  "Flint non prende mai decisioni a caso John. Ci sono tante ragione per cui ha preferito te, e tra queste c'è sicuramente il fatto che hai dimostrato di essere un uomo di valore e capace di gestire l'equipaggio, quindi non sminuirti troppo." gli disse, e John grato di quel complimento annuì.
"Il tuo è un ruolo importante John, mi auguro che sarai un buon braccio destro per Flint, e anche un buon consigliere quando servirà, la voce della sua ragione." aggiunse il nostromo.
"Addirittura?" chiese John.
Quelle ultime parole gli erano uscite di getto, perfino Billy ne fu stupito, ma in fondo era la verità, e le confermò.
"Hai visto cosa è successo oggi, in quella tenda. Dio solo sa quanto Flint abbia bisogno di sentire quella voce a volte. E forse tu sei l'unico che può fargliela ascoltare." 
John si limitò ad annuire, ma temeva quella responsabilità.
Mentre rispondeva Billy vide Leni a qualche metro da loro, lo stava guardando.
"Ti daremo una mano John, non preoccuparti." così Billy salutò John e raggiunse la ragazza.
Leni lo accolse con un sorriso soddisfatto.
"Pare che Barbanera combatterà fianco a fianco con Flint contro l'Inghilterra, così spettegolano i suoi uomini." gli disse "E sembra che il merito di questa alleanza debba andare al nostromo della Walrus." 
"Dicono questo?"
"Il tuo discorso ha toccato tutti in quella tenda, e anche qualcuno che stava origliando da fuori." gli fece l'occhiolino.
Billy ridacchiò stupito: "Non sapevo stessi ascoltando."
"Gli uomini erano inquieti, così io e Morley abbiamo deciso di spiare ciò che succedeva nella tenda." gli rispose "Ora lui è andato a riferire a tutti le tue parole, sicuramente lo sta facendo in modo esageratamente teatrale, ma ti renderà giustizia nella sua rappresentazione."
Risero entrambi, poi Billy le chiese: "Se eri con Morley vuol dire che hai visto l'equipaggio. Come è andata?" 
Leni sospirò: "Meglio di quanto pensassi. Si sono tutti premurati di farmi sentire accettata, beh, quasi tutti. In molti già sapevano chi fossi, avevano collegato eventi e informazioni, e non  gli importava. Altri invece lo sospettavano e speravano che non fosse vero, e questi ultimi stanno reagendo in modi diversi. Qualcuno mi guarda in cagnesco, ma mi permetteranno di tornare a bordo."
Billy le sorrise: "Gli passerà. Alla fine anche loro sanno che non sei tu il nemico che devono combattere."
"No infatti, è mio nonno quel nemico." precisò lei con una smorfia.
"Lui, non tu. " ripetè Billy" E presto anche i più scettici capiranno la differenza." le sorrise poi aggiunse "Cosa ne pensi del piano di Flint?" 
"Come hai detto tu non abbiamo altra scelta. O ci alleiamo tra pirati o moriremo da soli contro l'Inghilterra." 
Billy le prese le mani: "Sai Hal mi aveva detto che questa era la guerra di Flint, e che se non ce ne fossimo andati subito sarebbe diventata anche la nostra. Alla fine ha avuto ragione, questa guerra colpirà tutti noi." la guardò negli occhi "Ma nonostante tutto non ho paura di combatterla Leni, non ho paura di vincerla. Per noi. Tutti noi."
Lei gli strinse forte le dita tra le sue, e in risposta si alzò sulle punta dei piedi per raggiungere le sue labbra e baciarlo.
Spostò una mano dietro al collo di lui per tenerlo più vicino a sé, e gli mormorò che se fossero stati insieme nemmeno lei avrebbe avuto paura, e lo baciò di nuovo.
 
 
Era ormai calata la notte quando Flint decise di affrontare Billy.
Sulla spiaggia erano già stati accesi i falò, e gli equipaggi ormai mescolati tra loro bevevano, mangiavano, ridevano, si scambiavano aneddoti e oggetti rubati chissà dove a chissà chi.
"Uomini che hanno in comune solo il mare e il loro essere fuggiaschi." esordì Flint quando si sedette accanto a Billy.
Il nostromo era seduto sulla sabbia vicino alla tenda che divideva con Leni.
Billy all'inizio lo guardò stupito, poi gli sorrise e gli porse una bottiglia di vino dolce: "L'abbiamo iniziata con Leni ma poi Charles è venuto a chiamarla, un marinaio si sentiva poco bene." spiegò.
Flint bevve una sorsata di vino: "Non male il tuo discorso di oggi, intenso oserei dire, ma la tua è stata una mossa rischiosa. Barbanera è un uomo imprevedibile."
"Ne so qualcosa di uomini così..." commentò Billy sarcastico "Il tuo piano è valido capitano, ma Teach lo avrebbe respinto per orgoglio e rabbia. Ho solo pensato che sentirlo da una voce diversa dalla tua potesse farlo capitolare."
Flint sogghignò, in effetti era stata un'idea astuta.
"E quella proposta sul compromesso con gli inglesi?" gli chiese "Azzardata, non trovi?" 
"Eri tu quello che voleva usare la diplomazia per riprenderci Nassau."
"E sappiamo tutti come è andata a finire." sentenziò il capitano della Walrus.
"Li abbiamo sottovalutati, non accadrà una seconda volta. E gli dimostreremo che anche a loro non conviene sottostimarci." gli rispose Billy con decisione "Costruiremo qualcosa a Nassau, era la tua idea fin dall'inizio, la realizzeremo." 
Flint lo guardò, in parte era ammirato dalla sua tenacia e sicurezza, Billy era un alleato valido e promettente, averlo al suo fianco poteva rendere tutto più semplice.
"Mi fa piacere sapere che hai fiducia in me Billy." gli disse dopo aver sorseggiato il vino.
In risposta il nostromo emise una roca risatina: "Ho fiducia nel tuo piano, ma non vuol dire che io mi fidi di te."
Flint lo guardò, il sopracciglio alzato in modo interrogativo: "Cosa vorresti dire?"
Billy girò il busto verso di lui per guardarlo meglio: "L'Inghilterra sta arrivando per sterminarci, su questo hai ragione e sono convinto anch'io che dobbiamo agire. Ma ricordi chi altro aveva ragione su questo? Dufresne. Lo ha detto subito quel giorno in cui lo abbiamo interrogato, sapeva che gli inglesi avrebbero presto invaso Nassau e noi avevamo due scelte, o ci facevamo uccidere come criminali o ci univamo a loro. E tu hai risposto che invece potevamo combatterli. Era quello che volevi fin dall'inizio, prendere delle navi pirata abituate ad agire in solitaria e creare una flotta invincibile. La tua flotta invincibile. Ma sapevi che nessuno si sarebbe unito a noi per combattere gli inglesi e per riprenderci Nassau, perché ogni nave pensa solo per sé, è sempre stato così. E così siamo andati a Charleston, per appiccare un incendio impossibile da domare e da contenere, per fare in modo che la tua crociata non fosse più solo la tua. Niente unisce gli uomini più di una causa comune, lo hai detto tu stesso a Dufresne." 
Flint socchiuse gli occhi, innervosito: "Non so di cosa mi stai accusando Billy ma fai molta attenzione."
Billy si umettò le labbra e fece schioccare la lingua prima di continuare: "Tu sai benissimo di cosa parlo. Ti serviva qualcosa per convincere gli altri capitani, una minaccia imminente in grado di travolgere ogni nave pirata che solca questi mari, non solo la Walrus e il suo sfortunato equipaggio. Che dire, ce l'hai fatta capitano, ora la minaccia è reale e l'alleanza con le altri navi è l'unica soluzione, perché quando l'Inghilterra ci attaccherà non farà distinzioni, cercherà di sterminare chiunque combatta sotto la bandiera nera dei pirati."
"Almeno adesso non combatteremo da soli sotto a quella bandiera." commentò Flint con tono astioso ma in qualche modo soddisfatto.
"Tu sapevi di Allister." lo accusò apertamente Billy "Teach sbagliava quando diceva che non presti attenzione a ciò che ti circonda, ma la verità è che tu non lasci mai nulla al caso." 
Flint era immobile nel guardarlo in viso, una statua impossibile da scalfire: "È inutile perderci in sciocche dietrologie Billy. Quello che conta è che ci riprenderemo Nassau e grazie al tesoro custodito nel forte di Hornigold costruiremo una colonia pionieristica, una casa per tutti noi."
"Ed è solo per questo che ti aiuterò col tuo piano ma te lo ripeto, non hai la mia fiducia, se la vuoi dovrai riguadagnartela sul campo, e fino ad allora anche se combatteremo fianco a fianco sappi che starò molto attento a non farmi pugnalare alle spalle." concluse Billy, i suoi occhi azzurri erano diventati scuri da quanto le pupille si erano dilatate, il suo sguardo sembrava voler trapassare il capitano da parte a parte.
Flint sperimentò di nuovo quella sensazione che aveva già provato di fronte a Billy, quel timore che lui potesse rivelarsi un rivale temibile se gliene avesse concessa l'occasione. 
"E sia. Preferisco averti come alleato titubante che come nemico Billy." scherzò Flint con amarezza e allungò la mano verso di lui.
Bones lo guardò, non fu semplice per lui ma si limitò ad annuire e strinse quelle dita tese in segno di pace.
"E sia." lo apostrofò.
Entrambi sapevano di aver suggellato un armistizio precario e fragile, e che al prossimo sgarro si sarebbero ritrovati uno contro l'altro, e questa volta sarebbe stata la fine della loro alleanza, per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

   
 
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