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Autore: stingsekai    29/04/2019    0 recensioni
Volere dell'amante o dell'amato? Quale fra i due è in grado di prendere il sopravvento sull'altro?
Spesso commettiamo le peggiori follie da cui non c'è via di ritorno per gli altri, ma non per noi stessi.
In un regno ove il sole sorge e tramonta, ma da cui pare di non riuscire mai a intravedere l'alba, finalmente un ragazzo stravolgerà la vita del giovane principe Rogue, fino ad allora lasciato solo con i propri desideri, forse irrealizzabili.
*Spazio Autore: Ehilà! Questa è la mia prima fanfiction qui su EFP! Spero possa lasciarvi sognare come ha sempre fatto uno dei nostri amatissimi protagonisti.
-stingsekai
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Lucy Heartphilia, Rogue Cheney, Sorpresa, Sting Eucliffe
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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L'altoparlante della stazione ci affermò con estrema certezza che eravamo finalmente giunti a Magnolia, nel regno di Fiore.

Era la prima volta che prendevo le distanze da Skiadrum, quindi Lucy aveva sicuramente più esperienza di me in merito al regno in cui eravamo appena arrivati, almeno per quel che avevo capito dalla nostra ultima conversazione.

<< Quindi ora dove si va? >> chiesi girandomi intorno.

<< Siamo vicini alla via commerciale. Prima di tutto suggerisco di trovare un posto dove fermarci per poter mettere bene in chiaro tutto il da farsi >> propose Lucy.

<< Penso sia un'ottima idea >> ribattei.

<< C'è un caffè all'angolo, lì penso che dovremmo stare piuttosto tranquilli >> notò Rogue.

<< No, so io dove andare. Seguitemi >> affermò Lucy sorridendo e iniziando a farci strada

Magnolia era davvero una cittadina totalmente diversa da quella da cui provenivo, interessante.
Le abitazioni erano vicine ad un limpido corso d'acqua che si poteva facilmente oltrepassare grazie alla costruzione di piccoli ponti che collegavano una sponda all'altra.

Oltrepassammo una marea di negozi e giurai addirittura di aver visto Rogue fermarsi dinanzi ad una vetrina.
Non è qualcosa che vi aspettereste facilmente da lui, fidatevi.


<< Eccoci qui >> disse Lucy sostando di fronte a quella che apparentemente sembrava una taverna come le altre, seppur di dimensioni molto più grandi.

<< Che posto è questo? >> chiese il corvino confuso.

Non ottenemmo risposta, così ci limitammo a seguire la ragazza che pareva essere piuttosto entusiasta.

<< Lucy! Non ci credo. Da quanto tempo! >> 

Una ragazza si fiondò fra le braccia della bionda salutandola a dir poco calorosamente.

<< C-Cana, m-mi stai facendo mal- >>

<< Oh scusami! Molte volte non mi rendo conto di quanta forza usi. >>

<< Lucy? >> mormorai confuso.

<< Sting, Rogue, benvenuti a "Fairy Tail". >> 

<< Fairy...cosa? >> 

Purtroppo ancora non avevo le idee chiare.

<< "Fairy Tail" ragazzo, non ne hai mai sentito parlare? >> 

Una vocina piuttosto sottile si faceva avanti a partire da un piccolo varco posto in fondo al piano terra di quella che sembrava una taverna.

<< Oh Capo! Buongiorno! >> esclamò quasi urlando la ragazza castana, ovvero la cosiddetta "Cana".

<< Giorno Cana e...Lucy? Che sorpresa! >>

Una sorta di bambina si fiondò fra le braccia di mia sorella, costretta ad abbassarsi.

<< Capo Mavis, che piacere rivederla. >>

<< Il piacere è mio, Lucy. Lo sai che sei sempre la benvenuta. >>

<< Lucy, allora vuoi spiegare o no? >>

<< Sting, in realtà non avrei da spiegarti proprio nulla. Ciò dimostra solo quanto tu faccia il sordo nel momento in cui ti parlo! Ecco, ehm, dicevo...ricordi quando ti raccontai di quell'offerta di lavoro fuori Skiadrum? >>

<< Quella di un solo weekend? >>

<< Esatto. Era questo il posto in cui fui assunta temporaneamente. >>

<< Ma non è tutto... >> si intromise Mavis.

<< Proponemmo a Lucy di lavorare qui a tempo pieno, quindi la volevamo assumere tra i nostri a tutti i costi. >>

<< Capo Mavis...non è il caso di- >> cercò di dire l'altra bionda.

<< Però rifiutò perchè non aveva intenzione di lasciare suo fratello da solo. >>

<< Lucy... >> dissi sorpreso e deluso da me stesso simultaneamente.

<< Sting, non ha importanza. >>

<< Pensi che non sia responsabile per cavarmela da solo? >>

<< Ascolta, non è questo. Ti prego, non farmi ripetere sempre le stesse cose. Sei l'unico che mi rimanga della mia famiglia, e lo sai bene.
Poi avrei avuto anche altri problemi, quali la scuole, cose così. >>

<< Però per ...spostarci non ti sei fatta troppi problemi. >>

La bionda non fiatò, ma abbassò lo sguardo, proprio come avevano fatto il moro e la castana per tutto il tempo.

<< Ragazzi, pensavo ne aveste parlato... >> mormorò Mavis con gli occhi lucidi.

<< Vi prego, non litigate >> proseguì Cana.

Ignorai quelle due frasi, guardando Lucy stringendo i pugni.

<< Allora è vero. Sono io il problema! >>

Mi sentivo davvero infuriato, è vero, ma principalmente era frutto della delusione che provavo nei miei confronti.
 
Il mio risultare irresponsabile aveva portato colei che mi è stata sempre vicino a rinunciare a delle occasioni che avrebbero migliorato soprattutto le sue condizioni.

<< No, Sting, non sei tu il problema, è chiaro? Ero io a volerti stare vicina. >>

<< Certo, perchè da solo non ce l'avrei mai fatt- >>

<< Sting! La pianti o no?! >>

<< R-Rogue...>> mi voltai scioccato nel sentire il suo tono di voce alzarsi al punto da far quasi paura.

Nella sala dimorava il silenzio.

<< Invece di prendertela con lei che ha sempre fatto di tutto per te, perchè non provi a cambiare tu, così da ispirarle fiducia?! >>

Rogue aveva ragione, dovevo ammetterlo. Alla fine il problema ero io.

<< Lucy...mi dispiace >> mormorai seriamente dispiaciuto.

La mia ira svanì e così cominciai a far luce sulla situazione.

La bionda mi sorrise con un'aria sicuramente piena di sofferenza.
Non avrebbe mai voluto che succedesse tutto ciò.

Placatasi la situazione e approfittando del fatto che alla taverna non fosse presente ancora nessuno, decidemmo di sederci tutti ad un tavolo cominciando a parlare del più e del meno e di eventuali curiosità.

<< Signorina Mavis, perchè questo posto si chiama "Fairy Tail"? >> chiese il corvino improvvisamente, suscitando anche la curiosità di noi altri.

<< Rogue, giusto? Beh ecco, sono sorpresa da questa tua domanda, spesso non tutti si interrogano sul perchè un determinato luogo si chiami in un certo modo.
Diciamo che risale tutto a quelli che molti chiamerebbero "leggende metropolitane".
Prima che possa dirvi altro, lasciate che sia io a farvi una domanda adesso. 
Voi credete nelle fate? >>

<< Eh? Fate? Chi ci crederebbe mai? >> risposi.

<< Io ci credo >> affermò seccamente Rogue.

<< Spero tu ci creda sul serio, Rogue. Credere alle fate è una cosa non di tutti, e posso capirlo.
I miti e le leggende non sono altro che frutto di fantasia...eppure sono così affascinanti.
Nel regno di Fiore nacque la leggenda delle fate che ritiene che addirittura che con la loro polvere, dovuta al battito delle proprie ali, abbia dato origine alla vita a cui assistiamo ancora oggi.
Spesso immaginiamo le fate con le fattezze umane, ma se avessero la coda? Che aspetto avrebbero? È una domanda che mi pongo da quando ero ancora una bambina. Ne parlavo spesso con la mia migliore amica, Zera.
Lei anche credeva che fosse possibile che le fate avessero la coda.
E così, da questi miei dubbi che mi sono portata avanti per molto tempo nacque l'idea per il nome di questo posto.
Sapete, spesso viene considerata una semplice taverna, ma non è affatto così.
Questa non è l'aria che si respira in una regolare taverna. Qui siamo amici di tutti e ci sentiamo tali.
A tal proposito vorremmo ampliare il ruolo che ha questa nostra casa, rendendola una gilda, dove chi vuole può entrare a far parte della nostra famiglia, soccorrendo chi ne ha bisogno. >>

Rimanemmo tutti affascinati dalle parole di Mavis e, quasi quasi, mi fece ricredere sulla domanda riguardante le fate.
Alla fine è vero, per quanto assurde, spesso le leggende danno vita ad una realtà su cui spesso non ci interroghiamo.

La giornata procedette piuttosto tranquillamente e per quella sera decidemmo di restare nella futura gilda di Mavis, che ci ospitò con tanta generosità.

Tutti i clienti uscirono definitivamente e Cana era sul punto di chiudere la taverna, quando delle urla provenienti proprio dalla nostra zona iniziarono a rieccheggiare giungendo fino alle nostre orecchie.

<< Che sta succedendo?! >> urlammo io, Rogue e Lucy spaventati, seguiti da Mavis.

<< Non ce la faccio, non riesco a vedere... >> borbottò Cana indietreggiando, poggiando le mani dinanzi agli occhi.

<< Lasciate in pace il mio fratellone! >>

<< Lisanna vattene ti ho detto! Me la caverò! >>

<< Te lo scordi! >> 

Rimanemmo tutti pietrificati, impauriti da quella terribile scena a cui stavamo assistendo.

Avremmo tanto voluto intervenire, ma le gambe tremavano incontrollabilmente.
 
Non c'era nessuno in zona, se non un uomo che veniva calpestato a sangue da una serie di brutti ceffi, mentre quella che pareva essere sua sorella cercava di strattonarlo via invanamente, venendo coinvolta anche lei.

Come potevano fare una cosa così tremenda a due indifesi?

Provai ad avanzare, quando una figura nell'ombra mi precedette, avvicinandosi al luogo dell'azione.

Aveva una frangia e dei lunghi capelli albini, e indossava una tuta da motociclista: riuscivo a notarlo grazie alla luce dei lampioni collocati in zona.

<< Non azzardatevi a toccare la mia famiglia. È chiaro?! >> 

Come una furia affrontò quegli uomini corpo a corpo, con una violenza inaudita.
Non l'avevo mai vista prima, ma quella era sicuramente l'aria di una persona che non era più in sè.

I violentatori fuggirono.

Non dimenticherò mai il momento in cui l'albina si voltò, facendo incrociare i nostri sguardi: ero totalmente paralizzato.
Era la prima volta che provavo una sensazione simile.

A quanto pare...come esistono le fate esistono anche i demoni.

To be continued...
 
 
   
 
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