#7 In cui Theon e Sansa si riscoprono vivi
Sansa ha smesso di gonfiarsi i capelli. Theon pensa che le stiano meglio così, lisci, liberi di cadere sulle spalle che gli rivolge mentre armeggia con lo stereo e la musicassetta ancora nuova che fino a poco fa stringeva fra le mani. Sicuramente è perché non pensa ne valga più la pena, ma a lui quella cascata di rosso ricorda quando erano bambini, e in quella casa semivuota non c'era mai un attimo di silenzio, di quiete. Appena una manciata di anni fa, ogni domenica mattina lui e Robb facevano finta di avere il loro show alla radio, seduti per ore assieme a Jon e a tutti gli altri a ingrossare la voce come quella degli speaker, a inventare interviste e a scegliere quali canzoni trasmettere per loro a Grande Inverno. Ned e Cat, dall'altra parte del soggiorno o della cucina, sorridevano lamentandosi di tutta quella confusione, per poi avere da ridire quando finalmente tutti e sette smettevano persino di fiatare, perché alla "radio vera" passava qualcosa che volevano a tutti i costi registrare: a parer loro, non sentirli urlare per anche solo tre minuti era diventato surreale.
Theon si chiede se anche Sansa - e Arya, Bran, il piccolo Rickon e Jon, dovunque fossero, se ci fossero - si ricordi ancora di quei giorni passati senza doversi preoccupare di nulla, per poi darsi mentalmente dello stupido perché sono passati solo cinque anni dall'ultima volta, quando ancora lui andava alle superiori ed erano tutti assieme e mai avrebbe immaginato come sarebbe andata a finire, ma a lui sembrano passate vite e vite intere.
Quante volte sono morto?
Decide di non chiedere più niente, mentre la musica lo invita ad andare a dormire, di dire addio e morire ancora una volta ora che è tutto finito.
Lo ripete anche Sansa, è tutto finito, e Theon fatica a crederci, ma il groviglio di braccia che si aggrappano l'una alle altre e il tappeto morbido su cui sono
tornati a rannicchiarsi dopo tanto tempo lo aiutano ad abituarsi piano piano a quell'idea, come ci si abitua all'acqua fredda dell'oceano.
Lo ripete anche Sansa, è tutto finito, e Theon fatica a crederci, ma il groviglio di braccia che si aggrappano l'una alle altre e il tappeto morbido su cui sono
tornati a rannicchiarsi dopo tanto tempo lo aiutano ad abituarsi piano piano a quell'idea, come ci si abitua all'acqua fredda dell'oceano.
[Ha sonno e non vorrebbe più svegliarsi, Sansa, mai e mai più, ma la musica va avanti e anche lei comincia a cantare, a bassa voce, quanto basta per ricordare a entrambi che, assieme, non sono annegati. Annaspa fra le lacrime, stona qualche nota in un modo che prima l'avrebbe riempita di vergogna, e l'ossigeno che torna a bruciarle la gola la fa sentire viva. ]
Note dell'autrice:
L'avevo pronta da settimane assieme alle altre ma dopo la 8x03 io porco Rhllo'r-
C'è poco da dire. Quel poveraccio meritava di rimanere in vita.
Alla prossima (sigh!)
NanaLuna