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Autore: lmpaoli94    30/04/2019    0 recensioni
Un gruppo di amici in vacanza decidono di passare il loro soggiorno in uno dei castelli più belli sulla riva del Reno: il Castello di Marksburg.
Ma una volta dentro l’edificio, qualcosa sembra non quadrare.
Essendo gli unici visitatori in quel posto spettrale, si guardarono intorno in maniera circospetta.
E come se non bastasse, il cielo divenne più oscuro e tetro del normale.
Sembrava che stesse iniziando a piovere.
E quando si resero conto che erano stato rinchiusi dentro, il mistero che aleggiava in quel posto spettrale sarebbe venuto alla luce con tutte le sfumature.
< Ragazzi, ma dove siamo finiti? >
< Non lo so. So soltanto che siamo finiti nella tana dell’inferno… >
< Che cosa vuoi dire? >
< Questo odore di bruciato che ti entra nelle narici è insopportabile… Dove potrebbe venire secondo voi? >
< Dalle profondità di questo castello… >
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Francesco, Giulio, Gabriele, Rebecca, Azzurra e Virginia erano stavano percorrendo una strada boschiva in mezzo alle lande verdi del Reno cercando un’attrazione da visitare.
< Questa strada sembra non finire mai > fece Giulio guardando la cartina.
< Perché non guardi il navigatore dal tuo cellulare? > gli domandò Virginia.
< Non ci riesco. Il mio cellulare è molto lento. >
< Che cosa aspetti a cambiarlo? >
< Ho speso tutti i miei soldi in questa vacanza. Devo ancora lavorare un bel po’ se voglio comprarmi un cellulare decente. >
< Ma quanto vuoi che costa, scemo? >
< Ho penso all’i – phone. Non è un bel cellulare secondo voi? >
< Puoi comprare benissimo un cellulare decente spendendo 200 euro al posto di 1000 euro > rispose Francesco alla guida del furgoncino.
< E poi non so nemmeno se ti possano bastare > replicò invece Gabriele mettendosi a ridere.
< Meno male che è almeno una bella giornata > fece Azzurra fissando il cielo < E che aria pulita. Non siamo abituati a causa dello smog della nostra città. >
< E’ normale quando abiti in una città come Roma > fece Rebecca.
< A proposito di navigatori, ma non potete utilizzare il vostro? >
< Vorremmo tanto, ma i nostri cellulari sono tutti bloccati. >
< Infatti stiamo facendo di tutto per riuscire a sbloccarli. Accidenti alla tecnologia! >
< Guardate se almeno il mio va. >
< Francesco, tu ti sei scordato di caricarlo ricordi? >
< Ah, giusto. >
< Mi dici a che cosa ti serve il cellulare se te lo porti appresso scarico? >
< Non è colpa mia se me lo sono scordato, Giulio. >
< Sì, certo… Mi dici che cosa pensi da qualche tempo a questa parte? >
< Indovina un po’? > replicò il guidatore facendo un occhiolino a Rebecca.
< E beh? Che cosa vuoi dire? >
< Sì vede che non sei un tipo sveglio > rispose Azzurra prendendolo in giro < Francesco e Rebecca si sono finalmente messi insieme. >
< E da quando?! >
< Da ieri sera > replicò Rebecca diventando rossa in viso e baciando il suo nuovo ragazzo.
<  Questa vacanza si sta trasformando in momenti pieni di sorprese. >
< E siamo solo all’inizio… >
< Che intendi dire, Gabriele? >
< Lo scoprirai solo vivendo. >
Mentre Francesco alzò lo sguardo per godersi il panorama della gola del Reno, vide un castello fortificato in cima ad una collina.
< Guardate lassù! > gridò il ragazzo attirando la loro attenzione.
< Che bel castello! Magari potremmo fermarci per fare un pic – nic. Ho una gran fame. >
< Non fai altro che pensare al cibo, Virginia > rispose Giulio distogliendo lo sguardo dalla ragazza.
< Che cosa vuoi dire?! Che sono forse grassa?! > gridò la giovane tirandogli una manata che per poco non fa ribaltare il suo amico.
< Ahi! Non ho detto questo! >
< Però scommetto che lo pensavi! >
< Ehi, piccioncini. Se volete picchiarvi a vicenda fatelo in privato. >
< Ti diamo forse noia, Rebecca? >
< No. Però state facendo ribaltare il camper. >
< Ma io veramente… >
< Adesso però smettetela, altrimenti mi fate venire il mal di testa. >
< Ok, capo. Ma siamo quasi arrivati? Non ce la faccio più a stare seduto su questo sedile. >
< Oh che cavolo Giulio, la smetti di lamentarti? > fece Azzurra facendolo ribaltare.
< Azzurra! >
< Meno male. Almeno starà zitto per un po’ > mormorò Rebecca concentrandosi sulla strada.
< Guarda che ti ho sentito, Rebecca. >
< E quindi? >
< Ho capito, siete tutti contro di me. >
< Sei tu che non la smetti di tacere. Sei peggio di una donna. >
< Non è colpa mia se ho un carattere un po’ particolare. >
< Vorresti dire di merda > fece Gabriele dandogli un’altra pacca.
< Daiii! >
< Adesso basta fare i bambini. Siamo finalmente arrivati > fece Francesco parcheggiando.
< Meno male. Non ne potevo più. >
< E noi non ne possiamo più di te > rispose Azzurra sbuffando.
< Ah ah ah simpatica > rispose il ragazzo che fu il primo ad uscire dal camper.
< Ehi, attento! Così mi fai male! >
< Sarai pure carina Azzurra, ma non sei trasparente. >
< E tu sei il solito stronzo rompi palle. >
< Ti ringrazio. Lo prendo come un complimento > rispose Giulio con un sorrisetto.
< Lo sapete? Anche voi due vi vedrei molto insieme > fece Rebecca stuzzicandoli.
< Che cosa?! Non lo dire nemmeno per scherzo! >
< Ahahah ok. >
< Comunque non ho mai visto niente di così affascinante e misterioso > fece Gabriele fissando l’entrata del castello.
< Come mai secondo voi siamo gli unici visitatori qui presenti? > domandò invece Virginia.
< Magari questo castello è di proprietà di un riccone che vive da eremita lontano dal mondo conosciuto. >
< T’immagini Rebecca? Sarebbe davvero figo. >
< Io non sarei così contento… Mi annoierei a morte a stare da solo in mezzo al nulla in un castello come questo. >
< Solo perché ha un aspetto spettrale non devi mica avere paura, Giulio. >
< E chi ti ha detto che ho paura, Azzurra? >
< Lo lasci intendere. >
< Ma cosa vuoi capire? >
< La smettete di litigare? State diventando ridicoli > li brontolò Francesco.
< Sei forse geloso? >
< Vediamo se c’è un’entrata. Magari è un castello abbandonato > fece Gabriele.
< I castelli abbandonati non mi sono mai piaciuti > mormorò Rebecca < Sarà che ho visto molti film dell’orrore… >
< Già, ti ricordi quado abbiamo visto quel film horror a casa mia? Appena è arrivata la scena più paurosa mi sei saltata addosso e ti sei avvinghiata a me coprendoti gli occhi. >
< E lo farei ancora, tesoro mio. >
< Allora penso che qui ci saranno molte cose che ci faranno paura in questo posto… >
< Perché dici questo, Virginia? >
< Sapete cosa vi dico? E’ meglio andarcene da qui prima che sia troppo tardi. >
< Non dirmi che hai paura > mormorò Gabriele.
< Non mi sento a mio agio qua dentro. Tutte queste pareti e tutti questi quadri che contornano il castello mi fanno venire i brividi. >
< Avanti Virginia, non ti devi preoccupare. Ci siamo qui noi > fece Azzurra cercando di consolare la sua amica.
< Lo so, però… >
< Ascoltami, rimarremo qui per poco ok? Solo per dare un’occhiata. >
< Va bene, mi avete convinto. >
< E vai! Inizia la perquisizione del castello. >
< Non darti tante arie, Giulio. Non sei mica un avventuriero? >
< Ma lo potremo diventare, no? >
< Sì certo, come noi. Andiamo prima che faccia buio > disse infine Francesco facendo strada ai suoi amici una volta superato l’entrata del castello.
   
 
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