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Autore: ONLYKORINE    30/04/2019    0 recensioni
Contest ad introduzione comune. Mi è stato dato l'incipit (parte verde del prologo) e io continuerò la storia.
Nicole ha iniziato ad avere dei Flashback di cui non si ricorda. Sta diventando pazza? La sua miglior amica la crederà pazza? Cosa succederà? E poi, perché ha questi flashback?
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     L’altro ragazzo

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Io e Sabina siamo alla fermata dell’autobus in attesa della nostra corsa, quando il mio cellulare inizia suonare. Lo tiro fuori dalla tasca e leggo il nome di Leo proprio sopra a ‘chiamata in arrivo’. Sabina mi toglie il telefono dalle mani e lo silenzia, senza interrompere la chiamata. Ma cosa ha fatto? “Sabi… Ma cosa…”

“Non rispondergli” Come? Ma cosa dice? “Perché non dovrei rispondergli?” Lei alza le spalle e mi spiega: “Non correre subito appena lui chiama. Non vorrai che pensi male, no?” ma cosa vuoi che mi importi di cosa pensa lui! Qui si tratta di Celeste, che è in coma! Però… No, no. Questa cosa è molto più importante di un po’ di orgoglio personale. Per quanto mi faccia male anche solo ripensare agli eventi di ieri sera, non posso… No. No, sono una persona superiore a queste cose. E poi lui è carino e gentile, abbiamo passato una bellissima mattina, nonostante fossimo in ospedale.

Quando Leo mi manda un messaggio scrivendo che ha delle novità e di richiamarlo, sono tentata di farlo subito e lo capisce anche Sabina che mi strappa dalle mani il telefono. Stiamo quasi bisticciando quando arriva un altro messaggio. Ormai sono stufa e rispondo male a Sabina. Le dico che i suoi trucchetti non servono a niente e che prima o poi finirà male anche per lei.

Leggo anche l’altro messaggio, in cui Leo mi dice di aver conosciuto il tipo che va da Celeste in pausa pranzo, e faccio partire la chiamata per parlare direttamente con lui. Quando mi risponde sento la sua voce un po’ affannata e immagino stia camminando velocemente mentre parla con me. Ci mettiamo d’accordo per vederci alla sala da tè, perché ha delle novità da raccontare anche a nonna Isabella e mi chiede se posso farmi trovare là per facilitare la cosa.

Certamente. Gli rispondo che cercherò di andare alla sala da tè al più presto e interrompo la chiamata, voltandomi verso Sabina, che mi guarda ancora con uno sguardo truce. Oh, ma insomma…

“Vado alla sala da tè” inizio “Ho sentito, ero qui” mi risponde lei. Mmm non mi piace Sabina quando è nervosa. “Vieni con me?” Lei scuote la testa “Assolutamente no. Sai come la penso: non dovresti andarci” Quello che non mi spiego è perché la mia amica non capisca che non c’entra niente Leo. Qui si tratta di Celeste. Vorrei fare qualcosa per cui lei possa risvegliarsi. O anche solo, uscire dalla mia testa. Mi sento maledettamente in colpa mentre lo penso e rivolgo una preghiera a Celeste per scusarmi con lei. Chissà come funziona, chissà se lei può sentire me come io sento lei

Alla fine io e Sabina ci lasciamo in malo modo e io prendo l’autobus, da sola, per andare alla sala da tè. Guardo dal finestrino la mia amica che resta sotto la pensilina e noto che ha lo sguardo molto triste. Ma io non potevo proprio fare diversamente. Prendo il telefono e le mando subito un messaggio. Non voglio che finisca così, neanche se è per poco. Ci messaggiamo per tutto il tempo della corsa e riusciamo, se non a fare del tutto pace, a chiarirci. Quando arriva la mia fermata, sono molto più tranquilla e sorrido mentre scendo dall’autobus.

 

***

 

Quando arrivo davanti alla sala da tè, incontro Claudia. Oh, Leo non aveva detto che ci sarebbe stata anche lei. Mi blocco per un attimo, incapace anche solo di pensare. Ma poi Claudia mi vede e mi sorride.

Mi volto indietro. Sta sorridendo a me? Alla fin fine non ci siamo mai scambiate una parola. “Ciao, sei Nicole, giusto? L’amica di Leo?” A dir la verità non so proprio se sono un’amica di Leo, ma annuisco lo stesso. “Tu conosci sua nonna? Mi ha detto che sarebbe stata qui e di vederci tutti insieme, ma io sono in anticipo e non volevo aspettare qui fuori…”

Sembra un tipo a posto questa Claudia che lavora per la polizia e non è la fidanzata di Leo, così le sorrido anch’io ed entriamo nel locale.

Nonna Isabella è seduta ad un tavolo rotondo, con davanti una tazza di tè e un piattino di biscotti. Oh, come mi piace questo posto. Chissà se hanno ancora la torta al cioccolato che ho assaggiato l’ultima volta… Indico a Claudia il tavolo e ci avviciniamo. Quando siamo vicine, notiamo che Isabella ha delle strane immagini davanti a sé, posizionate sul tavolo in quel che sembra un ordine ben definito. Un formicolio al petto mi conferma quello che ho solo immaginato: Tarocchi. Nonna Isabella sta facendo i Tarocchi. No, il formicolio mi rivela ancora che non si dice così. I Tarocchi non si fanno, si leggono. Oh, cavolo. Sarà meglio non dire niente a riguardo, per non incappare in brutte figure.

Quando lei si accorge di noi, ci fa un cenno silenzioso con il capo, indicandoci le sedie e torna a fissare quelle strane figure. Io mi siedo e do un’occhiata veloce. Riconosco alcune immagini, sempre grazie all’aiuto di Celeste, perché io non ho mai visto i Tarocchi prima d’ora, ma decido di togliere lo sguardo e mi giro verso Claudia, che ora è piuttosto perplessa.

Aspettiamo un po’ e poi nonna Isabella finisce il suo rituale e mette via le carte. Fa un cenno ad una delle cameriere e, sorridendo, ci rivolge tutta la sua attenzione “Carissime” Il suo sorriso è sempre rassicurante, come la tisana della buonanotte.

Presento Claudia a nonna Isabella e viceversa, pregando che Leo arrivi al più presto, ma allo stesso tempo ascolto con interesse Claudia che spiega il suo lavoro e come aiuta la polizia. Dice che vuole diventare una profiler. Sono ignorante e non ho la più pallida idea di cosa voglia dire nello specifico, così annuisco e decido di verificare dopo su Google.

“Leo verrà con il ragazzo che va a trovare Celeste quando non ci siamo, te l’ha detto?” Sì, Isabella, Leo me l’ha detto al telefono. Tutte e tre ci voltiamo verso la porta d’entrata, come se Leo e l’altro ragazzo dovessero entrare proprio adesso, quando sento un formicolio familiare e mi rendo conto di star lasciando la sala da tè. Penso mi sia anche caduto il biscotto che avevo in mano.

 

Sono al tavolo di un bar, un bar che Celeste conosce, mi rendo conto. Deve essere il bar che c’è sotto l’ufficio dove lavora. Sento chiaramente Celeste abbassare la testa a guardare il menù, ma io mi guardo intorno. Non so bene come facciamo a fare due cose così diverse, forse Celeste conosce così bene questo posto che io sto attingendo ad altri ricordi oltre a questo che sto vivendo.

Il bar è carino, quasi intimo e riconosco il barista e la ragazza che fa avanti e indietro da dietro il bancone con i panini. Deve avere alzato la testa anche Celeste, perché la sento sorridere.

Poi lo vedo arrivare. È il tipo per cui ho preso uno spintone da Stefano: il ragazzo che lavora con me all’ufficio qui sopra e con cui ho pranzato qualche volta. Mmm forse più di qualche volta. E questa non è la prima volta di sicuro. Lo ‘so’.

Quando lui si avvicina, sento Celeste che gli chiede qualcosa. A lei, lui piace. ‘So’ che è gentile e premuroso. Quando si siede, prendo un colpo. Io lo conosco! No, non io Celeste, ma io Nicole!!! Io lo conosco, lui è…

Lo sguardo di Celeste si sposta e si posa sul tavolo, sul cellulare. Oh. Ha un telefono simile al mio. La guardo digitare il pin e aprire la chat per leggere il messaggio che le è arrivato. Dannazione! È un messaggio di Stefano! E le scrive delle cose bruttissime!! Qualcosa mi dice che si sono già mollati. Vedo anche altri messaggi vecchi nella chat, tutti solo sul lato sinistro, scrive solo Stefano, lei non gli risponde mai. Usa parole brutte, brutte quanto i suoi occhi nei momenti cattivi, e mentre leggo frasi come ‘non ti libererai di me’ oppure ‘sei solo mia’ e ‘non ti lascerò andare da nessuna parte’ sento il vuoto dentro.

Se le botte facevano male e le sue parole mi facevano tremare, leggere questi messaggi mi mette un’inquietudine addosso da far paura. Come quando nei film non sai cosa succede dopo. Negli altri flashback sapevo sempre cosa sarebbe successo. Il veleno delle parole che Stefano pronunciava mi faceva sussultare fisicamente e vedere i suoi occhi inquietanti mi dava il terrore, ma questo è peggio. Non so cosa aspettarmi, non so cosa viene dopo, resto in attesa, sospesa. Se per ogni schiaffo, spintone o pugno, sapevo esattamente il male che mi avrebbe causato e per quanto tempo avrei continuato a sentirlo o ad averne paura, questo… questo è diverso. Non lo vedo e non riesco a capire quanto sia effettivamente pericoloso, fin dove può arrivare. È come restare fermi ad aspettare un pugno che non sai quando arriverà. Ma sai che arriverà. Vorrei rendermi conto dello stato in cui si trova Stefano, mentre mi scrive queste cose. Mentre le scrive a Celeste.

È Celeste che ha paura. Lo sento. È lei che si sente svuotata senza sapere bene cosa fare, come una barchetta in balia delle onde, alla mercé di una persona che forse non è più neanche una persona, e che so che si rivelerà una bestia.

Sento comunque Celeste reagire, reagire alla disperazione di non sapere e lasciar scorrere le minacce e le offese come se fosse pioggia estiva. La sento riprendersi per rispondere a lui. Lui, il ragazzo che conosco. Lui che è…

“Nicole! Tutto bene, cara? Hai visto un ricordo di Celeste?” Nonna Isabella è accanto a me, e mi tiene la mano. Mi asciugo la guancia, dove una lacrima mi è scappata. Riuscirò mai a controllarmi? Beh, più che altro, finiranno questi flashback? Guardo Claudia che ha la stessa espressione che aveva prima per i tarocchi e le sorrido un po’ forzatamente.

“Scusami, non sono fuori di testa. Davvero” Ma lei scuote la testa e mi accarezza una mano “Non penso tu sia fuori di testa. Non deve essere una cosa facile, vivere i ricordi di qualcun’altro. I ricordi brutti, poi. È grazie a te che sospettano che sia stato Stefano a far del male a Celeste?” Oh. Che carina. Il suo tono è gentile e non mi sta prendendo in giro. Così annuisco e lei si congratula con me, dicendomi che sono una persona coraggiosa. È veramente strano, perché mi sento tutto tranne che coraggiosa.

“È arrivato Leo” Nonna Isabella torna a sedersi e indica la porta mentre la cameriera porta tazze di tè e quella che mi sembra la più bella fetta di torta al cioccolato. Tutte e tre ci voltiamo verso l’ingresso e vediamo Leo avvicinarsi a noi con il ragazzo del mio flashback.

“Ha appena visto un altro ricordo” informa Leo, la nonna. Lo sguardo preoccupato di Leo si posa su di me e mi chiede se sto bene. Io annuisco e guardo l’altro ragazzo.

“Così sei tu il ragazzo che lavora con Celeste e la va a trovare di nascosto in ospedale?” gli chiedo. Lui mi guarda sgranando gli occhi ed esclama: “Nicole! Ma… sei tu l’amica di Celeste?” Già, Luca, sono io. Vedo Leo guardare prima me e poi lui, poi ancora me e aggrottare la fronte. Sarebbe quasi divertente in un contesto un po’ diverso. “Ma voi vi conoscete già?” chiede infatti subito dopo.

Io sorrido. Effettivamente, conosco Luca da tutta la vita. “Sì, è mia cugina” risponde lui per tutti e due.

   
 
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