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Autore: pokepony10    30/04/2019    0 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "THE CHALLENGE"!!!
I sentimenti sono finalmente chiari, i progetti iniziano a prendere forma e i nostri sfortunati protagonisti finalmente si godono la loro vita.
Tra momenti di dolcezza e confidenze, Alexey e Bianca si ritroveranno al centro di una guerra invisibile, le punte di diamante splendono come non mai e lo scrigno che Tanato ha portato via dal Tartaro sta per scatenare sulla terra Chaos, solo il cavaliere di luce potrà salvare ciò che di buono rimane nei pentiti.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Bianca

 

Dopo il nostro addio in stazione non riuscì piu a mettere da parte i sentimenti. Girai le spalle ai binari e con passo lento mi allontanai pensando a ciò che avevo combinato. Il passo si fece più rapido quasi come se volessi fuggire da quella realtà che avevo creato e che ora mi inseguiva prepotente. La mia mente era bombardata da una voce assillante -hai sbagliato, hai sbagliato, hai sbagliato!- mi rimproveravo con le lacrime agli occhi. Non feci nemmeno caso a chi avevo intorno, spingevo e schivavo i volti sconosciuti che mi squadravano incuriositi. C'era chi mi rivolgeva occhiatacce di fastidio ed altri invece mi fissavano impietositi per tutta la tristezza che, per la prima volta, lasciai trapelare dal mio sguardo.

 

Distrutta iniziai a pensare che forse la cosa migliore fosse dimenticare, dimenticare tutto come solo io sapevo fare: bere. Era raro che affogassi i dispiaceri di una simile portata nell'alcool, ma era tutto così insopportabile che dimenticare sarebbe stata forse la soluzione migliore per sopravvivere a tutta l'oscurità che stava tornando dentro di me. Passai per un supermercato e comprai una bottiglia di vodka, il più forte che potevo trovare, pagai e tornando a casa iniziai a fare qualche sorso.

 

Forse ero davvero molto disperata, in quei 5 minuti dal supermercato a casa mia ero già a buon punto della bottiglia. Con uno strano senso di confusione aprì la porta di casa e da li iniziarono le visioni. Non mi succedeva mai di avere visioni, ma lo vedevo, Alexey era li, sul mio divano che riposava, sapevo che non era vero, ma lui era li. Mi avvicinai a lui e cercai di scuoterlo ma non appena tentai di toccarlo la mia mano gli passò oltre, come se lui fosse stato un fantasma.

 

Confusa mi allontanai con ancora la bottiglia in mano e mi scontrai con lo specchio. Mi girai di scatto e fissai il mio volto distrutto dalle lacrime -hey… perché piangi Bianca? Non temere io sono qui per te…- iniziò a parlare la sagoma alzandosi dal divano

-perché mi fai questo? Perché Bianca mi fai questo?- chiesi allo specchio

-io non faccio nulla, ciò che vedi, ciò che senti, è tutto frutto del tuo volere… tu non puoi vivere senza di lui…-

-io non ho bisogno di nessuno… me la sono cavata da sola da sempre… senza di lui potrò sopravvivere lo stesso…-

-perché sopravvivere se puoi vivere? Perchè soffrire se puoi stare meglio? Perché allontanarlo se puoi stringerlo a te?- mi chiese lo specchio creando una scena di me e lui stretti l'uno all'altra tra le coperte

-smettila…-

-no… finchè tu sarai anche minimamente sobria io ti dirò tutto questo-

-allora fottiti specchio- dissi scolandomi il resto del vodka nella bottiglia. Mi scese tutto così velocemente che sembrò acqua e all'improvviso un bruciore mi invase il petto.

 

Lasciai cadere la bottiglia a terra e senza nemmeno avere il tempo di ragionare tutto ciò che avevo buttato giù mi sembrò risalire all'improvviso. Aprì l'acqua del lavabo della cucina e iniziai a buttare fuori tutto. Avevo aperto così tanto l'acqua che iniziò a colare anche fuori e tutto ciò fu una trappola mortale che mi ero costruita senza nemmeno saperlo.

 

Quando chiusi l'acqua per prendere un attimo di pace mi allontanai confusa dal lavabo e con l'acqua sotto i piedi scivolai per terra. Nel buio e nella confusione cercai di alzarmi, ma non appena posai le mani per terra sentì qalcosa di affilato sotto le mani tagliarmi -che cazzo è stato?- chiesi alzandomi di colpo. Sarei dovuta essere più cauta, colpì con la testa sullo spigolo del tavolo, anche se tondo il marmo fa male. Mi lasciai cadere dolorante mentre i pezzi di vetro continuarono a incidere sulla mia pelle.

 

Mi guardai confusa in giro ma riuscì solo a vedere la luce del bagno. Mi trascinai dolorante verso la porta ma con la paura e le mani sporche di sangue mi fermai senza avere nemmeno la forza di reagire. Mi guardai disperata intorno e vidi solo Alexey che mi fissava armato di coltello -uccidimi… vederti senza poterti stringere non ne vale la pena- pensai crollando.

 

La testa mi faceva ancora un gran male, ma riuscì almeno ad aprire gli occhi. Quando la vista si abituò alla luce io vidi solo il soffitto, poi sentì qualcosa stringermi la mano -stai bene?- chiese una voce familiare

-s… sei davvero tu?- chiesi girando lo sguardo per vedere Alexey che mi stringeva a se

-a quanto pare… ma non importa… tu come stai? Ho visto così tanto sangue in giro… mi sono sentito morire dentro… ti prego dimmi che stai bene-

-Alexey…- dissi asciugando le sue lacrime -sto molto meglio…- dissi alzandomi. Quando mi avvicinai al bagno vidi nello specchio qualcosa che mi lasciò sorpresa -i… i miei capelli… me li hai lavati per caso?- chiesi vedendoli più chiari

-avevi una ferita, e il resto del sangue…-

-q… quindi mi hai spogliata per mettermi anche il piggiama…- dissi guardandomi

-n… non potevo lasciarti con i vestiti sporchi nel letto…-

-quindi mi hai vista senza vestiti…-

-n… non esattamente…-

-cosa diamine hai fatto quando ero incosciente?- chiesi girandomi infastidita verso di lui

-nulla, te lo assicuro, ti ho solo lavata, asciugata, messa il pigiama e ti ho lasciata riposare. Che razza di persona credi che io sia che approfitto di una ragazza ferita e ubriaca?-

-qualcuno che non sa controllare i suoi istinti-

-neanche tu lo sai fare, eppure io non mi lamento-

-per te è una fortuna se almeno una donna ti vuole-

-non mi vuole una donna, mi vuoi tu, non una qualunque. Ora sarai stanca e confusa, eppure tu hai detto chiaro e tondo che mi ami- rispose avvicinandosi a me. Le sue mani che mi accarezzavano le braccia, i suoi occhi che sicuri mi fissavano, le sue labbra che si avvicinarono alle mie mi sorpresero e mi fecero sentire come completa. Senza pensarci lo baciai -ama ciò che io odio… ti prego…- pensai sbottonando i primi bottoni del pigiama.

 

ANGOLO DELLO SCRITTORE

Buonsalve gente, qui è pokepony10 che scrive e vi do il benvenuto nel mio angolo dello scrittore.

Siamo all'ultimo (forse) titolo di questa serie e sono emozionata di presentare finalmente questa coppia senza più gente fastidiosa in mezzo a distruggere i loro momenti insieme. Si sono detti ti amo, sono tornati a vivere insieme e sembrano essere piuttosto confidenti tra loro, che finalmente nasca qualcosa? Si, mi sembra anche ora, dopo mille peripezie se sti due non li metto insieme qualcuno viene sotto casa a protestare.

Spero vi godiate questa storia perché finalmente la ship si concede una possibilità e lo adoro.

Buona lettura ;D

Pokepony10

   
 
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