Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: ohmykjin3    01/05/2019    0 recensioni
Jungkook soffre di depressione ormai da un anno, a causa della morte del suo migliore amico Jimin. Vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola e costretto a interminabili sedute psichiatriche, potrà Taehyung salvarlo dal baratro dei suoi problemi?
Dal libro
-Di me sono rimaste solo le ceneri, Tae-
-Dalle ceneri si rinasce sempre, Jungkook-
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Questa sera stessa, dopo aver cenato, mi ritrovo fuori dalla porta della camera di mio fratello.
Busso piano e dopo aver ricevuto il via libera entro e richiudo la porta dietro di me. Yoongi è steso sul letto, una zazzera di capelli neri che si confonde con le lenzuola.
-Ehi kookie- mi saluta. La camera di Yoongi non è molto grande, a lato si trova il letto disfatto, coperto di vestiti, esattamente come la scrivania piena di libri e cd. A contrario suo, sono molto più ordinato. L'ordine mi aiuta a mantenere il controllo.
-Oggi ho conosciuto un ragazzo- esordisco così. Non avevo pianificato di farlo, ma le parole mi sono letteralmente uscite di bocca. Yoongi mi guarda sorpreso, sollevando le sopracciglia e scoccandomi uno sguardo a metà fra il malizioso e il divertito. Alza il busto rivolgendomi tutta la sua attenzione. Lui sa della mia omosessualità, perció questa mia uscita non lo lascia indifferente. Ho scoperto di essere gay lo scorso settembre, quando per la prima volta mi decisi a baciare una ragazza che frequentavo, e tutte le mie aspettative crollarono insieme alla mia eterosessualità.
-Non è come pensi- ci tengo subito a correggerlo, prima che si faccia strane idee.
-Diresti che è un pazzo- mi squadra tentando di capire cosa sto dicendo.
-Non pazzo in quel senso, ma uno che sbuca dal nulla, ti parla di libri, si siede accanto a te e poi se ne va esattamente come è arrivato non ti sembra strano? - chiedo.
-Di libri? -
-Stavo leggendo "Kafka sulla spiaggia", in attesa dell'appuntamento con Jin-
-Direi che hai attirato la sua attenzione- il suo tono di voce è serio, non mi sta deridendo, motivo per cui io adoro mio fratello. So di poter contare su di lui per ogni cosa.
-Era bellissimo Yoongs- me lo lascio sfuggire e mi rendo conto di star parlando come una ragazzina, ma proprio non posso farne a meno. Mi tornano in mente il suo sorriso così particolare e la sua bellissima voce.
-Kookie, ma dimmi, non ti sarai mica preso una cotta per uno sconosciuto?-
-No Yoongs, mi ha solo...- incespico, tentando di trovare le parole adatte -...colpito-.
-Beh kookie... se puoi cogliere l'occasione di farti un amico, perchè non provarci?-
Dopo aver confessato la mia incredibile avventura a Yoongi hyung, ritorno in camera. Sono distrutto, la seduta di oggi è stata molto più intensa del previsto e ho solo una gran voglia di dormire.
Non è colpa tua, Jungkook. Non è colpa tua.
Il libro che ho sul comodino peró mi frena. Improvvisamente mi è venuta una gran voglia di finirlo.
Hai buon gusto
Comincio a sfogliare le pagine e mi abbandono alla lettura.
Mi sveglio controvoglia, la luce che penetra dalla finestra mi sta accecando e la sveglia non mi dà tregua. Mi alzo, mi preparo per un'altra giornata di scuola, e solo dopo aver preparato lo zaino, mi rendo conto che effettivamente ho finito il libro. Dovrei dirlo a Taehyung, ma non so come fare.
~
Appena metto piede dentro scuola, il mio umore da nero, diventa ancora più scuro. C'è un tripudio di studenti che corrono in ogni direzione, ognuno verso la propria aula. Ogni cosa qui mi ricorda Jimin. Dagli armadietti, ai corridoi in cui adoravamo sfrecciare durante la pausa, le aule. Ma se da una parte mi ricorda Jimin, dall'altra c'è chi invece mi perseguita. Non riesco neanche a formulare quest'ultimo pensiero che mi sento prendere di forza e vengo sbattuto prepotentemente al muro. Changkyun punta il suo sguardo infuocato su di me. È rabbia, è disgusto, quello nei miei confronti. Oggi mi va bene, non è insieme a Shownu e Minhyuk. Mi odia e lo avverto con ogni fibra del mio essere.
-Ancora qui eh? Proprio non ce la fai- Changkyun lascia in sospeso la frase ma io so a cosa si sta riferendo.
Proprio non ce la fai a morire.
Quello che ora mi sta schiacciando al muro è il fratellastro di Jimin. Il padre di quest'ultimo si risposó con la madre di Jimin poco più di un anno fa. Changkyun adorava il mio migliore amico, contro ogni aspettativa sembravano andare d'amore e d'accordo come due veri fratelli. Questo non fa che aumentare le mie domande sul perchè mi odia così tanto.
-Lasciami- patetico, sono davvero patetico.
-E perchè dovrei?- sulle labbra gli sboccia un sorrisetto cattivo.
-Signorino Im, signorino Jeon! Subito in classe!-
Vedo l'insegnante Lee camminare verso di noi.
Probabilmente mi ha appena salvato la vita.
-Arriviamo subito- risponde Changkyun. Allenta la presa, ma prima di lasciarmi andare del tutto sussurra qualcosa al mio orecchio.
-Pensa a quello che ho detto- e se ne va.
La verità è che se potessi prenderei volentieri il posto di Jimin. Lui si meritava di vivere molto più di me. Se potessi lo farei. Ma sono un codardo.
~
In questo preciso istante mi sento un idiota. È da cinque minuti che non faccio altro che fare avanti e indietro per la strada. Sono sotto casa sua. Sotto casa di Taehyung. O almeno quello che penso sia il palazzo in cui abita.
È strano. Una volta arrivato a casa dopo le lezioni, mi è salita questa irrisestibile voglia di parlargli. Sarà che mi sento incredibilmente solo. Non ho nessuno con cui parlare, se non mio fratello. E l'unico amico che avevo, ora non c'è più. Al pensiero una fitta mi travolge cuore e mente, ma cerco di scacciarla.
Solo a ripetere nella mia testa l'incontro di ieri, mi sembra un sogno. Totalmente irreale e assurdo, tanto da chiedermi ma è successo davvero?
Giunto sotto all'edificio, mi resi conto che io non ero a conoscenza del cognome di quel ragazzo. E se anche lo avessi saputo? Sarei stato abbastanza coraggioso da suonare il campanello?

Ehi si, sono Jungkook, il ragazzo di ieri, ho finito il libro e volevo dirtelo.

Idiota. Sono solo un idiota.


-Jungkook?- impegnato a maledirmi, sobbalzo quando sento la sua voce profonda. Diventerà un'abitudine il fatto che io non mi accorga mai della sua presenza? Mi giro istantaneamente e mi maledico di nuovo. Se è possibile è ancora più bello di ieri. I capelli scuri gli coprono gli occhi castani. La sua pelle ambrata è in netto contrasto con il maglioncino bianco che indossa. Sembra quasi un bambino, tenero e indifeso.
Penserà che sono un pazzo maniaco.
-Ti ho visto dalla finestra e ho voluto accertarmi che fossi veramente tu, quindi sono sceso- mi parla sorridendo e questo mi calma un po'. Non sembra irritato dal mio comportamento.
-Beh si e-ecco, io passavo di qua... insomma, si- balbetto come un ragazzino e sento subito le guance rosse. Non fare la figura dello stupido.
-Hai finito il libro?- mi sgama immediatamente, quindi tanto vale confessarsi.
-In realtà si, stanotte-
-È stato di tuo gradimento?-
-L'ho adorato- rispondo sincero. Sembra contento del mio responso. Tutto a un tratto si illumina e mi scocca uno sguardo curioso e pieno di aspettative.
-Jungkook, ti andrebbe di aiutarmi a fare una cosa?-
   
 
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