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Autore: Wolfgirl93    02/05/2019    1 recensioni
Il regno di Wayfind è un regno pacifico, il re che lo governa è buono e nonostante la giovane età è benvoluto dal suo popolo; un giorno però la siccità arriva portando con se la paura e l'ansia di non sopravvivere e il re Ventus sarà costretto a inoltrarsi in zone che non ha mai esplorato per far tornare la vita del suo popolo alla normalità.
VanVen Arabian AU
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Terra, Vanitas, Ventus, Xemnas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun gioco
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Distrust

 

 

La carovana rallentò notando le mura difensive della città, il sultano spronò il suo cavallo a fare qualche passo indietro verso i soldati del re e ghignò guardandoli.
“Sono sorpreso di vedere che quasi tutti ce l’avete fatta, chissà cosa dirà il vostro sovrano nel vedere quel povero ragazzo riverso a terra.” Vanitas avanzò nuovamente lasciando nell'aria una risata divertita.

Axel guardò con astio quell’essere, lo avrebbe definito uomo prima di quella traversata ma ora poteva solo compararlo a una bestia viste le maniere con cui li aveva trattati; il rosso guardò quel ragazzino con il viso rivolto verso la sabbia, sperò con tutto il cuore che fosse ancora vivo e per fortuna quando la carovana si fermò dopo circa un minuto il corpo del giovane si mosse tossendo probabilmente la sabbia in eccesso che gli si era accumulata sul viso.
Le guardie reali ebbero pochi secondi per comprendere come mai il convoglio si era fermato, alcuni sbirciarono da dietro i cammelli a cui erano legati e Axel, essendo il più alto, provò a guardare oltre i soldati del sultano, i suoi occhi si illuminarono nel momento in cui un cammello dal bianco bianco arrivò nella loro direzione: il sultano stava arrivando.

 

Ventus salì sul proprio cammello, gli accarezzò il manto niveo e poi con una lieve pressione delle caviglie e delle briglie lo spinse a muoversi, guardò un piccolo gruppetto di 4 uomini capitanati da Terra seguirlo, voleva arrivare dal sultano prima che lui entrasse dentro la città.

Il percorso non fu lungo, percorrerono tutta la città fino all’uscita delle mura e quando le varcarono gli occhi del re guardarono per la prima volta il sultano del regno di Nesciens; l’uomo sembrava avere qualche anno più di lui, se ne stava fiero sul dorso del suo cavallo e lo guardava spavaldo come se tutto – anche quell’incontro fuori dalla città – fosse calcolato.

“E’ bello vedere che è venuto ad accoglierci re Ventus.” Vanitas abbassò appena la testa mimando un breve inchino mentre faceva avvicinare il suo cavallo al re.

“Non è forse così che ci si comporta con gli ospiti? Ora la prego di lasciare i miei uomini così potranno tornare con me nel palazzo.” Gli occhi azzurri del sovrano avevano guardato i suoi soldati, erano stanchi e alcuni sembravano essere stati trascinati per miglia e miglia sulla sabbia, viste le piccole abrasioni che avevano sul corpo; quell’uomo dai capelli corvini sembrava buono e gentile ma vista la condizione dei soldati si poteva ben capire che quella fosse solo una facciata.

Vanitas fece un cenno con la mano ai suoi uomini che subito slegarono le corde appese alle loro selle per liberare i soldati del regno di Wayfind. “Ora se non le dispiace vorrei disquisire con lei nel suo palazzo, sempre se vuole farmi entrare...”

Ventus fece cenno ai suoi soldati di aiutare gli altri, i superstiti vennero caricati sui cammelli in attesa di tornare al palazzo. “Seguitemi.” Il biondo era furioso, non voleva un essere del genere nel suo palazzo ma cos’altro avrebbe potuto fare? Il sultano sembrava l’unico in grado di aiutarli e lui doveva pensare al suo popolo che da lì a poco sarebbe rimasto senza acqua.

Chiriti, il cammello del re si mosse lentamente camminando con passo elegante verso l’entrata della città, al suo fianco lo stallone nero del sultano lo seguiva; era un’immagine idilliaca, uno stallone nero al fianco di un cammello albino, sembrava che quei due animali si contrapponessero proprio come i loro due padroni.

 

Quando Ventus scese lasciò che il suo cammello venne preso per essere portato nelle stalle, altri uomini si stavano occupando degli animali e ce ne vollero almeno tre per portare lo stallone dentro una delle stalle senza che questo scalciasse o colpisse qualcuno.

“Il vostro cammello è davvero maestoso, non se ne vedono spesso con quel manto, sembra quasi che la neve lo abbia baciato colorandolo con il suo pallore.” Vanitas osservò il re mentre entravano nel palazzo, non lo perdeva di vista neppure un secondo, voleva capire che persona era e se era disposta ad accettare le sue proposte per una nuova alleanza.

“Anche il vostro cavallo è molto bello.” Ventus concluse quel discorso con poche semplici parole, condusse il sultano nella sala del trono e nemmeno per un secondo i suoi occhi si posarono su di lui, avrebbe avuto tutto il tempo di guardarlo quando sarebbero arrivati nella sala.

 

Quando il sovrano prese posto sul trono Terra si mise al suo fianco guardando i due stranieri, il sultano si era portato la sua guardia personale, un uomo alto e robusto con dei lunghi capelli color della luna e con degli occhi di un profondo marrone da sembrare quasi oro fuso.

“Grazie per avermi accolto qui nel vostro palazzo re Ventus, sono onorato di essere nel regno di Wayfind, regno che mio padre adorava e per cui nutriva una sentita amicizia. Ma so che non sono qui per un viaggio di piacere ma bensì per aiutarvi, la voce della vostra mancanza d’acqua è giunta fino a me, molti mercanti hanno avuto l’ardire di insultare il vostro popolo per questa mancanza ma posso assicurarvi che sono stati puniti a dovere, quindi direi che è arrivato il momento di formare un nuovo patto che gioverà ad entrambi no?” Vanitas aveva guardato quelle pozze azzurre come se fossero la cosa più bella di quella sala, nemmeno aveva notato i muri decorati o il grande soffitto colorato, l’unica cosa che voleva guardare erano quegli occhi azzurri che lo stavano guardando con sfida.

“Non mi sembra di avervi chiesto di difendere il nome di questo paese, non c’è nessun patto su questo quindi se avete punito qualcuno per una cosa del genere lo avete fatto solo per il vostro mero divertimento, ma passiamo oltre. So che è qui per discutere su un nuovo patto quindi proceda, sono tutto orecchie.”

Ventus era lapidario, serio quasi irriconoscibili agli occhi di chi lo conosceva, persino Terra dovette guardarlo più volte per capire se quel ragazzo sul trono fosse realmente il suo amico d’infanzia.

“Con molto piacere ma sono discorsi da monarchi e le nostre guardie non sono tenute ad ascoltarli, quindi la pregherei di congedare la sua e io farò lo stesso con la mia.” Gli occhi ambrati del sultano scrutarono il viso dell’altro, ghignò nel vedere un’espressione confusa che però sparì subito dietro una maschera di sicurezza che non sembrava appartenere a quel visino così delicato.

“Va bene… Terra, puoi andare, se ci fosse qualche problema ti chiamerò subito.” Ventus guardò il castano al suo fianco e gli rivolse un sorriso appena accennato, un sorriso che voleva dire ‘Non preoccuparti, so quello che faccio’.

“Anche tu Xemnas, segui la guardia del re.” Il sultano neppure guardò la sua guardia, l’albino si limitò ad annuire e ad avvicinarsi a Terra per uscire con lui diretto verso un’altra ala del palazzo, quando la porta della sala del trono fu chiusa il corpo di Ven tremò impercettibilmente nel guardare quegli occhi color ambra che sembravano inghiottirlo.

“Direi che è arrivato il momento di parlare...”










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ANGOLO DELL'AUTRICE
Salve, vi è piaciuto questo capitolo?
Che ne pensate dell'accoppiata Vanitas e Xemnas come sua guardia personale?
E poi vi piace il piccolo Chiriti in versione cammello albino?
Come sempre se avete qualche critica da fare per la storia fate pure, mi piace sempre capire se sbaglio e soprattutto mi piace migliorarmi.
Detto questo alla prossima!

 

Wolfgirl
 

   
 
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