Fanfic su attori > Cast Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lolli89    02/05/2019    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 << Come fai a dire che andrà tutto bene? Non… non ne sono così sicuro nemmeno io >>, domandò mesto: stavano rientrando a casa dopo la serata con Oliver e Katy, e Amelia dormiva in braccio a XX, che la stava cambiando cercando di non svegliarla.
 
 << Perché… lo so e basta. Istinto da mamma. Ma soprattutto perché tu sei una persona buona, e non può succedere questo a una persona come te >>, gli rispose semplicemente, chiudendo il pannolino ad Amelia.
 
 << Tu credi troppo nella bontà delle persone, anche in quelle che non se lo meritano >>, fece secco: non era da lui essere così negativo.
 
 << Forse. Ma credo ci sia più buono che cattivo in questo mondo, e voglio credere che sia così, anche per nostra figlia. Non voglio che cresca in un mondo pieno di rancore, vendette, meschinità e cattiverie. Credo che le persone e il mondo possano essere migliori di così. E tu sei sempre stato d’accordo con me, ora hai qualche ripensamento? >>, gli disse con calore.
 
 << No… è solo che… appena riesco a distrarmi per un secondo l’incubo di quella Simone mi ripiomba addosso. Lei ci ha spiati! Io… io davvero non riesco a crederci. È una cosa da pazzi, oltre che inquietante. Ci conosce, conosce i nostri spostamenti, i nostri orari… e non me ne sono mai accorto! >>, continuò.
 
 << Sicuramente non aveva un cartello con su scritto: sto spiando James. >>, fece ovvia.
 
 << Ha- ha. Very very funny >>, fece lui, distendendo appena le labbra in un mezzo sorriso.
 
 << Almeno ti ho fatto fare una smorfia di divertimento >>, lo prese in giro lei.
 
 << Forse… forse dovremmo rimandare il matrimonio. A quando questa storia sarà finita >>, disse dopo un po' tetro.
 
XX sbarrò gli occhi: << C- cosa? Jay… >>.
 
 << Solo in via precauzionale. Non vorrei mai ci facesse qualche brutto scherzetto >>.
 
 << No. Mi rifiuto di farmi condizionare la vita da quella… quella. Se è una scusa per annullare tutto e rimanere come siamo, ecco, puoi riprenderti questo >>, continuò lei, gli occhi lucidi mentre si sfilava l’anello di fidanzamento.
 
 << Ferma! Che fai?!? >>, domandò allarmato, fermandola prima che lo sfilasse: la guardò e i suoi occhi pieni di dolore gli fecero male, era come una pugnalata al cuore.
 
 << Io voglio sposarti. Mettitelo in testa, non ti libererai di me così facilmente. Te lo ripeto. Io voglio sposarti, Ok? I want to marry you. Il prima possibile. Solo che con questo clima di tensione… non mi sembra il clima giusto, tutto qui >>, si spiegò lui guardandola negli occhi.
 
Xx guardò i suoi occhi verdi per qualche istante, poi si rilassò, sistemandosi l’anello.
 
 << Ho capito quello che intendi… ma no. Non voglio che lei condizioni le nostre vite. Abbiamo deciso di sposarci prima di partire per Santa Monica, e per quanto mi riguarda lo faremo. Se lei ci condiziona è un po' come se avesse vinto: lo sa che ci sposiamo, gliel’ho detto non sapendo chi fosse. Se non lo facciamo canterà vittoria, o penserà che ha una chance. A prescindere da lei, in ogni caso, voglio sposarti anche io: può fare quello che vuole, tutto quello che mi importa è che quel giorno tu mi aspetti all’altare >>, sorrise, radiosa al solo pensiero.
 
Anche sul viso di James spuntò un sorriso pensando alla scena, e tutta la tensione scivolò via, lontano da loro e dalla loro casa.
 
 << Voglio tutto. Voglio ridere insieme, essere felici e innamorati. Parlare di tutto e viaggiare, crescere Amelia, sposarci… tutto >>, fece lui all’improvviso.
 
 << Vogliamo le stesse cose, e non è poco quello che chiediamo >>, sorrise Xx, mettendo Amelia nella sua culla e tornando nel bagno dove era rimasto lui a sistemare le cose della loro bambina.
 
 << Ce lo meritiamo. Va bene, sposiamoci prima di partire >>, cedette alla fine lui, sollevandola per i fianchi e facendole fare una giravolta.
 
Xx presa dalla foga e dall’entusiasmo lo attirò a sé, premendo le labbra sulle sue, rubandogli un bacio pieno di passione; lui ricambiò sorpreso, portando le mani tra i capelli di lei.
 
Si guardarono negli occhi, e ripresero a baciarsi con la stessa foga e la stessa passione di poco prima, senza riuscire a fermarsi: avvertivano il bisogno viscerale di aversi, di toccarsi, di godere delle reciproche carezze e attenzioni… di avere un momento spensierato solo per loro, senza che Simone si insinuasse tra loro.
 
James la sfiorò con dolcezza, accarezzando quel corpo e quell’anima che erano soltanto suoi: ne era così orgoglioso.
 
Le posò delicatamente un bacio sul collo, mentre Xx, che già fremeva a quel contatto, si levò la maglietta, gettandola a casaccio nel pavimento del bagno.
 
 << Oohh… >>, iniziò ad ansimare, i brividi che le attraversavano il corpo.
 
Tolse impaziente anche la maglietta di lui, strusciando delicatamente il viso sul suo petto: somigliava a un gatto mentre fa le fusa.
 
Si tirò su, carezzandogli con una mano la parte del petto dove stava il cuore, depositandogli un bacio casto e carico di amore.
 
James giocava con le ciocche dei suoi capelli, sorridendo, poi le sganciò il reggiseno, gettandolo via.
 
All’improvviso lui la prese in braccio, reggendola sotto le ginocchia e dietro la schiena: Xx non si era neanche accorta di quel movimento. La portò dentro la doccia: erano ancora mezzi vestiti, e accese l’acqua.
 
Erano completamente avvolti dal tepore dell’acqua e dalle carezze e baci reciproci.
 
La sollevò, tenendola da sotto il sedere, baciandole il seno.
 
 << J- Jay… >>, mormorò lei: aveva iniziato a solleticarle un capezzolo anche con una mano, stringendolo piano tra pollice e indice, mentre con le labbra e con la lingua succhiava piano l’altro… le sue labbra erano così abili ed esperte, cosi dolci… e sentirsi avvolta dalle sue braccia era una sensazione superlativa…
 
Xx reclinò la testa indietro, stringendosi più forte che poteva con le mani sulla sua schiena: Xx gli fece capire che voleva scendere, così finì di spogliarlo con impazienza: aveva tutti i jeans appiccicati, e questo rallentava l’operazione. Si levò anche lei i jeans, stava per levarsi anche le mutandine ma lui la bloccò.
 
Si chinò, infilando le mani sotto quella stoffa, e lentamente si abbassò, baciandole le gambe… e risalendo, fino ad arrivare tra le sue gambe.
 
La ragazza trattenne un respiro: lui vi depositò qualche leggero bacio, ma poi risalì, riprendendola tra le sue braccia.
 
Xx gli avvolse le gambe attorno alla vita, baciandolo sulle labbra: era semplicemente felice.
 
Si spostò per un momento, guardandolo: si rese conto che nessuno l’aveva mai guardata prima come faceva lui, con uno sguardo talmente innamorato da essere perso.
 
 << I love you >>, gli sussurrò.
 
 << I love you too >>, le sospirò appena sulle labbra. << Voglio sentirti. Ho bisogno di unirmi a te, adesso, in tutti i modi possibili… >>.
 
 << Fallo. Ti prego… non resisto più… >>, lo supplicò, la voce spezzata, mentre il petto si alzava ed abbassava rapidamente.
 
 << Come posso rifiutarmi di esaudire una simile richiesta? >>, la sbeffeggiò, guadagnandosi un piccolo morso sulla spalla.
 
Xx risalì sulla clavicola, baciandogli e mordicchiandogli poi il collo…
 
Molto lentamente, ridacchiando, lui entrò dentro di lei, che aveva allargato le gambe il più possibile, e ora le stringeva di nuovo, per accogliere meglio la sua erezione.
 
Si irrigidì, e senza accorgersene gli piantò le unghie nella carne, sulla schiena…
 
James poggiò la fronte sulla sua spalla, aumentando di poco la velocità delle spinte.
 
Le loro carni, i loro corpi si cercavano, strisciandosi l’un l’altro, con passione, senza fretta… si sentivano solo i loro gemiti e lo scrosciare dell’acqua.
 
Xx inarcò la schiena, assecondando quelle spinte con dei colpi di bacino.
 
James le baciò il seno morbido, stringendo piano i denti attorno ad esso. La fece scendere, un luccichio gli brillava negli occhi: la fece voltare con il petto schiacciato sulle mattonelle. Le baciò la spina dorsale, fino ad arrivare all’osso sacro.
 
Xx divaricò un po' le gambe, intuendo dove lui volesse arrivare…
 
L’erezione di James quasi pulsava: entrò di nuovo in lei, con lentezza, centimetro dopo centimetro, assaporando ogni singolo istante.
Colpiva perfettamente tutti i suoi punti più sensibili consapevolmente. Le aveva fatto poggiare la braccia sopra la testa, lungo il muro, e le sue braccia si erano sovrapposte a quelle di lei, le dita intrecciate…
 
Il piacere arrivava ad ondate intense: senza pensarci, spinse in furi il sedere, in modo che lui avesse pieno potere su lei… era una sensazione travolgente.
 
James le mordicchiava piano la spalla, salendo e succhiandole il collo, scendendo a baciarle il profilo della mascella… Xx aveva gli occhi chiusi, la bocca semiaperta, mentre l’acqua le scorreva addosso: era come in trance, non percepiva altro al di fuori di lui.
 
 << Ancora… please… non… non fermarti… oh… >>, il respiro di Xx era accelerato, il petto si alzava ed abbassava velocemente.
 
Era sicura che le gambe le avrebbero ceduto da un momento all’altro: poi lui scese con una mano, tracciandole tutto il profilo del collo con due dita, sfiorandole la spalla…
 
Xx getto la testa indietro, poggiandola sulla sua spalla, il respiro affannoso, gocce d’acqua rimaste impigliate sulle labbra…
 
Il ragazzo fece scendere ancora la mano, fino ad arrivare al centro di Xx: le sfiorò la sua femminilità, per poi risalire il suo corpo, stringerle e fianchi e afferrarle un seno, massaggiandolo con decisione, mentre con una mano tentava di tenersi saldo appoggiandosi al muro.
 
 << You are beautiful >>, le sussurrò all’orecchio…
 
Xx sciolse la stretta che lui aveva sui suoi polsi: con una mano gli strinse saldamente una natica, mentre con l’altra si aggrappò quasi con disperazione al suo collo.
 
 << Jay… >>, sospirò: sentiva il piacere irradiarsi in ogni minuscolo angolo del corpo… fino a che non si lasciò travolgere da un orgasmo intenso e totale, che partiva dalla testa e arrivava fino alla punta dei piedi: iniziò a sentire tutti i muscoli vibrare, pulsare e stringersi attorno a lui.
 
 << Xx… >>, esplose il ragazzo poco dopo, sentendo un grumo di piacere invaderlo dalla testa ai piedi, scorrendo dentro di lui…mentre mordeva con forza la spalla di lei, fino quasi a farle male, il corpo che non rispondeva più ai suoi comandi, ma era in preda all’orgasmo…
 
 
 << Io la doccia l’avevo già fatta però >>, sussurrò lei dopo un po': si erano asciugati e messi sotto le coperte; lei aveva le guance bollenti, ma era incredibilmente felice e soddisfatta, lui era come in trance e giocava con le ciocche dei suoi capelli, finalmente rilassato dopo le tensioni di quel giorno.
 
 << Sono quasi sicuro che questa sia stata migliore >>, sorrise lui, continuando a giocherellare con i suoi capelli.
 
 << Siamo modesti >>, ridacchiò Xx, girandosi a guardarlo, le mani sotto il cuscino, stringendosi di più sotto le coperte.
 
 << Modestia è il mio quarto nome. Dopo James Andrew Eric >>, scherzo, e vedendola infreddolita la attirò vicino a sè con un braccio, scaldandola con il suo calore corporeo.
 
 << Grazie. Stavo giusto pensando di infilare i miei piedi ghiacciati tra le tue gambe >>, ridacchiò, ma si era rilassata all’istante con il calore di James.
 
 << Questo sarebbe stato un colpo basso >>, ridacchiò anche lui.
 
 << Non è una questione personale. Pura sopravvivenza >>, scherzò lei: James scoppiò a ridere.
 
 << Ti serviranno i piedi per camminare verso di me sulla navata in Chiesa, quando ci sposeremo… quindi posso chiudere un occhio >>.
 
Xx sorrise: quando era stata l’ultima volta in cui avevano scherzato e si erano presi in giro a vicenda così? Quella giornata le era sembrata lunga un secolo…uellaQadjfsg12e3  crehwgrsg
 
 << Sai, ora ho più fiducia nel futuro. Credo che alla fine questa storia si risolverà. Sarà faticoso e per niente semplice, ma ce la posso fare. Per me, per te, per Amelia… per la nostra famiglia >>.
 
 << Ce la faremo insieme. Non ti lascerò da solo ad affrontare tutto >>, sorrise lei, baciandolo dolcemente sulle labbra.
 
 << Grazie. Tutto questo ottimismo sull’argomento è merito tuo >>, la punzecchiò.
 
 << Felice di aiutarla, Mr. Phelps >>, sorrise lei soddisfatta: James le carezzò il viso quasi con venerazione.
 
 << Buonanotte Jay >>, sussurrò lei, sbadigliando, accoccolandosi più vicino alla sua fonte di calore preferita.
 
 << Buonanotte Xx >>: si diedero un ultimo bacio, poi si addormentarono in pochi istanti.
 
 
 
 << Amelia Ollie Susan Phelps, questo è un giorno importante per te. Oggi sarai battezzata, sarà una grande festa, tutta per te >>, fece Xx il mattino del battesimo di Amelia, mentre la preparava.
 
Lei e James avevano scelto un vestitino bianco e una fascetta floreale da metterle in testa, con dei fiori dai colori tenui.
 
Xx l’aveva pettinata con cura: ad Amelia piacevano le coccole, e le piaceva farsi pettinare. James per l’occasione aveva scelto di vestirsi in blu, ed era bellissimo ed elegantissimo con quel colore.
 
Xx… non ne aveva idea, si era completamente dimenticata di decidere cosa indossare, aveva pensato solo ad Amelia.
 
 << Perché non ti metti l’abito blu? Quello che hai usato anche all’ultima cena di gala… ti stava molto bene >>, la consigliò lui, stravaccato sul letto, fresco di rasatura, che la guardava passare in rassegna l’armadio, con Amelia vicino a lui, che giocava.
 
 << Sei impazzito? È troppo trasparente, non mi faranno neanche entrare in Chiesa >>, lo liquidò con un gesto della mano
 
 << Giusto >>, sorrise lui al ricordo.
 
 << Altre idee? >>, gli domandò.
 
 << Credo che tutti i tuoi vestiti che preferisco siano trasparenti al punto giusto >>, fece lui beffardo.
 
<< Ha- ha. Così non mi aiuti proprio >>, gli rispose, facendogli una smorfia.
 
 << Hanno suonato. Credo siano Oliver e Katy, vado ad aprire >>, disse lui, baciandola mentre le passava a fianco.
 
Dopo pochi minuti, James rientrò in stanza seguito da Oliver e Katy, il padrino e la madrina di Amelia.
 
 << Jay ci ha detto che non sai cosa indossare >>, entrò Oliver, a mò di saluto.
 
 << Buongiorno anche a te Oliver >>, borbottò Xx.
 
 << Ciao Xx >>, la salutò Katy, e Xx rispose con calore a quel saluto.
 
 << Perché non ti metti il vestito blu della cena di gala? Ti stava bene >>, fece subito Oliver, prendendo in braccio la nipote, che gli fece un gran sorriso.
 
 << Troppo trasparente >>, risposero in coro Xx e Katy: i due fratelli si zittirono, scambiandosi un’occhiata divertita.
 
 << Glielo avevo proposto anche io >>, borbottò James scrollando le spalle.
 
 << Si vede proprio che non sei tipo che va in Chiesa tutte le domeniche. Non la fanno neanche avvicinare a una Chiesa con quello >>, borbottò Katy.
 
 << Oh aspetta! >>, fece Xx, iniziando improvvisamente a cercare qualcosa di appeso nel suo lato di armadio.
 
 << What did you mom find? >>, fece con fare cospiratorio Oliver ad Amelia.
 
Indicò a Katy cosa aveva pensato, e subito approvò.
 
 << It’s perfect! >>, sorrise.
 
James voleva sbirciare, ma Xx gli bloccò la visuale.
 
 << Out of here! >>, fece Xx rivolta a Oliver e James.
 
 << M- ma… >>, provò a protestare il suo ragazzo.
 
 << Può rimanere solo Katy. Ciao ragazzi, a tra poco >>, gli sorrise, spingendoli delicatamente fuori dalla porta.
 
 << Io ho già ammirato tutto, sul serio, non è necess… >>, ma James non finì mai la sua protesta.
 
 << Sarà una sorpresa. A dopo >>, gli sorrise spingendolo fuori con delicatezza, soffermandosi un po' troppo con le mani sul sedere di lui, che sorrise sotto i baffi.
 
 << So, are you excited? >>, domandò Oliver al fratello.
 
 << A little. Ma oggi la festa è tutta per Amelia. Beh… tu sai che non sono particolarmente credente. Ma per Xx era una cosa importante. Male di sicuro non fa >>, gli rispose, sorridendo alla figlia. And you? You are excited? Sarai il suo padrino >>, gli chiese James, andandosi a prendere da bere.
 
 << A little. È un ruolo importante da assolvere >>.
 
 << Vedrai che sarai all’altezza >>, gli sorrise, poi fece una faccia buffa per fare ridere Amelia… che non riusciva più a fermarsi: più il suo papà faceva una faccia buffa, più Amelia si sganasciava dalle risate, facendo morire dal ridere anche Oliver e James.
 
 
 
Alcuni minuti dopo, Katy uscì seguita da Xx: aveva scelto un tailleur grigio perla, giacca e pantalone, e una camicia azzurra, che un po' richiamava il blu che aveva scelto James.
 
 << Wow, sei bellissima, e molto elegante >>, le disse James avvicinandosi e guardandola bene.
 
 << Grazie >>, gli sorrise radiosa. << E’ quasi ora, andiamo? >>, fece poi rivolta a tutti.
 
 
 
Uscirono dalla messa: James aveva in braccio Amelia, aveva un po' pianto per l’acqua fredda del battistero, e ora veniva coccolata dal papà: oltre a lei c’erano altri tre bambini che quel giorno erano stati battezzati; Nicole, Thomas e Liam.
 
Oliver e Katy stavano facendo due chiacchere con la sorella e il fratello di Xx, arrivati appositamente dall’Italia per il battesimo, mentre i genitori dei gemelli parlavano con quelli di lei, James e Xx scambiavano qualche parola con gli altri genitori, che avevano conosciuto durante gli incontri per il battesimo… ma ad un certo punto Oliver vide qualcosa, ne era più che sicuro.
 
Si scusò, e andò a controllare.
 
 << Ehi, è inutile che ti nascondi, ti ho vista. Che diavolo ci fai qui?? >>, fece, prendendo per un braccio Simone, bloccandola: non poteva crederci, lei era lì.
 
 << Sono venuta a fare gli auguri alla piccola Amelia, oggi è un giorno importante per lei >>, cinguettò Simone come se niente fosse.
 
 << Non sei la benvenuta, sparisci, prima di rovinare la giornata a tutti >>, minacciò a denti stretti Oliver: non era da lui parlare così con qualcuno, ma lei… lei era un caso a parte.
 
 << Ma no, voglio solo dare il regalino che ho preso ad Amelia. Ho visto prima come si era agitata in Chiesa, povera piccola. James però è riuscito a calmarla, è un tesoro con lei, non credi? >>, continuò lei sognante, ignorando Oliver.
 
 << Sei venuta in Chiesa? >>, a Oliver ribolliva il sangue.
 
 << Certo che sì, è la parte più importante della giornata, non volevo perdermela. Inoltre, fino a prova contraria è un paese libero >>, gli rispose candidamente.
 
 << Lasciamo perdere. Ora vattene, mi hai sentito? >>, ringhiò lui: per nessun motivo al mondo avrebbe lasciato che quella donna rovinasse la giornata di festa.
 
 << Quante storie, me ne vado, me ne vado >>, borbottò lei, allontanandosi.
 
Oliver si ricompose, e tornò dagli altri, che fortunatamente non avevano notato nulla di strano.
 
 
 << Andiamo? >>, fece James, rivolto a tutti, era arrivato il momento di andare al ristorante, i genitori di Xx, il fratello e la sorella erano già andati verso la macchina, così come gli altri invitati, sul piazzale rimanevano solo James, Xx, Amelia Katy e Oliver, che era andato a prendere l’auto con cui era arrivato con il fratello, e i genitori dei ragazzi, che stavano facendo due parole con alcuni loro conoscenti.
 
 
 << Eccoti qui! >>, cinguettò una voce alle loro spalle: si voltarono tutti insieme, era Simone che era tornata.
 
James consegnò subito Amelia tra le braccia di Xx, e le si avventò contro, impedendole di avvicinarsi oltre alla sua famiglia.
 
 << Che diavolo ci fai qui?! >>, sbottò: era livido di rabbia, le mani quasi gli tremavano.
 
 << Sono venuta a trovare la piccola Amelia. Oggi è un giorno importante, e volevo esserci per lei. In più ho anche un piccolo regalo per lei >>, disse come se niente fosse, porgendogli un pacchetto.
 
James lo guardò, poi guardò lei: << Non ci serve un tuo regalo. E non sei stata invitata, non sei persona gradita, quindi ora vattene, e non facciamo scenate >>, le rispose James cercando di mantenere la calma.
 
 << Ma come? È maleducazione non accettare un regalo >>, Simone sembrava offesa.
 
 << Non sei una persona a noi gradita, e non vogliamo niente che arrivi da te. Non mi importa niente se è da maleducati! >>, James stava perdendo le staffe.
 
 << Lo hai sentito? Vattene, e non farti più vedere >>, la minacciò Xx, arrivata per sostenere James, Amelia nel passeggino: si erano avvicinati anche Oliver, Katy e i genitori di lui.
 
 << It’s ok? >>, fece Susan, un pò preoccupata per la tensione che si poteva tagliare con un coltello.
 
 << Buongiorno, mi chiamo Simone, sono una cara amica di Oliver e James. Sono venuta solo a portare un piccolo regalo ad Amelia >>, si presentò tutta allegra.
 
 << Che bel pensiero, molto gentile da parte tua >>, fece Il padre di James e Oliver, stringendo la mano della ragazza.
 
 << Simone se ne stava andando, e noi dobbiamo andare ora o faremo tardi >>, fece Oliver, lanciando un’occhiata di ghiaccio a Simone.
 
 << Non essere scortese Oliver, almeno fatele salutare Amelia >>, fece Martyn, completamente ignaro della situazione con Simone.
 
James e Xx si scambiarono un’occhiata intensa e significativa: non avevano scelta, dovevano quantomeno girare il passeggino e fargliela vedere.
 
Con riluttanza, XX lo girò, in modo che Amelia fosse di fronte a Simone, che aveva una malcelata faccia vittoriosa stampata in viso.
 
 << Ciao Amelia! Sono Simone, sei bellissima, lo sai? Assomigli tanto al tuo papà >>, fece lei, tutta uno zuccherino: Xx stava stringendo convulsamente il manico del passeggino; non le piaceva per niente che Simone e Amelia fossero così vicine.
 
 << Ecco qui, vieni un po' in braccio, così ti faccio gli auguri come si deve, e ti do il regalo >>, fece Simone, e di propria iniziativa la slegò dal passeggino e la prese in braccio, senza che nessuno potesse fermarla.
 
James, Xx, Oliver e Katy erano scattati subito in avanti, ma non potevano fare scenate, non di fronte a una chiesa o ai genitori dei ragazzi.
 
 << È stato un piacere Simone. Ragazzi, noi andiamo, ci vediamo lì, a tra poco >>, fece Susan, e insieme al marito andarono alla macchina.
 
 << Arrivederci signori Phelps! >>, salutò tutta allegra, mentre guardava con occhi adoranti Amelia, che però non gradiva molto stare in braccio a quella sconosciuta: si dimenava guardandosi intorno, e poi scoppiò a piangere, gettando le braccia in direzione della sua mamma.
 
 << Ridammi mia figlia >>, ringhiò, dato che Simone faceva resistenza.
 
 << Deve solo abituarsi >>, le rispose Simone, arretrando di mezzo passo.
 
 << Ehi, non fare scherzi. Lascia Amelia subito >>, sibilò James, che si era avvicinato di un passo.
 
Intanto Amelia stava piangendo a più non posso, gettandosi verso la mamma.
 
 << Vuole la sua mamma. Lasciala andare adesso, o chiamiamo la polizia >>, intervenne Katy.
 
 << Quante storie per qualche pianto. Ecco, tieni Amelia >>, le diede il pacchetto in mano, ma la bambina era troppo impegnata a piangere e le scivolò di mano.
 
 << Amelia! Devo insegnarti l’educazione? Tua mamma non te la insegna a quanto pare! >>, sbottò Simone, che alzò una mano, pronta per darle un piccolo schiaffo.
 
 << Non osare alzare le mani su di lei. TI ho detto di lasciarla, o giuro che non rispondo delle mie azioni >>, James era livido dalla collera, probabilmente non era mai stato così arrabbiato con nessuno in vita sua: l’odio che provava nei confronti di quella ragazza aveva limiti mai vissuti fino a quel momento. In più aveva la sua bambina in braccio, e questo non gli piaceva affatto, e lo innervosiva ancora di più.
 
Anche Oliver aveva fatto un passo verso quella pazza, gli occhi impauriti e preoccupati.
 
 << E va bene. Ciao Amelia, a presto tesoro >>, le diede un bacio e consegnò in braccio a Xx, che la prese staccandosi da quella donna il più velocemente possibile, e cullando Amelia per calmarla: era rossa in faccia da quanto piangeva.
 
 << Te lo ripeto: non voglio che ti avvicini a me o a nessuno della mia famiglia. Hai capito? >>, il tono di James era molto minaccioso.
 
 << Si si, chiaro. Ora vado, a presto >>, fece, muovendo la mano come a scacciare un insetto fastidioso, si voltò e se ne andò leggera.
 
James si voltò subito verso Amelia, che ancora piangeva un po', e le si avvicinò al visino: << Ehi, Amelia. È tutto ok ora, sei di nuovo con mamma e papà, tranquilla >>, so sforzò di sorridere a sua figlia, baciandole la fronte.
 
Xx stava tremando di rabbia e di paura, aveva gli occhi lucidi, ma lei non era calma, e non riusciva a calmare nemmeno Amelia.
 
 << Ehi, Amelia? Vieni con lo zio, adesso andiamo a fare un giretto in macchina, lo so che ti piace, che ne dici? Facciamo anche l’aeroplano? Certo! Ogni tuo desiderio è un ordine per lo zio! >>, Oliver le fece fare l’aeroplano, facendola volare, e intanto si avviò alla macchina, dopo un’occhiata di intesa con James. Katy li seguì con il passeggino, lasciando un attimo di tranquillità a James e Xx: persino a lei vedere quella Simone con in braccio Amelia aveva dato i brividi.
 
 << Xx… >>, tentò James, ma non sapeva nemmeno lui cosa dire: Xx tremava da capo a piedi, lui le mise le mani sulle spalle, ma non funzionò del tutto.
 
 << Jay… è… è stato… o- or- orribile >>, calde lacrime cominciarono a rigarle le guance.
 
 << Sento la stessa cosa… >>, mormorò lui abbattuto.
 
 << Darle Amelia in braccio è… è stato… disgustoso. La cosa più brutta che abbia mai dovuto fare. Ma quando non ce l’ha restituiva… ho provato tanto odio. L’avrei ammazzata con le mie stesse mani… >>, la voce di Xx vibrava di collera e di terrore.
 
 << Ti capisco. Ho provato lo stesso… era innaturale vedere Amelia con lei. E quando sei stata costretta a dargliela in braccio… dentro di me urlavo di non farlo. È stato orribile. Ho provato paura per nostra figlia, e odio verso quella. >>, fece James, mentre anche lui aveva lacrime che scendevano dagli occhi.
 
 << Io non voglio che si avvicini mai più a noi o ad Amelia >>, sbottò Xx.
 
James le asciugò le lacrime con le mani e la abbracciò forte, per infonderle coraggio e sicurezza: Xx si lasciò andare in quell’abbraccio, e si rilassò un poco.
 
Gli prese il viso tra le mani, asciugandogli gli occhi lucidi con le i pollici delle mani, sorridendogli dolcemente.
 
 << Non facciamoci rovinare la giornata da lei. Se n’è andata, conta questo, ed è la festa di Amelia… pensiamo a questo ora, che ne dici? Ce la fai a non pensare a lei? >>, gli domandò, la voce che un po' tremava.
 
 << Si. Penso di poterci riuscire, sono un attore, no? >>, sorrise, tentando di fare una battuta.
 
XX alzò gli occhi al cielo: << Allora lo prendo per un sì. Ora andiamo, ci stanno aspettando tutti >>, lo prese per una mano e lo trascinò verso la macchina.
 
 
Per fortuna il resto della giornata proseguì sereno: non ebbero più visite sgradite, e non pensarono più a Simone, pensando solo ad Amelia e al resto dei loro ospiti.
 
 
 
 << Soni stanco morto. La giornata mi è sembrata eterna! >>, fece James quella sera, lasciandosi cadere sul letto, dopo aver messo Amelia nella sua culla.
 
 << A chi lo dici >>, gli rispose Xx, entrando nella loro stanza: si avvicinò sistemandosi sopra di lui, reggendosi sulle mani e sulle ginocchia: << E non è finita qui. Pensa a quando sarà il nostro matrimonio >>, gli sorrise, e lui ricambiò quel sorriso sincero, guardandola dritta negli occhi.
 
 << Non vedo l’ora >>, le disse sincero.
 
 << Anche io, ed è per questo che domani ho organizzato una giornata in giro per negozi e fioristi. Non abbiamo praticamente fatto ancora nulla, e la data del matrimonio si avvicina. Abbiamo deciso solo questo, è ora di iniziare a organizzare il resto. >>, gli disse tutta allegra.
 
 << Che cosa?! E quando pensavi di dirmelo?? >>, James strabuzzò gli occhi all’idea di una giornata in giro tra negozi, fioristi e fotografi.
 
 << Proprio ora. Ho già una lista di cose da fare e di posti dove andare. Mi ha aiutata Katy a metterla insieme, dato che lei ci è già passata. Ho già preso appuntamenti, tu devi solo seguirmi e dirmi la tua opinione >>, gli sorrise tutta allegra: James mormorò qualcosa di indistinto.
 
 << Avevamo detto che ci saremmo concentrati sul matrimonio dopo il battesimo. Praticamente da oggi dato che è mezzanotte e un minuto >>: l’entusiasmo di Xx era inarrestabile.
 
 << E sei sicura si che debba esserci anche io… dappertutto? Mi fido di te, so che faresti un ottimo lavoro in ogni caso… >>, tentò senza troppa convinzione.
 
 << Neanche per sogno. Tu mi hai fatto la proposta e hai messo in moto tutto il discorso matrimonio, quindi tu ne sarai partecipe. Non te la caverai a buon mercato presentandoti solo all’altare il giorno delle nozze con un vestito accettabile. Tu sarai coinvolto in tutta l’organizzazione >>, fece Xx, scoppiando a ridere nel vedere l’espressione del viso di lui.
 
James provò a resistere, ma cedette e la seguì in una sonora risata, di quelle che sono vere, allegre, contagiose…
 
 << Cosa farei senza di te? Chi mi farebbe ridere così? >>, le disse, mentre si riprendeva, e la avvicinava a sé, stringendola tra le braccia.
 
 << Non lo so. So che io non sarei completamente felice >>, gli rispose, poggiandogli la testa sul petto: amava accoccolarsi a lui, baciarlo, sfiorarlo, farsi cullare dal suo respiro profondo…
 
 << No, nemmeno io lo sarei… >>, fece pensieroso, baciandole la testa, fissando il soffitto assorto.
 
 << Ci voleva un po' di leggerezza dopo questa giornata. Specie dopo l’incidente con Simone >>, disse dopo un po', facendo ripiombare entrambi alla realtà.
 
 << Già… ma sul serio, non voglio più pensarci. Non voglio rovinarmi il momento. E non voglio che sia lei l’ultima cosa a cui penso prima di addormentarmi >>, fece un po' stizzita.
 
 << E chi l’ha detto che ti lascerò dormire ora? >>, le disse, guardandola con occhi vispi: Xx arrossì violentemente.
 
 << Vieni qui >>, le sussurrò con dolcezza, in un modo che avrebbe disintegrato la volontà di chiunque.
 
Lei gli sorrise felice, sbottonandogli un bottone della giacca che ancora indossava. Invitandolo a levarla: lui se la sfilò via senza indugiare, osservandola da vicino, gli occhi resi ancora più luminosi dall’eccitazione che li pervadeva.
 
James la baciò avidamente, era come se non avesse mai abbastanza, come se ogni volta la baciasse per la prima volta. D’altro canto, Xx ci si sarebbe potuta perdere in quei baci, in quelle labbra sottili e appassionate; ogni volta si assentava dalla realtà, non appena il calore di lui si insinuava nella sua bocca.
 
Il ragazzo quasi non respirava, ma non ne aveva bisogno, era lei il suo ossigeno, tutto quello che gli serviva per respirare e vivere: ogni cellula del corpo della sua Xx gli urlava “ prendimi! ” , e lui la desiderava da morire… ma questa non era una novità, lui la voleva sempre. Anche dopo qualche anno di relazione con lei, la passione e l’intesa tra loro non era cambiata di una virgola, era maturata, e forse anche aumentata nel tempo: lui la conosceva, conosceva ogni neo, ogni lentiggine, ogni piccola caratteristica del corpo di lei, e lei si era fidata tanto di lui da permetterglielo, permettergli di esplorare il suo corpo, la sua anima… di fare insieme nuove cose, di sperimentare… non l’avrebbe mai ringraziata abbastanza per questo.
 
Le afferrò i fianchi da sotto la giacca e la camicia: aveva la pelle morbida e vellutata, e la rigirò sul letto con più forza del necessario, sistemandosi sopra di lei. Cercò di mantenere il controllo quel tanto che la lingua di lei glielo permetteva, e si sforzò di incamerare aria: gli sembrava che il petto gli fosse attraversato da milioni di pugnalate piacevolissime.
 
James le levò impaziente la giacca che indossava, sorridendole famelico, tornando subito sulle labbra di lei, facendo scontrare e incontrare le loro lingue.
 
Xx era sopraffatta dall’improvviso e famelico bisogno che lui aveva di lei: lo capiva dalle sue mani, dai suoi baci, dai suoi occhi… era una sensazione straordinaria e potente, sapere di essere questo per qualcuno… soprattutto per il suo James.
 
Lui con la mano destra le afferrò la coscia di Xx, spalancandole le gambe, e scese con l’altra mano verso la sua femminilità: anche da sopra il tessuto dei pantaloni, da sopra le mutandine… la sentì fremere al solo tocco…
 
Scese a baciarla dietro l’orecchio, andando poi a finire sul suo collo…
 
Risalì con le mani, sbottonandole solo i primi tre bottoni della camicetta, baciandole l’incavo tra i seni…
 
Xx faticava a respirare, era sopraffatta dalle sensazioni bellissime e travolgenti che lui le faceva provare… le dava i brividi, non voleva che smettesse tanto presto: inarcò la schiena al tocco delle sue labbra e delle sue mani… sapevano perfettamente dove andare e che punti toccare… e usavano tutte queste informazioni a loro vantaggio… e si, anche a suo vantaggio, non poteva negarlo.
 
James le aprì qualche altro bottone della camicetta, spostandole da parte il reggiseno, mentre la sua lingua giocava con i capezzoli di lei, le mani che le si serravano addosso: Xx dischiuse le labbra, mordendosele per non gridare…
 
Le sfuggì il dettaglio che la bocca di lui stesse ora risalendo di nuovo verso le sue labbra, che si socchiusero per accogliere quelle di lui: Xx portò le mani sulle guance di lui, scendendo ad accarezzarne poi il collo, mentre con il bacino spingeva involontariamente verso quello del ragazzo, in cerca di un contatto.
 
James sorrise sentendo un fremito di lei quando infilò una mano sotto ai pantaloni e sotto le mutandine di lei: era già calda e pronta ad accoglierlo.
 
 << Non fare quel sorrisino compiaciuto >>, gli sussurrò all’orecchio, mordendolo delicatamente.
 
 << Non so di cosa stai parlando >>, rispose lui, staccandosi per un momento dal collo di lei, riprendendo a baciarlo subito, lasciando una scia infuocata dietro di sé: la smania e la voglia di entrare dentro di lei era insistente, ma non voleva che le cose fossero troppo frettolose, almeno non quella sera… voleva godersela tutta, e voleva che lo facesse anche lei.
 
Infilò di nuovo la mano lì dove c’era la parte più intima della sua fidanzata, la sentì contrarsi di piacere sotto le sue dita, e sentì Xx respirare più velocemente: spostò poi la mano per la seconda volta, non facendo caso alle proteste di Xx, che nel frattempo gli stava sbottonando l’ultimo bottone della camicia.
 
 << Te l’ho già detto che sei bellissima? >>, le mormorò all’orecchio.
 
 << Un paio di volte… >>, sussurrò in risposta, scendendo a slacciargli i pantaloni.
 
 << Baciami >>, fece lei, con una smania che non avrebbe mai detto di possedere prima di incontrarlo.
 
 << Si signora >>, rispose a fior di pelle, salendo dal collo alle sue labbra, catturandole in un bacio caldo, avvolgente, mentre con le mani la percorreva tutta, toccandola avidamente e pressando la sua pelle sotto le sue mani, con voglia.
 
Finalmente decise che era arrivato il momento di levarle i pantaloni: glieli sfilò dalle gambe guardandola dritta negli occhi.
 
Le tese una mano e lei l’afferrò, non avendo idea di cosa lui avesse in mente: la sollevò con facilità e la attirò faccia al muro.
 
Xx stava per dire qualcosa ma lui le portò la mano alla bocca: << Shh. Fidati di me >>, le disse con dolcezza, poi le mordicchiò l’orecchio, e Xx si rilassò un po'.
 
Poi sentì che lui le tirava di lato le mutandine: Xx sussultò. Lo sentì abbassarsi i boxer di quel che bastava, e lo avvertì spingerle il bacino indietro, verso di lui.
 
Ebbe appena il tempo di rendersi conto di quel che voleva fare che lo sentì affondare in lei: si muoveva con prepotenza, con forza, mentre le stringeva i fianchi con le mani: Xx venne percorsa da mille scariche elettriche lungo la schiena.
 
 << Jay… >>, riusciva solo a rantolare, il cervello annebbiato da onde di piacere che si susseguivano le une alle altre… ma era evidente che James volesse di più: veloce come era successo, James si staccò, tirandola per i fianchi e riportandola a letto.
 
 << Ehi! >>, protestò la ragazza, che era stata improvvisamente strappata a una dimensione fatta di piacere, di sospiri e di brividi.
 
 << Ciao amore >>, le sorrise furbo lui, rimettendosi i boxer: avevano entrambi ancora le camicie mezze aperte e l’intimo addosso.
 
 << Hai trovato altro di più interessante da fare? >>, gli domandò indispettita lei.
 
<< Niente e nessuno sono più interessante di te. O sexy come te >>, rispose con slancio.
 
 << E allora perché ti sei fermato? >>, domandò, ma aveva notato il rigonfiamento della sua eccitazione, e con fare innocente, iniziò a fargli scorrere le mani lungo il petto e sulle spalle, facendogli scivolare lungo le braccia la camicia.
 
Si avvicinò, e gli baciò il collo, mordicchiandolo leggermente, scendendo lungo le sue forti spalle, il petto… James tremava, non riuscendo a controllarsi.
 
 << Stai cercando di distrarmi? >>, le domandò lui ghignando.
 
 << No. Sto cercando di sedurti >>, sorrise lei, poi lo fece stendere sul letto, sistemandosi sopra di lui, baciandolo e prendendosi la sua lingua.
 
 << Come se riuscissi a resisterti, mia futura moglie >>, fece divertito, scompigliandole i capelli.
 
L’attirò ancora di più vicina a lui, sul suo petto, e stava per rigirarla sul materasso quando lo fermò.
 
 << Non ti azzardare >>, gli sorrise: si abbassò gli slip facendo lo stesso con i boxer di lui: la sua erezione pulsava. La sfiorò con le mani, lentamente, e vide il ragazzo chiudere gli occhi e trattenere il respiro: era celestiale vederlo così.
 
 << Posso? >>, le domandò, alzando un sopracciglio ammiccante: Xx lasciò che la penetrasse, e poi iniziò a muoversi su di lui, scegliendo lei il ritmo e la profondità di quelle spinte, godendo di quel contatto più intimo e profondo.
 
James non se l’aspettava: sentì una scarica di adrenalina potente, gli riempì il cuore, lo fece battere più forte, più veloce. Il sangue circolava e pulsava più veloce nel suo corpo, e lo spingeva a volere di più.
 
 << Xx… oh… >>, gemette piano: le sfilò la camicia e le slacciò il reggiseno. Giocherellò con le dita con i capezzoli di lei, palpandole il seno morbido.
 
Xx si incurvò più su di lui, mordicchiandogli il labbro inferiore, poi ritornò con la schiena diritta, inarcandola verso l’indietro, sentendo le mani di lui sui suoi seni che stringevano.
 
 << Jay… oh… >>, gemette: si sentiva trafitta da mille scariche di piacere che la attraversavano, annebbiandole la mente.
 
Quella di Xx era una richiesta sensuale, un invito a continuare, a non fermarsi… James sorrise.
 
La afferrò, in modo da portarla di nuovo vicino a sé, lei gli baciò il collo, succhiando lentamente quella pelle liscia e pulita che odorava di lui.
 
James si fermò di colpo, prendendole il viso tra le mani e costringendola a guardarlo.
 
 << Jay! Non di nuovo, uffa! Sei i… >>, Xx non concluse la frase: le sue labbra furono rubate da quelle dolci di lui, che però non sembravano accontentarsi solo di un bacio veloce, e le loro lingue si trovarono di nuovo in una danza armoniosa e collaudata.
 
 << Scusa, stavi dicendo qualcosa? >>, le sussurrò divertito, sfiorandole la pelle del collo con dei piccoli sospiri, giocherellando con i capezzoli di lei, ormai induriti.
 
 << Credo di essermelo dimenticata >>, rispose lei, spostandosi dalle sue labbra lo stretto necessario per parlare.
 
Il tempo di un respiro e le labbra di James erano di nuovo su quelle di Xx, un tocco stavolta leggero, così delicato da sembrare quasi inesistente… eppure scottava, ardeva bruciava di amore e di passione; la bocca di lei era calda, la sua lingua morbida… il suo sapore così unico da renderlo assolutamente sicuro che non ne avrebbe mai desiderato un altro.
 
La testa di Xx era leggera: completamente svuotata da ogni pensiero che non fosse James, le sue carezze, le sue mani che la stringevano… i suoi baci, le sue labbra.
 
Si, le sue labbra bruciavano in quelle di lei, ma erano anche morbide e dolci… il sapore di lui era fuoco, passione, brivido… amore.
 
Un brivido di piacere le attraversò la spina dorsale: si strinse di più contro il suo fidanzato, risalendo con le mani sui suoi fianchi, salendo e carezzandolo dappertutto, fino a circondargli il collo.
 
La mano di lui scese a percorrerle tutta la schiena, premendola delicatamente contro di sé.
 
Le loro lingue si prendevano e si lasciavano, in una danza frenetica e perfetta.
 
Una scossa potente la attraversò quando le morse il labbro inferiore: un sospiro le sfuggì dalle labbra, e rapito dalla bocca di James per un altro bacio: non voleva darle tregua. Ogni fibra del suo corpo le sembrava ardesse ad ogni minimo tocco di lui… ma come poteva non essere così? Le sue labbra erano perfette… i suoi baci erano perfetti… il suo sapore era perfetto.
 
Le labbra di lui diventavano sempre più delicate, e lentamente la sua lingua si staccava da quella di lei… un ultimo bacio si posò sulle labbra di lei, ancora calde e tremanti.
 
Quel bacio li aveva scossi entrambi: aveva disintegrato i loro pensieri, non facendoli pensare a niente, eliminando ogni pensiero che non fosse appartenuto alle loro mani, alle loro bocche, ai loro corpi nudi che si strusciavano l’uno all’altro. Si ricordarono che dovevano respirare, che serviva ossigeno per vivere… ma forse respirare non era più sufficiente per loro. Quel bacio era per loro vitale come l’ossigeno, non potevano farne a meno… non potevano fare a meno l’uno dell’altra.
 
Aprirono gli occhi e si guardarono: i loro sguardi erano accesi e luminosi, brillavano dello stesso fuoco e dello stesso desiderio.
 
Si girarono e James si mise sopra di lei, gli avambracci ai lati della testa di Xx. Lei piegò le gambe, stringendolo per i fianchi.
 
Lentamente James portò un dito sulle sue labbra, lei le schiuse, succhiandolo piano… e con quello stesso dito lui le percorse il corpo, fino ad arrivare alla sua femminilità… muovendolo piano dentro e fuori di lei.
 
 << Ohh.. Jay… n-non… fermarti… >>, Xx era talmente eccitata che le sarebbe bastato poco per raggiungere l’orgasmo: con una mano scese su quella di lui, come a dirgli di continuare, di non azzardarsi a spostarla da lì… poi sentì il corpo di lui che si spostava, e pochi secondi dopo la sua bocca prese il posto di quel dito, succhiando piano, leccando piano il centro del suo piacere.
 
Xx per poco non gridò, sopraffatta da quelle ondate di piace che la attraversavano e la facevano vibrare da capo a piedi… sentiva il suo corpo avvolgersi in una spira di calore… lui alzò gli occhi verso di lei, e l’intensità di quello sguardo fece crollare le ultime resistenze che aveva. Era capace di disarmarla con un solo sguardo… e lei non aveva mai capito come resistergli.
 
Il bacino di Xx cominciò a muoversi e divincolarsi come se avesse vita propria, sotto i colpi di lingua del suo futuro marito. Il respiro era sempre più affannoso, le mani di lui erano risalite sui suoi seni… Xx sentiva arrivare l’orgasmo, sentiva un grumo di piacere crescere e aumentare dentro di lei, il corpo aveva iniziato a tremare… e James si spostò.
 
XX lo fulminò con lo sguardo: non poteva crederci!
 
 << Sei crudele! >>, sbottò.
 
 << Shh. Le cose migliori arrivano per chi sa aspettare >>, la canzonò: la sua voce era bassa, calda e suadente.
 
 Xx scivolò con il proprio corpo verso il basso, un sorriso beffardo stampato in viso: neanche il tempo di rendersi conto di quel che faceva, e James sentì la bocca di Xx chiudersi sulla sua erezione. Succhiò piano la punta, poi scese fino alla base, leccando tutta l’asta della sua eccitazione… per poi tornare su.
 
James chiuse gli occhi, gemendo forte: non se lo aspettava. Sentì che Xx con le mani gli stringeva il sedere, conficcandogli quasi le dita nella carne.
 
 << Xx… oh… vai… >>, rantolò, la voce roca, mentre con una mano stringeva il copriletto, e con l’altra era sceso tra i capelli di Xx, stringendoli forte, quasi a incitarla a continuare: la sua erezione pulsava, e lui si sentiva inondato da fitte di piacere che lo attraversavano, il respiro più accelerato…
 
Xx lo percepiva, sentiva i muscoli di lui tendersi, il respiro più affannato, i gemiti che gli uscivano dalle labbra… si sentì improvvisamente potente, artefice del piacere di lui. Si spostò, risalendo con la schiena lungo il materasso, il viso all’altezza di quello di lui, che la guardò sconvolto.
 
 << Non dicevi che le cose belle arrivano per chi sa aspettare? >>, lo prese in giro lei, disegnando dei cerchi sui fianchi del ragazzo con le dita.
 
 << Al diavolo >>, rispose secco: la afferrò per i fianchi e affondò dentro di lei completamente, sentendosi subito molto meglio.
 
Spinse con forza, con bramosia, facendo tremare la ragazza sotto di lui.
 
Xx cambiò posizione: lo sovrastava, dettando lei il ritmo delle spinte, le mani appoggiate al suo petto… le sembrava di andare a fuoco.
 
Qualche altra spinta, e Xx raggiunse l’orgasmo tanto agognato, un orgasmo che la fece vibrare dalla testa ai piedi, intenso, che la scuoteva nel profondo…
 
 << Jay! >>, rantolò, la voce roca di desiderio, incapace di controllarsi.
 
James cambiò posizione: si sedette ai piedi del letto, portandosi dietro Xx, e la mise a cavalcioni sulle sue gambe, la schiena rivolta verso di lui. Con una mano le avvolgeva i fianchi, l’altra andò a stuzzicare i seni di lei… Xx si lasciò andare con la schiena contro il suo petto, baciandogli il collo…
 
Qualche altra spinta e anche lui raggiunse l’orgasmo: potente, forte… intenso: sentì i suoi muscoli contrarsi, la sua voce gemere con forza… una scia di piacere che lo percorreva e lo faceva vibrare…
 
 << Oh… Xx… >>, le mordicchiò una spalla, mentre con le mani la teneva stretta a sé, quasi volesse entrare ancora di più in lei.
 
CI fu qualche minuto di silenzio: i due erano completamente rilassati, la mente svuotata da ogni pensiero. James andava su e giù con le dita sulla schiena nuda di Xx, facendola rabbrividire di piacere; ci riusciva anche solo con quel lieve ed innocente contatto… la ragazza si chiese come fosse possibile, ma in realtà lei conosceva la risposta… sorrise a quel pensiero.
 
 << Perché sorridi? >>, domandò curioso, baciandole il collo.
 
 << Mmm… >>, sospirò, chiudendo gli occhi: << Perché solo con questi gesti mi porti verso sensazioni straordinarie… e io non posso farci niente, non ho difese da poter usare per questo… ma è meraviglioso >>, sorrise ancora, mentre tentava di spiegarsi.
 
Lui intanto era sceso a baciarla lungo tutta la spina dorsale, sorridendo a quella spiegazione.
 
 << Credo si chiami amore >>, le sussurrò.
 
 << Credo tu abbia ragione >>, sorrise ancora: non poteva farne a meno.
 
 << Lo so >>, aggiunse James gongolando tra sé.
 
 << Ha- ha. Ora non montarti la testa >>, lo prese in giro, voltandosi a guardarlo.
 
 << Noo, quando mai l’ho fatto >>, commentò divertito: scoppiarono a ridere entrambi.
 
 << Ora mettiamoci a letto. Domani sarà una lunga giornata, non credere che me ne sia dimenticata >>, gli sorrise, mettendosi sotto le coperte, rabbrividendo un po' per il freddo.
 
 << E io che ci speravo >>, borbottò lui, infilandosi a fianco della ragazza, anche lui con le coperte tirate su fino al collo: Xx lo guardò storto, inarcando le sopracciglia.
 
 << Non è vero. Ora, a parte gli scherzi, sono felice di iniziare a organizzare il nostro matrimonio >>, rispose con sincerità.
 
 << Meno male. Buonanotte Jay >>, gli sorrise baciandolo.
 
 << Buonanotte Xx >>, le rispose a fior di labbra.
 
 
 
 
 
 << N- no!... Lascia subito la mia bambina! Lasciala!... sta lontana da loro!... lasciali stare! Jay non… non ti vuole… >>.
 
 << Loro saranno miei… James capirà che sono io la donna giusta per lui. E tu rimarrai da sola >>, la voce di Simone riecheggiava, accompagnata da una risata cattiva.
 
 << No! >>, urlava Xx.
 
 << Farò io da mamma alla tua bambina… vedrai… >>, continuava a vantarsi Simone con fare sicuro.
 
 << NO! >>, urlò lei ancora una fitta di dolore al solo pensiero.
 
 << Non ti ricorderà nemmeno quando sarà grande… come non fossi mai esistita per lei >>, continuò lei maligna.
 
 << Maledetta! Non accadrà mai! >>, Xx vibrava di collera.
 
 << Xx! >>.
 
 << Xx svegliati! >>, James cercava di svegliare la ragazza, scuotendola per le spalle.
 
Xx aprì gli occhi di colpo, impaurita e completamente sudata, i capelli appiccicati alla faccia.
 
 << Jay! Oh, grazie al cielo >>, era sollevata dal vederlo lì a fianco a lei, ma tremava: aveva i sudori freddi.
 
 << Hai avuto un incubo credo… stai bene? Vuoi un bicchiere di acqua fresca? >>, le domandò un po' preoccupato, spostandole delicatamente i capelli dalla faccia.
 
 << Non ti dico di no… >>, rispose timida: James annuì e scese a prenderle dell’acqua fredda in cucina.
 
Xx si sfregò gli occhi per riprendersi e cancellare quell’incubo: era ancora vivo nella sua mente... sembrava terribilmente reale. Guardò verso le finestre; c’era qualche raggio di sole che filtrava dalle persiane… doveva essere l’alba… o giù di lì.
 
 << Ecco, tieni >>, James le porse il bicchiere e si sedette a fianco a lei.
 
 << Scusa se ti ho svegliato >>, gli disse dopo un paio di sorsi.
 
 << Non fa niente… cosa sognavi? >>, le domandò.
 
Xx tentennò: non era sicura fosse il caso di dirgli la verità, non voleva che si preoccupasse per lei, quando aveva già tanto altro a cui pensare.
 
 << Non me lo ricordo >>, mentì, ma non riuscì a guardarlo negli occhi.
 
James aprì la bocca per dire qualcosa… ma la richiuse. Ci riprovò, ma non usciva un suono.
 
 << Riguarda Simone, non è vero? >>, le domandò.
 
Xx non rispose, ma fece un respiro così profondo che lui lo prese come una ammissione.
 
 << Perché non volevi dirmelo? >>, le chiese con dolcezza.
 
 << Non volevo farti preoccupare. È stato solo un sogno… è tutto ok >>, rispose cercando di dimostrarsi sicura di sé… fallendo miseramente.
 
 << Non fingere con me, e non mentirmi, ti prego. Mi dispiace davvero per tutta questa situazione…è… è tutta colpa mia. Voglio che finisca il più presto possibile, ormai ci sta perseguitando… anche negli incubi. Io… mi impegnerò a mettere fine a questa storia. Per me, per te, per Amelia e per la nostra famiglia >>, le disse con calore, stringendola tra le braccia, rassicurandola.
 
Xx si sentì molto meglio, ma si sentì, come accadeva un po' troppo spesso ultimamente, una sciocca. Sapeva che lui non voleva Simone, né tantomeno avrebbe accettato il fatto che lei si avvicinasse ad Amelia, e anzi lo avrebbe impedito ad ogni costo… ma lei non riusciva proprio a darsi pace, non lo avrebbe fatto fino a quando quella donna non fosse sparita per sempre dalle loro vite… possibilmente senza rovinare quella di James con le sue minacce.
 
 << Ti va di raccontarmi il tuo sogno? Magari così sembrerà meno brutto, o almeno lo condividerai con qualcuno >>, le disse.
 
Xx ci pensò su per qualche secondo, ma James le aveva appena chiesto di non mentirgli e di non fingere con lui… quindi decise di vuotare il sacco, non omettendo niente.
 
 << James… è… è stato terribile, spaventoso! Sto ancora tremando >>, gli disse una volta finito di raccontargli l’incubo: effettivamente ancora la mano le tremava.
 
 << Devi sapere una cosa… anzi due. La donna giusta per me sei tu. In secondo luogo non lascerò mai a nessuna di prendere il tuo posto. La mamma di Amelia Hollie Susan Phelps sei tu, nessun’altro ti potrà sostituire >>, le disse con calore. Guardandola dritta negli occhi.
 
 << E… mi dispiace per il brutto sogno, ma era solo un incubo, ok? Io sono qui e da qui né io né Amelia ce ne andremo >>, continuò baciandola con amore.
 
 << Lo so questo… ma grazie di averlo detto >>, gli sorrise, un po' più serena.
 
 
 << Allora, oggi cosa prevede il programma della giornata? >>, fece lui poco dopo, mentre facevano colazione: voleva distrarla dai suoi incubi.
 
 << Come prima cosa il ristorante, ne abbiamo un paio per oggi, dobbiamo sentire cosa ci propongono. Poi dobbiamo andare dal fiorista, ho qualche nominativo. Poi ci sono i centro tavola da scegliere… >>, iniziò una lunga lista di cose da fare: James sbiancò lievemente.
 
 << Strano che Amelia non sia sveglia… vado a vedere >>, fece improvvisamente Xx.
 
 << Vado a vedere io, finisci la colazione >>, la rassicurò lui alzandosi subito.
 
 << Devo svegliarla? Dorme profondamente… >>, domandò James rientrando in cucina.
 
 << No… lasciamola ancora un po' tranquilla. La giornata di ieri l’avrà stancata >>, gli rispose pensandoci su.
 
Riuscirono a sistemare la cucina e la loro camera e a vestirsi, prima di sentire ridere nella cameretta di Amelia. Andarono a vedere, e la trovarono seduta sul lettino, con un gran sorriso stampato in faccia, che faceva discorsi con il suo pupazzo preferito, il coniglio giallo che le aveva preso Oliver.
 << Taa- taa- ta. Ma- ma- pa- ta- brr >>, stava dicendo, e quando vide James e Xx alzò subito le mani, segno che voleva essere presa in braccio e tirata su: la prese James e fece un sorriso enorme, battendo le mani.
 
 << Buongiorno anche a te amore di papà >>, le sorrise allegro dandole un grosso bacio sulla guancia: Amelia era sempre sorridente e allegra, e metteva il buonumore anche in giornate che non erano cominciate benissimo, come quel giorno, con l’incubo di Xx.
 
 
 
Più tardi uscirono di casa tutti e tre insieme, diretti al primo appuntamento della giornata.
 
 << Stai molto bene con gli occhiali da vista, quasi non ti riconoscevo, con quelli e il cappello >>, disse una voce alle loro spalle, a poche centinaia di metri dalla loro casa.
 
James si bloccò di colpo: aveva riconosciuto la voce, ma non voleva credere fosse lei, di nuovo.
 
 << Cosa ci fai qui Simone? >>, domandò brusco.
 
A Xx era venuto il voltastomaco solo a sentire la voce della donna: strinse più forte le mani sul passeggino, come a volere mantenere la calma.
 
 << Passavo da queste parti. Ciao Xx, e buongiorno Amelia >>, disse con noncuranza, avvicinandosi al passeggino per vedere la bambina, ma Xx lo tirò indietro, portandolo dietro lei e James e coprendo un po' di più sua figlia con una coperta: non voleva nessun genere di contatto tra lei e Simone.
 
 << Volevo solo darle il buongiorno. Non c’è bisogno di essere così scontrose >>, la canzonò Simone: << E’ così amorevole tutte le mattine? >>, domandò poi rivolta a James, facendo una smorfia in direzione della fidanzata di lui.
 
 << Siamo amorevoli allo stesso modo, anche io avrei fatto la stessa cosa >>, le rispose secco.
 
 << Sarà la sua influenza negativa >>, mormorò, ma sembrava più che stesse parlando da sola.
 
 << O forse la tua. Noi ora dobbiamo andare, ma non voglio più vederti nei pressi di casa nostra. Hai capito bene? >>, fece con fare molto minaccioso.
 
 << Questo è un paese libero, e io posso andare dove voglio e quando voglio. Buona giornata, ci si vede in giro >>, rispose con leggerezza, mandando un bacio con la mano e voltandosi, ancheggiando eccessivamente per andarsene.
 
 << CI sta provocando >>, disse a denti stretti Xx: ormai le nocche delle sue mani erano bianche da quanto stava stringendo il passeggino.
 
 << Si, lo so. Mi dispiace >>, mormorò: vedersela spuntare ovunque non era la cosa migliore per loro, o per il loro umore… li lasciava sempre infastiditi e irritati, per non dire di peggio.
 
 << Ormai non conto più le volte che lo dici. Troppo spesso ultimamente… ma non è colpa tua se lei è una squilibrata… ok? >>, gli rispose Xx: vedere James così abbattuto e dispiaciuto era un gran dolore per lei.
 
 << Grazie >>, le sorrise lui mesto, baciandole una tempia.
 
 << Dai, andiamo ora. Concentrarci sul nostro matrimonio ci farà bene e ci distrarrà… ed è un bellissimo modo di trascorrere la giornata >>, fece James dopo un pò, provando a recuperare il buonumore.
 
 << SI… coraggio, abbiamo degli appuntamenti oggi >>, gli rispose cercando di non pensare a Simone, ma l’averla trovata quasi sotto casa non le piaceva per niente… la inquietava.
 
 
 << Quale delle tre torte ti è piaciuta di più? >>, gli domandò Xx su di giri, due ristoranti e tre pasticcerie più tardi.
 
 << Mi è piaciuta… >>, cominciò, poi ci pensò su per un minuto buono: << Quella con il cioccolato bianco e la crema ai lamponi. A te? >>, le domandò curioso, spingendo il passeggino.
 
 << Anche a me è piaciuta quella, e poi anche quella con il cioccolato e le fragole! >>, gli rispose entusiasta.
 
 << Non era male quella con le fragole, ma secondo me alla fine era un po' pesante. Quella con il cioccolato bianco l’ho trovata più leggera >>.
 
 << Mmm… forse sì. Ma prima di dare conferma dobbiamo fare una lista degli invitati, e poi dobbiamo decidere con cosa decorarla >>, gli rispose.
 
 << Stasera sarà il caso di buttare giù una lista di nomi. Poi dobbiamo fare e mandare gli inviti, non possiamo avvisare la gente la settimana prima >>, fece saggio.
 
 << Hai ragione. Per la data che ci interessava al momento hanno ancora disponibilità entrambi i ristoranti. Che mi dici di questo argomento? >>, domandò sinceramente curiosa ed interessata a sentire la risposta.
 
 << Mmm… dato che è maggio, e se il tempo regge si può stare fuori, mi piace di più il secondo, quello che ha tutte le vetrate che danno su quel parco enorme. E hai visto che veranda, così immersa nel verde, piena di fiori, il rinfresco lo potremmo fare lì, volendo… e poi hanno detto che possono mettere anche dei grandi ombrelloni con dei tavoli e dei divanetti per il buffet. Mi piace perché è immerso nella campagna… e poi c’è anche quel laghetto! È meraviglioso, me ne sono innamorato appena l’ho visto. Sembra un po' una vecchia villa più che un ristorante nel vero senso del termine >>, gli occhi di James si illuminarono a parlarne, e a Xx non poteva che fare piacere.
 
 << Sai… sembrerà strano, ma io ho pensato esattamente la stessa cosa. Poi è incluso un servizio di giochi ed attività per i bambini… e ho l’acquolina in bocca solo a pensare al menù! Già non vedo l’ora di venire a fare l’assaggio del menù! E poi è personalizzabile, ha trovato il modo di inserire armoniosamente tutto quello che avevamo chiesto. E in più il prezzo è ragionevole, da un posto così mi aspettavo chiedesse molto di più >>.
 
 << Anche io. Insomma, sembra che abbiamo deciso senza rendercene conto. Andiamo con il secondo? Sta sera buttiamo giù la lista dei nomi, e già nei prossimi giorni potremmo venire a fissare il posto con un numero di invitati >>, le disse James.
 
 << Sembrerebbe di sì. Ora però dobbiamo accelerare, dobbiamo andare dal fiorista >>, gli sorrise.
 
 
 
 
 << Non hai detto nulla dal fiorista. Non eri convinto? >>, gli domandò più tardi nel tardo pomeriggio, mentre tornavano a casa.
 
 << No, mi piacevano! Perché? >>, le rispose un po' distratto.
 
 << Non hai praticamente detto niente… se vuoi possiamo andare da un altro fiorista >>, gli disse.
 
 <>, le domandò.
 
 << La fiorista ha detto di sì… immagino sia fattibile. Glielo chiederò la prossima volta >>, rispose un po' più sollevata.
 
 << Domani dove dobbiamo andare? >>, si informò.
 
 << Domani pausa. Mercoledì dobbiamo andare dal fotografo, a vedere per le partecipazioni e per le tovaglie e altre decorazioni. Io poi la prossima settimana devo andare con Katy e un paio di amiche a vedere per il vestito da sposa e dal parrucchiere. Poi, sempre la settimana prossima, dobbiamo andare a vedere per le bomboniere e i confetti. Il quattordici febbraio abbiamo appuntamento dal gioielliere per le fedi >>, gli disse, gli occhi illuminati.
 
 << Sembra il piano di attacco per una guerra! >>, le disse, scoppiando a ridere: anche Xx non si trattenne.
 
 << In effetti. Ma abbiamo praticamente quattro mesi. Anche meno. E organizzare un matrimonio in un tempo così breve tiene molto impegnati >>.
 
 << Hai ragione. Comunque sia non vedo l’ora che arrivi quel giorno >>, le sorrise baciandola.
 
 << A chi lo dici >>, gli sorrise radiosa lei… ed entrarono in casa, chiudendosi la porta alle spalle.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lolli89