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Autore: Jashin99    03/05/2019    0 recensioni
Terzo e ultimo capitolo della distopia di E.N.D.
La guerra tra umani e demoni è ormai iniziata, e non si fermerà fino alla vittoria di una delle due parti... e alla distruzione dell'altra.
Ormai è la fine.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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BLITZKRIEG
Buddy you're a young man hard man
Shouting in the street gonna take on the world some day
You got blood on yo' face
You big disgrace
Wavin' your banner all over the place

We will we will rock you
Sing it
We will we will rock you

(We Will Rock You-Queen)

La strategia degli uomini era stata pianificata da Mavis e Hisui con particolare attenzione, ma ruotava attorno a un’idea molto semplice: l'esercito in prima linea avrebbe inizialmente avuto il solo compito di avanzare e ingaggiare qualora istigato. In tal modo, portando avanti la barriera, avrebbero avuto alle proprie spalle uno scudo che forse era la loro migliore spada.
Dopo i primi scontri, alcuni singoli plotoni di élite capitanati dalle Guardie Reali avrebbero guidato il contrattacco: si sarebbero allungati come artigli verso nord, penetrando fino al confine con Bosco, cuore del territorio nemico, per prepararsi allo scontro finale. Il tutto avrebbe impiegato un giorno intero o al massimo due: una guerra di logoramento non sarebbe stata sopportabile.
La strategia degli Etherias, dal canto loro, era simile ma decisamente più breve: seminare distruzione, annichilendo ogni forma di resistenza e tergendo con la Nube Nera ogni territorio conquistato.
Il rischio per i primi era il tempismo delle operazioni e per i secondi la loro irrimediabilità.
A vederla da lontano nel tempo, quella guerra si sarebbe risolta nel giro di pochi attimi.
La concentrazione e la tensione erano alle stelle.



-Zzz... Nyah!- Ginger sbadigliò con malavoglia e si rigirò tra le coperte.
Vicino ad Hargeon, sud-est di Fiore
-Mmm, che bella dormita-dechi!-.
-Gin...ger...sa...ma...- Sentì ansimare qualcuno di sotto.
-Elie! Sbaglio o ci siamo fermati?-.
-S...Sì...-.
Ginger sbuffò e si affacciò sotto al letto, cercando quale dei sottoposti a testa ingiù colle lingue infuori fosse quella giusta.
-Ehi, ho sete, portami un bicchiere Elie-dechi.-.
-Non... mi chiamo... Elie...-.
-Ma io mi chiamo “Imperatrice Ginger”, e l'imperatrice ha sete-dechi!-.
-Lei non... non è un...-.
La Cambiata si rimise sopra il letto e con un salto schiacciò il materasso col culo, facendoli urlare tutti e quattro.
-Sono il vostro comandante, che è la stessa cosa! Vedi, ho pure la giacca del capitano!- Infatti se l'era rubpresa in prestito, con tanto di berretto, dal castello.
Kukuku! Non si era mai divertita tanto! Avere degli schiavi (ndr. sottoposti) era la cosa più bella al mondo: se schioccava le dita la servivano, se glielo ordinava la veneravano, e se non lo facevano esplodevano (non sul serio, eh, ma bastava dirlo per spaventarli). Certo, essere chiamata “Signora” la faceva sentire un po' vecchia, ma avrebbe tanto voluto vedere la faccia della Maestra in quel momento!
Non che mi importi di quello che pensa! Figurarsi, se lei non vuole avere a che fare con me, tanto meglio-dechi! Poi neanche mi piaceva, era brutta e racchia, ecco!”.
Batté le mani per avvertire che stava scendendo, così trovò pronti due scalini umani; ma, messo un piede a terra, sentì un CIACK poco pimpante.
Come un fiore che sboccia passando gradualmente da chiuso ad aperto, allo stesso modo il suo viso passò da calmo a incazzato nero.
-Chi mi ha fatto scendere sopra una pozza di fango-dechi???-.
Si pulì la suola sulla gamba dello schiavetto più vicino, poi alzò lo sguardo verso l'orizzonte.
E che posto di merda! Tutto deserto e cielo mestruale! Mi ricorda quando la scema coi capelli lillà mi ha catturata-dechi! Grrrrr, che umiliazione!” E la cosa peggiore era che non poteva neanche vendicarsi, perché era già crepata!
Incrociò le braccia e si mise a riflettere: in effetti, non le erano rimaste tante persone su cui vendicarsi. Il biondino era morto, la gatta era diventata sua cofcofamicacof, e allora rimaneva...
-Oh!-.
-Dechi? Che avete sguatteri?-.
Cosa stavano guardando così spaventati? Che era quello laggiù, un puffo troppo cresciuto?
-No, è... kukuku... ahahahah!!!-.
Pugni al cielo, iniziò a ballare di gioia.
-Sì!!! Mio Kami, sì-dechi!!! Sia lodato Zeref!!!-.
-Signora...- Gemette Elie: -Chi... è... quello?-.
-Dechi-dechi-dechi!- Ginger prese con una mano una sponda del letto, mentre quello laggiù alzò il dito sbrilluccicante.
Oh, che ricordi.
PEW
-VAI A NANNA!!!-.
Il baldacchino esplose a metà strada in mille scintille azzurrine, allora Ginger batté i pugni a terra e diede loro fuoco.
-Io sono la regina del ghiaccio e del fuoco-dechi! E tu sei un insulto al mio titolo, Lyon Bastia!!!-.



Che cosa faccio???”.
Città portuale di Hargeon
Wendy guardò in ansia il libro che teneva in mano, che aveva scoperto essere invisibile a tutti gli altri.
Davanti a lei la battaglia si stava consumando atrocemente, ma sentiva che se avesse aperto quel tomo avrebbe ottenuto il potere sufficiente per porle fine, il potere per salvare tutti i suoi amici, l'unica cosa che aveva sempre voluto...
Ma non l'avrebbe aperto.
Non riusciva nemmeno a guardarlo senza tremare.
Sono orribile. I miei amici stanno combattendo, e io non so nemmeno perché non li aiuto.”.
-Wendy.- Una voce cavernosa la riscosse e si trovò faccia a faccia con un muso mostruoso.
-Ah!!!-.
-Sono io, Freed.- Disse quello, diventando con un lampo di luce il ragazzo che conosceva.
Wendy si mise una mano sul cuore, che non la smetteva di battere.
-Mi-mi hai spaventata. Sembravi un demone!-.
...e io invece sono il contrario.” Pensò subito con amarezza.
-Scusa. Ho bisogno che mi curi.- Le mostrò le braccia ferite.
-Ah! Certo!- Impose le mani e iniziò a guarirlo.
-Grazie.- Freed allora fece una cosa strana: boccheggiò come un pesce e deglutì a fondo, poi cercò di sorridere.
-Senti, vedrai che andrà tutto bene...-.
Cosa?” Voleva chiedergli, invece uscirono solo dei gorgoglii.
Solo allora si rese conto di essere scoppiata a piangere.
-I-Io... scusami! Po-Potrei fare molto di più, ma non ci riesco! Ho troppa-Ho troppa paura!-.
-Ma... perché dici questo? Cosa potresti fare ancora? Hai incantato ogni singolo soldato e li proteggi anche adesso, nessuno riuscirebbe a fare di più.-.
Wendy guardò con rammarico il libro, gesto che al ragazzo sembrava l'aver semplicemente abbassato il viso in vergognoso assenso.
-Combattere!- Singhiozzò: -Potrei-potrei combattere con voi!-.
-Itté!-.
Si aspettava di tutto, ma non uno buffetto sulla fronte. Freed ora la guardava serio.
-Non fare la bambina capricciosa, Wendy.-.
La blu ci rimase di sasso.
Eh? Capricciosa?”.
Freed ritrasse le mani nonostante non fossero ancora guarite, e guardò oltre le colline: vampe infuocate solcavano il cielo, evidentemente Ginger si stava scatenando.
-Dimmi, perché pensi che né lei né le altre siano tornate umane?-.
-Io non...saprei...-.
-Per paura.-.
-Paura?- Ripeté lei: -...di cosa?-.
Freed sorrise con il suo pizzico di superbia nel risponderle: -Della cosa più ovvia: hanno paura di morire.-.
Wendy sgranò gli occhi. La sua mente tornò a quelle voci che aveva sentito nel castello, voci alle quali si era rifiutata di credere, ma che si erano radicate immediatamente.
-È semplice, Ginger era morta quando l'hanno Cambiata... quindi Ritornando potrebbe morire di nuovo. Qualcuno potrebbe dire che è meglio questo che vivere come un mostro, però...-.
Con le mani ancora piagate sguainò lo stocco dal fodero e lo puntò verso la battaglia.
-...per me non c'è nulla di male a voler vivere a ogni costo.-.
-
Ecco perché
-
Se aprissi questo libro, io...
io...
morirei?
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Una grande folata, tanto grande che non sarebbe nemmeno riuscita a mangiarla, la fece quasi volare via.
Wendy si coprì gli occhi e cercò di capire da dove provenisse l'esplosione, e quello che vide la lasciò senza fiato.
In mezzo alla lotta, un Cambiato più simile a un orco che a un uomo stava spazzando via amici e nemici come fossero formiche. La terra tremava a ogni suo colpo, e per i suoi compagni era inutile cercare di scappare, perché le sue esplosioni devastavano decametri attorno a lui.
-DEBOLI DEBOLI DEBOLI!!!- Ruggiva a fauci spalancate, coprendo persino le esplosioni.
Il suo solo potere magico è spaventoso! Come faremo a sconfiggerlo?”.
Anche Freed era visibilmente scosso.
Se anche lo incantassi non so se...”.
Forse il libro...”.
Per me non c'è nulla di male a voler vivere a ogni costo
No... no, dobbiamo trovare un'altra soluzione, dobbiamo
-Bickslow!- Freed aveva urlato all'improvviso, perché Bickslow aveva ingaggiato il colosso.
Cosa? Non poteva farcela, doveva assolutamente-
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM
-BICKSLOW!!!-.
Wendy rimase senza fiato.
Il suo amico era... Bickslow era...
...sparito?
Bick...
No
No
NO!!!
Gettò a terra il libro e poi sé stessa, i sassi le fecero male, ma non voleva ascoltarli.
Se io se io se io se io non ave-avessi aspetta-se io non avessi-se io non-Bickslow non lui non-Che co-co-cosa ho fatto???”
-Wendy!- Non avrebbe dato retta a Freed se la sua non fosse stata più un rigurgito che una voce.
-Tu ora stai dietro di me e ordina la ritirata, se necessario! Hai capito?-.
-Cosa? Ma tu che f-
-Wendy, hai capito?-.
Wendy non ebbe il coraggio né la forza di guardarlo, e si limitò a sussurrare di sì.
Quel libro, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, e i suoi pensieri erano troppo spaventati per concentrarsi sul resto.
Dovevo aprirlo, dovevo aprirlo, dovevo aprirlo!!! Avrei potuto salvarlo, salvarli, salvare tutti!!! Dovevo morire io, dovevo esserci io al suo posto, io, io, io!!!”.
Poi quei deliri divennero una marea e la sommersero, stillando giù dagli occhi sotto forma di pianto.
Bick...slow... scusa... scusami... scusa...”.
Ma non ci riesco... non riesco ancora ad aprirlo...”.



Nella città in cui Kinana aveva appena bucato le gomme
BANG BANG BANGBANGBANGBANGBANGBANG
Ricarica.
BANGBANGBANGBANG
Ricarica.
BANGBANGBANGBANG
E questo era l'ultimo-kina.”.
-RHAAAAAAAAAAAAR!!!-.
-Uff! E datti una calmata Dan!-.
Il cavaliere, in berserk per la seconda volta che lo vedeva, stava sbattendo il corpo di un demone da una parte e dall'altra tenendolo per una gamba, la sua punizione per aver osato ferirla poco prima. Ferita, l'aveva sfiorata...
Rischia di farmi più male lui se non sta attento ai pezzi che fa volare in giro-kina!”.
-E piantala di perdere tempo idiota!- Gli si avvicinò di spalle e gli tirò un calcio al sedere. Lui si girò e le ruggì in faccia.
-Non osare farmi “raaaa”, testone! E poi come fai a vederci senza pupille-kina?-.
Invece che risponderle, calmarsi o fare qualsiasi cosa di minimamente intelligente, lui l'afferrò poderosamente per il braccio. Che altro aspettarsi da lui?
Solo che a lei la cosa non piacque, ma proprio niente; nel giro di un millisecondo guardò lui, il braccio, lui, il braccio e lui ancora.
Due minuti dopo Dan le era ai piedi esanime e Kinana si scrocchiava i pugni scottanti.
Ma tu guarda che ritardato.”.
-Fai una cosa, rimani qui fuori e controlla che non arrivino i demoni o le Mosche dell'esercito. Io entro dentro questo edificio a preparare il mio incantesimo-kina. Ora, dove sono le mie sacche?- Si guardò intorno per capire dove le avesse messe, e vide un'ombra dileguarsi dietro un angolo.
-...Oh no-kina, non dovevi nemmeno provarci!- Prese un globo artigliato dalla cintura e lo lanciò verso la sua direzione. Fischiò, virò all'angolo e infine sentì urlare.
Quanta pazienza...” Raggiunse il suo ladro e vide che era a terra, ferito alla schiena ma vivo.
Ehi, e le sue cose? Un attimo, eccole laggiù! Allora non le aveva prese il tipo!
...scusa...
-Dannata umana, la pagherai cara!- Rantolò quello morente.
-Ah-ah, certo-kina.- Fece lei, alzando la scarpa sul suo viso.
-Eheheh... i miei compagni stanno arrivando... il nobile Franmalth-
CRACK
Franmalth?” Pensò Kinana sfregando la suola sporca sul terreno.
Era il nome di uno dei Cancelli... uhm...”.
-Dan! Ehi Dan!-.
Lo raggiunse e si piegò sulle ginocchia, mentre lui alzò a stento la testa.
-Che onta vergognosa. Ho perso il controllo... non sono più degno di servire la nobile Kinana-tan!-.
-Ma cosa dici, oh coraggioso cavaliere? Meno male che sei sveglio, ero così preoccupata per te...-.
Il demente fece gli occhi a forma di cuore: -Ah!!! Davvero, mio sublime angelo???-.
-Kina, potrei mai mentirti? Sob, non hai più fiducia in me!-.
-Non potrei mai! Mi smarrirei all'inferno se fosse per assecondare una tua richiesta!!!-.
-Ah bene, così ti voglio! Sta per arrivare gente-kina.- Detto questo alzò i tacchi ed entrò; salì fino all'ultimo piano e con una spazzata di mano sgomberò la stanza da mobilio e quant'altro, lasciando che rimanesse solo l'arida polvere sul pavimento.
Buffo, come posto le ricordava la Villa Heartphilia.
Si sedette al centro e spalancò le sacche. Si mise a frugare, producendo un rumore simile a uno xilofono. Estrasse per prima una bambola, che aveva preso proprio sulla soffitta della villa, coi capelli biondi e una rosa sull'occhio.
Non sapeva perché l'avesse portata con sé, non poteva farci niente, ma l'aveva trovata sola e dimenticata in un angolo ammuffito: perciò le era piaciuta e l'aveva buttata nell'Arrancar. La appoggiò di fianco a sé e respirò a pieni polmoni per concentrarsi; nel farlo, però, sentì un odore familiare.
Aggrottò la fronte.
Ma non era morto-kina?”.



In una città a sud-est del monte Zonia, nord-est di Fiore
Sembrava di essere in uno di quei episodi anime in cui non succede un cazzo. Toh, uno o due flashback, il protagonista cammina e rimugina, ma in pratica niente.
Così pensando Gajeel se ne andava in giro per le strade della città fantasma nella quale si erano spostati, dato che nel giro di dieci minuti i due eserciti si erano mezzi decimati. In pratica ora si giocava a “difendi la torre”, ma non era chiaro chi doveva attaccare e chi difendere.
Perciò ci si dava la caccia in gruppetti tra quelle viuzzole strette, fra il cigolio delle armature in corsa e i passi felpati degli stealther sui tetti, nonché la Scoreggia Nera che era costretto a spazzare via.
-G-Gajeel-sama...-.
E poi c'erano loro due, i classici soldati con la faccia uguale destinati a morire male presto. Bah, avevano deciso loro di seguirlo.
D'improvviso sentì odore di sangue e un'ombra rapace oscurò il sole.
Si voltò di scatto, in tempo per vedere un'arpia con una maschera in viso atterrare tra i due e ucciderli con due artigliate secche. Poi si voltò verso di lui, leccandosi lussuriosa il rosso dalle dita.
Oh? Ma è quella Kyouka che leccava il culo a Mard Geer, ai tempi. Direi che non mi ha riconosciuto. Deve avere altro per la testa...”.
GRIN
Bene bene, sarà divertente!”.
-Dov'è Erza?- Gli chiese ad occhi sgranati. Giusto, l'aveva intravista combattere con lei prima, per questo si erano dovuti ritirare: invece di comandare i rispettivi soldati se ne erano date così tante che i loro avevano avuto tutto il tempo di scannarsi.
-Kunai del Drago di Ferro!- Ne lanciò due paia, ma lei li bloccò senza fatica tra le dita e, ghignando, glieli restituì con interessi.
Scaglie del Drago di Ferro!” Incrociò le braccia davanti al viso per deviarli, ma abbassatele lei era sparita.
In alto” Gli suggerì l'istinto, e infatti era lì aggrappata alla parete di un edificio; subito però saltò sull'altro di fronte, ancorandosi con i piedi e ridendo istericamente. Erza doveva averla colpita troppe volte in testa, o forse stava avendo un orgasmo dei suoi. Forse tutti e due.
-Clava!- Allungò il braccio in un'asta, ma lei ci atterrò appollaiandosi come sul trespolo.
-Fufufu! Sei proprio un umano divertente, ma io voglio solo lei!-.
Un umano, eh? Buffo, era la prima a chiamarlo così da quando era tornato quello che era.
Comunque questo dovrebbe svegliarla un po'.” Iniziò a sbattere l'asta da un muro all'altro, ma lei, aprendo le braccia come un'equilibrista, riuscì a non cadere. Anzi, si divertiva pure.
-Uff!- Gajeel si fermò un attimo a riprendere fiato, ma la demoniessa ne approfittò per allungare gli artigli verso di lui.
Le scaglie spuntarono rapide e gli protessero il viso, gli artigli rimbalzarono via, ma ancora una volta Kyouka approfittò della sua distrazione e ricominciò a saltare da una parete all'altra, tra piroette, capriole e volteggi.
Ghihihihih! Questo dovrebbe essere divertente!”.
-Lancia del Drago di Ferro: Tronchi del Demone!- Iniziò a spararle addosso a mitraglia seguendola a ogni balzo, ma le punte facevano scoppiettare solo i muri e mai le sue carni, anche perché quando pensava di aver intuito la sua traiettoria lei la cambiava sbattendo con le braccia come fossero delle ali.
Sembrava un aquila sadica che giocava con un topolino prima di calare su di lui.
Io non sono un fottuto topolino! Io sono un drago!!!”.
Quando sembrò volergli saltare addosso per davvero, soffiò un Ruggito e la prese in pieno.
Kyouka cadde a terra stordita, allora lui alzò le braccia e li trasformò in due martelli.
-Questo ti farà male!- Fece un salto di qualche metro e impattò su di lei; o meglio, lei rotolò di lato e la mancò. Ma di pochissimo. Proprio poco poco.
Merda.
Kyouka lo colpì al petto con le zampe, e a giudicare dalle squame che si portarono via dovevano avere degli artigli begli affilati.
Passarono al corpo a corpo, pugni contro graffi, forza bruta contro agilità, impatti contro piroette, in ogni caso colpi che avrebbero ucciso al primo sangue delle persone normali.
Facendosi scudo col braccio, Gajeel bloccò le artigliate (al prezzo di un graffio alquanto doloroso) e con l'altra mano la centrò sul naso.
Kyouka tirò indietro la testa, arretrò, poi cadde riversa tracciando un arco in aria colle zampe.
-Ghihihihih!- Le si avvicinò trasformando il braccio in spada, poi però ebbe un'idea migliore.
Modificò ossa e muscoli con scatti metallici, fece spuntare dei denti attorno al filo, una leva sul gomito, la tirò e...
WROOOOOOOOM
-Questa la chiamerò... Motosega del Drago di Ferro!-.
Ormai era praticamente davanti a lei, e non dava cenno di muoversi: occhi chiusi, gambe appena divaricate, dita a terra e... crepe nel terreno intorno alle punte?
Aspetta u-
Rapidi e saettanti come serpi i dieci artigli spuntarono dal terreno e gli portarono via tutta l'armatura, uno riuscì anche a ferirgli il fianco.
-Urr!-.
In un baleno Kyouka era di nuovo in piedi e lo lanciò addosso ai due cadaveri, che almeno gli fecero da cuscino.
-Grazie ragazzi.- Mugugnò.
Intanto Kyouka aveva conficcato gli artigli nelle pareti degli edifici che lo circondavano, e dal rumore sembravano stare scavando in profondità.
-Ehi, non-
-Addio, umano!-.
E glieli fece crollare addosso.



Gilda di Tartaros, Bosco
-Cosa dovrei fare io?-.
Mirajane squadrò Sayla stupefatta: occhi rossi, colorito verdognolo, acconciatura gorgonica, pareva più un'adolescente alla sua prima sbronza che un Etherious dei Tomi di Zeref.
Sicuro non era da lei girare così, e sicuro non era da lei chiederle aiuto. Cioè, sul serio, la stava pregando di aiutarla.
-Solo tu sai come fare... sei la mia sola... khh... speranza...- Ansimava lei.
-Ehi-ehi-ehi!- Mira arretrò e alzò le mani per schermarsi da lei: -Si può sapere che ti prende? Hai la febbre?-.
-No... ti scongiuro... aiutami...- E si mise in ginocchio.
Cioè.
Adesso la implorava.
Lei.
-Io... io... pff... pff... ahahahahah!-.
L'assurdità della situazione si fece sentire di colpo come il mal di denti e la fece scoppiare.
-Tu... tu che supplichi me? La tua sola speranza? Ahahahahah! Non puoi essere seria!-.
Invece lo era.
Difatti si prostrò totalmente, con la fronte sui suoi piedi.
Mira rideva ancora, ma stavolta con disagio, e decise di chiudere lì il discorso.
-Perché dovrei aiutarti in qualsiasi cosa? L'idea che tu soffra mi fa solo piacere!- E la scavalcò con noncuranza, sicura di vederla rialzarsi e correre via con la coda tra le gambe; invece non sentì proprio niente. No, lei non si era minimamente mossa.
Adesso le era passata tutta la voglia di ridere: era certamente disgustata da come si era ridotta, eppure... era come con Lucy... le veniva da...
Fare cose buone.
Buone? Tsch! Da quando sono in questa situazione femminea non mi riconosco più! È tutta colpa di questa donna!”.
-Poniamo- Disse, facendola sobbalzare: -che accetti. Perché lo spettacolo magari mi divertirebbe. Non sei nelle condizioni di superare il Cambiamento, probabilmente moriresti.- che a pensarci non era una prospettiva tanto negativa.
-Almeno sarei meno morta di ora.- Rispose con voce fievole.
Mirajane si sentì montare in bestia.
-Ma che razza di...- La raggiunse a grandi passi e le diede un calcio in quel culetto che le sbandierava davanti. Sayla gemette e rotolò sul fianco.
-Chi ti credi di essere, eh??? Ti credevi una dea, e poi per un paio di corna in testa getti via la tua dignità, il tuo orgoglio di demone, tutto quello che sei stata! E io cosa dovrei dire? Insomma, guarda cosa sono ora! Guarda me!-.
Ma lei non la guardava, fissava il pavimento con vergogna, e questo era ancora più seccante. Tutta la forza che aveva sempre ostentato, macché ostentato, che le sputava addosso ad ogni occasione, quella sua forza gelida fino agli occhi, tutta quella forza era crollata come un castello di carte! Per delle cose sopra la testa che neanche vedeva!
-Te la tiravi un mondo, e ora sei ridotta a un verme. Mi fai schifo!-.
-Lo so.- Borbottò: -Lo so che sono un verme. Sono patetica, lo sono sempre stata. Non sono come te, non riesco a sopportare questa situazione. Sono quegli occhi...-.
A quelle parole Mira abbassò i suoi.
-Non riesco a sopportarlo.- Disse: -Il modo in cui tutti mi guardano, perché non sono più come loro. Mi rigettano, oppure si dispiacciono, e il Master mi compatisce perché dice di capirmi. Che umiliazione.-.
-Lo so che adesso sembra impossibile... ti ci vorrà un po', ma alla fine ti ci abituerai e imparerai a fregartene. Non è difficile come sembra...- Ehi, aspetta, la stava consolando?
-No... no...- Lo ripeté un paio di volte, poi scoppiò in singhiozzi.
-No! Non c'era disprezzo, non c'era compassione, e non c'era delusione! Non ero più niente che ne valesse la pena!-.
-Non vedere niente nei suoi occhi, niente nei suoi occhi... non potrò mai abituarmi, e temo il pensiero di farlo! Io so di essere debole, odio l'essere debole, ma se ciò che dici vuol diventare forte, io non voglio farlo! Perciò...-.
Con una mano le afferrò la caviglia, con l'altra si copriva il viso lacrimato.
-...almeno... almeno fammi diventare qualcosa... per cui mi guarderà ancora... anche solo per una volta.-.
Mirajane non sapeva cosa dire, la cosa che aveva ai piedi era...
esattamente come lei.
Ecco cosa aveva sempre detestato di Sayla: l'amore.
Da quando era stata confinata in quel corpo, per quanto l'avesse evitato, ne aveva avvertito l'alone asfissiante attorno a sé; l'aveva odiato e ne aveva avuto paura, e proprio perché ne aveva avuto paura l'aveva odiato ancora di più. Trovarsi di fronte a un demone che scegliesse di provarlo... quello non era mai stata in grado di accettarlo. Come poteva? Una cosa così umana!
Ma ora... da quando aveva incontrato sua sorella, la sorella di Mirajane... l'amore stava contagiando anche lei, e quel disprezzo stava venendo meno; e in quel momento, comprendendolo a pieno, sembrava volerla abbandonare del tutto. Aveva odiato quella sensazione, e come non farlo, quell'odio era l'unica sicurezza che le era rimasta, e allora si era aggrappata al suo ricordo: ma ormai anche quello stava svanendo.
E ciò che rimaneva... anzi, ciò in cui poteva evolversi, eccola qui: una larva senz'anima, martoriata dal ricordo di uno sguardo. La disgustava la sua ipocrisia e per la sua umiliazione, ma non poteva biasimarla. No, la capiva perfettamente.
-Capisco. Va bene, ti aiuterò.-.
La presa sulla sua gamba si strinse di colpo, e poi si rilassò. Nella sua povera mente sconvolta, quella risposta doveva averla inondata di gioia e consolazione; ma si erano emozioni fragili, che si sarebbero convertite nella più fosca disillusione.
-Grazie.-.
La demoniessa scosse la testa.
-Non mi ringraziare. Non sarà nulla di piacevole.-.



Castello reale di Crocus
La principessa si è interrotta quando le ho chiesto a chi era arrivata, perché?” Si domandava Kagura, camminando per un corridoio.
Che non si fidi più di...”.
-Kagura!-.
La giovane maga si immobilizzò. Quella voce...
No.” Supplicò.
Non tu.”.
I passi alle sue spalle si erano fermati, e così il suo fiato.
Le labbra le tremarono, perché non era ancora pronta, non era preparata, non era...
Scappata in tempo.” Ammise con rammarico.
Tanto lo sapevo che doveva succedere. Ma mi andrebbe bene ancora qualche istante in più.”.
Però non ne aveva neanche uno, e allora si doveva voltare, prima che la pugnalasse di nuovo al cuore.
-Kagura...-.
Eh, alla fine qualche istante se l'era preso. A suo discapito.
Eppure non riusciva ancora a girarsi.
Strinse il fodero di Archenemy fino a sentire male alle mani, serrando i denti per evitare di scoppiare in singhiozzi.
Mi è mancata tanto la tua voce!!!”.
Ansimò, divorando brevi respiri fino a distenderli e biascicare qualche parola.
-Ehi.-.
-Ehi...- Rispose timidamente la sua schiena.
-Ehi. Io...-.
Successe tutto in un attimo, e il suo istinto la possedette.
Qualcuno corre-
Aura demoniaca-
Pericolo-
Girati-
Imbraccia l'arma-
Colpisci-
Colpisci...
E l'avrebbe colpita, senza alcuna pietà, senza speranza di salvezza. Ma vide il suo viso, e le sue braccia si bloccarono. Quello che in uno scontro le sarebbe stato fatale, fu al contrario la sua salvezza.
Era da troppo tempo che non la abbracciava.
-Millianna...- Dalla sua voce non traspariva nessuna delle emozioni che invece tempestavano confuse e informi nella sua mente, solo un'incredula freddezza.
-Nee-chan!- La Cambiata la strinse attorno alla pancia e affondò il viso sotto il suo seno, mentre lei era ancora paralizzata.
Cosa...”.
Chi è?”.
Cos'è che mi sta abbracciando?”.
-Non lo sapevo che eri qui-nyah! Perché nessuno me l'aveva detto???-.
Ah.”.
È lei...”.
Alzò le braccia, le piegò, appoggiò le mani sulla sua schiena.
La mia... amica...”.
Millianna...”.
È calda...”.
È calda...”.
E anche le mie lacrime... sono calde...”.
-Sigh! Mi-Mi sei man-cata anche tu-tu Mil-lianna!-.
Piansero l’una addosso all’altra, come se anche le loro lacrime non volessero lasciare l’altra.
Per quei lunghi secondi, Kagura si dimenticò di tutti i suoi dubbi, perché quella era la sua amica e nient'altro importava, nient'altro.
Però presto i dubbi riemersero dalla terra.
No! Io non-non li voglio! Non li voglio non li voglio NON LI VOGLIO!!!”.
-Kagura... io... io ho fatto delle cose...-.
Come prima, ogni sua fibra si indurì, e digrignò i denti.
-Lo so.- Le sembrava di sputare sangue, e non semplici parole.
-Io ero... non ero-
-Lo so... lo so. È stata colpa mia, quella volta vi avevo perse di vista e... e tu sei...-.
Morta.
Perché quello era.
Una lancia l'aveva passata da parte a parte, e il suo corpo era stato portato via. Tutto per un attimo di distrazione.
Però adesso era viva... no?
-E le altre, sono davvero...-.
-Sì.-.
-...-.
-Come ho potuto stare dalla loro parte-nya? Come ho potuto provare piacere nel...? Era un incubo, non ero più... me!-.
E adesso?” Si chiedeva una piccola, fastidiosa pulce nell'orecchio: “Adesso cosa pensi di essere? Non sei umana, non sei più Millianna, adesso cosa sei?”.
-Lo so.- Rispose invece: -Ma ti prometto che non ti accadrà più niente! Ti proteggerò a costo della mia vita!-.
Millianna pianse più forte, e lei pure. Chi o cosa stesse abbracciando ancora non lo capiva, e nemmeno le importava: sapeva solo di non volerlo lasciare mai più. Non voleva che finisse, punto.
Poi però si accorse che Millianna non era venuta da sola: c'era un'altra Cambiata con lei, una ragazzina bassa dai lunghi capelli azzurri, che le osservava, probabilmente senza rendersene conto, con un sorriso compiaciuto. Doveva trattarsi di Levy McGarden. Ai suoi piedi... quattro teneri micetti!!! Che carini!!! Uno blu colla faccia stupida, una bianca stizzita, uno marrone rape-face e...
Oh mio dio, quello rosa era adorabile!!!
-Ah!- Millianna si rimise dritta e, asciugandosi gli occhi con aria ben più spensierata, glieli additò: -Loro sono i miei amici-nyah! Sono adorabili vero?-.
-Anche Frosh lo pensa!-.
Lo penso anch’io!”.
Millianna li prese in braccio tutti e quattro strofinandoseli sulle guance, anche se la gatta si scocciò ancora di più.
-Insomma, non sono mica un peluche!-.
Sembra essere tornata quella di una volta...” Pensò Kagura, immersa nella lietezza per quella dolce scena, nonché per la comparsa dei teneri micetti, uno dei suoi punti deboli.
Poi il duro suono di un'armatura preannunciò l'arrivo Panther Lily, e solo il suo volto serioso servì ad abbassare l'umore generale. In mano aveva una missiva.
-Cos'è successo?-.
-Un gruppo di demoni ha fatto breccia e si avvicina a gran velocità da Oshibana. Levy, Millianna, voi verrete con me.-.
Le due assentirono, ma Kagura non era d'accordo.
-Aspetta, fai andare me invece.-.
-Cosa? Perché?-.
-Ho appena fatto una promessa, Millianna non correrà nessun rischio.-.
-Kagura-chan! Posso farcela-nyah!-.
-Io sono più forte di tutti voi messi assieme.-.
-Ma che cavolo di... ci... ah...- La gatta si inginocchiò tenendosi lo stomaco con le mani, girò gli occhi e crollò svenuta.
-Scusami.- Disse lei abbassando il pugno. Poi si rivolse agli altri due, ma Levy alzò le braccia.
-Per me va bene, il capo sei tu.-.
-Anche Frosh lo pensa!-.
Lily si grattò la tempia, indeciso sul da farsi; dopotutto, Kagura non era solita agire in questo modo. Lei stessa stentava a riconoscersi... ma non le dispiaceva affatto questo suo lato di sé. Ma sì, al diavolo tutto quando, voleva sgranchirsi un po’ le gambe.
-Dammi un'ora, sarò di ritorno prima che si svegli.-.
-...e va bene, ma almeno portati qualcuno.-.
Sogghignando, Kagura sguainò la spada.
-Ce l'ho già qualcuno. E ha molta sete.-.



Di nuovo Zonia
-Uhm...-.
Gajeel emerse a fatica dalle macerie, svegliandosi appena in tempo per soffiare via la Scoreggia. Cioè, non gli serviva, ma visto che c'era...
-Quanto è che sono rimasto al tappeto?- Si chiese massaggiandosi la nuca.
-Dannato uccellaccio! È stato davvero scorretto da parte sua!-.
Poi sentì una sorta di fetore maleodorante, tipo di un gran pescione scaduto da giorni e gettato nella pattumiera. Dov'è che l'aveva già sentito?
-Juzumaru!-.
Ah, ecco dove.
Il polipo che l'aveva appena attaccato rimase molto sorpreso e scocciato nel vedere con che facilità aveva scartato il suo fendente d'aria.
-Umpf! Un umano fortunato, e tutt'ossa per di più! Niente carne! Non riuscirò mai a divertirmi!-.
Zeze, Lele, Peter... come si chiamava? Quello debole dei nove, quello che si faceva pestare di continuo da Sting e Rogue... ce l'aveva sulla punta della lingua.
Bah, che palle. Me ne vado.”.
-Ehi! Che cosa fai, umano? Pensi di poter scappare?-.
Gajeel si voltò irritato. “Umano”, tutti orbi a quanto pare.
-Non sto scappando, ma ho di meglio da fare che cazzeggiare con te. Ciao.-.
Però quello non ne voleva sapere.
-Come osi??? Cerchio del Demone!!!-.
E dai!
Si lasciò colpire in pieno, senza cercare di difendersi, perché tanto gli bastò darsi un colpetto sulla spalla per liberarsi dall'unico danno arrecato, ovvero la polvere che gli aveva tirato addosso.
Rere era furioso per l'umiliazione, e iniziò a sbattere i tentacoli a caso lanciando fendenti che distruggevano ogni manufatto nelle vicinanze. Ma lui manco per il cazzo che lo prendeva.
Che bimbo capriccioso!”.
Gli serviva una bella lezione, e l'avrebbe avuta.
Piegò le gambe, scrocchiò il pugno e si lanciò.
-Martello del Drago di Ferro!!!-.



Di nuovo Crocus
-Ohi ohi ohi...-.
-Ah, certo che voi siete un continuo convivio per le mie pene.- Levy prese una stordita Millianna per sotto il braccio, portandosela via.
Kagura è cambiata parecchio.” Pensò Lily tra sé e sé.
Quando l’ho incontrata per la prima volta mi ricordava la Erza di Edolas. Ora invece sembra più quella di qui. Forse è per tutto quel tempo passato con la principessa...”.
-Charle, che cos’hai?- Sentì chiedere Happy. L’exceed bianca aveva la solita espressione imbronciata, ma si vedeva che era preoccupata da qualcosa. Ed era abbastanza sicuro di sapere cosa fosse.
-Non avrei dovuto lasciare andare Wendy da sola.-.
-Anche Frosh lo pensa!-.
-Frosh, non hai capito...- Fece Lector.
-Ma non è sola, è con Freed e Bickslow!- Contestò Happy. Forse sperava di farla felice con il suo, uhm, acume, invece ottenne l’effetto opposto.
-Bella compagnia! Non capisco perché la Principessa e il Primo mi abbiano fatto rimanere qui!-.
In effetti avevano scelto degli abbinamenti strani, ma Lily si fidava del loro giudizio; come anche Charle, ma quando si trattava di Wendy…
-Sono sicuro che starà bene.- Happy corse hai ripari: -Ma se vuoi ci volo di persona!-.
-Anche Frosh!-
-Frosh, meglio di no, credimi...-.
-Voglio dire, tutti gli altri sono andati, persino Romeo e quell’Ichiya, e noi siamo qui a non fare… niente.-.
-Charle...- Il micio blu abbassò le spalle. Charle non era più arrabbiata, ma triste.
-Questo non è vero.- Intervenne Lily: -Se qualcuno arrivasse qui sarebbe la fine. Dobbiamo garantire la riuscita del trasporto dell’Eclipse, e noi exceed con la nostra velocità potremmo spostarci nel campo di battaglia se ce ne fosse bisogno. Siamo molto importanti.-.
-Anche Frosh lo crede!-.
-...-.
Lei arricciò le labbra, e poi si toccò la fronte con espressione sofferente.
-Ti fa male?- Happy era allarmatissimo.
-Sono le mie visioni, non riesco a gestirle bene. Sono sempre così confuse.-.
-Che cosa vedi?-.
-Niente. O meglio, niente di chiaro. Vedo il cielo che si deforma, e poi che si riempe di crepe. Vedo la Principessa con un’espressione cattiva in viso. Vedo dei… dei corpi morti alzarsi, è spaventoso. Vedo una donna bionda con un corpo mostruoso. E poi… poi vedo una gigantesca esplosione. Ma sono solo dei frammenti, è come se qualcosa interferisse.-.
-Deve essere terribile.-.
-Lo è. Vorrei solo essere sicura che Wendy stia bene...-.
Lily sorrise: -Vedrai che è così. È una ragazzina in gamba, sta crescendo. Ne ha passate tante, ma ha la tenacia di un leone. Se la starà cavando benissimo.-.
-Anche Frosh lo pensa!-.



Di nuovo Hargeon
-No! No! No!!! NOOOO!!!-.
In una mano aveva il libro, nell'altra, tremante, un sasso appuntito, e stava per fare l'irreparabile.
Ormai non le importava più niente, voleva solo bruciarlo, spaccarlo, distruggerlo del tutto.
Freed, anche lui, Freed era... no, no, no!!!
Cosa posso fare??? Se solo Charle fosse qui, lei mi direbbe cosa fare!”.
No, non è vero, perché io non le ho detto niente! Non ho detto niente a nessuno! Se solo l'avessi fatto forse-forse sarebbe cambiato qualcosa-forse li avrei salvati!!! Ma...”.
Strinse occhi e denti e gettò tutto all'aria.
...non l'ho fatto. Non è colpa del libro, è solo colpa mia.”.
E adesso anche Freed se n'è andato.”.
Il ragazzo si era gettato eroicamente contro l'energumeno e, consapevole di non poterlo battere, l'aveva fatto sparire con le sue rune. Ma era scomparso anche lui. Del suo odore era rimasta ormai una vaga fragranza nell'aria.
Scosse la testa.
-Devo stare calma. Freed-san mi ha lasciato al comando, lui non vorrebbe vedermi così!-.
-Sono sicura che è ancora vivo, deve esserlo!- Si rimise in piedi asciugandosi il naso, e analizzò rapidamente la situazione.
Senza il colosso e Freed la battaglia si era in parte riequilibrata, ma pareva volgere in favore degli umani: in poco tempo li avrebbero respinti e avrebbero potuto pensare alla prossima mossa. Però cosa avrebbero potuto fare? Non poteva fare altro che ordinare la...
la…
...questo odore...”.
Smise di percepire qualsiasi altra cosa.
I rumori della lotta si ovattarono come sott'acqua, il suo viso solcò gli angoli del cielo ma senza metterli a fuoco, come durante un attacco di chinetosi.
E tale si sentiva: una martellata di pugni sullo stomaco, budini al posto delle ginocchia, la sensazione di una morsa pungente alla gola.
Dov'è-non è possibile-dov'è?”.
-WENDYYYYYYYYYYY!!!-.
Quell'urlo fu un tuffo al cuore.
Lei era lì davanti, doveva solo alzare gli occhi. Ma non ci riusciva: le lacrime salate li rendevano troppo pesanti. Furono una ventata improvvisa e le urla agonizzanti dei suoi soldati a forzare il suo istinto.
E allora quell'improvvisa verità, così palese e così ingiusta, divenne un fulmine in pieno petto.
È lei.”.
Non è possibile.”.
Perché è così?”.
Pensavo che fosse morta.”.
Perché è così?”.
Pensavo che fosse morta.”.
-Giochiamo un po???-.
...Sherria.
   
 
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