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Autore: CyberNeoAvatar    03/05/2019    3 recensioni
Choyoshi Miho è una residente di Shosou, una città del Giappone. Fiera, conturbante e disposta ad ogni cosa per ottenere ciò che vuole, fa della sua vita letteralmente ciò che vuole, è un pessimo soggetto dell'alta società. Yusa Futako, il vero protagonista della storia, invece, è un ragazzo molto più povero, dietro cui però si cela qualcosa, e sarà proprio compito suo, seppur involontariamente, riportare Miho su un sentiero più dignitoso. Ma, al di là della storia di questi due ragazzi, c'è qualcosa di ben più oscuro che è finito sulla Terra... qualcosa di assai più sinistro e pericoloso, che Futako e Miho si troveranno costretti a fronteggiare, in un faccia a faccia con oscuri segreti e un avversario davvero letale sia per loro che per il mondo.
Altra fic uscita dalla mia penna (?). Tutta la storia è ambientata in un universo narrativo differente da Zexal, Arc V e Vrains, seppur avanti nel tempo, perciò ci saranno sia Xyz (anche Numeri), che Pendulum (anche Draghi di Zarc), che Link (incluso probabilmente il tipo Cyberso introdotto con essi).
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 21 – I dubbi di Futako.

Non appena fuori dal negozio, Futako trascinò in un angolo Jiro, stando attento che non ci fosse troppa gente nei dintorni, poi chiese all'amico con una certa veemenza:<< Allora, Jiro, cosa sta succedendo? Eravamo d'accordo di non vederci in negozio per queste questioni.>>.

<< Scusami, ma avevo importanti novità.>> disse Jiro, guardandosi intorno, e sinceratosi che nessuno li stesse ascoltando aggiunse:<< Il deposito in cui volevamo penetrare... pare che la Expantor abbia messo delle guardie motorizzate intorno all'edificio.>>.

<< Vorresti dire che hanno aumentato la sorveglianza?>> chiese Futako.

<< Eh sì.>> ammise Jiro con un sospiro.

<< Accidenti...>> scosse il capo il ragazzo dagli occhi bicolore:<< Quel catorcio di Duel Runner che abbiamo rimediato non è un granché, e abbiamo già rischiato una volta che mi beccassero. Di sicuro non useranno veicoli lenti, no?>>.

<< Già, hanno cominciato a farsi più prudenti da quando abbiamo cominciato ad entrare nei loro uffici per scoprire cosa bolle nei loro affari.>> riconobbe Jiro.

<< E' un bel problema...>> mormorò Futako, pensieroso:<< Ascolta, facciamo così: ci ritroviamo dopo il lavoro al solito posto e ci facciamo venire in mente qualcosa, ok? Dobbiamo assolutamente entrare in quel deposito.>>.

<< Va bene, Futako, ti aspetterò laggiù.>> annuì l'amico. Così dicendo si divisero.

Appena rientrato in negozio, Futako notò che il cliente che l'anziano padrone stava servendo, Ryo, stava già prendendo dei grossi sacchetti dal bancone del negozio per andarsene. 

<< Ah, Futako, rieccoti.>> disse il padrone vedendolo rientrare:<< Che ne dici di aiutare il signor Youki a portar via i suoi acquisti? Sono piuttosto pesanti.>>.

<< Oh, certo.>> riprese a sorridere Futako, avvicinandosi e prendendo i sacchetti preparati.

<< Non sforzarti troppo, posso prenderne un paio anch'io.>> disse gentilmente Ryo.

<< Non occorre.>> sorrise di più Futako, trasportando i pesi. Però nella sua testa pensava al suo problema, mentre lo faceva... era possibile che avrebbero dovuto rinunciare ai loro piani? 

Dopo che ebbe terminato di portare alla macchina di Ryo gli acquisti, la giornata procedette tranquillamente. Poi venne il suo orario di lavoro scadette, e senza indugio uscì dal negozio e si diresse verso una meta precisa. Camminò per un tempo imprecisato, finché non giunse davanti alla porta di una casa che sicuramente doveva aver visto tempi migliori, dato che le finestre si presentavano rotte e ricoperte d'edera, mentre le piastrelle del tetto erano quasi tutte spaccate. Bussò alla porta tarlata che gli si parava davanti. 

La porta venne sollevata di peso e spinta in seguito di lato a spalancarsi: la faccia di Jiro si palesò davanti a lui.

<< Futako, entra, svelto.>> gli disse quest'ultimo. Il giovane non se lo fece ripetere. La porta venne richiusa di nuovo:<< Non c'era nessuno quando sei entrato, eh?>>.

<< No.>> scosse il capo Futako, facendosi strada insieme a lui nel corridoio ammuffito che avevano davanti. Arrivarono quindi nel salotto, dove un paio di travi erano state messe a coprire la finestra lì presente, da cui comunque entrava abbastanza luce da illuminare la stanza:<< Allora, parliamo del problema: quante guardie ci hanno messo a fare i giri di ronda?>>.

<< Un bel po'.>> disse Jiro, mentre i due giungevano ad un tavolino lì presente dove erano appoggiati un portatile e appunti vari:<< Trovare il modo di scrollarsele di dosso non sarà affatto facile.>>.

<< E a te non è venuto niente in mente?>>.

<< Mi ci stavo appunto spremendo le meningi prima del tuo arrivo. Potremmo creare un diversivo, ma il fatto è che sono più di due.>>.

<< Quindi dici che potrebbero semplicemente dividersi...>> disse Futako.

<< Già, e come hai detto tu abbiamo un mezzo scadente per la fuga.>> sospirò Jiro:<< E anche se riusciamo ad entrare, poi sarà molto più difficile uscire non visti.>>.

<< Sarà difficile... ma dobbiamo riuscirci.>> strinse un pugno Futako con decisione:<< Non possiamo lasciare impuniti quelli della Expantor... abbiamo bisogno di trovare quel che cerchiamo.>>.

<< E' quello che voglio anch'io.>> lo appoggiò Jiro, serio:<< In un modo o nell'altro scassineremo quel deposito e vedremo cosa contiene.>>.

<< Sono d'accordo.>> approvò Futako.

<< Io no.>>. Al suono della voce, Futako e Jiro sobbalzarono, e videro sulla soglia della stanza nientemeno che Youki Ryo, che li guardava con una mano in tasca:<< Salve.>>.

<< Tu... sei il cliente del negozio!>> esclamò Futako.

<< In persona.>> confermò lui:<< Cos'è che state progettando di scassinare? Un deposito?>>.

<< Accidenti, ci ha sentiti!>> comprese Jiro, scattando in avanti, ma Ryo tirò fuori qualcosa dalla tasca del suo abito, il che spinse istintivamente Jiro a fermarsi subito. All'inizio aveva pensato che potesse essere un'arma da fuoco, ma poi si accorse che era solo un cellulare.

<< Non vi conviene aggredirmi.>> disse Ryo, sventolando il cellulare acceso:<< Ho registrato l'ultima parte della vostra conversazione con questo, ed è pronta per essere trasmessa al numero della polizia: basterà che io eserciti un po' di pressione con il pollice per inviare la registrazione. Quindi niente pazzie...>>.

<< Che bluff... pensi di spaventarci?>> chiese Jiro, ostinato:<< Anche se lo mandi, la polizia non riuscirebbe ad arrivare a noi solo dalle voci...>>.

<< Non è detto, e in ogni caso la polizia verrebbe a conoscenza del vostro progetto e vi renderebbe le cose più difficili.>> sorrise Ryo:<< E non solo per questo progetto, ma anche per quelli futuri: sapendo che la Expantor è sotto minaccia, non esiterebbe a metterla sotto protezione.>>. 

<< Che stronzo...>> si morse un labbro Jiro, capendo la situazione.

<< Sicuramente sei venuto preparato... ma come diavolo hai fatto a scoprirci?>> chiese Futako, diffidente.

<< Purtroppo per voi sono riuscito ad ascoltare le ultime parole del tuo amico, là al negozio.>>.

<< Capisco...>> mormorò Futako, gettando un'occhiata all'amico.

<< Scusami, Futako!>> esclamò Jiro, unendo le mani a sé, dispiaciuto.

<< Quel che realmente non capisco è perché non hai ancora mandato quel messaggio e non te ne sei andato, correndo invece il rischio di mostrarti.>> disse Futako, ancor più diffidente:<< Non ci guadagni nulla agendo in questo modo.>>.

<< Sei un ragazzo intelligente, come immaginavo.>> chiuse gli occhi Ryo:<< Beh, diciamo pure che ascoltando il vostro discorso c'è qualcosa che mi è parso strano. Prima hai detto che non potete lasciare impunita l'Expantor... quale sarebbe il motivo per cui meriterebbe una punizione?>>.

<< Non dirglielo, Futako.>> obiettò Jiro, serio:<< Questo tipo non mi piace, magari è proprio un complice della Expantor che ci vuole fregare.>>.

<< Non avrebbe senso se lo fosse, in quel caso avrebbe già avvisato la polizia.>> disse Futako, fissando Ryo. Dunque chiuse gli occhi:<< D'accordo, te lo dirò...>> quindi li riaprì:<< A dirla tutta, quelli della Expantor sono dei bastardi.>>.

<< Eh? In che senso?>>.

<< Hanno fatto la promessa di dare alla gente povera delle nuove abitazioni in cambio delle loro che devono essere demolite per ampliare le loro costruzioni, dopo aver ottenuto il permesso ad un certo progetto... ma in realtà li stanno solo mandando in mezzo alla strada e basta, malmenandola per giunta. Com'è successo già al fratello di Jiro.>>.

<< Già.>> disse Jiro. Ora la sua espressione era più furente.

<< Davvero stanno così le cose?>> disse Ryo, sorpreso da questo retroscena:<< Dunque ciò che cercate in quel deposito sarebbe...>>.

<< Prove.>> disse il ragazzo, fermo:<< Prove che possano incastrarli. Non credi che sia una cosa spregevole, cacciare povera gente dalle loro case, picchiandola e minacciandola di non dire nulla... solo per degli schifosissimi soldi?>>. La sua voce tremava al dire ciò.

<< Sì, certo... ma la polizia? Avete pensato di dire dei vostri sospetti a...>> cominciò Ryo, ma a quel punto Futako fece un passo avanti e gli gridò:<< SOSPETTI! Questi NON SONO SOSPETTI! Io ero lì... ho ASSISTITO a ciò che è capitato al fratello di Jiro! Non sono potuto intervenire, purtroppo... ero arrivato quando ormai avevano già finito di gonfiarlo di botte, ed erano in più di me... è questo mi ha fatto MALISSIMO! Sai cosa vuol dire arrivare troppo tardi per aiutare qualcuno? Fossi arrivato prima, avrei potuto almeno provarci, ma... non ce l'ho fatta!>> c'era una fiamma furiosa che ardeva nei suoi occhi, piena di odio e sofferenza:<< La polizia, poi, non farà nulla. La Expantor è troppo potente, gente come loro se la cava sempre con solo delle semplici accuse: la mia testimonianza da sola verrebbe smontata subito.>>.

<< Beh, c'è del vero in quel che dici...>> ammise Ryo.

<< E allora non parli in questo modo di cose che non sa.>> continuò Futako, distogliendo un braccio con rabbia:<< Noi vogliamo che quella gentaglia paghi per ciò che sta facendo, e ci riusciremo. Perciò se vuole inviare la registrazione lo faccia subito, ma noi continueremo anche da fuggiaschi, se necessario!>>.

<< Ben detto, Futako.>> affermò Jiro, più solidale che mai:<< Dobbiamo evitare che quel che è successo a mio fratello si ripeta, ad ogni costo.>>.

<< Sì... perché nessuno deve soffrire come lui o come gli altri che hanno subito la sua sorte.>> annuì Futako, scrutando gli occhi di Ryo con i suoi:<< Io l'ho visto soffrire, e ho visto la sofferenza dei suoi figli... odio che la gente soffra così, e non permetterò che la Expantor faccia soffrire qualcun altro.>>.

Ryo rimase in silenzio, a guardare gli occhi che lo stavano fissando. Era impressionato da essi: era così giovane, eppure oltre ad odio e sofferenza vi vedeva riflesso qualcos'altro... determinazione... una determinazione forte come l'acciaio, non comune. La determinazione di chi ha un forte senso di giustizia e lotta fino alla fine per mantenerlo vivo. Era da tempo che non la vedeva riflessa negli occhi di una persona. E nelle sue parole, così dure, si sentiva anche dell'altro... era forse la propria tristezza, una grandissima tristezza per non aver potuto fare niente?

<< Sei notevole, ragazzo...>> mormorò Ryo:<< Non credevo che avessi tanta decisione in corpo... pure davanti alla prospettiva di essere ostacolato non retrocedi dai tuoi propositi. Sono colpito.>>.

<< Non mi interessa se sei colpito o no... tanto ora cercherai di rovinarci la festa, no?>> chiese Futako, serio:<< Prendi la tua decisione, su.>>. Ci fu una pausa... un lungo, interminabile momento di silenzio. Poi Ryo alzò la testa.

<< Forse è finalmente arrivato quel momento...>>.

<< Come?>> chiese Futako.

<< Oh, nulla.>> lo tornò a guardare Ryo. Sorrise:<< Sai, ho cambiato idea.>> abbassò il telefono:<< Anziché ostacolarvi, credo che vi darò una mano.>>.

<< Cosa?>> spalancò gli occhi Futako.

<< Sei serio?>> domandò Jiro, incredulo.

<< Certo. Dopotutto mi sembrate sinceri, e non credo di potermi sbagliare in proposito.>>spiegò Ryo, voltandosi:<< Se mi seguite vi darò una prova della mia buona fede. Spero solo di fare la cosa giusta...>> detto ciò si incamminò.

<< Ehm... dici che dobbiamo seguirlo?>> bisbigliò Jiro all'orecchio di Futako.

<< Beh, se avesse voluto fare qualcosa l'avrebbe già fatto.>> ammise Futako, sconcertato dall'evolversi della situazione:<< Andiamogli dietro... ma teniamo gli occhi aperti.>>. 

Poco dopo, seguendo Ryo, il duo entrò nella sua macchina e si ritrovò in una magazzino vicino al centro, dove c'erano diverse attrezzature e scatoloni.

<< Ehi, che bel posto.>> riconobbe Jiro, guardandosi intorno, ammirando gli scaffali pieni zeppi di materiale.

<< Vi piace? Questo era un nascondiglio segreto tanto tempo fa, prima che la polizia lo rendesse pubblico.>> spiegò Ryo:<< Avete visto il passaggio da cui siamo entrati? Ora è stato modificato perché non funzionasse più, ma prima nascondeva tutto qua dietro.>>.

<< La polizia?>> alzò un sopracciglio Futako:<< Chi lo usava?>>.

<< Uno... psicopatico che ha alzato un gran polverone tanto tempo fa, nel centro del Giappone.>> spiegò Ryo, fermandosi davanti ad una pila di scatole:<< Era uno dei suoi nascondigli quando era a piede libero, poi io l'ho acquistato e ci ho fatto mettere tutto il materiale che mi serve per i miei progetti d'ingegneria... più qualche giocattolo che mi sono dilettato a costruire e che non ha proprio a che fare con il mio lavoro.>>.

<< Lo vedo... ci sono parecchi macchinari sofisticati, qua sotto.>> disse Jiro, con un luccichio negli occhi al vedere un grande drone nero in cima ad un angolo del posto.

<< Vi metterò tutto a disposizione, non vi preoccupate.>> sorrise il ricco ingegnere:<< Con la mia abilità potremo preparare anche altri strumenti utili alle vostre operazioni.>>.

<< E tu che ci guadagni?>> chiese Futako:<< Non mi pare che tu che la gente faccia nulla per nulla.>>.

<< Mi confondi con la gente che combatti, per caso?>> chiese Ryo:<< Tutto ciò che chiedo è di collaborare attivamente al progetto.>>.

<< Vuoi metterti con noi... sapendo i rischi che corri mettendoti in mezzo?>> chiese Futako, colpito.

<< Già.>>.

<< Non sono sicuro di essere d'accordo...>>.

<< Beh, dovrai esserlo, se vuoi il mio contributo.>> sorrise furbamente Ryo:<< Ma se non vuoi il mio aiuto...>>.

<< Non sognarti a rifiutare, Futako, questa roba ci serve!>> esclamò Jiro, convinto.

<< Ma non eri tu che non ti fidavi di lui?>> sussurrò Futako.

<< In ogni caso, anche a me non piacciono i prepotenti... li odio alla follia.>> ammise Ryo:<< Se davvero stanno facendo ciò che dite, non devono passarla liscia.>>.

<< Beh... sono contento che la pensi così.>> ammise Futako, schiudendosi in un sorriso:<< Grazie... signor Youki.>>.

<< Ryo... basta Ryo.>> disse Ryo, distogliendo lo sguardo e riprendendo a camminare lungo il magazzino, seguito dai due:<< Ma comunque, per quanto riguarda ciò di cui stavate parlando in quella catapecchia – e a proposito, sarà bene che si trovi un altro posto dove incontrarci, se vogliamo usare le attrezzature che ho qui dentro – mi pareva di capire che aveste dei problemi.>>.

<< Sì, oltre ad un sistema di sicurezza particolarmente avanzato, ci hanno messo anche delle pattuglie motorizzate di guardia.>> spiegò Futako.

<< In realtà sarebbe meglio non diffidare delle mie doti di “ hacker della sorveglianza”, posso pensarci già io a quello.>> ammise Jiro con fierezza.

<< Ah, sei un esperto dei sistemi di sicurezza.>> osservò Ryo:<< Se ti serve, comunque, sviluppai con l'aiuto di un amico alcuni programmi utili contro certi sistemi. Per quanto riguarda la fuga...>> a quel punto si fermò davanti ad una grande scatola metallica chiusa:<< … il contenuto di questa dovrebbe essere d'aiuto>> premette dunque il pulsante applicato sulla scatola, la quale iniziò a spalancarsi con un sibilo.

Al suo interno c'era un'alta lastra di ferro. Lì, smontata in varie parti, c'erano attaccate le parti di una tuta particolare: era azzurro scuro, e diverse parti erano parzialmente metallizzate. Diversi fili attraversanti i vari pezzi erano staccati, ma messi vicini per far capire quali si attaccavano a quali altri. La parte corrispondente al braccio destro era viola, con uno spazio rettangolare che a Futako ricordò immediatamente lo spazio per inserire i deck nei duel disk, mentre un dispositivo sferico era inserito sopra di esso, a mo' di spalliera. Guanti e stivali di un bianco perlaceo, anzi, fantasma, facevano parte del vestiario, e un casco azzurro completava il tutto.

<< E questa sarebbe...?>> chiese Futako, curioso.

<< L'ho chiamata D-Suit.>> spiegò Ryo:<< Ne possiedo un'altra oltre a questa, e le avevo destinate a sostitute delle Duel Runner, infatti ne conservano le medesime funzioni.>>.

<< Aspetta, in che senso “ sostitute delle Duel Runner”?>> ripeté Futako, perplesso.

<< Beh... ti basti sapere che, indossando questa tuta, l'energia speciale sprigionata sotto gli stivali permette di andare ad una velocità pari o anche maggiore della maggior parte delle vetture.>>.

<< COSA?>>.

<< COME? MA E' IMPOSSIBILE, DAI!>> esclamò forte Jiro:<< Cioè... e comunque uno non rischierebbe grosso a fare manovre unicamente con il proprio corpo?>>.

<< Uno scudo speciale viene sprigionato dalla tuta, se proprio lo vuoi sapere, e oltre che dagli urti protegge l'utilizzatore perfino dai proiettili.>> chiuse gli occhi Ryo:<< Inoltre, sempre similmente alle Duel Runner, è possibile impostare la tuta con la visiera del casco perché diriga autonomamente l'utilizzatore nelle direzioni desiderate.>>.

<< Mah, io non ci credo molto.>> incrociò le braccia Jiro, scettico.

<< Io invece... vorrei provare.>> ammise Futako.

<< E-Eh? Vuoi provare quella trappola, Futako?>> gli chiese l'amico, incredulo.

<< Perché no?>> disse Futako, con un luccichio particolare negli occhi al riguardare la D-Suit eretta davanti a lui:<< Ho come la netta impressione che questa... D-Suit... e io... andremo d'accordo, se è veramente il gioiello che dici.>>.

<< Puoi giurarci che lo è, così come puoi giurare che lascerà di sasso le guardie motorizzate.>> sorrise Ryo:<< Ti devo solo avvertire che ci vorrà un po' di pratica per ottenerne un controllo ottimale, inoltre devi tener conto che essendo impostato con le funzioni di una Duel Runner è possibile per la polizia imporvi una modalità di duello obbligatoria.>>.

<< Puoi star tranquillo su quel punto... Futako è un duellante di prim'ordine, ha imparato da Crow Hogan del Team 5D's in persona.>> lo rassicurò Jiro.

<< Sul serio? Interessante.>> ammise Ryo, rassicurato:<< Ad ogni modo... sei comunque sicuro di volerlo fare?>>.

<< Sì... perché se può essere la soluzione al nostro... anzi, ai nostri problemi, non avrò esitazioni a provarla.>> disse Futako, convinto:<< Sai, mi sto convincendo di aver fatto bene a seguirti.>>.

<< Questo vuol dire che accetti la proposta?>> chiese Ryo. Per tutta risposta, Futako gli porse la mano.

<< Benvenuto nel club... Ryo.>>sorrise Futako. Ryo guardò la sua mano, e non ebbe esitazione a stringergliela, sorridendo anche lui nel farlo.



Era così che Ryo era entrato nel team di Futako. Un incontro casuale, che sembrava segnare la fine della sua “ crociata”, e che invece aveva avviato una proficua collaborazione. Ma ora, dov'era finita la determinazione che aveva mostrato a Ryo, durante l'ultimo turno contro Suji?

Quando alla fine Ryo e Futako furono tornati al loro rifugio, stavolta riuscendo ad eludere completamente ogni altro tentativo di ritrovarli, trovarono Jiro e Miho ad aspettarli dietro alla saracinesca. Erano impazienti che tornassero alla base, e avevano parecchie ragioni per esserlo.

<< Meno male, siete riusciti a tornare indietro.>> sospirò di sollievo Miho, mentre Ryo tornava a terra e appoggiava Futako in piedi sul pavimento:<< Cominciavo a credere che questa serata non sarebbe più finita.>>.

<< Però ci sono un sacco di cose che dobbiamo chiarire, eh.>> affermò Jiro, rivolgendosi a Futako:<< Chi era l'ultimo individuo con cui hai duellato, Futako? E cos'è questa storia di spiriti e contro-spiriti? E quel cerchio che vi aveva avvolti che hai chiamato “ Cerchio degli Spiriti”?>>.

<< Una domanda alla volta...>> sussurrò Futako, distogliendo lo sguardo.

<< Comunque vedi di essere sincero.>> disse Ryo, fissandolo:<< Noi siamo una squadra... non devono esserci punti oscuri tra di noi.>>.

<< Giusto, e anch'io sono super impaziente di capirci qualcosa in questa storia.>> disse ansiosamente Miho.

<< Avrei preferito evitare di coinvolgervi...>>.

<< Dopo quanto è successo, come puoi pensare di nasconderci ancora qualcosa in proposito?>> chiese Ryo, deciso:<< Avanti, vogliamo i dettagli, ora.>>.

<< E va bene... avete ragione.>> sospirò Futako:<< Ma prima devo togliermi la D-Suit... e avere qualcosa per curarmi le ferite che mi sono fatto.>>.

<< Accidenti, hai ragione, sei ferito!>> esclamò Miho, allarmata.

<< Ci penso io a prendere il kit di pronto soccorso.>> disse Jiro, scappando sulle scale che portavano al monolocale del piano di sopra.

Futako si tolse così la D-Suit nell'apposita cabina di vetro, imitato a sua volta da Ryo, e mentre Jiro provvedeva a medicargli le ferite inflitte dai Meck-Cavalieri di Suji cominciò a raccontare di tutta la faccenda, iniziando dall'incontro con Slime. Alla fine del tutto, Miho rimase di sasso.

<< S... Spiriti, hai detto?>> disse Miho.

<< Ma dai, questo è assurdo, gli spiriti dei duelli non esistono.>> commentò Jiro, totalmente scettico:<< Magari quel tipo era solo un duellante psichico, per questo infliggeva danni reali.>>.

<< E come spieghi però che anche i danni di Futako diventavano reali?>> domandò Miho, dubbiosa:<< Lui non è uno psichico, e lo sai bene.>>.

<< In effetti neanch'io credo che possa trattarsi di psichici.>> si mise una mano sotto il mento Ryo:<< Certo, normalmente non crederei neanche ad una parola di quanto ci ha raccontato, ma lo stato della D-Suit...>> nel dire questo lanciò un'occhiata alla D-Suit danneggiata vicino alla cabina in cui era riposta la sua:<< … le ferite di Futako, e quel cerchio misterioso che circondava entrambi... no, forse c'è del vero in quel che dice Futako.>>.

<< Mi credi, Ryo?>> chiese Futako.

<< A-Ah.>>.

<< Ma dai...>> si ripeté Jiro:<< Non per sfiducia verso di te, Futako, però la tua storia mi sembra così inverosimile.>>.

<< Anch'io ho visto l'aura di fuoco che Futako ha descritto come uno Spirit Factor, Jiro.>> gli ricordò Miho.

<< Io non l'ho vista, però.>> ribatté l'amico.

<< Forse solo alcune persone possono vederlo.>> azzardò un'ipotesi Futako:<< Slayer sembrava sorpreso quando gli ho detto che vedevo quello di Slime...>>.

<< Che vorresti insinuare, che una schiappa nel Duel Monsters come Miho ha doti più sviluppate delle mie sulle cose di questi “spiriti dei duelli”?!>> la additò Jiro.

<< Ehi, solo perché non so duellare non vuol dire che sia una totale nullità!>> scattò Miho, irritata dall'allusione. Futako allora si alzò dal suo posto a sedere.

<< Ora vi ho detto tutto... scusate, ma salgo un attimo di sopra.>> disse Futako, e con fare cupo se ne andò verso il piano di sopra sotto gli occhi dei compagni. 

<< Futako...>> disse Miho. Aveva visto il suo sguardo prima che se ne andasse, e ne intuì che non fosse proprio a posto:<< Ma che ha?>>.

<< Seguilo, Miho.>> le disse allora Ryo. La ragazza si voltò nella sua direzione: sembrava molto serio, l'ingegnere:<< Credo che abbia bisogno di un po' d'aiuto, adesso.>>.

<< Va bene.>> annuì lei, e velocemente gli andò dietro.

<< Ryo...>> cominciò Jiro quando furono soli, piuttosto serio:<< Ma se questa... storia della presenza maligna attirata da Futako è vera, noi cosa dovremo fare? Non siamo preparati ad una cosa del genere...>>.

<< Lo so bene, e non posso dire di saper bene cosa fare.>> incrociò le braccia Ryo:<< Temo che l'unica cosa che possiamo fare, entro i limiti del possibile, è cercare comunque di dargli l'aiuto che possiamo.>>.

<< Per impedire a degli spiriti malvagi di conquistare una forza che metterà in ginocchio il mondo, eh? Allegria, si prospetta proprio una bazzecola.>> ironizzò Jiro, mettendosi però una mano tra i capelli con fare preoccupato.

Intanto, Futako aprì la porta nel monolocale del rifugio, entrandovi dentro. Miho arrivò appena in tempo per entrare a sua volta, poco prima che la porta spinta indietro si richiudesse.

<< Futako, stai bene?>> chiese la ragazza:<< Sembri piuttosto...>>.

<< Potrei anche voler essere lasciato solo, sai?>> la interruppe bruscamente Futako, fermandosi in mezzo al corridoio senza voltarsi.

<< Uh, non essere aggressivo, volevo solo essere carina.>> commentò Miho, stizzita.

<< Non occorre... vai via.>>.

<< Ehi, non dire cosa fare ad una signora... anzi, io rimango.>> affermò la ragazza, decisa:<< Almeno fino a quando non avrai vuotato il sacco, si intende.>>.

<< Cerchi sempre di fare quello che vuoi...>> sussurrò Futako, girandosi con la testa.

<< Dovresti conoscermi, decido io ciò che fare nella mia vita.>> disse Miho:<< Coraggio, non puoi tenerti tutto dentro: devi parlare con qualcuno.>>. Futako socchiuse gli occhi... poi si volse completamente verso di lei.

<< Io... temo di aver dato una grossa delusione a Ryo.>> cominciò piano Futako. La sua voce vacillava, dimostrazione dello sforzo che facesse a parlare di ciò:<< Quando stavo per perdere contro Suji... mi sono rassegnato a ciò che stava per capitare. Mi ero arreso...>>.

<< Ma l'hai detto tu che non si poteva scappare dal Cerchio degli Spiriti.>> gli ricordò Miho.

<< Non è questo il punto!>> batté un pugno contro il muro Futako, facendola sussultare:<< Ho mancato di rispetto a ciò per cui Ryo provava rispetto per me... quella decisione che lui ha visto in me di non retrocedere nei miei propositi e che l'ha convinto a schierarsi con noi! Quali limiti ha un Cerchio degli Spiriti? Perché non ho provato in ogni caso ad attraversarlo e ad andarmene?>> Miho fece per dire qualcosa, ma prima che lo facesse alcune lacrime rigarono il viso di Futako:<< Ho dimenticato... che fermare la Expantor... e anche fermare gli spiriti... erano le cose che più contavano, e che non dovevo... arrendermi fino a quando avevo respiro... fare di tutto per rimanere libero per riuscirci... e invece ho deluso un amico che aveva la massima fiducia nella mia determinazione... e in me.>>.

“ Futako...” pensò Miho. Provava sincera compassione per come stava reagendo.

<< Cosa dovrei fare?>> continuò Futako, chiudendo gli occhi e aprendo la mano appoggiata al muro, come a sostenersi per non cedere alle sue stesse emozioni:<< Ho... paura, Miho. Paura di non poter più andare fino in fondo. E di perdere anche l'amicizia dei miei amici, per questo...>>.

<< Non devi dire questo.>>. Il ragazzo riaprì gli occhi: lei aveva fatto un passo avanti, ora esattamente di fronte a lui. Guardava i suoi occhi, molto vicini:<< Ascolta... io non avevo un briciolo di pudore, lo sai. Sembravo irrecuperabile, e a te non ispiravo nessuna fiducia dopo che avevi saputo che facevo.>>.

<< E questo cosa c'entra con...?>> mentre stava per ribattere, lei appoggiò la mano sulla sua. Sentì un fiotto di calore su per il viso.

<< Sembravo irrecuperabile... eppure tu mi hai fatto aprire gli occhi.>> disse Miho, avvicinando leggermente la faccia:<< Le tue parole, le tue dimostrazioni d'amicizia... mettendoti in gioco con Kunio, ho capito quanto poteva essere sbagliato ciò che facevo. Sono riuscita perfino a cambiare, almeno un po'. Perciò... se sono cambiata io che ero una causa persa e tu pensi di non essere più abbastanza coraggioso da riuscire ad andare fino in fondo... perché non cerchi anche tu di cambiare questa cosa?>>. 

Futako non controbatté. Capiva cosa stava cercando di dirle Miho, e dentro di sé la cosa l'aveva smosso: intendeva dire che in qualche modo quella paura poteva essere cancellata... e che non doveva temerla, ma combatterla. Combatterla per non essere sopraffatto da essa... combatterla per evitare di perdere le persone a lui care... combatterla per fermare l'Expantor e gli spiriti da cui l'aveva messo in guardia Slayer, per quanto potesse essere difficile. E cambiare... cambiare come aveva appena detto Miho. Dopotutto, se Miho era riuscita a rinunciare al dare al suo difetto peggiore, magari anche lui...

<< Non piangerti addosso...>> disse Miho, e con un dito dell'altra mano gli tolse le lacrime prima dall'occhio arancione e poi dall'occhio destro:<< Piuttosto agisci, come hai cercato di spingere me ad agire per non dare più il mio corpo al primo che passa. Noi saremo sempre dalla tua parte.>>.

<< Dio mio... Miho...>> sussurrò Futako, socchiudendo gli occhi. I due si guardarono ancora un po', così vicini... finché Futako non proferì:<< … ora che hai finito, ti togli da davanti?>>. Miho allargò un sorrisetto malizioso.

<< Non avrai per caso creduto che te l'avrei data, eh?>> chiese lei.

<< Ma levati, stupida!>> esclamò Futako, tirandole un mezzo scappellotto.

<< Ehi, stupida a chi?!>> fece lei, indispettita. Ma questa volta, il piccolo sorriso che era apparso sul viso di Futako le impedì di scaldarsi troppo.

Non essendo esattamente un'ora tanto consona, Futako e Miho scesero di sotto – e anche Ryo ebbe così modo di notare che il ragazzo sembrava già essersi un po' ripreso da prima, cosa che parve rasserenarlo – decidendo con gli altri di tornare a casa. Quindi, congedati Ryo e Jiro, Futako prese la ragazza e la portò con sé alla sua abitazione, e una volta lasciatala lì ritornò con la sua moto a casa. Fu davanti alla porta della propria abitazione che trovò Crow ad attenderlo.

<< Ohi, ce l'hai fatta alla fine a tornare.>> gli disse quest'ultimo, neutro.

<< Ehm... ciao, Crow.>> lo salutò Futako. In tutto quel che era successo si era completamente dimenticato di lui.

<< Credo tu mi debba un bel po' di spiegazioni, non ti pare?>> chiese Crow:<< Non mi spiego ancora cosa ci facesse la polizia alle tue calcagna, e dopo averti salvato da quel bestione non mi smuoverò finché non avrò saputo tutto quanto.>>.

<< Vuoi... sapere proprio tutto?>> domandò Futako, incerto.

<< Da cima a fondo.>>.

<< Nemmeno una piccola deroga?>>.

<< Uffa, ti decidi a sputare il rospo?>>.

<< Beh... ok, non ho altra scelta.>> sospirò Futako. Non voleva certo che finisse con l'andare a dire alla polizia che chi cercavano era lui:<< Ma non dirai niente allo zio Hazuo, va bene?>>.

<< Lo giudicherò io, questo.>> affermò Crow:<< Comunque se ti può far sentire meglio parleremo qua fuori, così non rischieremo che ci ascolti, svegliandosi.>>.

<< Mi sembra una buona idea.>> ammise il ragazzo dagli occhi bicolore. In fondo forse era meglio dirgli tutto, considerato che era come un fratello per lui, perciò gli raccontò di ciò che faceva l'Expantor e del loro proposito di fermare il loro progetto di ingrandimento dei possedimenti che gli interessavano.

<< Ah, che farabutti!>> esclamò Crow, indignato, alla fine del racconto:<< E' così che agiscono quelli di questa società? Dovrebbero solo vergognarsi.>>

<< E' quel che diciamo anche noi.>> disse Futako.

<< Ora comprendo perché vi siete messi contro di loro... beh, non posso che essere contento che quel Ryo vi abbia fornito una tuta tanto straordinaria.>>.

<< Quindi vuol dire che non ci denuncerai?>>.

<< Certamente no.>> scosse il capo Crow:<< So meglio di te cosa vuol dire vivere nell'ingiustizia, e quel che questi individui stanno facendo a quella povera gente è disgustoso.>>. Evidentemente si stava riferendo a quando era soggetto alle regole del Satellite, l'area che un tempo veniva sfruttata dalla gente potente della sua città, Neo Domino City. Dunque gli appoggiò una mano sulla spalla:<< Continua pure, però stai attento... c'è da scommettere che anche l'energumeno che ho sconfitto questa sera sia uno della Expantor.>>.

<< Lo era, infatti, si trattava proprio di colui che è a capo degli esecutori materiali dei crimini commessi dalla Expantor... “ Hook” Morgan.>> spiegò Futako.

<< Questo spiega perché fosse così sleale.>> meditò il pilota della Blackbird, innervosito:<< Accidenti, sarebbe stata l'occasione giusta per catturarlo e portarlo davanti ad un giudice...>>.

<< E' per questo che volevo rimanere.>> disse Futako, rimuginando con una certa rabbia sulla possibilità persa di risolvere la faccenda:<< Ma lo ritroveremo, parola d'onore.>>.

<< Sono convinto che ci riuscirete... specie perché vi aiuterò anch'io.>> disse Crow.

<< Come?>> si stupì Futako, preso di sorpresa:<< Ma Crow...>>.

<< So cosa stai per dire, che è pericoloso.>> alzò una mano per interromperlo Crow, chiudendo gli occhi:<< Nel caso non lo sapessi, però, ho un bel curriculum in fatto di azioni illegali: oltre ai furtarelli che ero costretto occasionalmente a commettere nel Satellite, mi sono introdotto più volte a rubare deck confiscati dalla Sicurezza di Neo Domino per darli ai bambini...>>.

<< Non è questo che intendevo, veramente.>> obiettò Futako

<< No? E allora cosa?>> domandò Crow.

<< Il fatto è che... tu sei famoso, Crow.>> disse il ragazzo:<< Se ti vedessero nel bel mezzo di una delle nostre operazione, non credi che potrebbero identificare prima te e poi me, dal momento che sei pure ospite in casa mia?>>.

<< Ehm... accidenti, hai ragione.>> disse l'amico:<< AAAAH, questo vuol dire che dovrò rinunciare all'azione... non c'è nemmeno una tutina come quella che usi tu da prestarmi per cercare di evitare di farmi riconoscere?>>.

<< Intendi una D-Suit? Non so, bisognerebbe chiedere a Ryo... ma non credo che faccia usare facilmente la seconda tuta, finora non l'aveva nemmeno mai tirata fuori. Ma non mi sembra lo stesso prudente.>>.

<< Uff... vabbè, pazienza.>> sospirò Crow:<< Però potrei comunque aiutarvi dietro le quinte in qualche modo, magari raccogliendo informazioni o cercando il covo di quel “ Hook” Morgan. Che te ne pare?>>.

<< E' una possibilità. Però ci sarebbe anche...>> ricominciò Futako.

<< Dai, niente scuse ora, questa non mi sembra una brutta idea.>> lo interruppe ancora Crow, e a quel punto aprì la porta di casa con la copia della chiave prestatagli dallo zio Hazuo e lo spinse dentro:<< Domani mi darai qualche dettaglio in più e comincerò subito.>>.

<< Sì, ma...>>.

<< Meglio andare a dormire, ora, su. Altrimenti domani non arriverai mai al lavoro, visto che hai un turno di mattina, tanto meno riuscirai a darmi altre istruzioni.>> gli ricordò Crow.

<< O-Ok...>> mormorò Futako, non riuscendo a finire di parlare. Dunque i due si andarono a coricare, però il ragazzo dagli occhi bicolore pensò che Crow l'aveva interrotto proprio quando gli stava per dire che c'era un ulteriore rischio che gravava su di loro, anche se, sul momento, non aveva intenzione di specificare esattamente quale...

Naturalmente il rischio era quello costituito dagli spiriti, e questo riapriva il sipario sul dubbio di raccontare il tutto o meno a Crow. Infatti, se avesse partecipato alle operazioni, si sarebbe potuto accorgere dello Spirit Factor e di altre stranezze allo stesso modo in cui Jiro, Ryo e Miho ne erano venuti a conoscenza, e avrebbe finito con lo scoprirle anche lui. Il che rendeva ovviamente lecito riflettere sulla possibilità di metterlo fin da subito al corrente di questi elementi, soprattutto ora che i suoi avversari sembravano anche essersi fatti più agguerriti. 

Perciò: doveva raccontargli di Slayer e dell'intera faccenda, oppure no?



L'indomani, Futako si svegliò a fatica: aveva pensato tutta la notte se dirglielo o no, ma ancora non si era deciso. Ci rifletté ancora mentre si svegliava completamente al lavoro nel negozio di arredi funebri, e in seguito mentre si cambiava a casa sua dagli abiti da lavoro nella propria camera. Ebbe alla fine preso la decisione finale: Crow doveva sapere.

“ Se Crow finisse nei guai per colpa della sua ignoranza verso questa storia, non me lo perdonerei mai.” pensò Futako, allacciandosi una scarpa:“ Tanto ormai lo sanno anche gli altri, perciò non ha senso che sia l'unico a non sapere niente. Almeno sarà anche lui preparato su tutto ciò a cui andrà incontro, e non solo su ciò che riguarda la Expantor...” dunque si rivolse allo zio Hazuo nell'altra stanza:<< Zio, sai mica se Crow è ancora qui sotto a controllare la propria Duel Runner?>>.

<< L'ho sentito andarsene dal terrazzo.>> rispose lo zio:<< Si vede che ha voluto farsi un giro di prova per vedere se funzionava bene.>>. In effetti, dopo che si era scontrato con Morgan, Crow aveva voluto dare un'aggiustata alla propria Blackbird per evitare che avesse qualche problema.

<< Da molto?>>.

<< No, se ne sarà andato cinque minuti fa.>>.

<< Allora lo raggiungo in moto.>> sentenziò Futako, scattando verso l'uscio.

<< Qualcosa non va?>> chiese Hazuo, vedendolo correre per il corridoio.

<< Sì, devo solo parlargli di una cosa, poi vado da Miho.>> dichiarò il ragazzo, sbattendosi alle spalle il portone principale.

Una telefonata apriva mille porte: bastò uno squillo per farsi dire da Crow dove fosse andato di preciso, e partendo rapidamente sulla sua moto finì con il trovarsi a parcheggiare vicino ad una piazza di Shosou.

<< Ohi, Futako.>> sorrise Crow, andandogli incontro. La piazza era piuttosto affollata, grazie alla presenza di un circuito automobilistico dove si stava svolgendo una delle corse giornaliere della città:<< Come mai tutta questa fretta di vedermi? Per caso è qualcosa che riguarda la Expantor?>>.

<< Parla piano di queste cose.>> gli suggerì Futako, anche se la gente era evidentemente più concentrata sulla corsa, senza calcolare affatto loro due:<< Comunque, non proprio... ma è una cosa molto importante e devo assolutamente parlartene.>>.

<< Che coincidenza.>> si sorprese Crow, incrociando le braccia:<< Anch'io stavo pensando se dirti una cosa importatissima ieri, però erano successe così tante cose ieri sera che sono riuscito a farmela passare di mente.>>.

<< Davvero? Beh, comunque non credo che sia più importante di ciò che ti sto per dire io.>> disse Futako.

<< Ne dubito... però comincia pure tu.>> gli rispose l'ex-pilota del Team 5D's.

<< Grazie.>> annuì Futako. Assunse allora un'aria più seria, più adatta a ciò che stava per confidargli... sperando che ci credesse:<< Allora, io...>>.

<< Ti ho... trovato.>>. L'attenzione di Crow e Futako venne distolta da quelle parole tremanti, le quali erano partite proprio alle loro spalle.
  
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