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Autore: ylenia cullen    23/07/2009    5 recensioni
One Shot ispirata al personaggio di Alice Cullen, co-protagonista del film fenomeno Twilight, uscito nel 2008. In questo racconto, Alice è da poco stata trasformata in un vampiro e in un giorno decisivo per la sua vita, si ritrova su uno scoglio della umida spiaggia di Forks a trarre conclusioni su se stessa.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vampiro

 

Mi hanno detto che sono diventata un vampiro; che frase sciocca e senza senso. Riderei, se non fosse per il fatto che è la verità. Ho diciassette anni e la mia vita si è fermata, nel vero senso della parola. E’ deprimente sapere che non compirò mai diciotto anni e che dovrò ripetere il liceo fino alla fine della mia vita. Che poi, c’è una fine?

Mi hanno detto che sono immortale. Vuol dire che se ora decidessi di lasciarmi cadere dallo scoglio su cui mi trovo, rimarrei immune alle rocce appuntite o alle onde del mare che con foga mi attirerebbero sul fondo sabbioso?

La mia pelle morbida e abbronzata è sparita. Puf, e ha lasciato il posto ad uno strato di pelle pallida e dura come la pietra. Sarà per questo motivo che sento il corpo più pesante?

Vampiro. Suona così irreale che ancora stento a crederci.

Mi hanno detto che non posso bere ne mangiare. Ma allora di cosa vivrò?

Dei ragazzini si avvicinano alla spiaggia trasportando grandi tavole che penso servano per fare surf. Sento un improvviso vuoto nello stomaco e la testa inizia a girarmi pericolosamente. Ho una strana voglia di… attaccarli? Istintivamente mi porto la mano sulla bocca e premo più che posso sulle mie labbra. Mi sento nauseata. A quel punto la risposta alla mia domanda arriva scaraventandosi violentemente addosso a me. Mi sento un mostro. Sono un mostro. Mi sento ormai estranea a questo mondo.

Mi alzo in piedi, ansimando. Il vento mi scompiglia i capelli.

I ragazzi sembrano essersi accorti della mia presenza.

<< Ciao! >> mi dice uno di loro timidamente, avventando qualche passo verso lo scoglio.

<< Non avvicinatevi! >>, urlo in risposta. Subito me ne pento, perché il senso di nausea peggiora e sento un altro vuoto nello stomaco.

<< Ti senti male? >>, tenta un altro ragazzo, più grosso del primo.

<< Non avvicinatevi, ho detto! Sono un mostro, potrei farvi del male! >>, rispondo aumentando il mio tono di un ottava.

Noto lo scambio dei loro sguardi e sono quasi certa che pensino di stare trattando con una pazza.

Un’altra fitta allo stomaco e di nuovo quella strana voglia di assalire qualcuno.

Senza neanche accorgermene, mi volto verso il mare e muovo qualche passo verso la punta dello scoglio. I ragazzi capiscono il mio intento e cercano di avvicinarmi, ma io sono più veloce.

Loro non sono nessuno. Contro di me non possono nulla. Un istante ed eccomi librare nell’aria. L’adrenalina mi percorre il corpo. Non ho paura. Mi chiedo se l’acqua sarà abbastanza fredda per scalfire anche la mia pelle gelida.

Un istante, ed eccomi immersa completamente. L’acqua inizia a riempirmi i polmoni e la gola inizia a bruciare. La corrente continua a tirarmi verso il fondo. Non protesto e mi lascio andare, allargando di qualche centimetro le braccia. Pian piano diventa tutto nero e il rumore delle onde che si stagliano sugli scogli si riduce ad un suono sommesso simile al ronzio delle mosche. Regna una tranquillità irreale. Ogni piccolo rumore è come una ninna nanna. Qui non posso far del male a nessuno. Qui posso controllare la mia dannata sete. Qui posso sperare che sia soltanto un brutto incubo e che presto mi sveglierò.

Ho deciso, se proprio non posso morire, resterò per il resto della mia vita qua sotto, lasciandomi cullare dal dolce dondolio delle onde, in attesa che anche la mia fine sopraggiunga.

 

 

 

 

Note Dell’Autrice:

Se siete arrivati a leggere qua, molto probabilmente è perché avete appena finito di leggere la mia One Shot. Per questo, vi voglio ringraziare. Vi chiedo, prima che ve ne andiate, di lasciare una piccola recensione. Lo so, magari non ne avete voglia e siete impazienti di andare a leggere un altro racconto, ma vi chiedo cinque secondi per  scrivere mezza riga di commento. Mi serve anche per crescere artisticamente. Grazie a tutti quelli che lo faranno. Ylenia.

  
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