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Autore: Lady Moonlight    06/05/2019    0 recensioni
Sequel di “Cicatrici”.
Precipitata su Midgard per volere di Hela, Freya è trovata dallo SHIELD all’interno di una piramide. Creduta morta, su Asgard Frigga scruta il destino in un nuovo quadro mentre Thor si appresta a sedare le rivolte nate dopo la sconfitta di Aster e degli elfi oscuri.
Sulla Terra si verificano strani eventi e al contempo sogni confusi popolano la mente di Freya. Tony Stark cerca un modo per dare vita al suo nuovo progetto, Ultron, e, in un punto remoto dell’universo, Nebula porta a compimento il volere del padre, Thanos.
Loki, convinto che la guerriera sia ancora viva, tenta di scoprire cosa le sia successo, rischiando però di far piombare Asgard nuovamente nel caos.
[…]Il Collezionista è un essere strano. Freya lo conosce da cinquecento anni ormai e sebbene il suo corpo sia parzialmente invecchiato nel tempo, è chiaro che in realtà quella forma sia una mera finzione.
Freya preferisce evitare di contrariarlo quando ha a che fare con lui.
“Mi piacerebbe averti nelle mia collezione un giorno, tu e la collana” le dice indicando il monile dei nani. “Amo le cose luccicanti” confessa. “Naturalmente avresti una gabbia tutta per te.”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nick Fury, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 17: James Buchanan Barnes

 

 

 

Nick Fury ha più vite di un gatto.

Questo pensa Tony mentre fissa il direttore dello SHIELD, le braccia incrociate sul petto e gli occhiali sopra la fronte. A sentire i dottori, la vecchia volpe, è un miracolato e lui non stenta a crederlo.

Lo guarda e ha l’impressione di aver trattenuto il respiro da quando ha lasciato Venezia. È un sollievo apprendere che Fury è sopravvissuto, ma ciò non toglie che un problema ben più grande si è affacciato all’orizzonte.

“Stark, Freya” esordisce Nick dal suo letto, rivolgendosi all’asgardiana al suo fianco. Lo sguardo si sofferma sull’aspetto trasandato della guerriera e le ferite che ne costellano il corpo.

Tony avrebbe voglia di fare una battuta sulle sue di ferite, ma sarebbe alquanto scortese e fuori luogo.

Così, una base segreta sotto una diga, mh?” commenta, lasciando trasparire la sua ammirazione. “Molto audace.”

“Un rifugio d’emergenza” ribatte Nick, tenendosi le costole. “Non pensavo sarebbe arrivato il giorno in cui ne avrei avuto bisogno.”

Fa cenno a Freya di sedersi su un lettino e un dottore si occupa di esaminare la ferita che si è procurata al fianco.

“Giornataccia?” chiede Fury, e Tony si stringe nelle spalle.

“Siamo appena tornati da Venezia. Freya mi ha salvato dallo stesso mercenario che ha tentato di uccidere te.”

Nick volta la testa, pensieroso, e osserva il medico ricucire la pelle delle guerriera. Tossisce un paio di volte e impreca, poi riporta l’attenzione su di lui. “L’agente Hill non ti ha informato mentre eravate in volo?”

“Informato di cosa?” ribatte lui sulla difensiva. 

“Sul Soldato d’Inverno. La sua reale identità.”

“È un nome che dovrebbe dirmi qualcosa?”

Fury sembra esitare. “No, probabilmente no. Ma Rogers potrebbe averlo nominato in altre circostanze.”

Stark vaga per la stanza, studiando il monitor del cuore di Nick come se improvvisamente fosse la cosa più interessante del mondo. Ha idea che quello che scoprirà non gli piacerà per nulla, ma si sforza di pensare positivo. È mancato dagli Stati Uniti per poco più di quarantotto ore e il mondo è sull’orlo del caos. La cosa peggiore è che non può nemmeno incolpare Loki o gli alieni.

Più spesso di quanto vorrebbe è concorde con Freya quando si riferisce agli umani come una razza che genera disordine.

“Inietto dell’anestesia locale… per minimizzare il dolore” spiega il dottore all’asgardiana.

“Non è necessario” dichiara lei, serrando la mascella.

“Masochista” si ritrova a borbottare Stark, per poi concentrarsi su Fury.

“Natasha e il Capitano saranno qui a breve, per cui è meglio se mi ascolti, Stark” lo chiama Nick, con una certa urgenza nella voce.

Annuisce, ma la sua mente è concentrata su altro. “Potete prelevare dei campioni del suo sangue e analizzarli?” chiede ai due medici che ora stanno mettendo dei punti al braccio della guerriera. “Non appena avete i risultati, inviateli alla Stark Tower” dispone, grattandosi il mento. “Confronterò i dati con quelli di Thor e-“

“Occhi su di me, Stark” lo interrompe Fury, il respiro affannoso. 

Stark infila le mani nelle tasche dei pantaloni e obbedisce alla richiesta. “Il progetto Inside è a rischio e ho bisogno che almeno tu sia concentrato, perché non credo che Steve-“

“Sì?” interviene una nuova voce, che fa sobbalzare Tony quasi fosse stato sorpreso a rubare in una chiesa. Rogers è vestito in abiti civili, ha due occhiaie scure attorno agli occhi e l’espressione di un cucciolo smarrito. Lo scudo non è con lui e quando cammina sembra che stia trascinando i piedi.

Non esattamente la migliore immagine che possa offrire di sé Captain America.

“Che diamine!” strilla Stark, facendosi da parte per far spazio a Steve, Natasha e un altro uomo che non conosce. “È tuo nipote, Nick?” domanda scontroso.

“Molto divertent-“

Idiota!” sibila Natasha, superandolo e mettendosi di fronte a Fury. “Mi hai ingannato. Ti credevo morto, Nick. Morto.”

“Ehi, gente!” si intromette il nuovo arrivato, guardandosi attorno imbarazzato. “Io, ehm… Sarei Sam, piacere di conoscervi. Uhm… sì, bene, detto questo credo che aspetterò fuori” conclude frettolosamente.

Quando lui se ne va c’è un silenzio carico di parole non dette, così denso che perfino Tony ne è disturbato. Freya è l’unica che sembra immune a quel clima da guerra fredda e si alza dal letto non appena i medici finiscono di sistemarla. Natasha lascia il fianco di Nick per andare da lei e osservarla con fare critico.

“Hai bisogno di nuovi vestiti” decide. Poi, in un insolito slancio di felicità, la stringe a sé. “Sei un disastro. Che è successo a Venezia?” domanda, rivolgendosi a lui.

Tony fa per parlare, quando vede Steve stringere i pugni e dare un calcio a una sedia, che si accartoccia contro il muro.

Uno dei dottori sussulta e Fury congeda rapidamente entrambi i medici.

“Tu lo sapevi!?” grida Steve, scagliandosi contro il direttore dello SHIELD.

“Calmati” lo prega Natasha, mettendosi fra il Capitano e Nick Fury. “È stato ferito. Ed è vivo per miracolo” gli ricorda.

“Calmarmi?” sbotta Steve, che sembra diventato il gemello cattivo di Hulk. “È colpa sua se siamo giunti a questo punto!”

Tony sbuffa, esasperato. Lui e Freya sono lì da meno di un’ora e già ha voglia di emigrare sulla luna, lontano da tutte le complicazioni.

“Dovremmo tutti prenderci una pausa e capire cosa sta accadendo. Francamente… sarebbe utile una spiegazione. L’agente Hill ha fatto riferimenti all’HYDRA, voi due sembrate usciti dall’ultimo girone dell’Inferno e Fury… bhe, non è messo meglio. Se dobbiamo affrontare l’apocalisse propongo di condividere le informazioni” dichiara.

“L’HYDRA ha corrotto lo SHIELD. Il progetto Insight è… compromesso” annuncia Natasha, dopo aver scambiato uno sguardo con il Capitano.

“Alexander Pierce, ha ordinato di ucciderci. Dobbiamo supporre che ora sia lui a guidare le mosse dell’HYDRA. Ha ingaggiato un assassino… Lo chiamano Soldato d’Inverno. La maggior parte dell'Intelligence non crede nella sua esistenza, ma… si è dimostrato piuttosto reale.” Natasha aggrotta la fronte e si massaggia la testa come se quella constatazione le provocasse dolore. Ha una spalla ferita, solo ora lui se ne accorge, tuttavia la spia sembra non curarsene. “Non pensavo di…”

“Natasha, stai bene?” interviene Fury.

Lei trasalisce, come se si fosse svegliata da un incubo. Poi dei colpi di tosse portano l’attenzione su Freya. La guerriera è piegata in avanti, le mani avvolte attorno al petto e un rivolo di sangue che cola dalle labbra. Tony si muove per sostenerla, ma Steve è più rapido di lui e l’afferra con gentilezza. Il Capitano non è il solo a notare il sangue, ma è Fury quello che sembra rimanere più sconvolto.

“Credevo che gli asgardiani non si ammalassero” dice Rogers, che apparentemente sembra aver ritrovato il suo equilibrio interiore. “A me sembra tubercolosi. Conoscevo un ragazzino che è mort-“

“Sì, non portiamo sfortuna” lo interrompe Tony con un’occhiataccia.

Freya si pulisce il mento con fare scocciato e si rimette in piedi, come se fosse una vergogna indicibile il fatto che qualcuno l’abbia aiutata. Troppo fiera e troppo indipendente, pensa Stark, mentre la guarda ritrovare il suo impeccabile contegno. C’è più orgoglio in lei di quanto si possa trovare nel cuore di Thor e Loki.

Freya non si lascia domare da nulla e da nessuno.

L’ha capito fin troppo bene nelle ultime settimane che ha passato con lei, e teme a cosa la condurrà quell’atteggiamento. Se Thor è il vento impetuoso, lei è la montagna che non si piega di fronte ad alcuna avversità.

Ragazzina, cosa ti succede?” domanda Fury, e per un attimo Tony si lascia ingannare dal tono compassionevole della voce.

“Smettetela di parlare di me e di porre domande a cui non so fornire risposta” lo liquida Freya, visibilmente seccata. “Piuttosto, appaga questa mia curiosità, mortale” dice, socchiudendo gli occhi. “Per quale ragione lo scettro di Loki si trova in questa struttura?”

Stark guarda Steve diventare un pezzo di legno, immobile come se qualcuno l’avesse appena schiaffeggiato.

“Sento l’energia che emana” spiega Freya, e lui nota il turbamento nel suo sguardo. “Il Seiðr è forte. Troppo per essere celato senza adeguate protezioni. Chiunque potrebbe percepirne il potere.”

“È così, Fury?” tuona la voce del Capitano, incredula. “Credevo che avessimo smesso con i segreti! Non ci posso credere!” Steve alza le mani al cielo, muove dei passi verso l’uscita e se ne va senza aggiungere altro.

“Hai fatto arrabbiare il tuo pupillo, direttore” lo sbeffeggia Tony, prima di sedersi su una sedia. Sgranchisce il collo e distende le gambe in avanti, mentre la porta sbatte alle sue spalle. Forse farebbe bene a rincorrere Rogers, ma ha l’impressione che abbia bisogno di rimanere solo e parlare con Fury ha comunque la precedenza.

“Cosa dicevi a proposito di questo Soldato d’inverno?” interroga Natasha, guardando allo stesso tempo le ultime notizie trasmesse in tv sul cellulare. “I notiziari stanno mandando in onda lo scontro che avete avuto con… lui? Per questo sei ferita, Natasha?”

“Sei un genio, Stark” ribatte lei, ironica, per poi affiancare Freya. “Come se sopravvivere a un’esplosione non fosse stato abbastanza… Abbiamo avuto un incontro ravvicinato con il Soldato d’inverno, sotto gli occhi di decine di fotocamere e cellulari. Sono curiosa di scoprire che storia di copertura inventerà Pierce per far tacere l’arresto in diretta di Captain America.”

Lui sbuffa e scrive un messaggio a Happy, affinché sorvegli Pepper mentre tenta di risolvere questa crisi.

“Mi serve un’arma” si intromette Freya, aprendo e chiudendo i pugni quasi volesse provare la sua forza.

“Non dovresti combattere, non stai bene…” le fa notare, preoccupato per le possibili ripercussioni.

“Mi sento quasi offesa” commenta Natasha, facendogli presente la spalla ferita. “Non sei mai stato così tenero con me.”

Tony sospira, ma deve dare ragione alla Romanoff. Non riesce a capire perché si sente così responsabile nei confronti di Freya. La vecchiaia lo ha decisamente ammorbidito, non trova altre spiegazioni. O forse è stato lo shock per aver quasi perduto Pepper, in ogni caso…

“James Buchanan Barnes” formula Fury, sistemandosi meglio sul letto.

“Mmh?”

“1945. Steve Rogers e Bucky Barnes, migliori amici, quasi fratelli, inseparabili. Barnes è stato dichiarato morto in una missione a cui aveva partecipato insieme al Capitano” riassume Nick, soffocando un’imprecazione. Il monitor di controllo rivela un aumento del battito cardiaco.

“Solo che non è morto, anzi, è piuttosto in forma per uno che dovrebbe avere cent’anni” chiarisce la Romanoff, indicandogli la figura del Soldato nelle riprese televisive.

“Oh, ma per favore!” Tony è incredulo, e allarga la schermata video del telefono per osservare meglio l’uomo con il braccio bionico. “Domani scoprirò che pure mio padre è vivo e che ha passato gli ultimi anni tentando un’escursione sull’Everest!”

“Se ci arriviamo a domani” borbotta Fury, ansimando.

“E tu lo sapevi? Sapevi che l’amico di Steve era vivo?” aggiunge.

“Se lo avessi saputo ora non sarei in un letto, nascosto nel cuore di una diga a impegnare il mio tempo imprecando contro Alexander Pierce” è la replica seccata.

“Buon punto” gli concede con un sospiro.

“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello. È una perfetta macchina assassina. Per cinquant’anni il Soldato d’Inverno ha operato in incognito e nessuno ha mai visto il suo volto… fino ad ora” puntualizza Natasha, iniettandosi della morfina.

La spia russa ha gli occhi lucidi e le pupille dilatate, eppure Stark ha l’impressione che ci sia più di quanto voglia dire, ma si impone di non farle alcuna pressione.

“E non è solo lui il problema. Io e Steve abbiamo parlato con Armin Zola, un ex scienziato nazista. Il suo cervello è stato letteralmente trasformato in un computer dallo SHIELD e usato dall’HYDRA per elaborare un algoritmo, capace di scegliere bersagli insight."

"Quali bersagli?"

"Tu, io. Un giornalista TV al Cairo. Il sottosegretario alla Difesa. Il miglior studente del liceo di Iowa City, Bruce Banner… Chiunque sia una minaccia per l'HYDRA. Ora o in futuro."

“Ma non è finita qui. Prima di farci letteralmente esplodere insieme al bunker in cui era recluso, Zola ci ha rivelato che Teschio Rosso è qui, sulla Terra.”

“Ti avevo avvertito” sibila Freya, avvicinandosi a Fury. Fino a quel momento la guerriera è rimasta tranquilla ad ascoltare, ma il vecchio nemico di Steve non deve ispirare molta simpatia nemmeno a lei. “Quella piaga dalla pelle cremisi è vivo e ora è giunto qui. Vorrà il Tesseract, presumo. Non sa che Thor l’ha riportato su Asgard assieme a Loki” afferma, muovendosi cautamente da un lato all’altro della stanza. “Ma perché agire solo ora?” borbotta tra sé, senza rivolgersi davvero a qualcuno.

“Ha importanza?” sentenzia lui, spegnendo il cellulare.

“Può averne, in effetti” considera Fury. 

Freya si ferma e inclina la testa di lato, come se stesse ascoltando qualcosa che solo a lei è dato sentire. “Il Tesseract è ad Asgard” dice lentamente “ma-“

“Lo Scettro!” sbotta Natasha, precipitandosi all’esterno della camera.

Tony si alza e nella foga del momento fa cadere la sedia all’indietro.

“Merda!” esclama Fury, recuperando una radiotrasmittente e intimando all’agente Hill di raggiungerli immediatamente.

Il viso di Freya è pallido, ma non c’è traccia di agitazione in lei. Ha nascosto il tatuaggio della piuma sotto uno strato di bende e, anche se zoppica, sembra comunque in grado di tener testa a nuovi nemici se lo volesse.

“Non è qui” chiarisce la guerriera, visto il panico che ha scatenato. “Teschio Rosso è un abile mercenario, ma rimane umano. Non può percepire l’energia dello Scettro.”

Nick Fury alza di scatto la testa e la fissa come se volesse trafiggerla con una spada. “E perché lo dici solo ora!?” strilla con voce stridula.

Freya lo guarda e Tony ci mette un minuto di troppo per collegare ogni cosa. “Perché a Venezia abbiamo avuto un incontro spiacevole, guerrieri alieni che non sono in buoni rapporti con Asgard.”

“Parole che mi stupiscono molto. Davvero” rantola Fury, chiaramente ironico. “Perché ogni nostro stramaledetto problema conduce sempre ad Asgard?”

Tony lo ignora. “E loro potrebbero percepire la fonte energetica dello Scettro…” riprende il discorso, ricevendo in cambio l’assenso della guerriera.

Fury si massaggia la testa. “Prima dobbiamo occuparci dell’HYDRA. Se li lasciamo agire ci toglieranno ogni possibilità d’azione.”

“Hai un piano?”

“Il progetto Insight deve essere fermato, dobbiamo impedire il lancio dei tre helicarrier. Attaccheremo il Triskellion. ”

“Stai parlando di guidare un attacco a Washington?” lo incalza, a metà tra il perplesso e il preoccupato. Gli incubi su New York non sono ancora cessati e Nick Fury gli sta proponendo in modo consapevole di condurre un attacco che coinvolgerà parecchi civili. Tony non è sicuro di voler partecipare a quell’azione. “Dovremmo parlare con il governo.”

“È chiaro che l’HYDRA si è infiltrata in ogni livello della società. Il governo? Nelle peggiori delle ipotesi ci etichetterà come traditori, nella migliore… non riesco nemmeno a immaginarlo.”

“Devi parlare con Rogers” si impunta Stark, che fruga nelle tasche in cerca di qualche caramella. Hanno un bizzarro effetto calmante e Tony si dice che sono un’alternativa migliore alle sigarette. Da giovane ne fumava parecchie, poi un grappolo di schegge nel cuore ha finito per modificare anche quell’insana abitudine.

“E devi risolvere questa faccenda del Soldato d’Inverno.”

Perché, se di una cosa è sicuro, lui non ha intenzione di intromettersi in quella vicenda. “Vado a vedere se Steve si è calmato” si congeda, avviandosi verso l’uscita.

Fa per andarsene, quando si accorge che Freya non l’ha seguito e, anzi, sembra intenzionata a rimanere con Fury. La guarda negli occhi, quasi potesse leggerle nella testa cosa ha deciso di fare, ma lei non mostra alcuna emozione.

Per un attimo, Tony esita sul ciglio della porta, quasi tentato di origliare la conversazione. Per qualche ragione la sua mente corre a Loki, e deve ripetersi più volte che Freya non è come lui, che lei non ha tradito nessuno e non lo farà in futuro.

Deve smettere di vedere inganni e problemi dove non ce ne sono. Il cellulare trilla, indicandogli l’arrivo di un nuovo messaggio da parte di Pepper, così si costringe a pensare ad altro. La sua fidanzata gli ha inviato una foto di Pan. La creatura aliena sta rosicchiando un osso e alle sue spalle si intravede Bruce al tavolo della cucina intento a bere del caffè.

Prosegue la strada ridacchiando e scuotendo la testa. Le pareti della centrale elettrica sono basse e strette ed è solo quando il corridoio si allarga che incontra Natasha, stesa su una barella, mentre un giovane dottore le medica la spalla.

“Ehi.”

“Ehi…” lo saluta Natasha, mordendosi il labbro inferiore.

“Quanta ve la siete vista brutta tu e Steve?” chiede, appoggiandosi alla parete di cemento.

“Non meglio di voi due” ribatte Natasha, spostando una ciocca di capelli dal viso. “Freya non è con te… Aspetta, è con Nick?”

In risposta alza le spalle e tace. “Bruce mi sta mandando la spada che ho creato per lei. Puro vibranio e adamantio. Sarebbe divertente vederla combattere contro lo scudo di Steve. Dovrebbe essere qui tra pochi minuti.”

Natasha ride. “Ammettilo, vuoi vedere se è più utile lo scudo di tuo padre o la lama che hai fatto tu.”

“Colpevole.”

La Romanoff sbuffa e scuote la testa, divertita. ”Quindi siamo pronti per andare a prendere a calci qualche sedere.”

“Uh?” Lui ridacchia e la segue verso l’uscita. “Vedo che hai ritrovato il buon umore.”

La Vedova Nera distoglie lo sguardo e per un po’ camminano in silenzio. “Brutti ricordi legati al Soldato d’Inverno… Barnes, volevo dire Barnes” si corregge in fretta, guardandosi attorno come se Steve potesse spuntare all’improvviso e rimproverarla. 

“Lo conosci?”

Natasha gli mostra una smorfia non ben definita. “Mi ha sparato. Nulla di personale, immagino. Dopotutto, io ho provato a ucciderlo” ammette, barcollando in avanti con passo malfermo.

Lui le offre il un braccio come sostegno. “E?”

“A quanto pare non si ricorda né di me, tanto meno di Steve. Ora capisci perché non ci sta con la testa? L’HYDRA ha fatto il lavaggio del cervello al suo amico ma, cosa peggiore, Barnes non ha alcuna memoria di sé o di Rogers. Tabula rasa.”

Si blocca e Natasha lo imita. “Mai che le cose siano facili” borbotta. Pensa a Pepper e a cosa farebbe lui se, per qualche ragione, la dovesse affrontare dal lato opposto del campo nemico. Non crede che avrebbe la forza per combatterla, probabilmente si lascerebbe uccidere…

Tony spalanca gli occhi, consapevole che è esattamente quello che accadrà a Steve se nessuno sarà lì per fermarlo.

Tra lui e Freya, dovrebbe ingaggiare una babysitter solo per loro.

Finalmente raggiungono l’uscita della diga, spalancata verso un crinale boscoso. Si intravedono le cime di alcuni alberi e si sente il rombo dell’acqua che cade verso la valle.

“Stranamente familiare…” bisbiglia Natasha sovrappensiero.

Tony sbadiglia e con un ultima occhiate alle sue spalle, per vedere se Freya li ha raggiunti, supera la porta.

 





 

 

Note: Ed ecco che ricompare anche lo scettro di Loki. Sarà davvero un problema?

Ehm, bhe, considerando che nasconde una delle Gemme di Thanos direi proprio di sì, ma per quanto riguarda i misteriosi guerrieri incontrati a Venezia? Lo scoprirete! ù.ù

 Un capitolo un po' di passaggio prima di avviarci verso il gran finale! (Anche il titolo che ho scelto è un po' meh, ma questa volta mi venivano in mente solo cose banali T__T Ma tanto tutti amiamo il Soldato d'Inverno, quindi non importa, giusto? LOL)

Vi piace come sto plasmando gli eventi del film per la mia storia? Fatemi sapere! :P
E visto che siete curiosi (giusto?) vi rivelo il titolo del prossimo capitolo: Narsil. Questo nome vi dice qualcosa?





 
   
 
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