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Autore: Jules_Kennedy    07/05/2019    2 recensioni
"Lo sentiva. Sentiva forte e chiaro quel piagnisteo che andava avanti da almeno dieci minuti, non importava quanto tentasse di ignorarlo in tutti i modi.
Si voltò di nuovo dall’altro lato, grugnendo esasperato.
Il lamento si fece più forte, e Kid non potè fare a meno di gettarsi faccia contro il materasso, coprendosi la testa con il cuscino cercando di non sentirlo.
-Io lo ammazzo. LO AMMAZZO!- sbottò con voce smorzata, stringendosi le mani attorno alle orecchie.
-Trafalgar, è il tuo turno stavolta!- proseguì nel tentativo di richiamare l’attenzione di quell’infimo bastardo che faceva FINTA di dormire, era chiaro. Law dal canto suo non diede segni di vita.
Quando ci si metteva era davvero bravo a fare la merda ignara."
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La notte è un momento catartico per tutti, porta consiglio o sconvolge esistenze. E perfino due pirati con una fama pessima ed un ingombrante ed iperemotivo problema da risolvere non sono in grado di sottrarsi alle proprie notturne responsabilità, con conseguenze, manco a dirlo, a dir poco drammatiche.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Starry Starry Night
 
 
Lo sentiva. Sentiva forte e chiaro quel piagnisteo che andava avanti da almeno dieci minuti, non importava quanto tentasse di ignorarlo in tutti i modi.
Si voltò di nuovo dall’altro lato, grugnendo esasperato.

Il lamento si fece più forte, e Kid non potè fare a meno di gettarsi faccia contro il materasso, coprendosi la testa con il cuscino cercando di non sentirlo.

-Io lo ammazzo. LO AMMAZZO!- sbottò con voce smorzata, stringendosi le mani attorno alle orecchie.
-Trafalgar, è il tuo turno stavolta!- proseguì nel tentativo di richiamare l’attenzione di quell’infimo bastardo che faceva FINTA di dormire, era chiaro. Law dal canto suo non diede segni di vita.

Quando ci si metteva era davvero bravo a fare la merda ignara.

-Trafalgar…- ringhiò, mentre una mano si andava a posare delicatamente (velocità stabilita: circa 100 km/h) sulla testa del Chirurgo della Morte ne tentativo di farlo alzare. –La tua memoria è sempre più divertente, Eustass – ya, non c’è che dire. Sai perfettamente che l’ultima volta ci sono andato io, e ti sei lamentato allo stesso modo. E poi ti ricordo che sei stato tu a decidere di portarlo a bordo.- borbottò una voce arrochita alla sua sinistra, scostandogli la mano di mala grazia.

Kid ci riflettè un attimo, indeciso su come agire.

Poi, l’illuminazione.

-O ci vai tu, o spacco il muro. E poi tocca a te ripararlo. E poi ammazzo sia te che loro. E poi faccio saltare in aria questo FOTTUTO sottomarino e la tua ciurma di disadattati quindi muovi il culo e tappa la bocca a quel poppante!- sbraitò all’improvviso, lanciandogli il cuscino che stava usando come paraorecchi in faccia per poi farlo volare in terra.
Non si preoccupò nemmeno di disattvare l’ambizione che “casualmente” gli aveva avvolto l’unico braccio che gli era rimasto, colpendo la schiena di Trafalgar con una potenza tale che, non fosse stato per l’haki che Law aveva attivato in risposta all’attacco, lo avrebbe sicuramente spezzato in due.

Per qualche secondo il cadavere steso a terra non diede segni di vita, riverso con la faccia a contatto con la moquette scura e senza niente addosso.

Perché si, Law dormiva nudo, e Kid non aveva proprio niente da ridire a riguardo. Almeno però LUI aveva la decenza di non andarsene in giro per la Jack Skull con le palle al vento come faceva il suo amorevole Eustass – ya, che fottendosene beatamente della decenza credeva fosse una mossa geniale mettere in mostra il suo barracuda albino in giro per i corridoi del sottomarino, quando credeva che non ci fosse nessuno a guardarlo.

Ovviamente sbagliava.

Senza guardarlo in faccia e troncando ogni tentativo di comunicazione, dopo interminabili secondi di silenzio uno scocciatissimo Trafalgar si alzò, e infilando distrattamente i boxer si diresse silenzioso verso la fonte del piagnucolio disperato che non faceva altro che tenerli svegli ogni singola volta che Kid, da un mese a quella parte, aveva la brillante idea di presentarsi sulla sua rotta perché, a detta sua, doveva “ricordargli chi comandava”.
Non avesse avuto i maroni ben ripieni di odio e follia omicida, Law avrebbe quasi riso al pensiero di Eustass – ya che glielo sventolava in faccia come segno di supremazia.

Nel mentre Kid aveva iniziato a tentare di soffocarsi con il cuscino all’aumentare di volume di quel suono così tremendamente fastidioso, e anche se sapeva che probabilmente Law gliel’avrebbe fatta pagare per il pugno, almeno aveva ottenuto di non alzarsi e scansare l’incombenza di andare ad assistere la quella scena pietosa.
Stava iniziando a sbattere la testa contro il muro alla ricerca di pace interiore, quando ad un tratto, due pesanti tonfi riempirono l’aria buia.

Un altro si aggiunse ai primi, e dopo di essi, il nulla.

Silenzio.

Pace.

Aveva quasi voglia di piangere dalla felicità, tanta la commozione per l’aver ottenuto finalmente una tregua da quello strazio.
-L’hai fatto fuori?- chiese non appena Law fece ritorno in cabina, il cuscino ancora premuto in faccia a soffocare le lacrime mai nate. –Non è stato necessario. Gli ho distrutto il video Dial.- commentò senza interesse Trafalgar, rimettendosi silenziosamente sotto il lenzuolo.

-Gliel’avevo detto a Killer di non scendere per cena. Non mi ha nemmeno risposto! Se quei due non la finiscono di farsi la guerra giuro che li faccio smettere io a modo mio.- dichiarò Kid di rimando, voltandogli la schiena e rimuginando sulla faccenda. Ora oltre a preoccuparsi di cose fondamentali quali trovare il One Piece e fare in modo che il culo di Trafalgar portasse il suo stemma, impresso a suon di scopate, gli toccava anche risistemare le cose tra il SUO Massacratore e quel coglione di Penguin. Lui, che a detta di Law ne sapeva abbastanza da poter scrivere libri interi su come rendere disfunzionale anche la relazione più solida.

E tutto solo per poter dormire in pace!
Stupido mestruato di un pinguino.

Se lo immaginava perfettamente, a smocciolarsi insieme ai suoi due amici decerebrati per l’aver perso “per sempre” il suo Kira- chan e a ingozzarsi di cioccolata come una ragazzina isterica.

Visualizzò nella mente con appagante soddisfazione lo schianto del video Dial contro il muro, quando un dubbio, anzi, IL dubbio, lo colpì.

Con suo sommo fastidio si rese conto che era qualcosa che non poteva rimandare di chiedere al mostro dietro di lui.
Avrebbe anche provato, ma sapeva di non potersi sottrarre a quella domanda. Si rivoltò a fissare la schiena di Law, e l’idea di dargli due botte passò fugace nella sua mente, facendogli ciao ciao con la manina quando un dito medio tatuato si issò a mo di bandiera bianca, giusto per indicargli chiaramente le sue intenzioni.

Ma lui non poteva demordere.

Doveva sapere.

-Trafalgar.-
-….-
-Che cosa stavano guardando stavolta?-

La domanda cadde nel silenzio, teso e palpabile. Da quella risposta dipendevano le sorti del suo sonno, della sua stabilità mentale e del numero di cazzotti che avrebbe tirato a Killer se non si decideva a sistemare le cose con la sua ragazza.
Law non si girò, ne si mosse.

Poteva ignorarlo.
Voleva ignorarlo.

Ma sapeva di doverglielo dire, perché se erano arrivati a questo punto, la situazione era davvero grave.

-“Il diario di Bridget Jones”. E stavano per iniziare anche “Bridget Jones’ baby”.- esalò monocorde, ma palesemente preoccupato per la salute mentale del suo nakama, e soprattutto della sua.

Il viso di Kid si contrasse in una smorfia orrificata, e quasi la pena lo invase al pensiero di quel coglione di Penguin che piangeva come un marmocchio soffiandosi il naso sulla pelliccia dell’orso. Perché era sicuro che c’era anche quell’insulso animale a tenergli compagnia, e non fosse mai che l’altro ritardato di Shachi non tenesse la manina al suo amichetto del cuore in quel momento di dolore.
-Domani parlo con Killer. O li termino tutti e due. Questa storia deve finire.- decretò alla fine un Eustass molto serio, chiudendo gli occhi per poter tornare al suo stato di catalessi e dimenticarsi per qualche ora dei problemi coniugali del suo vice e signora, che a quanto pare non avevano potuto fare a meno di risparmiarlo.
-Buona idea.- concordò l’altro, stufo a sua volta di dover sopportare Penguin con quella faccia da vedova che perfino lui, che non brillava certo di empatia, tollerava ormai a stento.

Con uno sbuffo il Capitano si accomodò meglio spaparanzandosi tra le lenzuola maculate.

Ma ovviamente, e davvero, poteva prevederlo, Law aveva in serbo per lui una vendetta assolutamente originale, e come si addiceva alla sua incredibile megalomania,
perfettamente ad effetto.

-Eustass – ya.-
-…-
-Ti sei guadagnato un mese di astinenza. E quando finirai anche tu a guardare “I passi dell’amore” come la femminuccia pietosa che sei, ricordati che è stata tutta colpa tua. Prova a colpirmi un’altra volta e ti faccio giocare a nascondino con le tue palle. Buonanotte.- sganciò con un ghigno, isolandosi nella room senza preavviso e mandando le chiappe pallide del Capitano in orbita con la potenza di uno shuttle, spedite e dritte verso la volta stellata.

Sospirò soddisfatto, beatamente noncurante delle imprecazioni che si allontanavano piano piano dal suo raggio uditivo insieme al suo irritante compare, e con il mente l’unico obiettivo di scivolare nell’oblio che tanto gli era mancato di recente, si addormentò silenziosamente, come se nulla fosse mai accaduto.
 
 
 
Quella notte, Penguin passò tre ore ad aggiustare il video Dial, godendosi infine una versione piena di interferenze ma non per questo priva di sentimenti, della saga di Bridget Jones. In lacrime, ovviamente. Di Kira – chan nemmeno l’ombra.

Shachi e Bepo consolarono il proprio nakama fino alle luci dell’alba, ammirando poi l’incredibile esplosione che vide protagonista il povero e maltrattato dial, oltre che tutto il faticoso lavoro di psicoterapia a cui avevano sottoposto il pinguino fino a quel momento. Non fu un’alba gioiosa.

Killer si sbronzò come poche volte nella vita, riverso a pancia in su sul ponte della Jack Skull e desiderando segretamente di avere le palle per scusarsi con Penguin, portarselo a forza in cabina e godersi quella splendida cometa che era apparsa ad un certo punto in cielo, accompagnata da qualcosa che ricordava vagamente delle bestemmie. Ovviamente credette di essersele immaginate, e sognando volatili artici ben stretti a se, si addormentò come un sasso.

Law dormì beatamente e senza alcun pensiero come non accadeva da tempo, assolutamente e totalmente privo di rimorsi o di qualsivoglia interesse a riportare Eustass sulla terra. Si svegliò di buon’ora, quasi “allegro”, non fosse per un’irritante fastidio al centro della schiena e la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante da fare, una volta giorno. Se ne fregò beatamente, godendosi il caffè nella pace più completa.

Infine, il Capitano Eustass “Stella cometa” Kid, imparò (si fa per dire), o meglio, ricordò con dolorosa consapevolezza quanto Law potesse essere maledetto e vendicativo, accettando di buon grado di essere totalmente impazzito quando si rese conto di preferire quasi di essere anche lui sul letto del pinguino a torturarsi la vita con tutta la filmografia romantica degli ultimi decenni, piuttosto che continuare a girare con i gioielli al vento in quel cielo stellato e tremendamente sconfinato. Volò per leghe e leghe fino all’arrivo del sole prima di riuscire a ritornare in orbita e riagganciarsi alla sua nave, per niente in imbarazzo all’idea di camminare sul ponte della propria nave con il batacchio all’aria e con lo sguardo di chi ha effettivamente vissuto un’esperienza sconvolgente. Evitò accuratamente di raccontare i dettagli, limitandosi a minacciare la propria ciurma di morte come al solito e tornandosene in cabina, dove passò due giorni rinchiuso a riflettere sull’immensità degli astri.

Ci avrebbe pensato più di una volta a provocare Law, se mai avesse avuto voglia di rivederlo.

Anche se, e c'erano ben pochi dubbi a riguardo, il lasso di tempo che si interpose fra quella notte e la successiva in cui “casualmente” le rotte delle due Rookies più temibili dell’intero globo si incrociarono per l’ennesima volta , fu, senza sorpresa di nessuno, ben più breve del previsto.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE

Perdonatemi se avete appena letto la cosa più stupida dell’universo. Davvero.
Ma io a scriverla ho riso perché.. beh.. perché anche io sono stupida e quindi non potevo che scrivere una cosa del genere. ‘-‘
Spero di avervi almeno tirato su il morale dimostrandovi che c’è sempre chi se la passa peggio, come il povero Eustass. Per la cronaca, mi sono immaginata la scena di lui che scompare in un puntino come il team Rocket dopo l’ennesima sconfitta, e niente, rido sola.
Coooomunque, grazie per essere arrivati fin qui, un bacione, tanti abbracci e ci vediamo alla prossima!
 
Jules
   
 
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