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Autore: ghostmaker    10/05/2019    0 recensioni
A.D. 2538, la guerra è finita da qualche mese, l’Impero Kilrathi e la Repubblica Autonoma hanno ampliato i loro domini ai danni degli sconfitti. La Federazione Terrestre, non coinvolta nella guerra, si prepara ugualmente alla possibile invasione da parte dell’Impero, riorganizza le proprie forze armate e da inizio a nuove missioni segrete per cercare più informazioni possibili.
Prima serie - https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3828029&i=1
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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3° Capitolo – Adunata



Una nuova guerra era già iniziata con il tentativo di spazzare via la Base Luna vicino alla Terra, con l’invasione di Giove e la distruzione del Lunar I e infine con l’attacco diretto a Venere e Marte ma due avvenimenti sconvolsero l’universo. Sarto, utilizzando la Weapon X spazzò via Idargos, il più importante per il suo Impero mentre il ghiacciato Iceworld, ultimo dei tre pianeti Kilrathi, si era spostato dalla propria posizione naturale raggiungendo Plutone.

Proprio sul più piccolo dei pianeti del Sistema Solare il console Redward ricevette un messaggio dell’imperatore. «Caro Redward, come Kilrathi devo darti la spiegazione per ciò che sta accadendo in queste ore. Come saprai anche tu, i nostri pianeti erano morenti perché si stavano allontanando ancora di più dal Sole, ma non sapevi che i nostri scienziati hanno lavorato per creare un motore così gigantesco da far muovere Iceworld. Persi Deserticos e Idargos la nostra sopravvivenza era affidabile solo alla nostra forza militare ed è per questo che abbiamo invaso e distrutto il Regno Sayan.
Redward ascoltava in silenzio ma con crescente malessere perché, pur essendo un Kilrathi, aveva sempre lavorato per la pace tra i mondi e pensava che, nella sua funzione, avesse potesse trovare una soluzione pacifica ai problemi dell’Impero.
Kherkan continuò. «Detto questo la tua mansione da oggi, cambia da console a Gerarca di Plutone.»
La comunicazione finì e Redward, avvilito, si lascio andare sulla sedia.

L’Impero iniziava a mostrare la sua vera faccia. I gerarchi presero possesso di Giove con Cain, di Saturno con l’imperatore stesso, di Nettuno con Sarto e di Plutone insediando Redward mentre su Iceworld rimase la popolazione civile proveniente dai due pianeti esplosi. La Repubblica Autonoma custodiva ancora l’avamposto di Urano ma Kherkan si apprestava a dare un colpo di cannone anche ai suoi alleati.

La situazione su Venere era ormai al punto di non ritorno. Tutte le astronavi della flotta di Lesnar erano attorno al pianeta cercando di penetrare la barriera anti bombe mentre i mezzi terrestri repubblicani erano già sul pianeta. Gli scontri tra le varie forze in campo avvenivano in ogni zona del pianeta e, all’improvviso, ci fu un anche esplosione nella zona detentiva.
In un piccolo hangar secondario della città degli uomini si aggiravano furtivi alla ricerca della loro astronave.
Andrew, avendo visto in precedenza in azione Ubas, disse: «A volte avere degli ergastolani nella ciurma fa davvero bene.»
«Come scassino io le porte non c'è nessuno. Per fortuna siamo usciti prima che esplodesse tutto.»
Schyry indicò l’Arcadia, l’aveva trovata. Il gruppo si avvicinò all’astronave e videro qualcuno stava armeggiando vicino all'astronave ed era proprio la guardia carceraria che aveva liberato Demon che, notato l’arrivo dei pirati, scappò velocemente su una navicella.
Ubas disse indicando la navetta in volo: «Deve essere stato quello a tentare di toglierci di mezzo e chissà cosa ha combinato alla nostra Arcadia.»
Hartigan rise. «Sentito capitano? Questa pulce già chiama “nostra” l’Arcadia.»
«Potrei dire anche "mia" perché ve l’ho rubata sotto il naso» rispose Ubas.
«Finite voi due di fare i bambocci e tutti insieme cerchiamo se c’è qualche regalo indesiderato lasciato da quell’uomo» esclamò Andrew.
Passarono solo due minuti. «Guardate qui, aveva messo delle bombe a orologeria che non avremmo mai rilevato senza cercare», disse Ubri mostrando gli oggetti. «Maledetto; lo prenderò e lo scorticherò vivo» disse furente Schyry.
Andrew urlò con impeto: «Lasciamo stare queste vendette e cerchiamo ancora possibili ordigni perché non credo che si sia limitato a uno solo!»
Nella sala centrale Hogan stava preparando la propria fuga dopo essere riuscito a mandare via indenne la signoria Dubois. «Segnalate alle forze di terra la ritirata, le nostre ultime astronavi trasporto saranno protette dai caccia e dalle poche astronavi militari rimaneste, non possiamo attendere oltre. Segnalate in codice a tutti la direzione da prendere.»

Anche su Marte l’invasione stava iniziando. Sarto raggiunse il pianeta e con il suo squadrone della morte entrò nella città stato senza trovare resistenza perché il presidente Thomen, conscio di avere poche forze a disposizione, aveva ordinato a tutti i reparti militari di raggrupparsi nella parte più a sud del pianeta per permettere la fuga alle astronavi civili con la protezione dei caccia guidati da Fabrix. Un missile colpì il centro di raccolta, dove il presidente marziano era insediato per guidare le operazioni di ritirata.

Sulla Terra il blocco delle comunicazioni così prolungato voleva dire soltanto guerra imminente. «E' inutile tentare ancora» disse Williamson, «diamo l’allarme generale anche alla Base Luna e iniziamo il decollo delle astronavi da guerra.» Infine si voltò verso Betta. «Lei si diriga immediatamente su Base Luna e si presenti al cospetto del comandante Douglas. Voglio che l’intero personale sia pronto per la difesa.»

Ignari di tutto il gruppo di assaltatori di Mavelix aveva raggiunto Urano e, atterrato su uno dei satelliti, impugnò il fucile dicendo: «Ci siamo signori, ora è il momento della lotta. Il duca Sukrit deve raggiungere i suoi uomini a tutti i costi.»
«La ringrazio per avermi portato fino a qui e le faccio una promessa: quando avremo raggiunto le navi fedeli al Regno Sayan, contraccambierò il favore proteggendola fino alla partenza e poi distruggerò ogni Kilrathi vendicando la morte del nostro adorato Principe Ilian» disse Sukrit stringendo la mano al soldato.
Il gruppo scese dalla navetta e si trovò subito sotto il fuoco delle milizie repubblicane ma non indietreggiarono di un passo conquistando le posizioni nemiche con la forza di mille uomini nonostante fossero meno di cinquanta quindi giunsero in loro aiuto i ribelli Sayan guidate da Kaplan, arrivato sul pianeta dopo la fuga da Giove.
Kaplan raggiunse Sukrit e s’inchinò davanti al Duca. «Finalmente siete arrivato anche voi e il popolo vi seguirà fino alla nostra vittoria».
«La situazione non è delle migliori a quanto vedo; non abbiamo molte astronavi e quelle rimaste sono arrugginite, possiamo solo cercare di sovvertire il governo Repubblicano su questo pianeta, ma quando la notizia arriverà a Manola, saremo nei guai» disse Sukrit osservando le forze a disposizione.
«Sappiamo che le forze imperiali dislocate su Nettuno sono state trasferite per iniziare una battaglia su Marte mentre Manola e le sue astronavi soggiornano ancora su Saturno» rispose Kaplan con vigore e senza temere la risposta del duca.
«Ti sono grato Kaplan per ciò che hai fatto in mia assenza e perdona se il mio rigore militare ti ha mancato di rispetto».
«Mi scuso per l’intromissione signori ma vorrei avere informazioni prima di rientrare a casa» disse Mavelix preoccupato.
«Ha ragione comandante e purtroppo non ho belle notizie da darle. Come avevamo pensato l’impero ha distrutto subito il Lunar I prima di invadere Giove e continuiamo a intercettare le trasmissioni tra Repubblica e Impero inerenti agli attacchi che sono in atto sia su Marte sia su Venere. Per ora soltanto la Terra può essere un posto sicuro su cui tornare» rispose sconsolato Kaplan.
«In questo caso la mia missione si conclude qui. Devo rientrare più velocemente possibile per essere di aiuto nelle operazioni difensive.»
Sukrit fece il saluto militare a Mavelix. «La promessa di un Sayan è legge quindi muoveremo tutto ciò che abbiamo per proteggere la vostra fuga.»
Mavelix contraccambiò il saluto, strinse la mano a Kaplan e salì sulla sua navetta pronta alla partenza con destinazione Terra.»

Su Saturno l’imperatore Kherkan, gongolando per le prime vittorie, stava parlando a Manola. «Mia bella, noi sappiamo cosa volevate fare ma non c’importa, Noi vi perdoniamo perché capiamo le vostre scelte, però, d’ora in poi non commettete più gli stessi errori perché Noi non saremo ancora così indulgenti.»
Manola stipulò un nuovo accordo entrando nel letto dell’Imperatore mentre Lia, attraverso dei monitor privati assisteva disgusta alla scena.

L'Arcadia comandata da Andrew, sfuggita miracolosamente dalla battaglia su Venere e dai due attentati subiti, lasciò l'orbita del pianeta abbattendo i pochi caccia che la inseguivano mentre il grosso delle truppe Repubblicane atterrava per completare l’opera d’invasione.
Andrew mostrava ugualmente insofferenza. «L'abbiamo scampata bella ciurma ma non mi sento ancora al sicuro, torniamo a casa e vediamo cosa succede nello spazio, direzione Colonia X21.»
«Io ho come l'impressione che qualcuno ci stia seguendo», disse El Barbo guardando fuori da uno degli oblò.
«Hartigan, faremo rotta verso la Collina così eviteremo di incappare in qualche astronave diretta verso la Terra» comandò Andrew.
Il gruppo di fuggiaschi era riuscito a individuare gli ordigni che la guardia carceraria aveva installato sulla loro astronave, però non si erano accorti di un dispositivo tracciante che segnalava la loro posizione, ma soprattutto non sapevano che la loro casa, la Colonia X21, proprio in quel momento era sotto attacco.

Un astronave da guerra Repubblicana si bloccò davanti alla Colonia, i suoi cannoni iniziarono a sparare e la piccola stazione orbitante si disintegrò causando la morte di migliaia di persone. Sul monitor dell'astronave apparve Manola. «Complimenti signor mascherato, avete fatto ancora un bel lavoro. Ora è il momento di chiudere i conti se desideri davvero diventare il presidente della futura Repubblica Terrestre».
L’uomo che ascoltava si tolse la maschera. «Williamson è stato un folle ed è ora che lasci il suo posto», disse Thomen. Era lui il traditore; il presidente di Marte non era morto colpito dal missile lanciato su Marte, ma aveva lasciato sul pianeta rosso un suo clone perfetto. Sulla Terra speravano che, ancora in salvo, si stesse organizzando per contrattaccare invece era stato lui, con le sue spie nella Federazione, a sabotare ogni operazione difensiva su Venere e sullo stesso Marte!

Un’ora dopo l’Arcadia raggiunse la zona in cui avrebbe dovuto trovare la Colonia, ma scoprirono la tragedia che si era consumata. Gli uomini osservarono lo schermo in silenzio mentre mostrava i grandi ammassi metallici della loro casa fluttuare nello spazio.
Andrew, atterrito, disse: «Non abbiamo più niente da fare qui, andiamo sulla Terra, consegniamo al presidente il messaggio di Re Geno e speriamo di non fare brutti incontri»
Schyry, nervosamente rispose: «Non possiamo andare via, qualcuno si sarà salvato, dobbiamo approntare soccorsi e…»
Andrew interruppe l’amico appoggiandogli una mano sulla spalla. «Andiamo amico mio e vendichiamo tutti gli amici che abbiamo perso oggi.»
Sia i pirati, sia i tre ergastolani, con le lacrime agli occhi salutarono i caduti della Colonia X21 quindi, accesi di nuovo i motori, l’Arcadia riprese il suo viaggio.

Sulla Base Luna, Douglas, pensieroso, ascoltava un suo attendente mentre gli elencava il personale specializzato giunto con la prima navetta dalla Terra quindi il resto dei soldati che giungevano da ogni parte dell'Universo.
Nell’hangar erano arrivati i caccia di Fabrix e Durin accolse l’amico. «Avrei preferito rivederti per una vacanza sulle spiagge marziane.»
«Chissà che cosa ne faranno quelli della repubblica di quegli splendidi posti» rispose Fabrix cercando di fare un sorriso.
Pochi istanti dopo scese da una delle navette di salvataggio proveniente da Giove il loro amico Solomon che, incrociandoli in un corridoio, disse: «Ero sicuro di trovarvi entrambi ancora vivi, siete due ossi duri da abbattere.»
Durin rispose «Noi eravamo preoccupati per te che non sai neanche guidare una bicicletta.» Risero per pochi istanti poi il loro viso tornò cupo.
La navetta di salvataggio di Venere raggiunse il secondo hangar e da quella scese la scienziata Martina Dubois che fu portata immediatamente nella sala comando mentre sulla seconda navetta proveniente dalla Terra scesero il comandante medico Fabian Franco e Betta. Ad accoglierli, ma soprattutto la ragazza, c’erano Brawler e Billy.
«Comandante Fabian Franco, la stanno attendendo nel centro medico per controllare le modifiche apportate all’impianto secondo le vostre indicazioni» disse Brawler.
«Grazie, rimanete pure qui un altro poco con la vostra amica, conosco la strada» rispose il comandante mentre iniziava già ad incamminarsi.
Brawler e Billy abbracciarono Betta. «Piano ragazzi, sono guarita ma sono ancora una donna deboluccia.»
Billy rise. «Deboluccia? Tu riusciresti a battere in forza bruta un qualsiasi soldato su quest’astronave!»
«In effetti, noi due abbiamo anche pensato che hai finto la perdita della memoria per farti delle vacanze extra.»
Anche questi tre amici si erano ritrovati dopo molto tempo soltanto per una guerra che nessuno voleva scoppiasse ma che ora avrebbero dovuto affrontare con tutte le loro forze.
Douglas, ascoltati i nomi, chiese al suo attendente: «Notizie di Mavelix?»
«No signore, i contatti al di fuori della zona degli asteroidi di Marte è impossibile da ripristinare. Per ora sappiamo solo che il comandante e i suoi uomini sono fuggiti per tempo da Giove con il duca Sukrit» rispose sconsolato il giovane soldato.










Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
  
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