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Autore: Ayon    10/05/2019    0 recensioni
Era finita. Lui era battuto. Tutto era salvo. Eppure il fato non lascia mai tregua ed ora la leggenda deve affrontare la sua sfida più grande: sconfiggere un cattivo? No...sopravvivere con il Mostro . "Ora tu..drago..hai la sua attenzione, e Lui non ti darà tregua"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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"Dove sarà il cervo?" brontolò Atreus mentre si addentrava sempre di più nei boschi "non andare di fretta mentre sei a caccia, Ragazzo, o perderai di vista cose importanti, come altre traccie" Atreus non poté che annuire d'accordo, sua Madre li aveva sempre detto di non andare di fretta, asserendo che ci possono volere anche giorni per trovare una preda; naturalmente lui sperava di finire in fretta: voleva a tutti i costi partire per Il Viaggio, anche se un po' lo turbava l'idea di partire insieme a suo padre, con il quale non aveva proprio dei rapporti -da padre e figlio- come ci si aspetterebbe; in cuore suo vi era anche un'altra cosa: la speranza, forse vana, che quei due misteriosi e insoliti draghi venissero' con loro, ma nemmeno lui sapeva dire il perché.. forse perché li stavano simpatici? oppure perché sentiva una sorta di -affinità- con loro? decise di non pensarci troppo e continuare la ricerca, sentiva che si stava avvicinando all'obbiettivo, qualcosa nella sua testa glielo diceva!
Kratos osservava soddisfatto suo figlio: era cresciuto veramente bene e sua Madre lo aveva -addestrato- (anche se, forse, era meglio dire -insegnato- ma lui non ci pensò molto ai dettagli) bene. Ripensando alla Moglie, a Kratos venne un gemito di nostalgia e dolore! sé né era andata troppo presto, troppo presto; Lei aveva -insegnato- pure a lui una cosa: a rivivere dopo tutto ciò che aveva passato, a fidarsi di nuovo di qualcuno, a non pensare più a quello che era.. e ora non c'era più. L'uomo scosse la testa, non era il momento di deprimersi! Aveva un figlio a cui badare, doveva completare il suo addestramento in modo che potesse vivere in quel mondo spietato fuori dalle loro terre, anche perché il suo infallibile -Istinto-, sorta di desto senso che l'avvertiva del pericolo, li diceva che qualcosa di grosso e pericoloso stava succedendo! Si, doveva badare a suo figlio e ai draghett..ma che stava pensando! chi se né importava dei due draghi! li aveva salvati, aveva avuto pietà di loro e li aveva risparmiati dalla furia della natura era vero, ma loro non erano niente per lui! Eppure era una strana coincidenza: Sua moglie muore e la sera stessa lui trova loro, come se il fato o qualcos'altro avesse voluto compensare la sua triste perdita. Si, come no! casomai li aveva dato una seccatura in più a cui badare, poiché, nel bene e nel male, li aveva salvati e li aveva permesso di entrare in casa, accordandoli ospitalità, cosa sacra anche per lui! E quindi loro erano sotto la sua responsabilità, ma sia chiara una cosa..loro, per lui, non erano nulla sé non una responsabilità in più.
Spyro continuava a guardarsi intorno: il bosco, anche se non proprio vivace, era meraviglioso! calmo e sereno, senza la minaccia della guerra o di creature mostruose pronte a balzarti addosso in qualunque momento; solo pace e armonia vi regnavano; si, era proprio un posto rilassante e buono per viverci, forse, anche più della palude in cui viveva, non ci sono nemmeno pantani! Ripensando alla palude in cui era cresciuto, il giovane drago si sentì pervadere dalla tristezza: chissà se l'avrebbe mai rivista, chissà se avrebbe mai rivisto Flash e Nina, i suoi genitori adottivi; erano anni che non li rivedeva e li mancavano, e lui sperava con tutto se stesso che fossero' sopravvissuti alla marcia del -Distruttore-. Il drago viola respinse il brivido che li stava venendo, certo che erano sopravvissuti! Adesso non era il momento di deprimersi, adesso doveva rilassarsi, dopo tante avventure e stress ci voleva proprio. Il draghetto continuò a guardare li alberi, così alti e con quelle belle foglie rosse che al sole sembravano quasi gemme, alla neve fresca e candida, al silenzio tranquillizzante, a come rovine di pietra e natura si fondessero' armoniosamente avvicenda, all'assenza di pantan..SPLAT! "di pantani, non del fango" gemette il drago, prima di girarsi al suono di una risatina. Cinerea era accanto a lui, un sorriso sul suo volto e li occhi che guardavano divertiti il drago viola "è così bella quando sorride" non poteva che constatare ammirato il draghetto, rimirando la bellezza della comp..amica: tutto di lei era bello, secondo lui, anche ciò che doveva spaventare, come i segni sulle scaglie, i gioielli metallici o le numerose corna. Poi i loro occhi si incontrarono; Ametista i suoi, Smeraldo quelli di lei; per chissà quanto si scrutarono, attratti da chissà che forza. Poi i due si avvicinarono sempre di più, sempre di più; i loro occhi che si rimiravano l'uno nell'altra in modo sempre più visibile, sempre di più. Si, ormai mancava veramente poco e "WHOA!" i due si bloccarono di colpo; bisogna dire che stavano veramente vicini l'uno e l'altra: i loro occhi..e i loro musi. I due si allontanarono rapidamente, le scaglie diventate rosse, poi guardarono il motivo per cui vi era stato quel "WHOA!" non poté che esclamare a sua volta il drago viola: davanti ad Atreus vi era il più bel cervo che i draghi avessero mai visto; non solo era enorme (abbastanza che i due draghi avessero' l'acquolina in bocca solo vedendolo) ma aveva anche il pelo bianco e candido come la neve e due enormi corna ramificate ricoperte di..ghiaccio?! "Questo è strano" notò Cinerea, non aveva mai visto cervi del genere. Alla vista di quelli strani esseri che lo fissavano, il cervo fece l'unica cosa che ci si potrebbe aspettare da qualsiasi cosa che si accorgeva di venir guardato in modo, come si può dire? -Bramoso-..filarsela più veloce che poteva. "Trovato" disse Atreus mentre si gettava al suo inseguimento "fermo ragazzo" lo interruppe bruscamente Kratos "perchè" chiese Cinerea acida, non li piaceva né il tono né come l'uomo si rivolgeva al ragazzo, padre o meno; Kratos li lanciò un occhiataccia, non aveva dimenticato il cumulo di neve in testa "perché il cervo va cacciato, non rincorso, Noi umani non corriamo a quattro zampe come voi","in effetti non ha poi così torto" intervenne Spyro, che ormai cercava qualsiasi modo, se non per far piacere Kratos a Cinerea (e viceversa, cose impossibili) almeno a separarli prima che si azzuffassero (come avrebbero sicuramente fatto), Il giovane, Atreus, d'altro canto, diede ragione al padre, accennò uno scusa e riparti all'inseguimento. Cinerea, invece, dopo aver sbuffato, se ne andò per conto suo.
Ultimamente quell'uomo li stava sempre più antipatico. Passi il suo trattare in quel modo lei (la draghessa sapeva difendersi da sola) ma un po' più di rispetto per suo figlio! Cioè, un padre non dovrebbe comportarsi in quel modo con un figlio, giusto? lei non né era più sicura; a causa del suo passato, la persona che avrebbe potuto considerare di più come un padre, era il drago Ignitus e li altri Guardiani, dopotutto loro le hanno insegnato quasi tutto quello che sapeva, come leggere, scrivere ecc.; l'unica cosa che le scimmie le avevano insegnato era combattere ed uccidere, per far di lei un'arma. Ripensando a quei giorni infelici con quei primati, a Cinerea venne un moto di rabbia: no, non era così che un padre doveva comportarsi, non chiamando suo figlio sempre -ragazzo- invece che con il suo nome oppure facendolo cacciare subito dopo la morte della madre invece di consolarlo; ah! quanto avrebbe voluto tirare una testata a quella sua testa pelata e bacata "Cinerea?","che c'è!" il drago viola indietreggio al tono dell'amica, era proprio incavolata; vedendo questo, la dragonessa, chiese -scusa- con la testa china per la vergogna; il drago viola scosse la testa "non preoccuparti, volevo solo parlarti","se vuoi dire qualcosa di carino su -testa bianca bacata-, sappi che non è il momento" disse lei acida, ma almeno riprendendosi. Il drago viola scosse la testa "Ok, parlare di Kratos e fuori discussione in questo momento, piano B" il draghetto si schiarì la gola "volevo parlarti di quello che stava succedendo prima" la draghetta nera lo guardò confusa "cosa?","quando..ci siamo..avvicinati" disse lui un po' imbarazzato e arrossendo "e così grazioso quando è imbarazzato e arrossisce" penso' lei prima di rendersi conto di quello che aveva detto e arrossire a sua volta "ahh..quello; non era niente! Mi era parso di aver visto qualcosa dietro di te, forse era il cervo" il draghetto fece un "oh! Ok, anch'io avevo visto qualcosa, forse un altro cervo! Ehm..vado a vedere che stanno combinando Kratos e Atreus" e si mosse imbarazzato nella loro direzione. Se Cinerea avesse qualcosa a portata di zampa, sé la sarebbe già data in testa; li aveva già confessato i suoi sentimenti; certo, era mentre il mondo finiva, ma, comunque, lei ora non capiva perché non ci riusciva a rifarlo? Un'occasione, forse irripetibile, si era presentata, e lei l'aveva lasciata sfumare! Ma forse non era troppo tardi "Spyro!" chiamò lei, il draghetto si girò verso di lei rapidamente, quasi come se sé lo aspettasse, e in faccia si leggeva un certo nervosismo (con tanto di sudore, non chiedete come faccia un essere scaglioso a sudare, misteri della natura). La dragonessa si fece coraggio "io"..Crack.."Il cervo ha rotto il ponte" disse Atreus a suo padre, che, dopo aver fatto il giro, era tornato con un sacchetto d'argento "che abbia trovato un'altro tesoro!?" pensò Spyro mentre lo guardava curioso, mentre Cinerea non poteva che imprecare, un'altra occasione mandata al -Maestro delle Ombre-(come si usa dire fra draghi, e non). Irritata, la draghetta si diresse al ponte crollato: un ponte di corde e pietre come quelli nelle -Alte Pianure- (ma più corto e più sicuro, c'erano le corde ai lati); come si costatava, il cervo né aveva distrutto il centro e fatto cadere il pezzo di legno in alto alla fine, impedendo di saltare "e adesso?" chiese il giovane "me ne occupo io" disse la dragonessa nera mentre planava dall'altra parte, rimaneva sospesa in aria grazie alle ali e -sfogava- la sua rabbia sul povero pezzo di legno, frantumandolo "aggressiva" notò Atreus "non né hai idea" disse Spyro sognante, era bella anche se furiosa. Con un balzo i due superarono il pezzo rotto e percorsero rapidamente il sentiero, seguiti da i due draghi; superarono un tronco caduto con facilità e..apparve davanti a loro il cervo, intento a brucare "eccolo" disse Atreus mentre incoccava una freccia; non badando all'avvertimento del padre, il giovane la scoccò..mancando miseramente a causa dei riflessi dell'animale; il giovane sbatte il piede irritato, mentre i due draghi lo guardarono con un po' di compassione, capita a tutti di sbagliare, ma Kratos..lui si avvicinò rapidamente al ragazzo "che lo voglia consolare"si chiese Spyro. mentre l'amica non è era del tutto convinto..e, infatti, ma quello che l'uomo fece, fu peggiore di qualunque loro previsione: li strappò bruscamente l'arco di mano e li urlò contro "MA CHE STAI FACENDO!?.
   
 
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