Si alza lento con i capelli scompigliati, attaccati alla fronte e al profilo del viso per colpa del sudore.
Il suo sguardo fruga nell’ombra della notte che avvolge la stanza e trova quanto cercato su una sedia poco distante, appoggiata al muro – vi si dirige con passo lento, i muscoli indolenziti e ancora caldi che gli fanno scontare tutte quelle ore di pose assurde e scomodissime, ricordandogli non troppo pacatamente che magari l’età per fare certe cose avventate l’ha passata da un pezzo.
Ma c’è quel grumo di mezza soddisfazione nel suo petto che ripaga il tutto.