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Autore: Erica K Lovett    12/05/2019    0 recensioni
- Sicuro di voler ripartire con questo caldo?- Jinger abbozzò un sorriso
-Non c'è nulla che possa stroncare questo vecchio lupo, strano che dopo tutto questo tempo passato insieme tu non lo abbia ancora capito,mia cara- il cowboy salutòlo sceriffo con un cenno della mano e riprese il viaggio
-Eh..questi cowboy avventati non sanno proprio quando fermarsi-
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La giornata trascorse calma e placida, tutta quella tranquillità sembrava irreale, Jinger sentiva di essere tornato bambino, quando a rincorrerlo per le praterie silenziose era suo fratello Daniel, ma sentiva che la felicità che provava in quel momento era completamente diversa dal passato, lo rendeva...vivo.
-Un attimo di tregua...non sono più un ragazzino- McAle aveva il fiatone e sentiva le gambe bruciare come non mai
-Te l'avevo...detto...che ti avrei battuto- Lucas sembrava meno affannato, le corse erano sempre state il suo forte
-Hmm...credo che zio Earl ci stia chiamando per la cena-
-Facciamo a chi arriva primo?- Lucas sorrise fiducioso
-Ragazzo, tu non vuoi che io sposi tua sorella, stai chiaramente progettando di farmi schiattare per cause naturali, ma...ci sto!-
McAle partì senza esitazioni sotto lo sguardo sconcertato di Lucas
-Jinger! Maledetto! Questo è barare!-.
Zio Earl e Aba osservarono i due nipoti trangugiare la cena come squali affamati
- Ne volete altro?- il vecchio allungò la pentola al centro del tavolo e Lucas, senza alzare lo sguardo dal piatto, divorò il poco che restava.
I due corsero verso il piccolo ruscello senza perdere nemmeno un secondo, Lucas guardò incuriosito l'amico, Jinger ricambiò con uno sguardo fiducioso e lanciò una moneta nel mezzo del corso d'acqua, la corrente la trascinò lontano fino a quando non scomparve
- Fino a quando quella moneta navigherà veloce tra le acque limpide, io e te saremo sempre uniti, te lo prometto-
                                                                                                        *
-E' proprio vero, il cielo stellato mi ipnotizza ogni volta, è come se mi leggesse nell'anima...-
Lucas chiuse gli occhi e ascoltò il rumore del vento
-Voglio darti una bella notizia prima che tu riparta, al mio ritorno sposerò Suzanne, in città...ecco...vorrei ci fossi anche tu- il ragazzo sorrise, coperto dalla vastità della notte
-Ma certo che ci sarò, mio prode cavaliere, dovesse cascarmi un cavallo sulla testa- Jinger si sentì sollevato
-Oh...credo che questo serva più a te che a me- il cowboy porse al ragazzo il piccolo diario
-Non posso...-
-Perchè?-
-Prima di tutto perchè non voglio sapere dettagli scottanti su di te...- McAle arrossì involontariamente
-Secondo, tu meriti le sue parole molto più di quanto spettino a me...mi manca...da morire, ma il suo cuore è tuo-
-D'accordo, allora- il cowboy ripose il diario proprio accanto al cuore
-...sicuro della tua scelta?- l'offerta del pistolero era davvero allettante, ma Lucas sentiva di essere legato a Jolene, alla parte dolce e tenera di quella donna
-Insomma, non sto partendo per un viaggio oltremare, Jinger! sto solo tornando...a casa- McAle annuì silenzioso e riprese ad osservare il cielo stellato.

La mattina seguente Lucas aprì gli occhi all'alba, non svegliò nessuno, si avvicinò al letto di Jinger e si inginocchiò a terra
-Mi mancherai, vecchio mio, saluta tutti da parte mia, e...dì alla mia famiglia che li amo- il ragazzo stava per richiudere la porta con le lacrime agli occhi
- Pensavi veramente di partire senza salutarmi? Vieni subito qui- lo sguardo intransigente di Jinger colpì il giovane al cuore, il quale corse dal pistolero in preda ai sensi di colpa, il cowboy aprì le braccia e strinse a sè Lucas, il ragazzo si sentiva sempre al sicuro tra i suoi abbracci
-...sicuro di non voler restare?-il giovane sospirò
-Sicuro-
-Allora ti aspetteremo a casa a braccia aperte- Lucas non avrebbe più voluto sciogliersi da quell'abbraccio
-Ci sarai, vero?-
-Certo che ci sarò-
-Lo prometti?-
-Promesso-
-Guarda che se non ti trovo in mezzo agli invitati...-
-...mi tiri un calcio in mezzo alle chiappe, chiaro-
-Bravo- McAle lasciò andare il ragazzo con amarezza
-...giusto il tempo di dirlo a Jolene e poi...volerò da voi- il cowboy abbozzò un sorriso
-Allora...buon viaggio-
-Anche a te- Lucas strinse nuovamente Jinger e partì, portando con sè il sorriso del cowboy.
Il cielo si oscurò non appena il ragazzo rivolse l'ultimo sguardo alla finestra della camera di Jinger, McAle osservò il cavallo allontanarsi sotto l'incessante pioggia e trascorse la giornata senza pronunciare nemmeno una parola.

-Figliolo pensi di rimanere sotto questo diluvio ancora per molto?Ti prenderai un bel malanno!- zio Earl guardò Jinger seduto sul prato, il cowboy era fradicio e il vento notturno sembrava volerlo allontanare da quel luogo di pace e serenità
-Credi veramente che tornerà presto?- il vecchio sospirò, appoggiando una mano sulla spalla del nipote
-Ne sono certo-.
Jinger rivolse il viso alla luna piena, le gocce di pioggia sembravano lacrime sul volto maturo dell'uomo e i lunghi capelli bruni, che lo rendevano spesso irresistibile agli occhi delle donne, in quel momento lo dipingevano come un derelitto
-Ero pronto a ripartire con lui accanto, un nuovo inizio, una seconda possibilità...e invece ho rinunciato alla mia vita per una diversa, dove lui non c'è...è proprio strana la vita, non va mai a finire come speri...- un sorriso nostalgico del nipote smorzò l'ottimismo del vecchio zio
-Il fatto che non sia qui accanto a te, non significa sia distante, nessuno può dividere ciò che è nato per rimanere unito, vedrai, tutto si sistemerà, non può piovere per sempre...-.

La tormenta sembrava voler riportare il ragazzo alle praterie del Nord -Tornerò presto, te lo prometto-
l'incessante pioggia sul viso di Lucas si mescolava alle lacrime calde e silenziose
-Sopporterò qualsiasi cosa se servirà per riportarmi da voi-.

Sotto lo stesso cielo, oscurato dalle nuvole, un terzo cuore in pena batteva timoroso -Ti ho portato una coperta, c'è davvero freddo qua fuori-
Lerry coprì le spalle di Suzanne con un pesante panno
-Lerry, non hai mai provato paura quando stavi con i seven sins?-
-Ma certo, più volte il capo mi ha puntato una pistola alla tempia, era quasi la quotidianità...-
-No, intendo...una paura che ti divora dall'interno, profonda e oscura, una paura ignota che non sai da cosa sia generata...quel tipo di paura...- l'ex bandito guardò il cielo, riflettendo profondamente
-Forse sì...-
-Perchè questo è esattamente quello che sento in questo momento...-
                                                                                                           *
Jolene si risvegliò accanto ad un avvenente bandito
-E' stato fantastico- la ragazza baciò il giovane corvino, ancora confuso
-Ma...non ricordo assolutamente nulla- Syrius non sembrava a proprio agio
-Oh, tesoro è normale, dopo qualche boccale di birra e un po' di peyota nemmeno io ricorderei nulla- la ragazza si rivestì e tirò a sè il giovane, ancora nudo
-Eri un bocconcino troppo invitante per non assaggiarti- lo baciò con veemenza ed uscì dall'usurato saloon.
-Sorellina! Vedo che non hai rinunciato al divertimento nonostante tu debba sposarti-
-Oh, caro fratello, sai bene che sono imprevedibile e poi domani ripartirò...-
-E allora questa sarà una notte memorabile! Syrius! Giusto in tempo...portaci due boccali di birra...stasera un giro per tutti!- il ragazzo annuì accondiscendente.
-Ecco qui- il giovane posò i boccali sul tavolo con cautela e Jolene gli mollò una sonora pacca sul gluteo sinistro.
Il ragazzo si nascose e origliò con attenzione la conversazione
-Come ci terremo in contatto, sorellina?-
-Potresti mandare uno dei tuoi tirapiedi...magari quel bel bocconcino-
-Syrius? E' nuovo, ma potrei dargli una possibilità, dopotutto, per diventare uno dei seven sins bisogna passare dal gradino più basso, ahah! Lo manderò da te ogni due giorni in caso ci siano nuove notizie- i due banditi brindarono allegramente
"Li odio, tutti e due...non solo mi trattano come se fossi il loro schiavetto, ma sono persino la puttana di sua sorella...aspettatevi un bel tiro"
-Lucas non si accorgerà di niente-.
I due continuarono con la birra e Syrius, totalmente accondiscendente, non osò contraddirli.
-Credo proprio che...mi farò una bella dormitina su...questo bel tavolo- Jolene crollò per prima e il fratello non esitò a seguire l'idea della sorella
"Ora che sono K.O. devo capire cosa diavolo stanno progettando, hanno parlato di un certo Lucas...forse nell'ufficio del capo troverò qualcosa..."
il ragazzo sgattaiolò nel disordinato ufficio e iniziò a frugare tra i cassetti
"Una cartina...con una croce sulla vecchia cittadina, il vecchio rifugio dei seven sins...forse dovrei cominciare da lì...ma a chi rivolgersi?"
Syrius sollevò lo sguardo
"Oh...mio...Dio" una sola frase ricopriva completamente il muro
"Ti strapperò via tutto quello che hai di più caro e ti ucciderò, McAle"
-Quest'uomo è pazzo, completamente- proprio in quel momento la porta dell'ufficio si spalancò.
"Merda..." Syrius si nascose dietro la scrivania, il buio non permetteva di distinguere la figura.
L'uomo ubriaco barcollò verso la scrivania e si fermò a leggere la frase incisa sul muro
-Eheh questa volta non fallirò...ti strapperò il cuore dal petto, bastardo!- il boccale che l'uomo stringeva tra le mani si frantumò in mille pezzi contro la scritta e la figura indistinta cadde a terra, in preda al sonno.
                                                                                                         *
Il sole era già alto nel cielo, Jolene arrivò a casa poco prima di Lucas e, naturalmente, lo aspettò a braccia conserte
-Oh, tesoro...sei già tornata?- Lucas sentì gocce di sudore freddo scivolargli giù per la schiena
-Già, da parecchio- lo sguardo della ragazza non era, insolitamente, freddo e distaccato.
Lucas sospirò, stanco e sfinito di metaforeggiare
-Senti...mi dispiace, mi mancava la mia famiglia, non ce l'ho fatta a rimanere da solo in questa casa enorme, perdonami Jolene- la ragazza sorrise dolcemente
- Vieni qui- lo strinse a sè con tenerezza
-Non preoccuparti, non sarei dovuta andare via da te-
-Non sei arrabbiata?-
-Perchè dovrei? Avrei dovuto capirlo prima che hai bisogno di amore- Lucas si lasciò andare tra le braccia della donna incondizionatamente
-Quindi posso chiederti una cosa?-
-Certo, tutto quello che vuoi-
-Ecco...Jinger mi ha invitato al suo matrimonio, dovrei ripartire domani...- la presa di Jolene si fece soffocante per qualche secondo
-Ma tesoro, sei appena tornato...aspetta almeno dopo domani, per stare con me- Lucas sentì uno strano brivido lungo la schiena
-Ma...certo-.

Nelle praterie del Nord McAle sembrava essersi ripreso dal commiato di Lucas ed un'insolita felicità aveva colto il pistolero poco prima della partenza
- Tutti pronti?- Jinger sembrava particolarmente radioso
-Ti seguiamo a ruota, ragazzo!- zio Earl e Aba erano comodamente seduti sul carretto
-Sapete che ci aspetta un viaggio molto lungo, vero?-
-Nulla mi spaventa se ho al mio fianco questa meravigliosa donzella e la mia amata tequila!- il vecchio zio fece schioccare le redini
-Appena arriveremo in città chiederò a Jude una stanza per la notte, io andrò a prendermi la mia futura moglie-
-Mi raccomando, Jinger, devi sposarla viva e vegeta, non farla sobbalzare troppo nel viaggio di ritorno- zio Earl gli fece l'occhiolino
-Ahah, è la notte di nozze che mi spaventa!-
                                                                                                           *
Jolene sembrava particolarmente premurosa, quel giorno, e più passavano i minuti, più Lucas voleva scoprire cosa nascondesse
-Ti va di passare un po' di tempo a farci le coccole?- il ragazzo non rispose
-Qualcosa non va, amore
-No, no, tutto a posto, stavo solo pensando...quando conoscerò tuo fratello?- Jolene sorrise timorosa
-Presto, te lo assicuro...-
-Perchè non me ne parli un po'? Strano che, da quando ci siamo trasferiti, non sia passato nemmeno una volta- la ragazza sembrava nervosa
-Ecco ha un lavoro molto impegnativo che lo tiene parecchio occupato...e la sua salute...- Lucas incrociò le braccia al petto
-Davvero? e che lavoro sarebbe?-
-Contrabbanda....spezie...oh, è ora di preparare la cena, cucino io per stasera, tesoro- la donna non si trattenne un attimo in più e sgattaiolò in cucina. Il calore dei fornelli e la tensione creatasi la stavano divorando dalle viscere, sentiva lo sguardo sospettoso di Lucas alle proprie spalle
" Per fortuna tutto questo finirà presto...".

Nel covo dei seven sins il capo era furibondo " Dove diavolo si sarà cacciato quel ragazzino?"
-Syrius! Devo parlarti- il giovane si avvicinò al capo
-Riguarda mia sorella, domani andrai da lei, ricordati ogni parola che ti dirà e non fare nulla di avventato, si trova non lontano da qui...prendi questa cartina, sai come si legge, vero? Non vorrei mai ti perdessi per colpa di qualche cespuglio, ahah!-
Syrius guardò l'uomo, rabbioso, gli occhi color smeraldo del giovane sembravano pronti a bruciarlo vivo
-Ma certo...-rispose a denti stretti.
"Meglio preparare il necessario, perchè questa sarà l'ultima volta che mi vedrà qui dentro"
                                                                                                     *
Jolene sembrava nervosa, si aggirava per casa come un animale chiuso in gabbia.
"Scusami, caro, niente colazione questa mattina, non mi sento molto in forma, a me pare che stia benissimo...maledetta...è dal suo ritorno che tenta di evitare il mio sguardo in ogni modo"
-Chi stiamo aspettando, tesoro?- chiese Lucas, nero in volto
-Oh, ma nessuno! Solo...il postino! Sto aspettando una comunicazione urgente...Perchè, nel frattempo, tu non ti fai un bel bagno rilassante? Aspettami, io ti raggiungerò subito...- il ragazzo la guardò furibondo ma acconsentì
-Ma certo...tesoro- Lucas salì al piano superiore e rimase in attesa, immobile davanti alla finestra della camera da letto.
-Oh, coraggio...dove sarà?- uno scalpitare di zoccoli risvegliò l'attenzione di Jolene e di Lucas.
-Molto bene, Jolene, vediamo cos'hai da nascondere...- la ragazza corse ad abbracciare il bandito, il quale non sembrava a proprio agio, gli sussurrò qualcosa all'orecchio e, con sguardo languido, lo accarezzò su un fianco, dandogli un bacio sull'angolo della bocca
-Il postino, vero? Quella bastarda...-Lucas scese furioso dalle scale
-Oh, tesoro, hai già finito? Speravo mi avresti aspettato nella vasca...- Jolene non era per niente sorpresa
-Perchè non lo fai con il "postino", il bagno...-la ragazza divenne paonazza
-Ops?-
-Io sono tornato indietro per te, e tu, cosa fai? Sentiamo, dove sei stata tutti questi giorni? Dal tuo caro fratello, probabilmente inesistente?- Lucas era sempre più convinto che ogni cosa detta dalla donna fosse una menzogna
-Jinger aveva proprio ragione, sarei dovuto partire con lui e tornare dalla mia famiglia, dalla mia vera famiglia! Sai, Jolene, dopo tutto questo tempo passato insieme mi sono reso conto di una cosa...io non ti conosco affatto, chi diavolo sei? Non hai fatto altro che raccontarmi palle, mentre il mio cuore combatteva per capire se lasciare tutto e partire con te o...restare con chi mi amava veramente. Non voglio rimanere un secondo di più in questa gabbia d'oro, non mi importa più niente di te, maledetta strega!-
Jolene sfoderò la pistola nascosta sotto il giacchino
-Credo proprio che tu non andrai da nessuna parte...visto che ormai la copertura è saltata, lascia che mi presenti: Io sono Jolene Black, sorella di James Black, il migliore pistolero del far west e, non appena avrò invitato il tuo caro McAle a pranzo, ci sarà una bella pallottola ad aspettarlo- la donna sorrise malvagia, lo sguardo di Lucas serbava solo odio
-Black ha il culo troppo pesante per occuparsi da solo dei suoi conti in sospeso?- Jolene rise silenziosa
-Mi sottovaluti, ragazzino-
-Perchè quella volta in città non hai lasciato che fossero i banditi ad ammazzarlo?- Jolene sorrise compiaciuta
-Non potevo lasciare che un qualunque idiota facesse la pelle al pezzo grosso...che gusto ci sarebbe se no?-
-Sei proprio una strega-
-Grazie, tesoro-.

-Presto! Più veloce!- Syrius incitò il cavallo, ma la destinazione non era il covo dei seven sins "Per quanto quella donna possa essere decisamente incantevole, i suoi atteggiamenti, il suo sguardo, ogni cosa di lei mi disgusta...devo trovare questo McAle e dirgli che Lucas è in pericolo, spero di non arrivare troppo tardi..."
la sabbia del deserto non permetteva una visione chiara e il caldo della landa desolata era sfiancante
"Coraggio, ogni falcata su questo terreno arido è un passo verso la libertà"
                                                                                                          *
-Riesco a vedere la città!- McAle sorrise soddisfatto, sfinito dalla lunghissima cavalcata
-Aspettatemi qui, vado a cercare lo sceriffo- il cowboy scese da cavallo e raggiunse l'ufficio, spalancando la porta in preda all'euforia
-Jude!-
-Chi va là!?- la ragazza sfoderò la pistola con uno dei suoi sguardi più incarogniti
-Ammirevole...sono qui per chiederti un favore-
-Oh, ehm, scusami...di che si tratta?-
-Mi devo sposare e ho portato zio Earl e Aba...potresti trovargli una stanza per la notte? Io riparto subito-
-Certamente, prendi pure uno dei carretti che trovi fuori dall'ufficio...sicuro di voler ripartire con questo caldo?-
-Non c'è nulla che possa stroncare questo vecchio lupo!- Jinger uscì dall'ufficio
-Ehhh...questi cowboy avventati non sanno proprio quando fermarsi-.
-Zio Earl, tutto sistemato, Jude vi troverà una stanza, non ci metterò molto- il cowboy montò sul carretto e ripartì.
-Matrimonio?? Come organizzo un matrimonio tutta da sola?- lo sceriffo prese a gironzolare insistentemente sotto il sole cocente, Aba si avvicinò e poggiò una mano sulla spalla della ragazza
-Mia cara, ti aiuteremo noi con i preparativi- Jude sembrava lusingata
-Grazie, davvero...mio padre voleva farmi sposare un ragazzo della mia tribù, ma sono fuggita prima, quindi...non ho idea da dove cominciare...-Aba la guardò dolcemente
-E la tua tribù? Non intendi invitarli? Dopotutto hai promesso di ristabilire i contatti, giusto?- Jude sorrise imbarazzata
-Giusto...ma non posso lasciare il posto di comando...-
-Non preoccuparti, Earl è fatto della stessa pasta di Jinger, sono sicura che se la caverà, e dopotutto...non abitano così lontano da qui-
-Hai ragione, nonna Aba. Andrò questa sera, così avranno tutto il tempo per prepararsi per il viaggio- Jude corse al cavallo
-Tornerò in men che non si dica!- la ragazza inforcò il destriero.
"Sarà il matrimonio più bello di sempre...ci saranno tutti...un sacco di birra e dolci...oh! Quanto amo i dolci!" Jude fermò Honey proprio nel mezzo dell'accampamento Navajo, sotto gli occhi increduli di un gruppo di donne
-Jude! Non aspettavamo una tua visita, cosa ti porta qui?- la ragazza era trepidante
-Una lieta notizia! Il signor McAle si sposerà e vorrei...che ci foste anche voi- il capo tribù era lusingato
-Certamente...ci saremo- Jude chinò il capo in segno di saluto, mascherando una viva frenesia
-Molto bene, vi aspetteremo- rimontò a cavallo e ripartì veloce nella notte
-L'ho sempre detto che quella ragazza ha la vivacità di un cavallo pazzo-
                                                                                                   *
-Coraggio, vecchio lupo! Non manca molto!- McAle aveva cavalcato tutta notte, nessuna sosta valeva quanto rivedere Suzanne...e Lucas.
Una piccola locanda in legno spuntava all'orizzonte
-Più veloce!- le redini schioccarono più volte sui cavalli, ormai allo stremo
-Ehi Lerry, non senti per caso anche tu rumore di zoccoli?- Suzanne corse fuori dalla locanda e urlò di gioia
-E' Jinger!- Lerry e la locandiera raggiunsero la ragazza McAle scese dal carretto e baciò la giovane vigorosamente
-E Lucas?- sembrava preoccupata
-Tranquilla, ci troveremo tutti in città, presto, dobbiamo ripartire- il gruppo rivolse uno sguardo di sconcerto al cowboy
-Ripartire? Perchè?- McAle sorrise radioso a Suzanne
-Oh, ho dimenticato di menzionarlo? Ci andiamo a sposare- la ragazza saltò al collo di Jinger e lo baciò nuovamente
-Vieni Lerry, aiutami a preparare i bagagli! Oh, erano anni che aspettavo questo momento, mia figlia si sposa!- la locandiera trascinò il nasuto Lerry con sè.
-Mi sembri molto stanco, sicuro di non voler riposare?-
-Non voglio perdere un solo secondo- gli occhi bruni del pistolero non mentivano e Suzanne rimase senza fiato
-Oh...d'accordo, allora-il cowboy appoggiò le mani sui fianchi dell'imbarazzata ragazza
-Non vuoi nemmeno...stenderti un po' insieme a me?- Suzanne gli passò un dito nel mezzo del petto fino all'ombelico
-Non possiamo, amore...ma ti prometto che la notte di nozze sarà molto, molto speciale-
le sussurrò sulle labbra, la ragazza abbassò lo sguardo, imbarazzata
-Ma io non sono presentabile in queste condizioni-
-Non preoccuparti, cara, stiamo andando in una città provvista di cibo, acqua ed ogni comfort possibile, dove c'è una cosa chiamata civiltà - la ragazza gli tirò una gomitata sul braccio
-Tu stai diventando troppo simpatico per i miei gusti-.
Lerry legò gli ultimi bagagli al carretto e fece un cenno a Jinger
-Tutto pronto?-
-Giusto lo stretto necessario- replicò la ragazza, Lerry guardò Suzanne con un sorriso
-Se questo è lo stretto necessario io mi chiamo Laura- la giovane si girò, stizzita
-Non posso di certo presentarmi al mio matrimonio in mutande, sai?-
-Credo che Jinger gradirebbe- il cowboy divenne paonazzo
-Si parte, dunque?- I due carretti partirono sotto la guida di Suzanne e Lerry
-Allora, tesoro, com'è stato il viaggio di ritorno?-
McAle non rispose -Jinger?- la ragazza non si girò, ma il sommesso russare del cowboy la fece ridere
-D'accordo, allora. Buona notte, signor McAle-
   
 
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