Piccola nota dell’autrice:
Non ho parole per scusarmi…purtroppo non sono molto costante con le
mie storie. A parte il tempo che è sempre molto tiranno, mi trovo spesso a
leggere e rileggere quello che scrivo mai soddisfatta appieno e quindi spesso
lascio perdere per un po’ di tempo i miei scritti sperando che l’ispirazione
torni…
Quindi ecco altri due capitoli di questa FF e prometto che cercherò
di aggiornare presto.
Scusatemi ancora e se vi va lasciate un commento così che possa
capire cosa ne pensate! Fa sempre molto piacere… sia nel bene che nel male!
^__^
5. Melancholy
Pansy sa essere tanto fastidiosa quanto dolce. Lo hai sempre
saputo che lei, proprio come Blaise, sarebbe incessantemente stata presente
nella tua vita.
Stamattina, ad esempio, ti ha letteralmente buttato giù dal
letto e senza troppi complimenti ti ha obbligato a prepararti in quattro e
quattr’otto per accompagnarla a fare shopping.
Se anche inizialmente la cosa non ti aveva entusiasmato,
dieci negozi dopo e tre librerie poi, pensi che dopotutto questa vita un po’ ti
mancava. Anche il tuo guardaroba, nonostante sia sempre ben rifornito, aveva
bisogno di un po’ di novità e la sola sensazione che il fare acquisti ti dà è
sufficiente per rendere la giornata meno grigia e piatta.
Devi proprio ricordarti di ringraziare Pansi per la sua
idea.
Pranzate a Diagon Alley in un piccolo bistrot aperto subito
dopo la guerra.
Ci sono molti dei vecchi esercizi che si sono rimessi in
piedi dopo la distruzione, ma ce ne sono anche molti di nuovi, a dimostrazione
che il mondo magico ha voluto davvero risollevarsi e dimostrare la propria
voglia di vivere ed andare avanti.
Ti chiedi distrattamente come mai tutto in torno a te muta e
scorre, mentre tu ti senti inchiodato in un limbo da cui ti sembra impossibile
uscire. Non che tu abbia fatto grandi sforzi, ma ti rendi comunque conto che,
per te, sembra davvero mille volte più difficile che per tutti gli altri.
- … e quindi quando ho ricevuto il gufo della McGrannit ci
credi che mi è venuto quasi un colpo? Cioè io davvero non ci credevo… Ma mi stai
ascoltando Dray? –
Solo quando senti la tua amica alzare minacciosamente il
tono di voce, capisci che per un bel po’ di minuti non l’hai proprio ascoltata.
- Scusa Pans cara, dicevi? – Rispondi facendo finta di non
notare il suo disappunto.
- Il gufo, l’invito della McGrannit. Ma non hai proprio
sentito nulla? -.
- No, scusami, che centra quella vecchia strega della
McGrannit ora? -.
Lo sbuffo che fa Pansy, la dice lunga su quanto si stia
innervosendo.
- Dicevo - e ti
guarda maligna pretendendo la tua totale attenzione – Che stamattina appena
svegliata ho trovato un gufo. Non capivo da dove potesse arrivare finché non ho
visto che portava una busta con lo stemma di Hogwarts – Sorride, noti quasi
sognante, mentre ti racconta questa cosa.
- Mi sono domandata se, magari, non si fosse sbagliato, io
ho finito gli studi e preso pure i M.A.G.O. – puntualizza - Poi mi sono decisa
ad aprirla e… non ti immagineresti mai! - .
La perfida prende in mano la sua tazza di tea e inizia a
sorseggiarla.
Hai sempre odiato questo suo modo teatrale, a volte quasi
melodrammatico, di raccontare le cose a metà, lasciandoti lì come un cretino a
dover quasi supplicare di finire la frase.
È sempre stata così Pansy.
Ricordi perfettamente che anche ai tempi della scuola era la
regina del pettegolezzo a Serpeverde e riusciva a radunare decine di ragazzine
di ogni anno attorno a lei per ascoltare questa o quella storia. E sempre, con
questo suo modo di lasciare in sospeso i discorsi per attirare ancor di più
l’interesse e la curiosità.
Quindi, solo per farla contenta e NON perché sei curioso
come una scimmia, cedi e le chiedi cortesemente di continuare.
Un ghigno in risposta.
– Ah, sì dicevo… sembra abbiano deciso di organizzare una riunione
di tutti i ragazzi del nostro ultimo anno. Una cena, che si terrà a Hogwarts
proprio, in commemorazione della fine della guerra e baggianate varie… -. La
mano che sventola l’aria con fare annoiato.
Hogwarts.
Non sei mai più tornato in quel luogo dopo l’ultima
battaglia.
A differenza di molti tuoi compagni, che hanno rifrequentato
l’anno per conseguire il diploma, tu hai studiato a casa con un tutore ed hai,
comunque, brillantemente superato gli esami.
Da allora non ci avevi più pensato.
Eppure…
Tornare in quel luogo vorrebbe dire riaprire tante, troppe
dolorose ferite.
Significherebbe scontrarsi con un passato che vuoi da tempo
dimenticare.
Sarebbe come tirar fuori migliaia di scheletri dal proprio
armadio e, forse, non sei davvero ancora pronto.
Se mai arriverà un gufo anche da te, pensi che declinerai
l’invito della carampana, che diciamocelo pure, non ti è mai andata a genio, e
te ne starai rintanato sul tuo divano a crogiolarti nel rimpianto ed aspettando
che Pansy e Blaise tornino da te con i più assurdi racconti della serata e le
ultime novità a proposito di questo o quel compagno.
- …e ovviamente ci andremo. Guai a te o a Blaise se provate
a dire di no! Non ve lo perdonerei mai! Giuro che potrei lanciarvi una
maledizione millebolle e, vi assicuro, che il mio bersaglio sarà il vostro
didietro! Non potrete sedervi per settimane! –
Ecco, hai di nuovo smesso di ascoltarla, ma chissà perché la
sua minaccia, per nulla velata, è giunta chiarissima alle tue orecchie e al tuo
cervello.
Le rispondi, quindi, solo con un sorriso tirato e lei sembra
essere contenta del fatto che tu abbia perfettamente capito.
- Che poi ci pensi? Ci sarà un sacco di gente che non ho più
visto dalla fine della guerra… Oddio sono così curiosa Draco! E poi tornare a
Hogwarts, guai a te se lo dirai mai a qualcuno, ma è come un po’ tornare a casa
non credi? - ti chiede quasi in un sussurro – Sai Draco, non te l’ho mai detto,
ma nonostante tutto, in quella scuola abbiamo passato gran parte della nostra
adolescenza e in fondo io mi trovavo bene, lì con te, Blaise e gli altri. Era
come una famiglia per me… - Quanto le deve essere costato dire queste cose. La
vedi arrossire leggermente e deviare lo sguardo non appena la fissi curioso.
Eccola, la cara vecchia Pansy. La tua amica di sempre.
Anche lei, come te, aveva costruito una facciata fatta di
arroganza e abbondante sfacciataggine, ma alla fine anche voi eravate soli. Dei
ragazzini troppo piccoli per una guerra così grande. Con delle famiglie alle
spalle a cui non importava nulla o quasi dei vostri destini, se non quello di
offrirvi in sacrificio al servizio del Signore Oscuro.
E ti dici che solo per vederla così felice potresti fare
anche uno sforzo e partecipare.
- Certo tesoro, sarà davvero bello poter tornare a Hogwarts
– le concedi, ricevendo in cambio un sorriso luminoso.
Definiresti la giornata appena trascorsa come agrodolce.
La dolcezza di Pansy, la giornata passata con un’amica come
non succedeva da molto, le chiacchiere, lo shopping. Tutto questo per un attimo
ti ha allontanato dai tuoi pensieri e dalla tua apatia. E per ciò, la dovrai
ringraziare davvero!
Dall’altra parte però, il pensiero di tornare a Hogwarts ti
terrorizza. Troppe cose irrisolte sono legate a quel luogo. Troppo dolore e
troppi errori. Non sai nemmeno chi ci sarà alla cena e come sarai guardato e
giudicato. Perché ti giudicheranno sì, eccome!
Ti appunti mentalmente di prenotare una visita extra dallo
psicomago prima della maledetta cena. Sia mai che due chiacchiere con quello strampalato
non servano quantomeno a farti passare una serata accettabile.
Ovviamente questa cosa non la dirai mai ai tuoi due amici,
nemmeno sotto tortura, ché sai già gongolerebbero anche troppo nel sapere che
la loro idea di mandarti in psicanalisi sta sortendo un qualche risultato.
Tuttavia, ancora una volta, appena appoggi la testa sul
cuscino e stai per addormentarti, sono due occhi del color della giada che,
brucianti, ti trafiggono l’anima prima che Morfeo ti accolga tra le sue
braccia.
Nonostante ciò… è una delle prime notti che i soliti incubi
non ti vengono a turbare.