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Autore: Lilyan    13/05/2019    0 recensioni
Una sorta di POV Draco, un ragazzo che dopo la guerra deve riprendere in mano la propria vita quando non resta più nulla se non il passare inesorabile del tempo...
*
Una piccol Drarry che giaceva nel mio PC da molto tempo e che ho ripreso in mano ripromettendomi di completarla...saranno una decina di capitoli credo...
Se vi va leggete e lasciate un commento.
Grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Piccola nota dell’autrice:

Non ho parole per scusarmi…purtroppo non sono molto costante con le mie storie. A parte il tempo che è sempre molto tiranno, mi trovo spesso a leggere e rileggere quello che scrivo mai soddisfatta appieno e quindi spesso lascio perdere per un po’ di tempo i miei scritti sperando che l’ispirazione torni…

Quindi ecco altri due capitoli di questa FF e prometto che cercherò di aggiornare presto.

Scusatemi ancora e se vi va lasciate un commento così che possa capire cosa ne pensate! Fa sempre molto piacere… sia nel bene che nel male! ^__^

 

 

5. Melancholy

 

Pansy sa essere tanto fastidiosa quanto dolce. Lo hai sempre saputo che lei, proprio come Blaise, sarebbe incessantemente stata presente nella tua vita.

Stamattina, ad esempio, ti ha letteralmente buttato giù dal letto e senza troppi complimenti ti ha obbligato a prepararti in quattro e quattr’otto per accompagnarla a fare shopping.

Se anche inizialmente la cosa non ti aveva entusiasmato, dieci negozi dopo e tre librerie poi, pensi che dopotutto questa vita un po’ ti mancava. Anche il tuo guardaroba, nonostante sia sempre ben rifornito, aveva bisogno di un po’ di novità e la sola sensazione che il fare acquisti ti dà è sufficiente per rendere la giornata meno grigia e piatta.

Devi proprio ricordarti di ringraziare Pansi per la sua idea.

Pranzate a Diagon Alley in un piccolo bistrot aperto subito dopo la guerra.

Ci sono molti dei vecchi esercizi che si sono rimessi in piedi dopo la distruzione, ma ce ne sono anche molti di nuovi, a dimostrazione che il mondo magico ha voluto davvero risollevarsi e dimostrare la propria voglia di vivere ed andare avanti.

Ti chiedi distrattamente come mai tutto in torno a te muta e scorre, mentre tu ti senti inchiodato in un limbo da cui ti sembra impossibile uscire. Non che tu abbia fatto grandi sforzi, ma ti rendi comunque conto che, per te, sembra davvero mille volte più difficile che per tutti gli altri.

- … e quindi quando ho ricevuto il gufo della McGrannit ci credi che mi è venuto quasi un colpo? Cioè io davvero non ci credevo… Ma mi stai ascoltando Dray? –

Solo quando senti la tua amica alzare minacciosamente il tono di voce, capisci che per un bel po’ di minuti non l’hai proprio ascoltata.

- Scusa Pans cara, dicevi? – Rispondi facendo finta di non notare il suo disappunto.

- Il gufo, l’invito della McGrannit. Ma non hai proprio sentito nulla? -.

- No, scusami, che centra quella vecchia strega della McGrannit ora? -.

Lo sbuffo che fa Pansy, la dice lunga su quanto si stia innervosendo.

- Dicevo -  e ti guarda maligna pretendendo la tua totale attenzione – Che stamattina appena svegliata ho trovato un gufo. Non capivo da dove potesse arrivare finché non ho visto che portava una busta con lo stemma di Hogwarts – Sorride, noti quasi sognante, mentre ti racconta questa cosa.

- Mi sono domandata se, magari, non si fosse sbagliato, io ho finito gli studi e preso pure i M.A.G.O. – puntualizza - Poi mi sono decisa ad aprirla e… non ti immagineresti mai! - .

La perfida prende in mano la sua tazza di tea e inizia a sorseggiarla.

Hai sempre odiato questo suo modo teatrale, a volte quasi melodrammatico, di raccontare le cose a metà, lasciandoti lì come un cretino a dover quasi supplicare di finire la frase.

È sempre stata così Pansy.

Ricordi perfettamente che anche ai tempi della scuola era la regina del pettegolezzo a Serpeverde e riusciva a radunare decine di ragazzine di ogni anno attorno a lei per ascoltare questa o quella storia. E sempre, con questo suo modo di lasciare in sospeso i discorsi per attirare ancor di più l’interesse e la curiosità.

Quindi, solo per farla contenta e NON perché sei curioso come una scimmia, cedi e le chiedi cortesemente di continuare.

Un ghigno in risposta.

– Ah, sì dicevo… sembra abbiano deciso di organizzare una riunione di tutti i ragazzi del nostro ultimo anno. Una cena, che si terrà a Hogwarts proprio, in commemorazione della fine della guerra e baggianate varie… -. La mano che sventola l’aria con fare annoiato.

 

Hogwarts.

Non sei mai più tornato in quel luogo dopo l’ultima battaglia.

A differenza di molti tuoi compagni, che hanno rifrequentato l’anno per conseguire il diploma, tu hai studiato a casa con un tutore ed hai, comunque, brillantemente superato gli esami.

Da allora non ci avevi più pensato.

Eppure…

Tornare in quel luogo vorrebbe dire riaprire tante, troppe dolorose ferite.

Significherebbe scontrarsi con un passato che vuoi da tempo dimenticare.

Sarebbe come tirar fuori migliaia di scheletri dal proprio armadio e, forse, non sei davvero ancora pronto.

 

Se mai arriverà un gufo anche da te, pensi che declinerai l’invito della carampana, che diciamocelo pure, non ti è mai andata a genio, e te ne starai rintanato sul tuo divano a crogiolarti nel rimpianto ed aspettando che Pansy e Blaise tornino da te con i più assurdi racconti della serata e le ultime novità a proposito di questo o quel compagno.

- …e ovviamente ci andremo. Guai a te o a Blaise se provate a dire di no! Non ve lo perdonerei mai! Giuro che potrei lanciarvi una maledizione millebolle e, vi assicuro, che il mio bersaglio sarà il vostro didietro! Non potrete sedervi per settimane! –

Ecco, hai di nuovo smesso di ascoltarla, ma chissà perché la sua minaccia, per nulla velata, è giunta chiarissima alle tue orecchie e al tuo cervello.

Le rispondi, quindi, solo con un sorriso tirato e lei sembra essere contenta del fatto che tu abbia perfettamente capito.

- Che poi ci pensi? Ci sarà un sacco di gente che non ho più visto dalla fine della guerra… Oddio sono così curiosa Draco! E poi tornare a Hogwarts, guai a te se lo dirai mai a qualcuno, ma è come un po’ tornare a casa non credi? - ti chiede quasi in un sussurro – Sai Draco, non te l’ho mai detto, ma nonostante tutto, in quella scuola abbiamo passato gran parte della nostra adolescenza e in fondo io mi trovavo bene, lì con te, Blaise e gli altri. Era come una famiglia per me… - Quanto le deve essere costato dire queste cose. La vedi arrossire leggermente e deviare lo sguardo non appena la fissi curioso.

Eccola, la cara vecchia Pansy. La tua amica di sempre.

Anche lei, come te, aveva costruito una facciata fatta di arroganza e abbondante sfacciataggine, ma alla fine anche voi eravate soli. Dei ragazzini troppo piccoli per una guerra così grande. Con delle famiglie alle spalle a cui non importava nulla o quasi dei vostri destini, se non quello di offrirvi in sacrificio al servizio del Signore Oscuro.

E ti dici che solo per vederla così felice potresti fare anche uno sforzo e partecipare.

- Certo tesoro, sarà davvero bello poter tornare a Hogwarts – le concedi, ricevendo in cambio un sorriso luminoso.

 

Definiresti la giornata appena trascorsa come agrodolce.

 

La dolcezza di Pansy, la giornata passata con un’amica come non succedeva da molto, le chiacchiere, lo shopping. Tutto questo per un attimo ti ha allontanato dai tuoi pensieri e dalla tua apatia. E per ciò, la dovrai ringraziare davvero!

 

Dall’altra parte però, il pensiero di tornare a Hogwarts ti terrorizza. Troppe cose irrisolte sono legate a quel luogo. Troppo dolore e troppi errori. Non sai nemmeno chi ci sarà alla cena e come sarai guardato e giudicato. Perché ti giudicheranno sì, eccome!

 

Ti appunti mentalmente di prenotare una visita extra dallo psicomago prima della maledetta cena. Sia mai che due chiacchiere con quello strampalato non servano quantomeno a farti passare una serata accettabile.

Ovviamente questa cosa non la dirai mai ai tuoi due amici, nemmeno sotto tortura, ché sai già gongolerebbero anche troppo nel sapere che la loro idea di mandarti in psicanalisi sta sortendo un qualche risultato.

 

Tuttavia, ancora una volta, appena appoggi la testa sul cuscino e stai per addormentarti, sono due occhi del color della giada che, brucianti, ti trafiggono l’anima prima che Morfeo ti accolga tra le sue braccia.

Nonostante ciò… è una delle prime notti che i soliti incubi non ti vengono a turbare.

 

 

  
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